L’avanzata dei Goti(ci)

Scritto da in data Giugno 17, 2019

Il Wave Gotik Treffen di Lipsia è arrivato alla sua 28esima edizione. Per 5 giorni, dal 6 al 10 giugno, oltre ventimila persone sono arrivate nella cittadina sassone.

A cura di Paola Mirenda (da Lipsia) per Radio Bullets.

La musica delle cornamuse riempie lo spazio del Moritz Bastei in questa domenica di giugno a Lipsia, in Germania. Siamo nel bel mezzo del Wave Gotik treffen, il festival gotico che ogni anno a Pentecoste porta nella città sassone migliaia di visitatori. Iniziato nel 1992 con meno di 2mila persone, oggi ne attira dieci volte di più. Patrick lo incontriamo in un pub di Connewitz, quartiere piuttosto anarcopunk di Lipsia. Le origini del festival, ci dice, sono nella cultura punk della Ddr, una scena che per quanto poco apprezzata dai burocrati della Repubblica democratica tedesca c’era, viva e potente.  Come i Wutanfall, storica band punk di Lipsia, a cui due anni fa è stata dedicata una bella e partecipata mostra nel museo della Stasi, l’ex polizia segreta della Ddr. Gotici e punk erano all’epoca accumunati dallo stesse attenzioni da parte dei servizi segreti, cosa che faceva delle due scene musicali un tutt’uno.

 

Frau Krause, pub di Connewitz

È alla caduta del Muro che la musica negli ex Länder della Ddr conosce un cambio di passo. Le diverse tendenze musicali si separano, e a Michael Brunner viene l’idea del primo incontro tra amanti del genere gotico. Dalla caduta del muro sono passati meno di tre anni quando il primo Gotik treffen ha luogo. Arriva più gente di quanto previsto. (audio musica) “Ci aspettavamo 150 persone”, racconterà Brunner in una intervista. Invece erano tra i 600 e i 2mila, in un vecchio casale di periferia a sud della città, proprio in fondo a Connewitz.

La locandina di quel primo incontro porta nomi di gruppi che oggi non esistono più. Il biglietto d’ingresso costava 8 marchi tedeschi, c’era il vino rosso alla spina e si poteva dormire nel parco dell’Eiskeller. Il posto esiste ancora oggi, ma non ospita più la scena gotica. “Era un piccolo gruppo, quasi una musica di nicchia”, racconta Dahe. Ha 55 anni, è di Lipsia, e partecipa al festival fin dalla sua prima edizione. Nel tempo, dice, è cresciuto, è diventato un’altra cosa, ma non è né peggiore né migliore.  La sua compagna viene da Vienna, si sono incontrati a un festival napoleonico, ora viaggiano insieme. A lei piace molto che il Wgt sia diventato un appuntamento internazionale, che venga gente da tutto il mondo. Dahe indossa un abito militare, cappello con piume, alti stivali. L’abito di lei, ricco di ornamenti è piume, “è un costume fantasy”, spiega. Fantasy, cioè comprato. Quello di lui invece “es ist original”  è originale, d’epoca napoleonica. Lei anche ha un abito originale, ma non lo indossa quest’anno. Dahe racconta il Gotik treffen di un tempo, si rammarica che quest’anno ci sia in contemporanea anche la Stadt Fest, la festa della città, che tutto sia un po’ mischiato.

 Suzanna e Dahe

“Più turistico, più commerciale”, dice Luna. Lei ha 27 anni, viene da Norimberga, è qui per la quinta volta. Il suo compagno, Jey, c’è venuto solo tre volte. “Mi piace questo multicolore” , dice allegra Luna. Hanno costumi elaborati, perché il Treffen è anche una passerella di moda : chi gotico, chi rinascimentale, chi medioevale. Luna ha una cresta a raggiera metà punk metà gotica, tra il nero e il viola. Stesso colore del trucco, che le nasconde parte della faccia. Su quella di Jey, finte cicatrici a disegnare le sbarre di una prigione. Stanno bevendo birra. Ti guardi in giro e trovi il fetish, il sadomaso, tanto lattex e borchie.

Jey e Luna

Lo stile

Quest’anno nel centro della città sembra esserci una predominanza degli abiti vittoriani, e del resto uno degli appuntamenti principali – e più fotografati – è la colazione vittoriana del venerdì al Clara Zektin Park, trionfo di pizzi, velette, ombrellini e monocoli. E teschi, veri o finti, sparsi qua e là. C’è chi ci mette ore a truccarsi, chi mesi per confezionare un vestito. Tutto deve essere perfetto per questi tre giorni. Quanto conta, un bell’abito? Lo chiediamo a Sylvia, anche lei aficionada del Wgt, che l’abito se l’è cucito da sola, pezzo dopo pezzo. Per lei, ci racconta, è la cosa più importante. “Ma poi ognuno ha le sue priorità”, dice. “C’è chi viene per la musica, chi viene per incontrare gente, chi viene per il gusto di vestirsi”.

Sylvia e Holger

Ma se ci si sposta all’Agra park, il vero cuore dell’evento, la scena cambia. Qui, nel campeggio allestito in un’area del vasto parco, domina il dark essenziale, pochi fronzoli e tanta biacca a rendere spettrale il viso. Un curioso via vai di carrelli della spesa fa da contraltare alla musica che proviene dai palchi poco lontano e dalle radio nelle tende: sono le decine di raccoglitori spontanei di vuoti a rendere, che approfittano dell’occasione per fare un po’ di soldi: ogni bottiglia in plastica vale 25 centesimi, quelle di birra 8. A fine giornata, puoi tirar su tra i 50 e i cento euro, nella ecologica e pulitissima Lipsia.

 

raccolta vuoti a rendere all’Agrapark

L’appuntamento a Lipsia

Il Wave Gotik Treffen è molto più che sola musica: intorno ruota un universo di conferenze, mostre, escursioni, visite a cimiteri e cripte, letture. I giovani che venivano qui agli esordi ora tornano con pargoli al seguito. In costume anche loro, certo, spesso mostrati con orgoglio anche ai fotografi, a volte semplicemente addormentati nelle loro carrozzine adornate di nastri neri e ossa di morto. Non immaginatevi bambini strumentalizzati dai genitori: qui a sei anni, alti poco più di mezzo metro, i ragazzini prendono il tram da soli all’alba per andare a scuola. Se non volessero venire, i genitori semplicemente li lascerebbero a casa.

Chi c’è, sembra ben contento di esserci. Bella, vent’anni fa fa, era una di loro. Aveva dodici anni al suo primo Treffen e non ha saltato neppure un appuntamento negli anni successivi. Oggi ha 32 anni nonostante la faccia da ragazzetta, non viene più coi genitori il vestito se l’è fatto da sola. “Ich bin Schneiderin”, dice soddisfatta,  io sono sarta. Per truccarsi? “Due o tre ore”, risponde, un tempo quasi normale.

Bella e Anna

Si truccano meno, ma ci tengono molto alla loro mise, gli uomini in uniforme. Sarà l’assonanza del gotico con il nazismo, ma parecchi storcono il naso davanti all’eccesso di divise e pose marziali. Non è un segreto che spesso i gruppi dell’ultra destra abbiano usato l’espediente del gotico e del dark per prendere le redini di movimenti considerati importanti. Qui a Lipsia è successo qualche anno fa, l’arrivo di una band considerata di destra, e gli organizzatori hanno tardato a prendere posizione. Non sempre gli anticorpi sono efficaci, come testimoniano le decine di forum e articoli sull’argomento. Lipsia è davvero diversa? Torniamo al pub, lo chiediamo a Patrick. Ma sì, dice lui, “vestirsi da militari non è nostalgia del fascismo, né del nazionalsocialismo”. A Lipsia, quanto meno tra gli organizzatori, il pericolo è noto. Ma non viene risolto e l’impressione è che venga anche minimizzato. “Che venga gente con idee di destra è possibile, ma saranno sempre una minoranza”, dice Patrick. “Questa città è un isola”, ripete.

E l’estrema destra?

Lipsia è davvero un’isola felice, esente dal virus dell’estrema destra? Oppure questo viene semplicemente inglobato all’interno delle tante cose che il Wgt offre? Questa almeno è l’opinione di Steffy, che viene da Strasburgo e che incontriamo al Moritz Bastei. “Non è un’unica scena, c’è di tutto, ci sono i punk, i romantici, i vittoriani, tutti convivono insieme. Ci sono categorie da un punto di vista musicale, ci sono categorie da un punto di vista estetico, ci sono anche da un punto di vista politico”.  Se un problema politico al Wgt c’è, è materia più per gli storici che per i visitatori. Per chi interviene nella kermesse quello che conta è l’aspetto completamento opposto che il festival offre, non quello di una divisione ma di un’unione. ” Chi viene qui lo fa perché può sentirsi libero”, dice Dahne. “Non c’è nessun obiettivo e nemmeno un giudizio morale”. Come nel punk, da cui tutto questo è partito.

Steffy e Daniel

 

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