Gaza: Bombardamenti su Deir al-Balah colpiscono zone ONU
Scritto da Radio Bullets in data Luglio 21, 2025
Da ieri pomeriggio l’aviazione e l’esercito israeliano hanno attivato operazioni congiunte di terra e aria su Deir al‑Balah a Gaza—una delle ultime zone “deconflittualizzate” fino a ieri—che a oggi registra morti civili, numerosi feriti e un nuovo allarme per la presenza di persone delle Nazioni Unite intrappolate sotto i bombardamenti.
Le autorità israeliane hanno emesso ordini di evacuazione forzata, spingendo migliaia di civili verso l’area sovraffollata di Mawasi.
Zone umanitarie colpite: emergenza spazi sicuri
Deir al‑Balah ospita sedi di ONG, cliniche e caschi bianchi, considerate “zone sicure” da Israele. Tuttavia, le ultime incursioni hanno costretto alla chiusura di diverse strutture mediche.
L’intelligence israeliana ritiene che Deir al-Balah sia diventato un rifugio chiave per i comandanti e i combattenti di Hamas, mentre la struttura di comando operativo del gruppo nella zona è rimasta in gran parte intatta.
L’offensiva a Deir Al Balah è stata annunciata dal portavoce militare israeliano di lingua araba, tenente colonnello Avichay Adraee, che ha scritto in un post su X:
“[L’esercito israeliano] continua a operare con grande forza per distruggere le capacità del nemico e le infrastrutture terroristiche nella zona, mentre espande le sue attività in questa regione per operare in un’area in cui non ha mai operato prima”.
Il tenente colonnello Adraee ha ordinato ai residenti delle aree attaccate di spostarsi a sud, nella zona di Al Mawasi.
Cooperanti internazionali: c’è anche un italiano
Un cooperante italiano delle Nazioni Unite, Gennaro Giudetti, insieme ad altri colleghi internazionali e locali, si trova nella zona dove ci sono gli alloggi e gli uffici.
Le fonti confermano che sono tuttora intrappolati sotto le esplosioni in quella che viene definita la zona rossa, in una fase in cui nessun corridoio umanitario è operativo e l’accesso ai soccorsi è quasi nullo.
Fame e migliaia di sfollati
Il quadro umanitario peggiora: si registrano 19 morti per fame negli ultimi due giorni Reuters, mentre 150 civili sono stati uccisi ieri nell’attesa di aiuti UN.
Deir al‑Balah, fulcro della crisi, è ora teatro di un disastro umanitario in piena espansione.
Appello alla Farnesina e alla diplomazia italiana
Il nostro governo dovrebbe usare tutta la sua influenza diplomatica per:
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Ottenere un cessate il fuoco immediato nei luoghi deconflittualizzati.
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Sbloccare corridoi umanitari protetti per garantire salvezza e assistenza.
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Salvaguardare la vita dell’operatore italiano ONU e di tutti i collaboratori internazionali.
La pressione internazionale cresce mentre l’offensiva israeliana avanza nelle ultime aree non occupate di Gaza. La comunità globale chiede rispetto per le zone umanitarie, cessazione dei bombardamenti indiscriminati e protezione per civili e operatori internazionali.
Si badi bene, il fatto che ci sia un italiano, non dovrebbe valere più della vita di centinaia di migliaia di esseri umani che sono costantemente sotto i bombardamenti da più di 650 giorni.
Ma se la presenza italiana o di qualsiasi altro paese, può aiutare a sollevare la cataratta dell’indifferenza che acceca il governo italiano che ha avuto un sussulto solo quando è stata colpita una chiesa a Gaza, allora si prova qualunque espediente pur di fermare i bombardamenti.
Perché sotto le bombe, non c’è nazionalità, genere o colore della pelle. Solo persone che meritano di vivere al sicuro.
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