La GSF parte dall’Italia l’11 settembre
Scritto da Radio Bullets in data Settembre 9, 2025
Il Global Movement to Gaza comunica in via ufficiale che le partenze italiane della Global Sumud Flotilla avverranno giovedì 11 settembre da Siracusa.
Si comunica che lo stesso giorno sarà previsto un incontro con la stampa alle ore 10:00 presso il porto di Siracusa; ulteriori dettagli su questa convocazione saranno rilasciati nelle prossime ore.
In seguito al bombardamento subito dalla nostra barca “Familia Madeira” a Tunisi, chiamiamo le città italiane alla mobilitazione immediata.
A Roma, concentramento oggi alle 19.00 a piazzale Aldo Moro: apriamo corridoi umanitari, rompiamo il blocco navale israeliano, fermiamo il genocidio del popolo palestinese.

Anche Radio Bullets a bordo
Radio Bullets salperà con la Global Sumud Flotilla verso Gaza.
Lo dobbiamo ripetere e ricordare ancora una volta: da 700 giorni nessun giornalista indipendente entra nella Striscia – è già prima del 7 ottobre era molto difficile. Ma da allora Israele impedisce completamente l’accesso. “Per ragioni di sicurezza”. Sapendo che non garantirebbe il diritto internazionale che impone delle regole, anche in guerra, nella tutela della stampa?
Solo pochi, scelti, embedded con l’esercito israeliano, che si sono lasciati penetrare da una delle più serrate propagande messe in atto in un conflitto, sono stati fatti entrare.
Per chi come Barbara Schiavulli ha raccontato la Palestina per 28 anni, restare fuori è stato uno strappo.
“Come non poter entrare in Afghanistan, o in Venezuela. Paesi che escludono chi non piega la schiena al potere.
Già due volte negli ultimi mesi le flottiglie hanno provato a forzare il blocco. E due volte ho pensato: avrei voluto esserci.
Perché arriva un momento in cui scrivere, raccontare, registrare non basta più. Il giornalista è testimone, ma l’essere umano che è in me, non può solo assistere.
La grande differenza questa volta, rispetto alle altre è che non sono una o due barche, con un manipolo di persone coraggiose. Non sono neanche dieci, o venti. Sono più di 80. Sono centinaia di persone. Sono una forza storica”.
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