Istanbul: l’opposizione vince le elezioni, di nuovo

Scritto da in data Giugno 24, 2019

A Istabul si sono tenute ieri le seconde elezioni per il sindaco. Per la seconda volta nel giro di tre mesi: la prima tornata, che aveva visto la sconfitta del partito del presidente Erdogan, era stata annullata per presunte irregolarità. Le nuove elezioni hanno rappresentato per Erdogan una sconfitta ancora più significativa: il maggior partito di opposizione ha mandato a segno un altro duro colpo contro il partito al governo Justice and Development (AKP) e il presidente.

Ekrem Imamoglu, il candidato del partito Republican People (CHP), che aveva già vinto le prime elezioni il 31 marzo scorso, ha dichiarato vittoria di nuovo, questa volta in modo definitivo. Con quasi tutti i volti contati, Imamoglu conduce con il 54 per cento contro il 45 dell’ Akp.

Foto/Wikipedia

Cosa sta succedendo in Turchia

L’Akp aveva chiesto di votare di nuovo dopo una vittoria per poco di marzo, e l’Alto Consiglio Elettorale della Turchia lo aveva concesso. Per molti la seconda vittoria del Chp è un rimprovero diretto contro Erdogan, che è al potere in Turchia da 16 anni.

“Oggi 16 milioni di residenti di Istanbul hanno rinnovato la nostra fede nella democrazia e la nostra fiducia nella giustizia”, ha detto Imamoglu alla folla di sostenitori.

Erdogan ha iniziato la sua carriera politica proprio come sindaco di Istanbul, la città più grande e ricca della Turchia. Questa posizione rimane, “un importante trampolino di lancio nella politica nazionale”, spiega Fariba Nawa di Foreign Policy.

Fino alla vittoria di marzo di Imamoglu, l’Akp (e il suo partito predecessore) ha controllato Istanbul per 25 anni. E la politica locale influenza da sempre quella nazionale. “L’Akp ha senza dubbio migliorato la vita dei residenti di Istanbul durante il suo governo, questo ha reso Erdogan incredibilmente popolare”, aggiunge Nawa.

Che si siano replicate le elezioni è cosa rara. E l’Akp non contesterà questa vittoria. (Sia Erdogan, che il candidato rivale dell’Akp Yildrim, si sono già congratulati ieri con Imamoglu). E il rifiuto di Erdogan di accettare il risultato delle elezioni precedenti, sembra essergli ritorto contro. “Se la storia ci ha insegnato qualcosa, è che i turchi amano andare a votare”, disse a maggio. La sconfitta con un margine di 800 mila voti rispetto ai 13 mila di marzo, potrebbe persino portare alcuni personaggi chiave a lasciare l’Akp. Ma anche se indebolito, Erdogan non dovrà affrontare un’altra elezione fino al 2023.

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