Rafah, i magazzini dove sono bloccati i beni umanitari

Scritto da in data Maggio 20, 2025

A Rafah, a poca distanza dal confine chiuso con Gaza, la Mezzaluna Rossa egiziana conserva gli aiuti umanitari destinati alla Striscia bloccati da Israele da più di due mesi.
Biscotti, farina, latte in polvere per bambini, sedie a rotelle, pneumatici, respiratori, bombole di ossigeno, medicine, frigoriferi, vaccini.
Conservati in 80mila metri quadri di spazio, che non bastano.
Anche sotto al sole.
E per quello che scade, o rischia di scadere, si è deciso di dirottarlo sulla popolazione palestinese rifugiata in Egitto.
Il racconto di Lofty s. Gheith, head of operations and strategic communications della Mezzaluna rossa egiziana alla delegazione italiana di società civile, parlamentari, stampa e giuriste e giuristi in missione al valico di Rafah.

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A Gaza muore una donna all’ora

Nel frattempo l’Onu stima che oltre 28mila donne e ragazze sono state uccise a Gaza dall’inizio della guerra nell’ottobre 2023: in media una donna e una ragazza ogni ora negli attacchi delle forze israeliane.

Lo riferisce in una nota UN Women, l’ente delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile.

“Tra le vittime migliaia erano madri che hanno lasciato bambini e bambine, famiglie e comunità devastate”, si legge.

“Queste cifre sottolineano il devastante bilancio umano del conflitto e delle vite e del futuro persi troppo presto”.

Foto Il valico di Rafah, Egitto, 18 maggio 2025. Daniele Napolitano

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