Suicidio femminicida

Scritto da in data Dicembre 8, 2018

Avete mai sentito parlare di suicidio femminicida? No, non è il dramma che vede l’uomo uccidere una donna e poi togliersi la vita. E’ una nuova categoria giuridica di delitto che non esiste in nessun paese al mondo, eccetto in uno dell’America Centrale. Quale? Non lo direste mai. Stefania Cingia su Radio Bullets

Conosciamo purtroppo bene il significato della parola femminicidio. Secondo il Senato della Repubblica Italiana, è un neologismo che identifica i casi di omicidio doloso o preterintenzionale in cui una donna viene uccisa per motivi basati sul genere. Ma se vi dicessi invece suicidio femminicida, a cosa pensereste?

Ho fatto una prova, ho immesso queste parole nella ricerca Google. Escono notizie e articoli sul doppio dramma dei femminicidi-suicidi: uomini che uccidono una donna e poi si tolgono la vita. Ma il suicidio femminicida sembra una cosa diversa, dalle parole, e infatti lo è.

Se facciamo una ricerca con la traduzione in spagnolo, abbiamo dei risultati completamente diversi. Nei primi risultati troverete degli articoli che parlano di El Salvador. E infatti, secondo la legge di questo paese, il suicidio feminicida esiste, ed è quando un uomo induce una donna al suicidio o la aiuta a commetterlo, avvalendosi di una delle seguenti circostanze: (riassumo) usando violenza contro di lei, fisica e psicologica, approfittando di una situazione di pericolo o di una situazione di una vulnerabilità fisica o psichica della vittima o approfittando della superiorità derivante da relazioni pre-esistenti o esistenti con la vittima.

Non cercate la corrispondenza in italiano o in altra lingua del mondo. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite, questo tipo di delitto è riconosciuto solo a El Salvador, lo stato più piccolo dell’America Centrale e uno con la più alta tassa di femminicidi nel mondo. Il suicidio feminicida è sanzionato con la prigione da uno a sette anni. È un po’ poco, penso io, però mi pare già tanto che sia riconosciuto.

L’induzione o l’aiuto al suicidio esiste in varie legislazioni del mondo, ma solo El Salvador contempla il suicidio della donna come possibile effetto dell’abuso del potere cronico basato su motivi di odio o disprezzo verso di lei. Il nuovo concetto giuridico è stato elogiato dalle organizzazioni della regione, che indicano il paese centramericano come esempio di progresso nella creazione di leggi incentrate sul genere.

El Salvador figura come uno dei paesi con la tassa più alta di femminicidi nel mondo, soprattutto da qualche anno a questa parte. Comparata con l’America Latina, Spagna e il Caribe, la nazione più piccola del Centro America primeggia con 13,5 femminicidi ogni 100 mila abitanti nel 2017. Popolazione totale: 6 milioni. Questo si traduce con un assassinio di donna ogni 18 ore l’anno scorso, per un totale di 470 donne uccise secondo la Polizia Nazionale Civile. In quanto al suicidio di donne, l’Istituto di Medicina Legale ha contato 73 casi nel 2017, 86 nel 2016 e 108 nel 2015.

In contrapposizione, i suicidi di uomini sono molti di più, più di 300 tra il 2015 e il 2017. Il punto è che i suicidi di donne vengono considerati nella categoria “violenza femminicida”, secondo un documento di quest’anno del Ministero della Giustizia e Sicurezza Pubblica.

La violenza psicologica è la forma di aggressione più comune: 5 donne su 10 a El Salvador l’hanno vissuta sulla propria pelle. Gli effetti di questo tipo di violenza, avvertono gli esperti, possono portare al suicidio.

Nonostante l’esistenza della legge che penalizza il suicidio feminicida, solo un uomo è stato accusato di questo delitto: Héctor Leonor Gracia, vice ispettore della Polizia Nazionale Civile, marito di Irma Julia Gracia de Leonor, vittima di suicidio feminicida, trovata morta nel suo appartamento il 19 dicembre 2017. Un anno dopo, le investigazioni hanno portato alla scoperta di continui abusi psicologici e sessuali dell’uomo sulla donna. Sono stati trovati messaggi sul cellulare in cui Gracia minaccia la donna di spararle cinquanta pallottole e le chiedeva di sparire dalla sua vita. Nel 2016, Irma ha chiesto una consulenza psicologica perché aveva un problema di violenza famigliare. Tutti questi indizi hanno portato la polizia per la prima volta nel mondo ad accusare un uomo per suicidio feminicida.

Però la legge esiste da sei anni, perché solo un uomo è stato accusato di questo tipo di delitto? Secondo un funzionario di polizia intervistato dalla BBC, prima di Irma, i casi di suicidi di donne non sono mai stati collegati al femminicidio. Irma invece era un agente di polizia e forse questo ha obbligato gli investigatori ad approfondire la situazione, viste anche le prove e carico di Gracia sulla violenza contro Irma. Alcuni nemmeno sapevano che esistesse il delitto di suicidio feminicida. Dalla morte di questa donna, le istruzioni date ai funzionari e polizia è di trattare ogni caso di suicidio di donna seguendo lo stesso protocollo di un femminicidio.

Gracia è stato imprigionato a febbraio 2018 come misura preventiva, ma è stato successivamente liberato a seguito del ricorso alla corte. Come misura cautelare, Gracia deve presentarsi ogni 15 giorni in tribunale e non può lasciare il paese. Il tribunale specializzato in delitti contro la donna che ha studiato il caso ha dichiarato che “non era molto chiara la violenza” a cui era sottoposta Irma. Nella prossima udienza, la polizia presenterà prove nuove contro di lui. Se i giudici dovessero ritenerlo responsabile, questo diventerebbe un precedente nel paese e, credo, in tutto il mondo.

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