Un cerotto come ecografo
Scritto da Raffaella Quadri in data Agosto 6, 2022
Grande quanto un francobollo, il cerotto adesivo tecnologico progettato dagli ingegneri del MIT – Massachusetts Institute of Technology – permette di produrre immagini ecografiche della parte del corpo su cui è collocato, e può fornire immagini degli organi interni per quarantotto ore.
Un mini ecografo indossabile
Presentato sulla rivista Science, l’ingegnoso dispositivo indossabile è stato studiato per aderire perfettamente alla pelle. Sui suoi due centimetri quadrati circa di superficie include due sottili strati di elastomero, di cui l’inferiore è adesivo e serve per far aderire il cerotto alla pelle, mentre il superiore si collega ad alcuni trasduttori appositamente progettati. Tra loro è racchiuso uno strato di idrogel solido ed elastico. Il suo compito è trasmettere facilmente gli ultrasuoni necessari per effettuare l’ecografia proprio grazie alla sua composizione acquosa, mentre la funzione dell’elastomero è quella di prevenire la disidratazione dell’idrogel. Il tutto in soli tre millimetri di spessore.
Il cerotto a ultrasuoni è stato testato su un gruppo di volontari, riuscendo a produrre immagini in tempo reale e ad alta risoluzione di vasi sanguigni e organi quali cuore, polmoni e stomaco. I volontari sono stati sottoposti a varie attività – dallo stare in piedi o seduti, a movimenti più dinamici come la corsa o la bicicletta – e il piccolo dispositivo ha registrato tutti i cambiamenti, mantenendosi sempre saldamente ancorato al corpo.
Il cerotto a ultrasuoni, verso l’uso domestico
I test dimostrano non solo l’efficacia dello strumento diagnostico, ma anche la possibilità che sia usato per monitorare costantemente un paziente senza la necessità della presenza di un tecnico o il ricorso a sonde manuali o apparecchiature ingombranti. Il progetto, però, non è ancora ultimato. Il prossimo step sarà riuscire a far funzionare gli adesivi anche in modalità wireless. Il team di ricercatori sta lavorando allo sviluppo di algoritmi software basati sull’intelligenza artificiale che permettano di interpretare e diagnosticare meglio le immagini dei mini ecografi. L’idea è che i dati possano essere inviati per l’interpretazione direttamente allo smartphone del paziente.
Questo ulteriore sviluppo potrebbe portare i cerotti a ultrasuoni a diventare dispositivi indossabili di imaging, che i pazienti potranno portare con sé a casa o persino acquistare in farmacia.
Foto in copertina: Felice Frankel – MIT
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