Un cerotto come ecografo

Scritto da in data Agosto 6, 2022

Grande quanto un francobollo, il cerotto adesivo tecnologico progettato dagli ingegneri del MIT – Massachusetts Institute of Technology – permette di produrre immagini ecografiche della parte del corpo su cui è collocato e può fornire immagini degli organi interni per quarantotto ore.

Un mini ecografo indossabile

Presentato sulla rivista Science, l’ingegnoso dispositivo indossabile è stato studiato per aderire perfettamente alla pelle. Sui suoi due centimetri quadrati circa di superficie include due sottili strati di elastomero, di cui l’inferiore è adesivo e serve per far aderire il cerotto alla pelle, mentre il superiore si collega ad alcuni trasduttori appositamente progettati. Tra loro è racchiuso uno strato di idrogel solido ed elastico. Il suo compito è trasmettere facilmente gli ultrasuoni necessari per effettuare l’ecografia proprio grazie alla sua composizione acquosa, mentre la funzione dell’elastomero è quella di prevenire la disidratazione dell’idrogel. Il tutto in soli tre millimetri di spessore.

Il cerotto a ultrasuoni è stato testato su un gruppo di volontari, riuscendo a produrre immagini in tempo reale e ad alta risoluzione di vasi sanguigni e organi quali cuore, polmoni e stomaco. I volontari sono stati sottoposti a varie attività – dallo stare in piedi o seduti, a movimenti più dinamici come la corsa o la bicicletta – e il piccolo dispositivo ha registrato tutti i cambiamenti, mantenendosi sempre saldamente ancorato al corpo.

Il cerotto a ultrasuoni, verso l’uso domestico

I test dimostrano non solo l’efficacia dello strumento diagnostico nel campo della medicina, ma anche la possibilità che sia usato per monitorare costantemente un paziente senza la necessità della presenza di un tecnico o il ricorso a sonde manuali o apparecchiature ingombranti. Il progetto, però, non è ancora ultimato. Il prossimo step sarà riuscire a far funzionare gli adesivi anche in modalità wireless. Il team di ricercatori sta lavorando allo sviluppo di algoritmi software basati sull’intelligenza artificiale (AI) che permettano di interpretare e diagnosticare meglio le immagini dei mini ecografi. L’idea è che i dati possano essere inviati per l’interpretazione direttamente allo smartphone del paziente.
Questo ulteriore sviluppo potrebbe portare i cerotti a ultrasuoni a diventare dispositivi indossabili di imaging, che i pazienti potranno portare con sé a casa o persino acquistare in farmacia.

Foto in copertina: Felice Frankel – MIT

 

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