13 dicembre 2023 – Notiziario Mondo
Scritto da Barbara Schiavulli in data Dicembre 13, 2023
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- Israele e Palestina: ONU, 153 nazioni votano per il cessate il fuoco a Gaza.
- Russia: Alex Navalny non reperibile da una settimana.
- Myanmar: primo produttore di oppio al mondo, scavalca l’Afghanistan.
- La Corte europea dei diritti umani condanna la polonia per la violazione dei diritti lgbtq.
- L’Argentina svaluta la propria valuta e taglia i sussidi.
- Niger: ong chiedono a Ecowas di far entrare gli aiuti umanitari
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli
Israele e Palestina
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha avvertito Israele che rischia di perdere il sostegno globale alla sua guerra contro Hamas con i bombardamenti “indiscriminati” su Gaza, mentre l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha votato a stragrande maggioranza per un cessate il fuoco. Netanyahu nel frattempo ha detto che c’è “disaccordo” con Biden su come dovrà essere governata la Gaza post-bellica, riflettendo una rara spaccatura dopo settimane in cui il leader americano ha fortemente sostenuto Israele.
- Martedì l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha votato a stragrande maggioranza per chiedere un cessate il fuoco umanitario a Gaza in una forte dimostrazione di sostegno globale per porre fine alla guerra tra Israele e Hamas . La risoluzione ha ottenuto 153 voti a favore, 10 contrari (oltre a Israele e Austria, Repubblica Ceca, Guatemala, Liberia, Micronesia, Nauru, Nuova Papua Guinea, Paraguay) e 23 astenuti, tra cui Germania e Italia, mentre la Francia ha votato a favore.
Hamas ha accolto con favore la richiesta dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite di un cessate il fuoco immediato a Gaza, riportano i media arabi. zzat Al-Rishq, membro dell’Ufficio politico del movimento islamista palestinese, “ha esortato la comunità internazionale a continuare a esercitare pressioni” su quelle che ha definito le “forze di occupazione” e ha chiesto “il rispetto” della decisione dell’Onu.
L’IDF ha detto di aver estratto i corpi di Eden Zecharya, 28 anni, prelevato dal gruppo vicino a Re’im, e del primo sergente Ziv Dado La dichiarazione non ha approfondito la causa della morte di Zecharya.
- Biden incontrerà oggi alla Casa Bianca le famiglie degli americani presi in ostaggio da Hamas.
- Quasi 40.000 edifici, ovvero circa il 18% di tutte le strutture prebelliche, sono stati danneggiati o distrutti nella Striscia di Gaza da quando è iniziata la guerra tra Israele e Hamas, il 7 ottobre, secondo una valutazione delle Nazioni Unite martedì.
- Un medico esperto nel nord di Gaza ha affermato che decine di persone del personale medico del suo ospedale sono stati portati in una località sconosciuta dall’esercito israeliano, mentre il più ampio sistema sanitario dell’enclave vacilla sull’orlo del collasso. Il dottor Hossam Abu-Safia, primario di pediatria presso l’ospedale Kamal Adwan, ha dichiarato in un’intervista telefonica alla CNN che l’area in cui si trova la struttura è stata teatro di bombardamenti particolarmente intensi ieri, seguiti dall’arrivo delle truppe israeliane, descrivendo la situazione come “molto pericolosa”. Le truppe hanno detto a tutti gli uomini di età compresa tra 16 e 65 anni di lasciare l’edificio per essere perquisiti, ha detto.
Un editoriale del New York Times scritto dai capi di sei importanti organizzazioni umanitarie internazionali, ha lanciato un terribile avvertimento su Gaza e ha chiesto al presidente Joe Biden di modificare il suo sostegno illimitato a Israele per contribuire a fermare l’orribile crisi in corso. Un alto funzionario delle Nazioni Unite ha recentemente allertato che metà della popolazione di Gaza sta morendo di fame. “Come leader di alcune delle più grandi organizzazioni umanitarie mondiali, non abbiamo visto niente di simile all’assedio di Gaza”. “Secondo il ministero della Sanità di Gaza, circa 18.000 abitanti di Gaza – tra cui più di 7.500 bambini – sono stati uccisi. In questo conflitto sono stati uccisi più bambini che in tutti i principali conflitti globali messi insieme lo scorso anno”. L’articolo, scritto da Michelle Nunn di CARE USA, Tjada D’Oyen McKenna di Mercy Corps, Jan Egeland del Norwegian Refugee Council, Abby Maxman di Oxfam America, Jeremy Konyndyk di Refugees International, Janti Soeripto di Save the Children US, afferma che La mancanza di beni di prima necessità ha aumentato la sofferenza su scala enorme.
Almeno quattro giovani palestinesi sono stati uccisi in un attacco di droni israeliani su Jenin, nella Cisgiordania occupata. Gli omicidi annunciati ieri dal Ministero della Sanità palestinese sono avvenuti mentre le forze israeliane hanno fatto irruzione nella città e nel suo campo profughi, a lungo considerati un simbolo della resistenza palestinese. Tali raid sono diventati un evento quotidiano in Cisgiordania dallo scoppio della guerra, il 7 ottobre, tra Israele e Hamas, il gruppo che gestisce la Striscia di Gaza assediata. Le forze israeliane “continuano a prendere d’assalto il campo di Jenin e agli equipaggi delle ambulanze viene impedito di entrare per occuparsi di casi medici senza previo coordinamento”, ha affermato in una nota la Società della Mezzaluna Rossa Palestinese.
Il marchio sportivo Puma smetterà di sponsorizzare la squadra nazionale di calcio israeliana nel 2024, secondo un portavoce dell’azienda. La mossa era pianificata dall’anno scorso e non è collegata alle richieste di boicottaggio dei consumatori contro Israele durante la guerra di Gaza, ha detto martedì il portavoce dell’azienda tedesca di abbigliamento sportivo.
La polizia israeliana ha arrestato ieri lo scrittore e commentatore politico palestinese Rasem Obaidat, 65 anni, dalla sua casa a Jabal al-Mukaber, nella Gerusalemme est occupata . Obaidat collabora regolarmente con il quotidiano Al-Quds, molto noto. È anche un ospite frequente di Al-Mayadeen, il canale televisivo libanese pro-resistenza che Israele ha bandito il mese scorso. Malek Obaidat ha informato The New Arab che suo padre sarebbe ora sotto interrogatorio nel complesso di polizia di Al-Maskoubia a Gerusalemme ovest.
Yemen
Gli Stati Uniti minacciano di annullare il piano di pace per lo Yemen negoziato tra gli Houthi e i sauditi se gli Houthi continueranno ad attaccare le navi nel Mar Rosso, cosa che il gruppo ha fatto in risposta all’assalto israeliano a Gaza. Il Guardian ha riferito che gli Houthi e i Sauditi hanno raggiunto un accordo di pace che potrebbe soddisfare tutte le principali parti coinvolte, anche il Consiglio di Transizione del Sud, un gruppo sostenuto dagli Emirati Arabi Uniti che vuole vedere il ripristino dello Yemen del Nord e del Sud come due paesi separati, come lo erano prima che lo Yemen fosse unificato nel 1990. Il piano di pace è stato presentato all’ONU, ma i dettagli non sono stati resi pubblici. Secondo The Guardian , l’accordo prevede tre fasi e un potenziale piano statunitense per rinominare gli Houthi come “organizzazione terroristica straniera” potrebbe impedire l’attuazione della prima fase. La prima fase prevede il deposito di denaro su conti per il pagamento degli stipendi civili per i lavoratori nelle aree controllate dagli Houthi e l’apertura completa degli aeroporti e dei porti marittimi che sono sotto blocco dal 2015. Una designazione terroristica statunitense significherebbe qualsiasi entità che intrattiene affari con gli Houthi sarebbe soggetto alle sanzioni statunitensi, rendendo entrambe le misure impossibili da attuare senza che le parti coinvolte debbano affrontare sanzioni.
Intanto Gli Houthi dello Yemen si sono presi il merito di un attacco missilistico contro una petroliera battente bandiera norvegese nel Mar Rosso, l’ultima operazione del gruppo volta a interrompere la navigazione in risposta all’assalto israeliano a Gaza.
Niger
Martedì, le ONG internazionali che lavorano in Niger hanno chiesto alla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS) di allentare le sanzioni contro Niamey per consentire l’ingresso di aiuti umanitari di emergenza dal vicino Benin. Una ventina di organizzazioni chiedono la “riapertura immediata” della frontiera con il Benin, bloccata a causa delle sanzioni regionali, per facilitare l’ingresso degli aiuti umanitari in Niger, dove secondo loro oltre 4,3 milioni di persone necessitano di assistenza urgente.
Al termine del vertice di domenica ad Abuja, l’ECOWAS ha mantenuto le sanzioni economiche e finanziarie imposte al Niger dopo il colpo di stato del 26 luglio, subordinando il loro allentamento soprattutto ad una “breve transizione”. L’assenza di un’esenzione umanitaria “rischia di compromettere seriamente l’accesso all’assistenza medica, al cibo e ad altri bisogni essenziali per le popolazioni più vulnerabili del Niger”, ha sottolineato Mohammed Chikhaoui, rappresentante umanitario di queste ONG internazionali che operano in Niger. Tra ottobre e dicembre 2023, più di 2 milioni di persone hanno dovuto affrontare l’insicurezza alimentare, costringendo il 15% della popolazione a spostarsi a causa della mancanza di accesso al cibo o all’assistenza.
Senegal
Le Nazioni Unite hanno avvertito che la fame potrebbe aumentare in tutta l’Africa occidentale e centrale il prossimo anno, principalmente a causa della violenza nella regione tormentata dal conflitto. Quasi 50 milioni di persone potrebbero trovarsi ad affrontare l’insicurezza alimentare e più di 2,5 milioni saranno sull’orlo della fame, hanno affermato funzionari delle Nazioni Unite, dell’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura, gruppi regionali e altri presentando i risultati nella capitale del Senegal, Dakar. Il rapporto è redatto dai governi regionali, dalle Nazioni Unite e da gruppi umanitari. Sebbene il cambiamento climatico e l’inflazione siano fattori che contribuiscono, il principale motore dell’insicurezza alimentare è l’aumento della violenza, in particolare nel Sahel centrale – la vasta distesa sotto il deserto del Sahara – che è stato il più colpito. Mali, Burkina Faso e Niger hanno avuto cinque colpi di stato in tre anni , che hanno portato ad un aumento degli attacchi jihadisti legati ad al-Qaida e al gruppo Stato Islamico. I militanti stavano già operando nell’area e hanno approfittato dei disordini politici, conquistando aree di territorio e bloccando le città.
Regno Unito
E’ morto un migrante a bordo del Bibby Stockholm, il mega barcone alloggio attraccato per iniziativa del governo britannico nel Dorset, Inghilterra meridionale, al fine di ospitare i richiedenti asilo. e dà notizia Sky News secondo cui al momento non sono note le cause del decesso. Il mega barcone era stato al centro di polemiche per la sicurezza ed era stato riaperto dopo un periodo di chiusura seguita al ritrovamento a bordo di tracce del batterio della legionella.
Ieri sera il governo di Rishi Sunak si è salvato alla Camera dei Comuni nel voto introduttivo (ad alto rischio) sulla cruciale proposta di legge attuativa del cosiddetto piano Ruanda bis per il contestato trasferimento a pagamento nel Paese africano di quote di richiedenti asilo sbarcati illegalmente nel Regno Unito: testo presentato dal premier e dalla sua compagine come un’iniziativa simbolo – anche in chiave pre-elettorale – del promesso rilancio della linea dura contro l’immigrazione. La proposta è passata, almeno in prima battuta, con 313 sì e 279 no, ma non senza divisioni interne alla maggioranza Tory.
Polonia
La Corte europea dei diritti umani ha condannato la Polonia perché il Paese non ha alcuna forma di riconoscimento legale e protezione per le unioni tra persone dello stesso sesso. Nella sentenza i togati di Strasburgo hanno stabilito che Varsavia sta quindi violando il diritto al rispetto della vita privata e familiare delle coppie dello stesso sesso che hanno una relazione stabile.
Attualmente, spiga la Cedu, queste persone non sono in grado di regolare aspetti fondamentali della loro vita insieme, come quelli riguardanti la proprietà, il mantenimento, la tassazione e l’eredità. A rivolgersi alla Cedu tra il febbraio del 2017 e giugno 2018 sono state 5 coppie che hanno tentato invano di far riconoscere la loro unione dalle autorità polacche. Nella sentenza la Corte di Strasburgo spiega che l’odierna condanna non riguarda il fatto di permettere il matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Il governo di Donald Tusk ha ottenuto la fiducia del parlamento polacco. A favore hanno votato 248 deputati, 201 i contrari, nessun astenuto. Il giuramento davanti del capo di stato Andrzej Duda e’ previsto per questa mattina ore 9.
Russia
La posizione esatta di Alexey Navalny, dissidente nemico di Putin, è sconosciuta ai suoi avvocati e alla sua famiglia da più di una settimana, al momento in cui scriviamo, si legge su Meduza. Non si è presentato in tribunale tramite videolink il 7 dicembre. I funzionari hanno attribuito la sua assenza a un “incidente elettrico” nella colonia correzionale numero 6 fuori Vladimir, dove il politico dell’opposizione è stato detenuto negli ultimi mesi. Ai suoi avvocati è stato successivamente negato l’incontro con il loro cliente. L’11 dicembre Navalny ha saltato un’altra udienza in tribunale. Lo stesso giorno, la struttura fuori Vladimir ha rivelato che Navalny “non è più elencato” tra i suoi detenuti, rifiutandosi di chiarire dove sia andato. Il 12 dicembre, il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha detto ai giornalisti che l’amministrazione Putin non sa dove sia Navalny. A meno che non sia successo qualcosa di veramente tragico, la scomparsa di Alexey Navalny significa probabilmente che sarà trasferito in una colonia penale di massima sicurezza (le carceri di massima sicurezza russe) per scontare la sua condanna a 19 anni pronunciata nell’agosto 2023 per il reato di “estremismo”.
Argentina
L’Argentina ha annunciato martedì una forte svalutazione della sua valuta e tagli ai sussidi per l’energia e i trasporti come parte delle misure shock che il nuovo presidente Javier Milei ritiene necessarie per affrontare l’emergenza economica. Il ministro dell’Economia Luis Caputo ha dichiarato in un messaggio televisivo che il peso argentino sarà svalutato del 50%, passando da 400 pesos a un dollaro a 800 per un dollaro. “Per qualche mese saremo peggio di prima”, ha detto Caputo, due giorni dopo che il libertario Milei ha prestato giuramento come presidente della seconda economia del Sud America e ha subito messo in guardia contro misure dure. Milei ha detto che il Paese non ha il tempo di considerare altre alternative. L’Argentina soffre di un’inflazione annua del 143%, la sua valuta è crollata e quattro argentini su dieci sono poveri. La nazione ha anche un deficit fiscale enorme, un deficit commerciale di 43 miliardi di dollari, oltre a uno scoraggiante debito di 45 miliardi di dollari nei confronti del Fondo monetario internazionale, di cui 10,6 miliardi di dollari dovuti ai creditori multilaterali e privati entro aprile.
Myanmar
Secondo un rapporto delle Nazioni Unite pubblicato ieri il Myanmar è diventata il principale produttore mondiale di oppio: superato l’Afghanistan, dove i talebani ne hanno vietato la coltivazione. L’ultimo rapporto dell’Ufficio dell’Onu per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (Unodc), afferma che nel 2023 in Myanmar sono state prodotti circa 1.080 tonnellate di oppio, essenziale per la produzione di eroina, rispetto alle 790 del 2022. In Afghanistan, secondo l’Unodc, il calo della produzione di oppio è stato del 95%, a circa 330 tonnellate, dopo che i talebani hanno vietato la coltivazione del papavero nell’aprile dello scorso anno.