14 ottobre 2022 – Notiziario

Scritto da in data Ottobre 14, 2022

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  • Iraq: il parlamento elegge il presidente.
  • Turchia: si inasprisce la legge contro i media.
  • Ondate di caldo, inondazioni, siccità: quattro città su cinque a rischio nel mondo.
  • Iran: non si placano le proteste, grande mobilitazione prevista per domani.
  • HRW: in Afghanistan la resistenza è donna.
  • Mondiali 2022: il Qatar allestisce zone di recupero per i tifosi stranieri ubriachi.
  • Bielorussia: mobilitazione segreta?
  • Algeria: le fazioni palestinesi firmano un accordo di riconciliazione.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli.

Mondo

Quattro città su cinque in tutto il mondo stanno affrontando rischi climatici significativi − ondate di calore, inondazioni e siccità − come dimostrato dai dati di CDP: lo si legge su AsiaOne che ha lanciato una nuova sezione ambientale. Il rapporto di CDP Protecting People and the Planet ha studiato novecentonovantotto città di tutto il mondo e ha mostrato che oltre all’80% degli eventi climatici estremi, per quasi un terzo con rischi legati al clima, minacciano almeno il 70% della loro popolazione. CDP è un’organizzazione senza scopo di lucro, con sede a Londra, che gestisce un sistema di divulgazione per aziende, città e stati di tutto il mondo segnalando l’impatto ambientale delle loro operazioni. Ha affermato che quasi due terzi delle città si aspettano che i rischi che devono affrontare diventino più intensi in futuro, mentre più della metà prevede che diventino più frequenti entro il 2025. Tra le numerose città colpite quest’anno ci sono Karachi in Pakistan, dove le devastanti inondazioni hanno ucciso quasi millesettecento persone, e Fort Myers in Florida, dove l’uragano Ian ne ha uccise più di cento. Gli anziani, le famiglie a basso reddito, i bambini e le comunità minoritarie emarginate sono le categorie più esposte e i responsabili politici devono riflettere sulle esigenze dei cittadini quando pianificano la loro risposta alla crisi climatica. «È necessario mettere le persone al centro dell’azione per quanto riguarda il clima, dalla pianificazione all’attuazione, migliorare la vita», ha affermato Maia Kutner, direttrice globale ad interim di CDP.

Afghanistan

L’allora presidente Donald Trump aveva ordinato il ritiro completo e rapido di tutte le forze statunitensi dall’Afghanistan e dalla Somalia poco dopo aver perso le elezioni del 2020 contro Joe Biden: lo ha affermato ieri un comitato della Camera. La rivelazione mina le affermazioni di Trump e del suo partito  secondo cui avrebbero gestito meglio la fine della guerra in Afghanistan se fossero rimasti al potere. Il membro del Congresso, Adam Kinzinger, uno dei due repubblicani della commissione speciale che indaga sull’insurrezione del 6 gennaio 2021, ha affermato che Trump aveva ordinato il ritiro perché sapeva di aver perso le elezioni, nonostante le sue affermazioni contrarie. «Il presidente Trump ha emesso un ordine per il ritiro su larga scala delle truppe statunitensi», ha detto. «Ha ignorato le preoccupazioni per le conseguenze sui fragili governi in prima linea nella lotta contro l’Isis e i militanti di al-Qaida». Il comitato ha quindi riprodotto un breve estratto di un’intervista con il generale Mark Milley, presidente del Joint Chiefs of Staff. «È strano. Non è lo standard. È potenzialmente pericoloso. Personalmente ho pensato che militarmente non fosse fattibile né saggio», ha dichiarato il generale Milley.
Il generale Keith Kellogg, consigliere per la sicurezza nazionale dell’allora vicepresidente Mike Pence, ha affermato in un altro estratto dell’intervista che l’immediata partenza delle truppe sarebbe stata “catastrofica” e avrebbe rappresentato una “debacle”, come quella poi avvenuta sotto Biden.

L’attacco suicida del 30 settembre contro studenti di etnia hazara al Kaaj Educational Center di Kabul ha scatenato le proteste di donne e ragazze nelle province dell’Afghanistan. L’attacco, avvenuto mentre studentesse sostenevano un esame di ammissione all’università, ha causato cinquantatré vittime, la maggior parte delle quali ragazze e giovani donne, e il ferimento di altre centodieci. L’esame ha rappresentato una rara finestra di speranza per le ragazze che erano state costrette a lasciare la scuola a causa del divieto dei talebani sull’istruzione secondaria femminile più di un anno fa. Dopo l’attacco, le donne delle province di Kabul, Mazar e Sharif e Herat sono scese in piazza, chiedendo la fine degli attacchi contro gli hazaraSubito sono seguite, scrive HRW, altre proteste a Bamiyan, Ghazni, Nangarhar e Panjshir. Le autorità talebane hanno risposto picchiando i manifestanti e usando proiettili veri per disperdere le manifestazioni. Questo tipo di brutalità è diventato prevedibile.
Da quando i talebani hanno preso il potere nell’agosto 2021, le donne afghane sono state in prima linea nella resistenza all’oppressione talebana. Hanno tenuto proteste pacifiche chiedendo uguaglianza, diritti, giustizia e pace. Le loro proteste sono continuate nonostante le brutali percosse, arresti, detenzioni e rapimenti di manifestanti da parte dei talebani. Cantando “Pane, lavoro, libertà”, le donne hanno combattuto instancabilmente per i loro diritti fondamentali e per un Afghanistan migliore e più equo. Nelle loro proteste, le donne hanno chiesto il riconoscimento del diritto all’istruzione e la riapertura delle scuole secondarie femminili. Hanno denunciato la mancanza di legittimità dei talebani in assenza di rispetto dei diritti fondamentali delle donne. E hanno chiesto la partecipazione sociale e politica delle donne alla società. In tutto l’Afghanistan le donne stanno dimostrando che, nonostante le schiaccianti minacce che devono subire dall’oppressione talebana, le loro proteste riflettono il loro messaggio: “Pane, lavoro, libertà” per ogni afghano.

Iran

Il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha affermato giovedì scorso che l’interferenza delle potenze straniere nella regione dell’Asia occidentale non fa che aumentare i problemi esistenti. Raisi ha espresso le proprie osservazioni al ritorno dal sesto vertice della Conferenza sulle misure di interazione e rafforzamento della fiducia in Asia (CICA) tenutosi ad Astana, capitale del Kazakistan.

L’espansione delle proteste potrebbe mettere a dura prova i servizi di sicurezza dello stato iraniano ben oltre la loro capacità di rispondere, nei prossimi giorni. Organizzazioni di mobilitazione contro il regime e account sui social media hanno chiesto manifestazioni per oggi nella provincia del Khuzestan  e per domani in tutto il paese. Un gruppo chiamato “Youth of the Whole Country”, che ha iniziato a twittare l’11 ottobre, ha ripetuto questi appelli e dichiarato che cercherà di rovesciare il regime. Il gruppo ha aggiunto di essersi coordinato con i leader delle proteste locali in tutto l’Iran. Numerosi altri account di social media in lingua persiana stanno circolando su Twitter, sostenendo di rappresentare i manifestanti iraniani nelle città di tutto il paese. La gioventù dei quartieri di Teheran ha twittato che le manifestazioni del 15 ottobre saranno «l’inizio della fine [per il regime]». Ieri ci sono state proteste in almeno diciassette città di dodici province.

Ieri il ministero degli Affari esteri siriano ha rilasciato una dichiarazione a sostegno della brutale repressione del regime iraniano sulle proteste in corso. La dichiarazione esprime sostegno alla leadership di Khamenei e alla capacità del regime di contenere le manifestazioni. La Siria ha inoltre messo in guardia contro le interferenze straniere e ha chiesto ai paesi occidentali di eliminare le sanzioni contro l’Iran.

Qatar

Il Qatar, che ospiterà la Coppa del Mondo FIFA 2022 a novembre, ha stabilito zone speciali nelle sedi delle partite dove i fan ubriachi potranno smaltire la sbornia: lo ha riferito giovedì il capo della Coppa del Mondo del Qatar, Nasser al-Khater. Il Qatar, paese musulmano dove bere è normalmente illegale, farà un’eccezione per le zone dei tifosi e degli stadi durante la Coppa del Mondo, che si svolgerà dal 20 novembre al 18 dicembre. «Ci sono piani in atto per far passare la sbornia a chi avrà bevuto eccessivamente», ha detto a Sky News Al Khater, che è amministratore delegato del comitato supremo. «Saranno luoghi dove assicurarsi che si mantengano al sicuro e non siano dannosi per nessun altro». I fan indisciplinati saranno collocati nella zona fino a quando non saranno ritenuti sufficientemente sobri per entrare nuovamente nelle aree pubbliche. I tifosi che verranno inviati nelle zone riceveranno un avviso ufficiale. Intanto, i critici della situazione dei diritti umani del Qatar sottolineano il divieto dell’omosessualità in Qatar e temono che possano esserci forti discriminazioni. Al-Khater ha assicurato ai visitatori che non sarà il caso di preoccuparsi, nella sua intervista a Sky News, tuttavia ha messo in guardia i giocatori e le organizzazioni dal fare dichiarazioni pubbliche contro il Qatar e il suo primato sui diritti umani. «Tutto ciò che chiediamo è che le persone rispettino la nostra cultura».

Iraq

I deputati iracheni hanno eletto Abdel Latif Rashid, 78 anni, come nuovo presidente. Rashid sostituisce il collega curdo iracheno, Barham Saleh, come Capo di Stato dopo i due turni di votazione in Parlamento, ottenendo più di centosessanta voti contro i novantanove di Saleh, come riferito da un funzionario dell’assemblea. L’elezione segna il primo passo per districarsi dalla grave crisi politica, nella speranza di porre fine alle violenze nel paese segnato dalla guerra.

Turchia

Il parlamento turco ha approvato una dura legge sui nuovi media, che potrebbe vedere giornalisti e chi scrive sui social finire in carcere fino a tre anni per diffusione di fake news. Le nuove regole rafforzano la presa già salda del governo sui media, a otto mesi dalle elezioni presidenziali. La legge approvata prevede una sanzione penale per chi è ritenuto colpevole di aver diffuso informazioni false o fuorvianti. Richiede che i social network e i siti Internet consegnino i dati personali degli utenti sospettati di «propagare informazioni ingannevoli», e consente ai tribunali di condannare giornalisti accreditati e utenti regolari dei social media che «diffondono apertamente informazioni fuorvianti», da uno a tre anni di carcere. Il governo ha anche iniziato a pubblicare un settimanale “bollettino di disinformazione” con l’obiettivo di sfatare quelle che considera fake news con “informazioni accurate e veritiere”. La legislazione è stata proposta dall’AKP, il partito di matrice islamica del presidente Recep Tayyp Erdogan, ed è stata duramente osteggiata dai principali gruppi di opposizione turchi.

Algeria

Un totale di quattordici fazioni palestinesi hanno firmato ieri, nella capitale algerina Algeri, un accordo di riconciliazione che mira a porre fine alla loro divisione di quindici anni, secondo quanto riportato da ENTV. L’accordo, formalmente noto come Dichiarazione di Algeri, è stato firmato dai rappresentanti di quattordici fazioni palestinesi, tra cui il partito Fatah e Hamas, durante una cerimonia alla presenza del presidente algerino Abdelmadjid Tebboune. Nei mesi scorsi, le autorità algerine avevano tenuto colloqui informali con le fazioni palestinesi, cercando di convincerle a incontrarsi ad Algeri per discutere una proposta di riconciliazione che aprisse la strada alle elezioni in vista di un governo di unità nazionale. Il partito Fatah, guidato dal presidente palestinese Mahmoud Abbas, e il suo principale rivale Hamas, fazione in questo momento al governo della Striscia di Gaza, sono stati divisi dalle ultime elezioni del 2006, vinte da Hamas. Hamas ha preso il controllo di Gaza mesi dopo le elezioni del 2006, mentre Fatah amministra la Cisgiordania.

Mali

Un’esplosione su un autobus nel centro del Mali ha ucciso almeno undici persone e ne ha ferite altre cinquantatré giovedì scorso, secondo una fonte dell’ospedale. L’autobus è stato colpito da un’esplosione sulla strada tra Bandiagara e Goundaka, nella zona di Mopti, nel primo pomeriggio di ieri, come detto da una fonte della sicurezza. La regione è un focolaio di violenza jihadista.

Spagna

Le vittime di violenza sulle donne conteggiate in Spagna dai tribunali nel secondo trimestre del 2022 sono 44.543, un dato in aumento del 10.89% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: lo rende noto un comunicato del Consiglio superiore della magistratura. Secondo la nota, tra aprile e giugno di quest’anno sono anche aumentate le denunce presentate (+12,33%), così come gli ordini di protezione e allontanamento decretati dai giudici per tutelare le vittime rispetto ai loro aggressori (+8,7%).

Ucraina – Russia

Diverse esplosioni si sono verificate nel pomeriggio di ieri in alcune regioni dell’Ucraina occidentale, tra cui Leopoli e Ternopil.

Lo stato maggiore delle forze armate ucraine ha affermato che nelle ultime ventiquattro ore più di quaranta insediamenti sono stati colpiti dai bombardamenti russi. In risposta, l’aviazione ucraina ha effettuato trentadue attacchi su venticinque obiettivi russi, si legge su The Guardian.

La Francia non vede “alcun senso” nel creare nuove strutture per importare il gas russo in Europa. Lo rende noto l’Eliseo nel giorno dell’intesa tra Vladimir Putin e Recep Tayyp Erdogan sulla proposta russa di creare un hub turco per il gas.

L’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa chiede a tutti gli stati membri di «dichiarare l’attuale regime russo come regime terrorista». La richiesta, passata quasi all’unanimità e con il voto favorevole degli italiani, è contenuta in un rapporto nel quale l’assemblea chiede anche alle capitali di non riconoscere in alcun modo l’annessione di territorio ucraino da parte della Russia, e neppure i referendum imposti da Mosca.

A partire dal 25 ottobre, la Repubblica ceca non consentirà più l’ingresso nel suo territorio a turisti, sportivi e artisti russi in possesso di un visto che dia accesso all’area di libera circolazione Schengen all’interno dell’UE. La decisione è stata presa dal governo ceco sull’esempio di Finlandia, Polonia e paesi Baltici.

Il presidente palestinese Mahmoud Abbas ha incontrato ieri il presidente russo Vladimir Putin nella capitale kazaka, Astana, dove entrambi erano giunti per partecipare al summit della Conferenza sulle misure di interazione e rafforzamento della fiducia in Asia (Cica). Soni stati discussi «il rafforzamento dei legami di amicizia fra i due popoli e le due leadership», nonchè il sostegno che in ambito internazionale viene garantito dalla Russia alla causa palestinese.

Bielorussia

Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha deciso di condurre una “mobilitazione segreta”, secondo il quotidiano bielorusso Nasha Niva. Citando fonti anonime, la testata ha riferito che il presidente intende mascherare la bozza della campagna come un «controllo della capacità di combattimento» e che la prima fase dell’operazione riguarderà solo la popolazione rurale. Lukashenko ha deciso di non annunciare pubblicamente la mobilitazione dopo aver visto le conseguenze della bozza di annuncio di Putin in Russia, scrive Nasha Niva. Non si sa quante persone verranno arruolate. Un ufficiale delle forze armate bielorusse ha dichiarato al giornale che se venissero reclutate meno di duemila persone, ciò indicherà che l’obiettivo della campagna è quello di «adattare singole unità per missioni di combattimento ristrette», come le operazioni di artiglieria. «Ma se il numero dei coscritti superasse i cinquemila», ha aggiunto, «sarà il momento di dare l’allarme».

Stati Uniti

Cinque persone, tra cui un agente di polizia fuori servizio, sono morte in una sparatoria avvenuta ieri sera a Raleigh, in North Carolina. Tre ore dopo, verso le 20:00 la sindaca di Raleigh, Mary-Ann Baldwin, ha detto ai giornalisti che il sospetto è stato “contenuto” in una residenza nella zona.

Carcere a vita: è il verdetto unanime della giuria per Nikolas Cruz, il giovane accusato della sparatoria nel 2018 nella scuola di Parkland, Florida, in cui morirono diciassette persone (quattordici studenti e tre insegnanti). Ora l’ultima parola spetta il primo novembre, con la sentenza, alla giudice Elizabeth Scherer, anche se in genere i giudici rispettano la decisione della giuria. Cruz era presente in aula insieme ai famigliari delle vittime e ha ascoltato la lettura del verdetto a testa bassa, senza particolari emozioni. Aveva diciannove anni quando commise la strage. Poi fuggì a piedi mescolandosi con altri studenti in fuga, ma fu arrestato un’ora dopo.

Colombia

La Colombia ha avviato giovedì scorso un’indagine sulla scomparsa dei beni sequestrati a trafficanti di droga e gruppi criminali, che il presidente Gustavo Petro intende utilizzare per programmi sociali a favore di agricoltori e donne. Il governo e l’ufficio del procuratore generale hanno deciso di indagare dopo che Daniel Rojas, recentemente diventato amministratore delegato della Special Assets Society (SAE) della Colombia, ha lanciato l’allarme sui beni confiscati elencati nei documenti ufficiali ma la cui ubicazione non è chiara. La Colombia ha sequestrato beni per un valore di 25,7 trilioni di pesos (5,6 miliardi di dollari). Le autorità istituiranno un pannello tecnico per individuare 19.587 beni sequestrati ai trafficanti di droga, tra cui grandi fattorie, case, auto di lusso, oro, aerei, barche e denaro contante.

Corea del Nord

«La Corea del Nord ha sparato circa centosettanta colpi di artiglieria nella zona cuscinetto, violando l’accordo intercoreano del 2018»: lo afferma l’esercito sudcoreano. La Corea del Sud ha imposto sanzioni a quindici individui nordcoreani e sedici istituzioni, tutti legati al programma missilistico.

Cina

Una rara protesta anti-Covid è andata in scena ieri a Pechino, con le autorità che hanno rimosso alcuni striscioni di contestazione anche contro il presidente Xi Jinping, a meno di tre giorni dall’apertura del XX Congresso del Pcc che dovrebbe affidargli un inedito terzo mandato alla segreteria generale. La vicenda, accaduta nel primo pomeriggio, è diventata virale sui social media: sugli striscioni sistemati sul ponte di Sitong c’erano diversi slogan, tra cui un appello alla cacciata di Xi Jinping (definito un “traditore”) e per la fine delle politiche draconiane per contenere il Covid-19, in base a molteplici immagini e video diffusi su Twitter.

Intanto, il presidente cinese Xi Jinping salirà sul palco domenica per dare il via a uno storico congresso del Partito Comunista al potere, nel quale è pronto a ottenere un terzo mandato che consolida il suo posto di governante più potente della Cina dai tempi di Mao Zedong. Il congresso arriva in un momento tumultuoso, con l’adesione di Xi Jinping a una politica zero-Covid che colpisce l’economia, mentre il suo sostegno a Vladimir Putin ha ulteriormente alienato la Cina dall’Occidente. Tuttavia, diplomatici, economisti e analisti interpellati da Reuters affermano che Xi Jinping è destinato a consolidare il suo potere.

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