15 ottobre 2019 – Notiziario

Scritto da in data Ottobre 15, 2019

Siria: sanzioni contro la Turchia, il vice presidente Usa vola ad Ankara per negoziare un cessate il fuoco. Iran: operazione per rapire un giornalista in esilio e incarcerarlo in patria. Egitto: “La password o la vita”, attivista racconta di essere stata torturata dopo il suo arresto. Tunisia: Kais Sayed vince le elezioni. La Nuova Zelanda crea un’unità per combattere l’estremismo online. Il Pakistan triplica le tariffe per l’importazione dei melograni dall’Afghanistan.
Questo e molto altro nel webnotiziario da Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli

Iran

Agenti della guardia rivoluzionaria iraniani hanno catturato e riportato in Iran un giornalista in esilio che ritengono abbia alimentato i disordini durante le proteste dello scorso anno con i social media. Ruhollah Zam, un giornalista diventato attivista, guidava Amadnews con oltre un milione di followers, con sede in Francia e in altre parti d’Europa. La cattura di Zam, han specificato in una dichiarazione televisiva, è stata un’operazione complessa dove l’intelligence ha utilizzato l’inganno”. Non è stato detto dove si sia svolta l’operazione ma ora il giornalista dovrebbe essere in un carcere iraniano.

Siria

Il Pentagono ha confermato ieri il ritiro dei militari americani sempre dal nord est. Il presidente Erdogan, ha ribadito di non avere intenzione di fermare l’offensiva nel nord, “siamo determinati, finiremo quello che abbiamo iniziato”. Intanto l’organizzazione mondiale della sanità parla di cure necessaria per un milione e mezzo di persone, nell’area degli scontri ci sono 200 mila sfollati. E gli ospedali, anche se Mosca smentisce, sono sotto attacco. Mosca avrebbe anche dato l’ok ai turchi per attaccare Kobane. Mentre l’esercito siriano si schiera accanto ai curdi.

Indonesia

22 i sospetti militanti arrestati accusati di aver pianificato attacchi e aver accoltellato qualche giorno fa il ministro della sicurezza, un capo della polizia locale e un terzo uomo. Sequestrate molte armi

Nuova Zelanda

La Nuova Zelanda costituirà una squadra di investigatori dedicata esclusivamente alla lotta contro l ‘”estremismo” online, mentre affronta i fallimenti esposti dalle sparatorie nella moschea di Christchurch , ha affermato il Primo Ministro Jacinda Ardern. La Ardern ha guidato gli sforzi internazionali per costringere le aziende tecnologiche a reprimere il materiale “estremista” da quando un attentatore ha ucciso 51 fedeli musulmani il marzo scorso, trasmettendo in streaming parte dell’atrocità in diretta su Facebook . La Arden ha aggiunto che l’attacco, che ha preso di mira due moschee nella città dell’Isola del Sud, ha dimostrato che il suo governo aveva bisogno di migliorare le risorse per frenare la diffusione dell’odio online.

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