21 aprile 2022 – Notiziario
Scritto da Barbara Schiavulli in data Aprile 21, 2022
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- Timor Est: il Nobel e leader per l’indipendenza, José Ramos Horta, nuovo presidente.
- Ucraina: cinque milioni di persone hanno lasciato il paese in due mesi.
- Iran: arrestati tre uomini accusati di spionaggio per Israele.
- Israele colpisce Gaza dopo il lancio di cinque razzi dalla Striscia.
- Afghanistan: torna possibile fare operazioni bancarie dall’estero.
- Il Nicaragua chiude venticinque Ong critiche nei confronti di Ortega.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli.
Afghanistan
A seguito della preoccupazione globale per la difficile situazione economica in Afghanistan, Save the Children in un recente rapporto ha affermato che l’Afghanistan sta affrontando la sua peggiore crisi alimentare, con cinque milioni di bambini sull’orlo della fame. Secondo l’organizzazione, circa due bambini su tre in Afghanistan − dodici milioni − le cui famiglie dipendono dall’agricoltura per sopravvivere, stanno lottando per avere da mangiare a sufficienza ogni giorno a causa della peggiore siccità avvenuta nel paese da decenni, e devono affrontare previsioni di piogge al di sotto della media in questa stagione delle piogge.
«Gli aiuti umanitari possono alleviare bisogni urgenti, ma non possono sostenere un’intera economia. Fino a quando non affronteremo la crisi economica, le famiglie non avranno altra scelta che ricorrere a misure disperate come vendere i propri figli o mandarli a lavorare, da cui non c’è modo di tornare indietro. Con così tanta parte del paese già sull’orlo della carestia, il tempo è essenziale», ha affermato Chris Nyamandi, direttore nel paese di Save the Children.
La Banca Centrale dell’Afghanistan ha annunciato che i trasferimenti di denaro all’estero sono ora possibili, poiché ha revocato tutte le restrizioni alle banche afghane, decisione che è stata apprezzata dalla comunità imprenditoriale che spera la promessa venga mantenuta.
Ucraina – Russia
La Russia ha fatto grandi progressi nella regione orientale del Donbass, in Ucraina. Il governatore di Luhansk ha affermato che le forze russe ora controllano l’80% della regione − si tratta di una delle due regioni che compongono il Donbass. Uno degli obiettivi dichiarati dalla Russia è espandere il territorio del Donbass sotto il controllo dei separatisti sostenuti da Mosca. Prima che la Russia invadesse, il 24 febbraio scorso, il governo di Kiev controllava il 60% della regione di Luhansk. Il governatore Serhiy Haidai ha affermato che i russi, che questa settimana hanno rinnovato la loro offensiva nell’Ucraina orientale e meridionale, hanno rafforzato i loro attacchi nella regione di Luhansk. Nel Donbass i separatisti sostenuti da Mosca hanno combattuto le forze ucraine negli ultimi otto anni e hanno dichiarato due repubbliche indipendenti che sono state riconosciute dalla Russia. Nelle ultime settimane, il Cremlino ha dichiarato la conquista del Donbass come il suo obiettivo principale della guerra, dopo che il suo tentativo di prendere Kiev era fallito. Dopo il ritiro dalla capitale ha iniziato a raggrupparsi e rafforzare le proprie truppe di terra a est, per quella che potrebbe essere una battaglia decisiva.
Ignorando gli avvertimenti della Russia, gli Stati Uniti e i suoi alleati della Nato continuano a intensificare l’assistenza militare all’Ucraina. Il Pentagono ha dichiarato martedì che l’Ucraina ha ricevuto aerei da combattimento e parti di aerei, ma ha rifiutato di dire da quale paese provenissero. Il portavoce del Pentagono, John Kirby, ha affermato che le forze ucraine «in questo momento hanno a disposizione più aerei da combattimento ad ala fissa rispetto a due settimane fa». I caccia probabilmente provengono da un paese membro della Nato che in precedenza era uno stato sovietico, poiché l’aviazione ucraina è addestrata unicamente nell’utilizzo di vecchi aerei di fabbricazione russa. All’inizio della guerra gli Stati Uniti erano in trattative con la Polonia per il trasferimento dei jet MiG-29 di Varsavia in Ucraina, ma il Pentagono si è ritirò poi dal progetto, avvertendo che Mosca avrebbe considerato tale assistenza come un’escalation.
Sono più di cinque milioni gli ucraini che hanno lasciato il loro paese. Secondo le Nazioni Unite è la maggior crisi di rifugiati da quando ebbe inizio la Seconda Guerra Mondiale. “In meno di due mesi… abbiamo visto circa un quarto della popolazione ucraina − più di dodici milioni di persone in totale, inclusi cinque milioni di rifugiati, ma anche 7,1 milioni all’interno del paese − costretta a fuggire dalle proprie case, e questa è una quantità impressionante di persone», ha detto all’agenzia di stampa Associated Press la portavoce dell’UNHCR a Ginevra, Shabia Mantoo. Dopo essere fuggiti nei paesi vicini, vengono accolti con ospitalità e incoraggiati a continuare la loro vita attiva. La metà dei rifugiati ucraini sono bambini, secondo l’UNHCR. In Polonia, dove sono arrivati più di 2,8 milioni di ucraini, i rifugiati ricevono un codice identificativo polacco, il PESEL, che dà loro diritto al lavoro, all’accesso all’assistenza sanitaria gratuita, alla scuola e ai bonus per i bambini.
«I militari russi vogliono fare di Mykolaiv una seconda Mariupol. Non abbiamo acqua a causa dei bombardamenti di strutture vitali per la popolazione, e ora stanno provando a farlo con l’elettricità», ha detto Dmytro Pletenchuk, dell’ufficio stampa dell’amministrazione di Mykolaiv.
Le forze russe organizzeranno a Mariupol una grande parata militare il nove maggio, giorno in cui Mosca celebra l’anniversario della vittoria contro i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Lo ha annunciato la vice sindaca nominata da Mosca.
Gli Stati Uniti hanno annunciato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia: nel mirino una banca commerciale e altri quaranta tra individui ed entità.
La Germania smetterà di importare petrolio dalla Russia entro la fine dell’anno.
Turchia
Una guardia carceraria è morta in seguito all’esplosione di un ordigno artigianale, comandato a distanza, durante il passaggio di un bus che trasportava anche altri agenti nel distretto di Osmangazi a Bursa, nel nord-ovest.
Iraq
Una tempesta di sabbia ha colpito l’Iraq per la terza volta in due settimane, spingendo le autorità a chiudere temporaneamente gli aeroporti internazionali di Baghdad e Najaf. La perturbazione durerà almeno fino a oggi.
Iran
Ufficiali dell’intelligence iraniana hanno arrestato tre persone appartenenti a un gruppo legato all’agenzia israeliana del Mossad, e accusate di coinvolgimento nel rilascio di informazioni riservate, secondo quanto riportato dalla TV di stato ieri sera. Il servizio riportava che l’arresto è avvenuto nella provincia sud-orientale del Sistan e nella provincia del Baluchistan, ma non ha identificato né ha spiegato come abbia avuto accesso a informazioni riservate. Iran e Israele si sono a lungo accusati a vicenda di spionaggio e di aver condotto una guerra ombra. Israele vede l’Iran come la sua più grande minaccia e ha ripetutamente minacciato un’azione militare contro l’Iran per impedirgli di acquisire armi nucleari. L’Iran nega di essere alla ricerca di tali armi e ha promesso una dura risposta a qualsiasi aggressione. Nel 2020 l’Iran ha giustiziato un uomo, condannato per aver divulgato informazioni a Stati Uniti e Israele su un importante generale della Guardia rivoluzionaria islamica, successivamente ucciso da un attacco di droni statunitensi in Iraq.
Israele e Palestina
Almeno altri quattro razzi, dopo quello di ieri sera, sono stati lanciati nella notte dalla Striscia di Gaza verso Israele, che ha risposto con attacchi aerei nelle prime ore di giovedì, nella più grande escalation dalla guerra di undici giorni dell’anno scorso. Un razzo proveniente da Gaza, ieri sera, è caduto senza ferire nessuno in un giardino nella città di Sderot, nel sud dell’Israele, ha riferito la polizia. Israele ha reagito colpendo il centro di Gaza dopo la mezzanotte, hanno dichiarato testimoni e fonti della sicurezza, provocando ulteriori lanci di almeno quattro razzi da parte di militanti nel territorio assediato. L’esercito israeliano ha affermato che i suoi jet hanno preso di mira una postazione militare e un complesso di tunnel «contenente sostanze chimiche grezze utilizzate per la produzione di motori a razzo». Hamas, il movimento islamista che governa Gaza, ha affermato di aver lanciato razzi terra-aria contro aerei israeliani. Gli scambi arrivano dopo quasi un mese di violenze in Israele e nei Territori Palestinesi, incentrate sul complesso della Moschea Al-Aqsa, punto sensibile di Gerusalemme, noto agli ebrei come il Monte del Tempio.
Uccisioni illegali, arresti arbitrari, torture e punizioni collettive sono una realtà vissuta dell’apartheid israeliana per i palestinesi, ha affermato in un tweet il gruppo internazionale per i diritti umani Amnesty International (AI). «L’apartheid non è solo una reliquia del passato, è la realtà vissuta dai palestinesi in Israele e nei Territori Palestinesi occupati − sta accadendo ancora oggi», ha affermato Amnesty.
Apartheid is not just a relic of the past, it is the lived reality for Palestinians across Israel and the Occupied Palestinian Territories—it is happening to this day. We @amnesty are monitoring reports of unlawful killings, arbitrary arrests, torture, and collective punishment.
— Amnesty International (@amnesty) April 19, 2022
«Noi, ad Amnesty, stiamo monitorando le segnalazioni di uccisioni illegali, arresti arbitrari, torture e punizioni collettive», ha aggiunto Ai in riferimento alle ultime azioni israeliane contro i palestinesi. Lo scorso febbraio, Amnesty ha pubblicato il rapporto “L’apartheid israeliana contro i palestinesi: sistema crudele di dominio e crimine contro l’umanità”, che ha esposto il regime di apartheid di Israele contro i palestinesi nei territori occupati e in Israele.
Giordania e Israele
Tensioni tra Giordania e Israele sono scoppiate nei giorni scorsi a causa dei continui attacchi di Israele ai fedeli nella moschea Al-Aqsa di Gerusalemme. Le relazioni erano migliorate da quando Naftali Bennett è diventato primo ministro di Israele lo scorso anno, ma Amman ha espresso rabbia per i ripetuti raid delle forze israeliane. Centinaia di palestinesi sono stati feriti o arrestati nei raid. La Giordania ha convocato lunedì l’ambasciatore israeliano ad Amman presso il ministero degli Esteri, dove gli è stata consegnata una lettera di protesta che chiedeva l’immediata sospensione delle violazioni israeliane. La moschea di Al-Aqsa − il terzo luogo più sacro dell’Islam − ha subito ripetuti attacchi da parte della sicurezza israeliana e dei coloni da venerdì, provocando una condanna diffusa nel mondo musulmano. È diventato un evento quasi annuale, durante il mese di digiuno musulmano del Ramadan.
La Giordania ha controllato Gerusalemme Est tra il 1948 e il 1967 e la famiglia reale hashemita della Giordania è stata la custode dei luoghi santi nel settore occupato dal 1924. Sabato scorso settantasei membri del parlamento giordano hanno firmato una richiesta scritta in cui si esorta il governo a chiudere l’ambasciata israeliana ad Amman, interrompere i rapporti diplomatici e sospendere gli accordi bilaterali con Israele.
Zimbabwe
Alla compagnia di bandiera dello Zimbabwe, Air Zimbabwe, è stato vietato di volare nello spazio aereo dell’Unione Europea perché non soddisfa gli standard di sicurezza internazionali. Sono state elencate finora più di cento compagnie aeree, tra cui ventuno certificate russe.
Mali
Un cittadino russo, che operava a fianco dei soldati maliani, è stato ucciso da una bomba sul ciglio della strada nello stato del Sahel, segnando la prima morte confermata di quelli che in Mali sono ufficialmente descritti come istruttori militari russi. Secondo un documento dell’esercito visionato da AFP, martedì un’unità dell’esercito maliano accompagnata da un “consigliere russo” ha colpito un ordigno esplosivo improvvisato vicino alla città di Hombori. Il consigliere russo, trenta anni, è morto dopo essere stato trasportato in aereo nella città di Sevare, nel Mali centrale, afferma il promemoria dell’esercito maliano. Il Mali sta lottando per arginare i gruppi violenti, legati ad al-Qaida e all’ISIL (ISIS), che hanno guadagnato terreno e intensificato gli attacchi nell’ultimo decennio, diffondendosi a sud e nei paesi confinanti nell’arida regione del Sahel dell’Africa occidentale. Stati Uniti, Francia e altri affermano che gli istruttori militari russi in Mali sono agenti della società di sicurezza privata russa Wagner.
Stati Uniti
Il complesso del Campidoglio è stato evacuato dalle autorità in un eccesso di cautela dopo che un aereo non autorizzato è passato vicino. È accaduto ieri sera, ha confermato la polizia via Twitter. L’evacuazione è stata provocata da un aereo monomotore, con paracadutisti a bordo, che avevano partecipato a una partita di baseball del Washington Nationals, ha riferito poi Cnn.
Haiti
Un piccolo aereo si è schiantato in una strada trafficata nella capitale haitiana di Port-au-Prince mercoledì, uccidendo almeno sei persone, compreso il pilota: lo hanno riferito funzionari. L’aereo era decollato dall’aeroporto di Port-au-Prince in rotta verso la città haitiana di Jacmel, ha detto l’Office of Civil Aviation, aggiungendo che l’aereo ha subito un guasto al motore.
Nicaragua
Il parlamento del Nicaragua, controllato dagli alleati del presidente Daniel Ortega, ha chiuso ieri venticinque organizzazioni non governative, decisione ritenuta dall’opposizione un ulteriore attacco alla società civile. Le organizzazioni, molte delle quali hanno pubblicamente criticato il governo, sono state chiuse dal Congresso con settantaquattro voti favorevoli e quindici astensioni. I legislatori hanno sostenuto che le Ong avevano violato le leggi del Nicaragua e non avevano divulgato i conti finanziari. La maggior parte delle Ong si occupa di questioni relative ai diritti umani e svolge attività sociali e culturali. Le autorità del paese centroamericano hanno chiuso centosessantatré Ong da quando le proteste di massa contro il governo di Ortega, nel 2018, hanno innescato una crisi politica. Anche il Congresso del Nicaragua si è mosso negli ultimi mesi per frenare l’indipendenza delle università. Ortega, uno dei leader della ribellione sandinista che ha rovesciato l’ex dittatore Anastasio Somoza nel 1979, ha prestato giuramento per il suo quarto mandato consecutivo da presidente a gennaio, due mesi dopo aver vinto un’elezione definita, dagli Stati Uniti e da altre nazioni occidentali, fraudolenta.
Sri Lanka
La polizia ha imposto il coprifuoco nello Sri Lanka centrale, il giorno dopo che l’uccisione di un manifestante anti-governativo ha innescato la condanna internazionale. Il governo, mercoledì, ha promesso indagini sulle accuse per le quali la polizia avrebbe usato una forza eccessiva per disperdere le persone, che protestavano in tutta l’isola contro i prezzi elevati del carburante chiedendo le dimissioni del presidente Gotabaya Rajapaksa per l’aggravarsi della crisi economica.
Filippine
Il bilancio delle vittime della tempesta tropicale Megi, che ha colpito le Filippine, è salito a duecentoventiquattro, hanno detto le autorità giovedì. Altre otto persone sono ferite e centoquarantasette risultano disperse. La tempesta è arrivata il 10 aprile in una provincia centrale delle Filippine e ha provocato forti piogge e smottamenti nelle parti centrali e meridionali del paese.
Timor Est
Il leader dell’indipendenza del Timor Est, e premio Nobel, José Ramos-Horta sarà il prossimo presidente del paese: il conteggio finale mostra che si è assicurato il 62% dei voti, secondo i dati dell’agenzia elettorale del paese. Martedì i timoresi si sono recati alle urne nella nazione insulare, che conta 1,3 milioni di persone, scegliendo tra Ramos-Horta e l’ex guerrigliero del presidente Francisco “Lu Olo” Guterres. Con il 100% dei voti contati, Ramos-Horta ha un forte vantaggio con il 62,09% dei voti, mentre Lu Olo ha il 37,91%, secondo i dati dell’agenzia di amministrazione elettorale. Ramos-Horta, 72 anni, è una delle figure politiche più note di Timor Est e in precedenza è stato ministro degli Esteri, Primo Ministro e poi secondo Presidente del paese, dal 2007 al 2012. È stato co-destinatario del Premio Nobel per la pace nel 1996 per i suoi sforzi volti a portare una soluzione pacifica a una guerriglia a Timor Orientale contro l’occupazione indonesiana dell’ex colonia portoghese. Nel primo turno delle elezioni di aprile aveva mancato la maggioranza assoluta. Un accademico australiano aveva calcolato che gli servivano solo trentamila voti in più per assicurarsi la vittoria nel secondo turno. Dopo anni di tensioni politiche tra i principali partiti, queste elezioni sono state considerate cruciali per la stabilità. Ramos-Horta ha dichiarato che potrebbe usare i poteri presidenziali per sciogliere il Parlamento e anticipare le elezioni generali previste per il prossimo anno. Il primo presidente di Timor Est, Xanana Gusmao, sostiene Ramos-Horta in queste elezioni e ha descritto l’attuale governo come “costituzionalmente illegittimo”.
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