24 novembre 2022 – Notiziario

Scritto da in data Novembre 24, 2022

Ascolta il Notiziario MONDO

  • Atleta paralimpico inglese candidato a essere il primo astronauta disabile per l’Agenzia Spaziale Europea.
  • Afghanistan: dodici persone frustate in pubblico dai talebani in uno stadio.
  • Messico: durante un festival d’arte, un cane torna con una mano in bocca. Scoperta così una fossa comune.
  • Leader africani dichiarano un cessate il fuoco nel Congo orientale a partire da domani.
  • Haiti: Unicef, due bambini su cinque hanno il colera.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli.

Regno Unito

Un paralimpico britannico potrebbe diventare il primo astronauta disabile dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA): lo ha dichiarato mercoledì l’agenzia. L’ESA ha annunciato i selezionati per il suo programma di addestramento degli astronauti del 2022 in una conferenza stampa a Parigi. John McFall, un velocista paralimpico di 41 anni, che ha rappresentato il Regno Unito ai alle Paraolimpiadi, ha perso la gamba destra in un incidente motociclistico all’età di 19 anni. McFall è uno dei candidati e l’ESA ha dichiarato che lavorerà con progettisti e ingegneri per decidere se parteciperà a programmi di formazione e andrà nello spazio. McFall è tra oltre ventiduemilacinquecento candidati all’ESA di cui quasi duecento disabili. Nessuna grande agenzia spaziale occidentale ha mai messo un “para-astronauta” in orbita, secondo l’ESA. Sarà una delle quattro o sei persone scelte come prossimi astronauti europei, oltre a una squadra di riserva di circa venti persone. I finalisti sono stati sottoposti a un’intensa selezione nell’ultimo anno.

Iran

I media statali iraniani hanno biasimato le proteste anti-governative in seguito alla sconfitta dell’Iran ai Mondiali del Qatar.

La nipote della Guida suprema dell’Iran Ali Khamenei, l’attivista Farideh Moradkhani, è stata arrestata ieri per aver sostenuto le proteste in corso nel paese da oltre due mesi. La donna era già stata incarcerata lo scorso gennaio per aver inviato un messaggio alla vedova dell’ultimo scià, Farah Diba, chiamandola “cara Regina”, ed era poi stata rilasciata su cauzione a maggio.

«Un cittadino britannico-iraniano, che rappresentava uno dei principali collegamenti tra le reti terroristiche e dissidenti Bbc e Iran International a Londra, è stato arrestato a Isfahan dai servizi di intelligence delle Guardie rivoluzionarie». La persona arrestata, nata in Gran Bretagna, è «coinvolta nelle proteste in Iran», scoppiate due mesi fa dopo la morte di Mahsa Amini durante il suo arresto, aggiunge l’agenzia vicina ai Guardiani della rivoluzione.

Afghanistan

Ieri i talebani hanno frustato tre donne e nove uomini, davanti a centinaia di spettatori in uno stadio provinciale, segnalando la ripresa da parte del gruppo estremista religioso di una brutale forma di punizione che è stato un segno distintivo del loro dominio negli anni Novanta. L’ufficio del governatore della provincia di Logar, a sud della capitale Kabul, ha invitato allo stadio della città di Pul Alam a Logar «illustri studiosi, mujaheddin, anziani, capi tribù e gente del posto». Gli inviti per l’evento delle ore 9:00 sono stati estesi tramite i social media. Coloro che sono stati puniti hanno ricevuto tra le ventuno e le trentanove frustate ciascuno, dopo essere stati condannati in un tribunale locale per furto e adulterio, ha riferito un funzionario dell’ufficio del governatore che ha parlato in condizione di anonimato perché non autorizzato a condividere i dettagli con i media. Il funzionario ha affermato che centinaia di persone hanno assistito alle frustate e che è stato imposto il divieto di scattare foto e video. La ripresa della pratica sottolinea l’intenzione dei talebani di attenersi alla loro rigida interpretazione della legge islamica, o Sharia. «La legge della Sharia è l’unica soluzione per i problemi in Afghanistan e deve essere attuata», ha detto in seguito il vice governatore di Logar, Enayatullah Shuja, in una dichiarazione sulle frustate.

Qatar

I giocatori della Germania si sono coperti la bocca, per la foto della loro squadra prima della partita di apertura della Coppa del Mondo, in un apparente protesta per la repressione della FIFA sull’intenzione di indossare fasce al braccio per manifestare contro la discriminazione presente nella nazione ospitante, il Qatar. La squadra si è schierata nella formazione tradizionale, prima della partita di mercoledì contro il Giappone, e ciascuno degli undici giocatori si è coperto la bocca con la mano destra. Una risposta all’avvertimento della FIFA alle sette federazioni europee, compresa quella tedesca, secondo cui i giocatori sarebbero stati penalizzati se avessero indossato fasce colorate “One Love” come simbolo di inclusione e diversità. I sette capitani delle squadre avevano programmato di indossare i bracciali. La FIFA ha dichiarato che ai giocatori sarebbe stato immediatamente mostrato un cartellino giallo.

Israele e Palestina

Due esplosioni vicino alle fermate degli autobus a Gerusalemme, in piena ora di punta mattutina, hanno ucciso un adolescente canadese-israeliano e ferito almeno diciotto persone, in quelli che, secondo la polizia israeliana, sarebbero sospetti attacchi da parte di palestinesi. La prima esplosione è avvenuta vicino a una fermata dell’autobus, tipicamente affollata, ai margini della città. La seconda è scoppiata circa mezz’ora dopo a Ramot, un quartiere a nord della città. La polizia ha riferito che una persona è morta per le ferite riportate e almeno tre sono rimaste gravemente ferite nelle esplosioni. La violenza arriva mentre l’ex primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, sta tenendo colloqui di coalizione in seguito alle elezioni nazionali ed è probabile che formi quello che dovrebbe essere il governo israeliano più di destra dei tempi recenti. La polizia, che stava cercando i sospetti aggressori, ha detto che i loro primi risultati mostrano che nei due siti sono stati collocati ordigni esplosivi carichi di schegge.

Repubblica Democratica del Congo

Leader africani hanno dichiarato un “cessate il fuoco” nella parte orientale della Repubblica Democratica del Congo, a partire da venerdì, che mira soprattutto a fermare gli attacchi del gruppo ribelle M23. La dichiarazione è stata rilasciata dai leader di Congo, Ruanda, Burundi e Angola, e dall’ex presidente del Kenya, Uhuru Kenyatta, dopo un vertice tenutosi a Luanda mercoledì scorso, volto a trovare soluzioni alla crisi del Congo orientale. Il Congo orientale sta affrontando un’insurrezione dell’M23, gruppo ribelle guidato dai tutsi e che il governo congolese afferma essere sostenuto dal vicino Ruanda.
Il Ruanda nega, ma la rinascita dell’M23 quest’anno ha già causato una grave crisi diplomatica. Oltre al “cessate il fuoco”, la dichiarazione afferma che l’M23 deve ritirarsi dai territori occupati o affrontare l’intervento delle forze regionali. Nonostante i miliardi di dollari spesi per una delle più grandi forze di mantenimento di pace delle Nazioni Unite, più di centoventi gruppi armati continuano a operare in vaste aree del Congo orientale.

Kosovo e Serbia

Il Kosovo e la Serbia hanno raggiunto un accordo, mercoledì, per porre fine a una disputa di quasi due anni sulle targhe automobilistiche nel nord del Kosovo: lo ha dichiarato il capo della politica estera dell’Unione Europea. «Sono molto lieto di annunciare che i capi negoziatori del Kosovo e della Serbia, sotto la facilitazione della UE, hanno concordato misure per evitare un’ulteriore escalation e per concentrarsi completamente sulla proposta di normalizzazione delle loro relazioni». Il Kosovo aveva pianificato di iniziare a emettere multe, da giovedì, a circa diecimila conducenti serbi che continuano a utilizzare targhe automobilistiche rilasciate dalla Serbia. Un precedente tentativo, lunedì scorso, è fallito dopo che il leader kosovaro, Albin Kurti, e il presidente serbo, Aleksandar Vucic, non sono riusciti a trovare un accordo, con il Kosovo costretto a ritardare l’inizio delle misure previste per conducenti di 48 ore in seguito a una richiesta degli Stati Uniti. Il Kosovo ha dichiarato unilateralmente l’indipendenza dalla Serbia nel 2008. La Serbia rifiuta di riconoscerla e considera il Kosovo una propria provincia.

Unione Europea

Il sito del parlamento europeo è stato colpito da un sofisticato cyber attacco dopo che il parlamento ha adottato a grande maggioranza una risoluzione che definisce la Russia sponsor del terrorismo: lo ha riferito ieri la presidente del parlamento, Roberta Metsola. Ha aggiunto che un gruppo pro-Russia ne ha rivendicato la responsabilità. Nella risoluzione il parlamento ha posto l’accento sugli attacchi deliberati e le atrocità commesse dalle forze russe e dai loro alleati contro i civili ucraini, la distruzione delle infrastrutture civili e un’altra serie di violazioni della legge internazionale e umanitaria, i cui atti sono di terrorismo e costituiscono crimini di guerra. «Questo attacco è avvenuto dopo che abbiamo proclamato la Russia uno stato sponsor del terrorismo», ha detto la presidente, «la mia risposta è #slavaukraini, gloria all’Ucraina».

Ucraina – Russia

Una nuova ondata di attacchi russi ha lasciato la maggior parte dell’Ucraina senza elettricità. La Russia ha martellato per settimane la rete elettrica e altre strutture con missili e droni, che esplodendo danneggiando il sistema energetico più velocemente di quanto possa essere riparato.

Russia

I legislatori russi hanno approvato, lo scorso 23 novembre, la seconda delle tre letture di una serie di emendamenti alla controversa legge sulla “propaganda gay” nel paese, un ampliamento della legislazione che, secondo gli attivisti per i diritti umani, mette a rischio le persone LGBT e porta a una maggiore discriminazione e violenza contro di loro. Gli emendamenti alla legge del 2013, se approvati come previsto, vietano completamente la «propaganda di rapporti sessuali non tradizionali» e autorizzano il blocco delle risorse Internet che trattano argomenti LGBT, vietando inoltre i film che il governo interpreta come contenenti tale “propaganda”.

Stati Uniti

Un record di quasi quaranta milioni di bambini in tutto il mondo ha perso una dose di vaccino contro il morbillo nel 2021, secondo un nuovo rapporto di mercoledì scorso che ha rilevato come i livelli di immunizzazione non siano riusciti a riprendersi dopo le interruzioni causate dalla pandemia di Covid-19. La ricerca, pubblicata congiuntamente dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dai Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), ha affermato che tale riduzione rappresenta una grave battuta d’arresto nell’eliminazione della mortale malattia. Il capo dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha notato l’ironia del fatto che, mentre i vaccini contro il Covid-19 sono stati sviluppati e distribuiti a tempo di record, i programmi di immunizzazione di routine sono stati gravemente colpiti, lasciando a rischio milioni di persone.

L’attentatore che ha ucciso sei persone in una sparatoria di massa all’interno di un negozio Walmart a Chesepeake, in Virginia, prima che poi si sparasse, è stato identificato come il manager di notte del negozio. Andre Bing, 31 anni, di Chesepeak, è accusato di aver aperto il fuoco in una stanza relax del negozio intorno alle 10:00 di sera di martedì. Sei persone, incluso un dipendente di 21 anni, sono rimasti uccisi nell’attacco. Non è chiaro il movente, ma secondo altri dipendenti c’erano dei problemi tra quelli dello staff.

Haiti

Al 21 novembre, il ministero della Salute haitiano ha riportato 924 casi di colera confermati, oltre 10.600 casi sospetti e 188 decessi, a quasi due mesi dall’inizio dell’epidemia di colera, mentre l’Unicef avverte che circa il 40% del crescente numero di casi confermati riguarda i bambini, due su cinque. Dall’inizio dell’epidemia di colera, nove casi confermati su dieci ad Haiti sono stati segnalati nelle aree più colpite dalla crescente crisi nutrizionale del paese. I bambini colpiti da malnutrizione acuta grave sono più vulnerabili al colera, e corrono un rischio almeno tre volte maggiore di morire a causa della malattia.
«Ad Haiti, in questo momento, la minaccia per la vita dei bambini è triplice: malnutrizione, colera e violenza armata. E a volte tutte e tre insieme», ha dichiarato Manuel Fontaine, direttore dell’Ufficio per i programmi di emergenza dell’UNICEF, al termine di una missione di quattro giorni ad Haiti. «Colera e malnutrizione sono una combinazione letale, l’una porta all’altra», ha sottolineato.
Durante la sua visita, Fontaine ha visitato i centri di trattamento del colera sostenuti dall’Unicef a Cité Soleil e Port-au-Prince, dove i bambini malnutriti ricevono cure salvavita. Si è inoltre recato in un centro che fornisce assistenza medica, psicologica e psicosociale alle donne sopravvissute alla violenza di genere.

Messico

I poliziotti hanno rinvenuto una fossa comune durante l’evento “Cervantino” a Irapuato, nello stato di Guanajuato, che si trova a circa 170 miglia a nord-ovest di Città del Messico. La macabra scoperta è arrivata dopo che un cane è passato di corsa con una mano umana tra i denti. Bibian Mendoza, la fondatrice di un gruppo di donne alla ricerca di membri della famiglia scomparsi, ha detto di essere venuta a cercare suo fratello dopo aver sentito la notizia del cane. «Mentre persone provenienti da tutto il mondo celebravano il festival Cervantino, un festival artistico internazionale della zona, stavamo dissotterrando i corpi».
Guanajuato ha un tasso di omicidi incredibilmente alto, uno dei più alti del Messico. Circa duemilaquattrocento persone sono state assassinate tra gennaio e settembre di quest’anno, con altre tremila scomparse, in uno stato con una popolazione di circa 6,2 milioni di abitanti. Per fare un paragone, solo 591 persone sono state assassinate in tutto il Regno Unito da aprile 2020 a marzo 2021, secondo l’Office for National Statistics. Il tasso di omicidi di Guanajuato è in gran parte dovuto ai violenti cartelli della droga che si combattono per il controllo del traffico di cocaina e fentanil, così come per il furto di carburante, nel pieno della crisi per i prezzi in aumento.

Indonesia

Ricercatori indonesiani, mercoledì, hanno salvato un bambino di sei anni rimasto intrappolato per due giorni sotto le macerie della sua casa, crollata a causa del terremoto di lunedì che ha ucciso almeno duecentosettantuno persone, mentre le forti piogge monsoniche si stanno abbattendo sui sopravvissuti in ripari di fortuna, e hanno costretto a sospendere i soccorsi. È probabile che il bilancio delle vittime aumenti, con molte persone che risultano ancora disperse, alcune remote aree devastate ancora irraggiungibili e più di duemila persone ferite per un terremoto di magnitudo 5,6. Gli ospedali vicino all’epicentro, sull’isola densamente popolata di Giava, sono sopraffatti, con pazienti collegati a fleboclisi sdraiati su barelle e lettini in tende allestite all’esterno, in attesa di ulteriori cure. È stato il sisma più mortale registrato in Indonesia da quando il terremoto e lo tsunami del 2018 a Sulawesi hanno ucciso circa 4.340 persone.

Corea del Nord

La potente sorella del leader nordcoreano, Kim Jong-un, ha lanciato oggi minacce cariche di insulti contro la Corea del Sud per aver preso in considerazione sanzioni contro il Nord, definendo il nuovo presidente del Sud e il suo governo “idioti” e «un cane selvatico che rosicchia un osso regalato dagli USA». La diatriba di Kim Yo Jong è arrivata due giorni dopo che il ministero degli Esteri della Corea del Sud ha dichiarato che stava rivedendo ulteriori sanzioni unilaterali alla Corea del Nord per la sua recente raffica di test missilistici. Il ministero ha affermato che prenderà in considerazione anche sanzioni e misure repressive sui presunti attacchi informatici della Corea del Nord − una nuova fonte chiave di finanziamento per il suo programma di armi − se il Nord conducesse una provocazione importante come un test nucleare.

Cina

Operai si sono scontrati con le autorità del produttore di iPhone, Foxconn, di Taiwan, nella città cinese centrale di Zhengzhou mercoledì scorso, mentre centinaia di lavoratori hanno organizzato una protesta per i pagamenti ritardati dei bonus, tra la crescente rabbia per la politica cinese zero-covid. Riprese sui social media mostrano i lavoratori che abbattono le barriere e le lanciano contro la polizia, rompono le telecamere di sicurezza e combattono con le autorità in tute protettive bianche con scudi di plastica, scandendo lo slogan “dacci la nostra paga”. La polizia ha sparato gas lacrimogeni e un cannone ad acqua sulla folla. In un video, i lavoratori circondano un veicolo, chiedendo “giustizia” nella fabbrica ammiraglia di Foxconn, che ha visto un esodo di massa di lavoratori migranti tra denunce di maltrattamenti e carenze di cibo durante l’epidemia di Covid-19 del mese scorso. Sempre nel mese scorso, Foxconn ha imposto un sistema a “circuito chiuso” in cui il personale vive e lavora in loco, isolato dal mondo esterno. Il sistema ha suscitato rabbia per le rigide regole di quarantena, le cattive condizioni e l’incapacità di Foxconn di eliminare i focolai.

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