28 maggio 2021 – Notiziario

Scritto da in data Maggio 28, 2021

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  • Israele e Palestina: Onu, bombardamenti su Gaza possibili crimini di guerra (copertina). A Sheikh Jarrah aperta una libreria in onore di una bombardata a Gaza.
  • Egitto: prossima udienza Zaki, il primo giugno.
  • Mali: l’ex golpista si proclama presidente.
  • Il presidente francese Macron ammette alcune colpe nel il genocidio del 1994 in Rwanda.
  • Hong Kong: 44 anni, una donna batte il record per la scalata più veloce dell’Everest.
  • India: youtuber arrestato per aver mandato in aria un cane legato a palloncini di elio.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin

Iran

La Guida suprema iraniana, Ali Khamenei, ha invitato la popolazione a ignorare gli appelli al boicottaggio delle presidenziali del 18 giugno, seguiti all’esclusione da parte del Consiglio dei guardiani di tutti i principali candidati moderati e riformisti che intendevano sfidare i conservatori. Al momento, su oltre 500 aspiranti candidati, quelli ammessi sono 7, di cui 5 conservatori e 2 riformisti non considerati di primo piano. Secondo i sondaggi, appare nettamente favorito l’attuale capo della magistratura Ebrahim Raisi, conservatore, ritenuto uomo di fiducia di Khamenei.

Siria

Come da copione, il presidente siriano Bashar al-Assad è stato rieletto per altri sette anni, con il 95,1% dei voti. L’annuncio è stato dato dal presidente del Parlamento di Damasco. Il voto era stato aspramente criticato da Stati Uniti, Gran Bretagna e Unione Europea, che avevano definito le elezioni una farsa per l’assenza di veri candidati di opposizione e di verifiche indipendenti sul processo. Assad aveva detto che queste accuse erano «prive di valore». I due candidati rivali, Abdallah Abdallah e Mahmud Marei, che non avevano alcun credito presso l’opposizione né visibilità in campagna elettorale, hanno ottenuto rispettivamente l’1,5% e il 3,3% dei consensi.
Parlando in conferenza stampa, il presidente del Parlamento Hammoud Sabbagha ha affermato che 14,2 milioni di cittadini siriani hanno votato, sui 18,1 milioni che ne avevano diritto, ovvero il 76,64%. Bashar al-Assad è al potere dal 2000, quando prese il posto di suo padre Hafez.

Israele e Palestina

I raid israeliani su Gaza potrebbero costituire dei crimini di guerra, ha detto l’Alto Commissario per i diritti umani dell’Onu, Michelle Bachelet. Il Consiglio si è riunito ieri in seduta straordinaria per discutere della creazione di un’eventuale commissione d’inchiesta internazionale sulle violazioni dei diritti umani nei Territori palestinesi e in Israele. La risoluzione è stata approvata con 24 voti a favore e 9 contrari. L’India si è astenuta insieme ad altri 13, tra cui Francia, Giappone, Nepal, Brasile e Corea del Sud. Tra i 9 oppositori Regno Unito, Germania, Bulgaria e Repubblica Ceca. La risoluzione, promossa da Pakistan e Palestina, invitava il presidente del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite a istituire una «commissione d’inchiesta internazionale indipendente» sugli eventi che hanno portato all’attuale crisi di Gaza. Il COI è stato incaricato, tra le varie cose, di esaminare «tutte le cause profonde alla base delle ricorrenti tensioni, instabilità e prolungamento del conflitto, compresa la discriminazione e la repressione sistematiche basate sull’identità nazionale, etnica, razziale o religiosa». Finora, le commissioni di inchiesta dell’organismo delle Nazioni Unite istituite per indagare sulle violazioni dei diritti umani, in particolari hotspot come la Siria o lo Sri Lanka, hanno una validità di un anno, rinnovata periodicamente. «Una decisione vergognosa che è un altro esempio dell’aperta ossessione anti Israele del Consiglio dei diritti umani dell’Onu», ha replicato il premier Benyamin Netanyahu attaccando la decisione dell’organizzazione a Ginevra. «Ancora una volta un’immorale automatica maggioranza in consiglio sbianca un’organizzazione genocidaria terroristica che deliberatamente colpisce obiettivi civili israeliani mentre trasforma i civili di Gaza in scudi umani», attacca Netanyahu.

Intanto, polemiche in Israele per la prima pagina del quotidiano liberal Haaretz, che in prima pagina ha pubblicato le foto dei 67 bambini di Gaza uccisi nel conflitto. Titolo di apertura “Questo è il prezzo della guerra”, mentre la terza pagina è accompagnata da “I nomi e le storie delle giovani vittime del conflitto” e anche “Quando i leader scatenano una guerra, i più deboli pagano il prezzo”. Le foto, riprodotte in prima e terza pagina con i nomi delle vittime, sono riprese da un articolo di The New York Times.

Le autorità egiziane hanno mantenuto aperto il valico di Rafah per il 12° giorno consecutivo al fine di consentire «l’accesso a feriti, malati e aiuti umanitari».  Il personale amministrativo e le équipe mediche sono dispiegate per facilitare il passaggio, le ambulanze sono a disposizione per trasferire i feriti negli ospedali egiziani, riferisce ancora l’agenzia ufficiale egiziana riferendosi all’unico valico della Striscia di Gaza non controllato da israeliani.

I residenti nel quartiere Sheikh Jarrah di Gerusalemme hanno aperto due giorni fa una libreria in onore di quella demolita dagli attacchi aerei israeliani a Gaza all’inizio di questo mese. La libreria Samir Mansour venne costruita 21 anni fa ed era nota per essere la più grande di Gaza. Due piani, ospitava decine di migliaia di libri. Il 18 maggio, il negozio − insieme alla maggior parte dei suoi libri − è stato distrutto dagli attacchi aerei israeliani. I post sulla pagina Instagram della libreria ne mostrano il danno. Si vedono libri sparpagliati sul terreno sotto le macerie. Dopo la sua demolizione, i residenti di Sheikh Jarrah si sono mobilitati per aprire la propria libreria con lo stesso nome. Per molti di loro l’unità delle due librerie rappresenta l’unità tra i palestinesi a Gerusalemme e Gaza. La libreria di Sheikh Jarrah è stata creata il giorno dopo la demolizione di quella di Gaza. Mercoledì Muna al-Kurd, un’importante attivista e giornalista palestinese che vive nel quartiere di Sheikh Jarrah, ha condiviso le riprese dell’apertura del negozio sulla sua pagina Instagram. In un video separato, viene vista spiegare il significato della libreria di Sheikh Jarrah. «Mandiamo un grande saluto a Samir Mansour, la cui libreria è stata bombardata. Oggi ci ha inviato un regalo da Gaza, questi libri che portano il logo: “Samir Mansour bookshop”».

Egitto

«La sessione di udienza di Patrick è prevista per il prossimo martedì primo giugno, e noi speriamo, come per ogni udienza, che sia l’ultima». È quanto hanno fatto sapere su Facebook gli attivisti della campagna “Free Patrick”, che da oltre un anno chiedono la liberazione dello studente egiziano dell’Università di Bologna, detenuto a Il Cairo da 15 mesi. «Se la sua detenzione sarà rinnovata anche questa volta, passerà il suo trentesimo compleanno in prigione. L’ultima sessione si è tenuta il 5 aprile e la sua detenzione è stata rinnovata di 45 giorni, ma abbiamo appena scoperto oggi la data della prossima udienza», scrivono gli attivisti. «Patrick è stato tenuto in detenzione preventiva senza accuse chiare e con un mandato d’arresto falsificato, il che ci porta a riaffermare la nostra richiesta principale: il rilascio immediato di Patrick».

Mali

Il colonnello Assimi Goïta, capo della giunta militare che ha guidato i colpi di Stato avvenuti in Mali lo scorso agosto e all’inizio di questa settimana, si è dichiarato presidente di transizione del paese, come riporta la Bbc. Goïta ha fatto l’annuncio dopo aver privato dei loro poteri il presidente ad interim Bah Ndaw e il primo ministro Moctar Ouane, rilasciati ieri dopo essere stati arrestati lunedì, giornata in cui era stato comunicato il rimpasto di governo per cui il colonnello ha lamentato di non essere stato consultato.
Goïta aveva detto in precedenza che il presidente e il premier avevano mancato ai loro doveri e stavano cercando di sabotare la transizione del Mali. Entrambi ieri si sono dimessi, mentre il colonnello martedì ha confermato le elezioni nel 2022. Il rilascio degli ex leader era stato richiesto dall’Onu, dall’Unione Africana (UA), dalla Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas), dall’Unione Europea (UE) e dagli Stati Uniti.

Somalia: il governo della Somalia ha annunciato che le elezioni si terranno entro 60 giorni, dopo mesi di stallo elettorale sfociato in violenze.

Repubblica Democratica del Congo

Le autorità di Goma, nell’est della Repubblica Democratica del Congo, hanno ordinato ieri l’evacuazione di parte della città a causa del rischio di eruzione del vulcano Nyiragongo, provocando immediatamente la fuga di decine di migliaia di persone. Il generale Constant Ndima, ha citato i nomi di dieci distretti cittadini in pericolo.

Rwanda

In un discorso chiave durante la sua visita in Ruanda, il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato di riconoscere che la Francia ha una pesante responsabilità per il genocidio del 1994 nel paese dell’Africa centrale. Macron ha dettagliato solennemente come la Francia avesse deluso le 800.000 vittime del genocidio, ma si è fermato prima delle scuse. La Francia «non è stata complice» del genocidio, ma ha finito per schierarsi con il «regime genocida» del Ruanda e ha avuto una «responsabilità schiacciante» verso i massacri, ha detto il leader francese, intervenendo giovedì al memoriale del genocidio nella capitale, Kigali.

Germania

La Germania, per la prima volta, oggi ha riconosciuto di aver commesso un genocidio in Namibia durante la propria occupazione coloniale, con Berlino che ha promesso un sostegno finanziario del valore di oltre un miliardo di euro per aiutare i progetti nella nazione africana. Coloni tedeschi hanno ucciso decine di migliaia di indigeni herero e nama nei massacri del 1904-1908 che hanno segnato il primo genocidio del 20° secolo, avvelenando i rapporti tra la Namibia e la Germania per anni. Mentre Berlino aveva precedentemente riconosciuto che le atrocità erano avvenute per mano delle sue autorità coloniali, si erano ripetutamente rifiutate di pagare risarcimenti diretti.

Bielorussia

Il G7 esige la «liberazione immediata» del giornalista dissidente bielorusso Roman Protasevich «e quella di tutti gli altri giornalisti e prigionieri politici detenuti in Bielorussia», si legge in una nota dei ministri degli Esteri del G7 pubblicata dal governo britannico che detiene la presidenza di turno del gruppo.

La Russia non ha dato il permesso alla compagnia aerea austriaca Austrian Airlines per l’ingresso nel suo spazio aereo del suo volo da Vienna a Mosca su una rotta alternativa che non passi attraverso lo spazio aereo della Bielorussia. Lo riporta la Tass. Un caso analogo è capitato ad Air France, che ha cancellato il suo volo da Parigi a Mosca, a quanto pare per l’analogo motivo.

Stati Uniti

Il talento del baseball cubano Cesar Prieto ha abbandonato la sua squadra diverse ore dopo essere arrivato negli Stati Uniti per una partita di qualificazione olimpica, hanno detto i funzionari sportivi de L’Avana. Si tratta dell’ultima defezione per colpire l’isola comunista. Prieto, che ha compiuto 22 anni questo mese, è scomparso poche ore dopo essere arrivato in Florida, dove Cuba giocherà per un posto alle Olimpiadi di Tokyo.
Il baseball è lo sport nazionale di Cuba e la squadra è ora indebolita dalla perdita di uno dei suoi migliori giocatori, un interno e un potente battitore. La delegazione cubana composta da 41 membri ha attraversato un lungo e complicato processo per ottenere i visti per gli Stati Uniti, che mantengono sanzioni contro L’Avana. La federazione cubana di baseball ha dichiarato in un comunicato che la scomparsa di Prieto ha generato «sdegno» tra i suoi compagni di squadra e che doveva essere vittima di trafficanti. Prieto, che potrebbe essere corteggiato dalle squadre della Major League, non è il primo atleta cubano a prendere il volo durante un evento sportivo. I giocatori di baseball Aroldis Chapman, Yasiel Puig, José Abreu, Livan Hernandez e José Contreras sono tra i giocatori che hanno lasciato Cuba. Tutti sono passati alla Major League e sono stati nominati per le squadre All-Star. Nel 2008, sette calciatori hanno abbandonato la squadra cubana Under 23 in un torneo di qualificazione in Florida in vista delle Olimpiadi di Pechino.

Brasile

È morto a Rio de Janeiro il cantante e compositore brasiliano Nelson Mattos, conosciuto come Nelson Sargento, uno dei massimi esponenti del samba carioca. Aveva 96 anni ed era stato ricoverato venerdì scorso per Covid-19, nonostante fosse stato vaccinato nel gennaio scorso. Nella sua lunga carriera artistica, Sargento è stato anche attore, scrittore e ricercatore di musica popolare brasiliana. Era presidente onorario della scuola di samba di Mangueira, che dopo quella di Portela è la più  vincente con 20 titoli al Carnevale di Rio de Janeiro. Il suo più  grande successo è stato “Samba agoniza ma nao morre” del 1979.

India

In un video, Gaurav Sharma, 32 anni, ha attaccato circa 10 grandi palloncini di elio al suo cagnolino e poi lo ha lasciato. Il cane galleggia in aria dove viene catturato su un balcone al secondo piano di un appartamento vicino. La BBC riporta che Sharma ha dichiarato di aver «seguito tutte le misure di sicurezza» durante la realizzazione del video.

Il video è stato brevemente pubblicato sul suo canale YouTube con oltre quattro milioni di visualizzazione prima di essere rimosso a causa dell’indignazione pubblica. Sharma è stata arrestato dopo che l’organizzazione People for Animals (PFA) ha sporto denuncia alla polizia. Da allora ha pubblicato un video di scuse per l’incidente.

Nepal

L’alpinista di Hong Kong Tsang Yin-hung ha registrato la salita più veloce al mondo dell’Everest compiuta da una donna, con un tempo di poco meno di 26 ore, ha detto ieri un funzionario del Nepal. Tsang, 44 anni, domenica ha scalato la montagna di 8.848,86 metri in un tempo record di 25 ore e 50 minuti, ha detto l’ufficiale di collegamento del governo del campo base dell’Everest Gyanendra Shrestha. «Ha lasciato il campo base alle 13:20 di sabato e ha raggiunto (la cima alle) 15:10 del giorno successivo», ha detto Shrestha a AFP. Ma Tsang deve ancora presentare la sua richiesta ai funzionari del Guinness World Records per ricevere la certificazione della sua impresa, ha aggiunto.
La donna più veloce a conquistare l’Everest era stata la nepalese Phunjo Jhangmu Lama quando completò la scalata in 39 ore e 6 minuti. Nel 2017, Tsang è diventata la prima donna di Hong Kong a raggiungere la vetta. Era il suo terzo tentativo di scalare la vetta himalayana.
Il Nepal ha rilasciato un record di 408 permessi per l’Everest per questa stagione di arrampicata, dopo che la stagione dello scorso anno è stata annullata a causa della pandemia. Fino a 350 persone hanno scalato la montagna finora in questa primavera, ha detto il dipartimento del turismo, anche se il paese sta combattendo un picco di casi di coronavirus. Ma almeno due squadre hanno dichiarato di aver annullato i piani di spedizione dopo che alcuni membri del team sono risultati positivi al campo base. Il meteorologo nepalese ha avvertito del deterioramento delle condizioni nell’area dopo che il ciclone Yaas si è abbattuto mercoledì sull’India orientale.

Filippine

Il presidente filippino Rodrigo Duterte «lascerà a Dio» decidere se si candiderà o meno alla carica di vicepresidente nelle elezioni del prossimo anno, ha detto giovedì il suo portavoce, rispondendo alla speculazione secondo la quale potrebbe provare a rimanere al potere più a lungo. Duterte non può chiedere la rielezione nel 2022 in base a una costituzione che limita i presidenti a un solo mandato di sei anni, ma può ricoprire un altro incarico eletto, compreso quello di vicepresidente. Non è raro nelle Filippine che ex presidenti si candidino a cariche inferiori.
«Lo deciderà Dio, questa è la sua risposta», ha detto il portavoce presidenziale Harry Roque in una regolare conferenza stampa quando gli è stato chiesto della vicepresidenza di Duterte. I sondaggi di opinione mostrano che Duterte rimane estremamente popolare nelle Filippine, nonostante la sua controversa posizione pro-Cina, la guerra alla droga che ha ucciso migliaia di persone e le critiche pubbliche sulla gestione del suo governo dell’epidemia di coronavirus nel paese.

Cina

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto che diffonderà i risultati di un rapporto dell’intelligence sulle origini del virus e dal canto suo, il ministero degli Esteri cinese ha accusato gli Stati Uniti di «manipolazione politica e cambio di colpa». Ha rifiutato qualsiasi collegamento tra Covid-19 e un laboratorio di ricerca sui virus nella città cinese di Wuhan. Il Covid-19 è stato rilevato per la prima volta a Wuhan alla fine del 2019. Da allora, più di 168 milioni di casi sono stati confermati in tutto il mondo e sono stati segnalati circa 3,5 milioni di decessi.

Funzionari cinesi hanno collegato i primi casi di Covid-19 a un mercato del pesce a Wuhan, portando gli scienziati a teorizzare che il virus fosse passato all’uomo dagli animali. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha affermato che è «estremamente improbabile» che il virus si sia diffuso da una fuga di laboratorio, dopo una visita a Wuhan all’inizio di quest’anno per indagare sulle origini dell’epidemia di coronavirus.

La virologa dell’OMS Marion Koopmans, che faceva parte di quella visita sul campo, ha detto alla BBC che se le autorità statunitensi avessero informazioni dovrebbero condividerle. Ma recenti resoconti dei media statunitensi suggeriscono prove crescenti che il virus potrebbe invece essere emerso da un laboratorio in Cina, forse attraverso una fuga accidentale.

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