30 settembre 2020 – Notiziario
Scritto da Barbara Schiavulli in data Settembre 30, 2020
- Egitto: timori per la salute di un giovane regista incarcerato.
- Adolescente palestinese condannato a cinque anni di prigione.
- India: esplodono le proteste alla morte di una vittima di stupro.
- Regno Unito e Canada impongono sanzioni contro il presidente della Bielorussia.
- Julian Assange rischia di finire in isolamento in una prigione di massima sicurezza.
- Stati Uniti: sostegno psicologico agli studenti dell’università dell’Ohio per riprendersi dal dibattito Trump-Biden.
- 91 anni, muore l’emiro del Kuwait.
- Amnesty sospende le attività in India.
- Rep. Dem. Congo: indagine per abusi sessuali da parte di operatori umanitari.
- Coronavirus: la Disney licenzia 28mila dipendenti dei parchi a tema in USA.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin
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Kuwait
L’emiro del Kuwait, lo sceicco Sabah al-Ahmed al-Sabah, è morto all’età di 91 anni. Il suo fratellastro di 83 anni, il principe ereditario Sheikh Nawaf al-Ahmed, è stato nominato dal governo come suo successore. A luglio, lo sceicco Sabah era stato trasportato in volo negli Stati Uniti per cure mediche dopo un intervento chirurgico per una condizione non specificata. Ha governato lo stato arabo del Golfo, ricco di petrolio, dal 2006 e ne ha supervisionato la politica estera per più di 50 anni. È stato soprannominato il decano della diplomazia araba per i suoi sforzi per ripristinare le relazioni con gli stati che hanno sostenuto l’Iraq durante la guerra del Golfo del 1990-1991, quando il Kuwait fu invaso dalle forze irachene. L’emiro ha spesso agito anche come mediatore nelle controversie regionali, incluso il conflitto diplomatico in corso tra l’Arabia Saudita, i suoi alleati e il Qatar. Allo stesso modo, il Kuwait si è astenuto dall’intervenire nella guerra civile siriana, ospitando invece diverse conferenze di donatori per gli aiuti umanitari.
Siria
Altri settecentomila bambini soffrono la fame in Siria a causa dell’economia del Paese fortemente danneggiata, aggravata dall’impatto delle restrizioni del Covid-19. Negli ultimi sei mesi il numero totale di minori in condizioni di insicurezza alimentare in tutta la Siria è salito a più di 4,6 milioni. Dopo quasi dieci anni di conflitti e sfollamenti, un numero senza precedenti di bambini sta ora combattendo contro i crescenti tassi di malnutrizione, rivela un nuovo rapporto di Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro. Un recente sondaggio condotto da Save the Children ha rilevato che il 65% dei bambini non mangia una mela, un’arancia o una banana da almeno tre mesi. Nel nord-est della Siria quasi un quarto dei bambini ha affermato di non aver mangiato questi frutti da almeno nove mesi.
Alice Brignoli, moglie del militante dell’Isis italiano di origine marocchina Mohamed Koraichi, è stata arrestata in Siria dai carabinieri del Ros con l’accusa di associazione a delinquere con finalità di terrorismo. Gli uomini del Ros hanno anche rintracciato i figli della donna e li hanno rimpatriati. Nel 2015 Brignoli e Koraichi, secondo quanto ricostruito dalle indagini, hanno lasciato l’Italia per raggiungere il Califfato, portandosi dietro i loro tre figli: una volta in Siria, Koraichi ha partecipato direttamente alle operazioni militanti dell’Isis mentre la Brugnoli avrebbe ricoperto un «ruolo attivo – dice il Ros – nell’istruzione dei tre figli alla causa della jihad».
Israele e Palestina
Il premier israeliano Netanyahu ha annunciato che il lockdown contro il coronavirus potrebbe durare più di un mese, invitando la gente a obbedire alle regole senza eccezione, pena, per chi non si attiene alle restrizioni, l’esenzione dagli aiuti economici. Un tribunale militare israeliano ha condannato, un minore palestinese del campo profughi di Jenin, nel nord della Cisgiordania, a scontare 5 anni di prigione, ha riferito il Centro di informazione palestinese. Samer Abdul-Karim Awais, 17 anni, è stato arrestato dalle forze israeliane il 15 aprile 2019 e per 2 mesi è stato isolato e torturato nel centro di detenzione di Petah Tikva. Il padre e il fratello del giovane sono anche loro detenuti e un altro dei suoi fratelli è stato assassinato nel 2002 da missili lanciati da Israele.
Israele e Libano
Il premier, parlando all’assemblea delle Nazioni Unite ieri in video conferenza, ha detto che gli Hezbollah starebbero nascondendo una fabbrica di missili a Beirut tra i civili, proprio come ha fatto nel porto ormai devastato della città. Ha prodotto la grafica del suo marchio per illustrare la sua affermazione che il gruppo sostenuto dall’Iran aveva un impianto di armi nella Jannah, quartiere della capitale libanese. A peggiorare le cose, ha detto Netanyahu, l’impianto è persino situato vicino a una stazione di servizio. Ha citato la massiccia esplosione al porto di Beirut all’inizio di agosto, che è stata innescata da tonnellate di nitrato di ammonio presumibilmente utilizzate da Hezbollah, e ha avvertito che la stessa cosa potrebbe accadere a Jannah. Immediata la risposta degli Hezbollah che hanno detto che il premier israeliano mente e che sta cercando di provocare i libanesi per metterli contro di loro.
Intanto in Libano un piccolo incendio è scoppiato ieri nella sede di Beirut dell’azienda elettrica statale, già devastata dall’esplosione del 4 agosto nel vicino porto. L’incendio non ha causato ulteriori danni materiali all’edificio, ma ha acceso l’allarme sui social media tra i libanesi traumatizzati che hanno assistito a diversi incendi sul luogo dell’esplosione o vicino. «La maledizione di martedì #Beirut. Un altro martedì, un altro incendio», ha scritto un residente su Twitter, riferendosi all’esplosione del 4 agosto che ha ucciso più di 190 persone e ne ha ferite almeno 6.500, e che ha avuto luogo di martedì.
Egitto
La detenzione di un regista egiziano di 22 anni ha provocato la pungente condanna da parte di gruppi per i diritti umani che temono per il suo per il suo stato di salute, meno di cinque mesi dopo la morte del regista Shady Habash avvenuta dietro le sbarre. Le autorità egiziane hanno arrestato Mustafa Ali Hassanien, che studiava al CUNY College di Staten Island negli Stati Uniti, il 14 maggio all’aeroporto de Il Cairo, mentre tornava nel paese per una visita familiare. Una storia che ricorda molto quella del nostro Patrick Zaki. Da allora è stato tenuto in custodia cautelare e deve affrontare accuse che, secondo gruppi per i diritti, sono motivate politicamente e sono una punizione per le sue critiche al governo. PEN America e la Coalizione internazionale per i registi a rischio (ICFR) hanno affermato che la detenzione di Hassanien è stata «una violazione imperdonabile della libertà artistica e un tentativo palese di mettere a tacere il dissenso politico». Julie Trebault, direttrice di Artists at Risk Connection (ARC) presso PEN America, ha dichiarato: «Lo scandaloso arresto di questo giovane artista è solo un’ulteriore indicazione della flagrante e inquietante ostilità dell’Egitto alla libertà di espressione». L’Egitto usa la custodia cautelare che viene rinnovata di volta in volta per tenere in prigione per mesi i critici senza accusarli di nulla.
Africa
Secondo un rapporto dell’agenzia delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo, l’Africa ha perso 836 miliardi di dollari in movimenti illegali di denaro avvenuti al di fuori del continente in 15 anni fino al 2015. «I flussi finanziari illeciti derubano l’Africa e la sua gente di prospettive, minando la trasparenza e la responsabilità ed erodendo la fiducia nelle istituzioni africane», ha affermato Mukhisa Kituyi, segretario generale dell’Unctad. Il deflusso illegale di denaro è principalmente correlato all’esportazione di beni di alto valore come oro, diamanti e platino. I ricavi vengono persi a causa di corruzione, furto ed evasione fiscale. Il rapporto avverte che, sebbene gli importi dei flussi illegali siano elevati, le cifre potrebbero sottostimare il fenomeno e il suo impatto.
Repubblica Democratica del Congo
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) si è impegnata a indagare sulle accuse contro gli operatori umanitari che affrontano l’epidemia di Ebola nella Repubblica Democratica del Congo di aver abusato e sfruttato sessualmente alcune donne. L’OMS e altro personale di agenzie umanitarie sono stati accusati da 50 donne in un’indagine congiunta di due agenzie di stampa. Le donne locali sarebbero state costrette a bere qualcosa, aggredite negli ospedali, costrette a fare sesso e due sono rimaste incinte. Le accuse coprono il periodo tra il 2018 e il marzo di quest’anno. L’agenzia di stampa New Humanitarian e la Thomson Reuters Foundation hanno condotto un’indagine durata quasi un anno. L’OMS ha affermato che le accuse sarebbero state “oggetto di indagini approfondite”. «Chiunque venga identificato come coinvolto sarà ritenuto responsabile e dovrà affrontare gravi conseguenze, incluso il licenziamento immediato», si legge in una nota. «Il tradimento delle persone nelle comunità che serviamo è riprovevole». Più di 2.000 persone sono morte nell’epidemia di Ebola nella Repubblica Democratica del Congo. L’OMS, che ha guidato gli sforzi globali per frenare la diffusione dell’epidemia, l’ha dichiarata finita nel giugno di quest’anno.
Armenia vs Azerbaijan
Si intensificano i combattimenti, il ministro della Difesa armeno ha detto che un aereo militare nello spazio aereo armeno è stato abbattuto da un F16 turco e che il pilota è morto. La Turchia nega. Intanto L’Azerbaijan e l’Armenia hanno respinto entrambe le pressioni per tenere colloqui di pace. Da quando sono iniziati i combattimenti domenica, decine di persone sono state uccise e centinaia ferite. Gli scontri, in corso per il terzo giorno consecutivo, hanno spinto le Nazioni Unite a riunirsi per colloqui di emergenza.
Nazioni Unite ed Europa
Le Nazioni Unite e l’Unione Europea hanno firmato oggi un accordo, a margine della 75° sessione dell’Assemblea Generale, per rafforzare la cooperazione e rafforzare la risposta collettiva nelle operazioni di pace e nella gestione delle crisi. L’ “Accordo quadro tra le Nazioni Unite e l’Unione europea per la fornitura di sostegno reciproco nel contesto delle rispettive missioni e operazioni sul campo” è stato firmato dal Sottosegretario generale delle Nazioni Unite per il supporto operativo, Atul Khare, e dal Capo della delegazione dell’UE alle Nazioni Unite, ambasciatore Olof Skoog. Basandosi sul successo dei nostri risultati comuni, questo Accordo ribadisce che i partenariati sono essenziali per affrontare la crescente portata e complessità delle sfide alla pace e alla sicurezza internazionali. L’accordo faciliterà l’allineamento operativo e rafforzerà la complementarietà tra le missioni sul campo dell’UE e delle Nazioni Unite nei settori del supporto logistico, medico e di sicurezza. In particolare, il presente accordo consentirà alle Nazioni Unite e all’UE di espandere la cooperazione nei servizi di supporto operativo, sviluppando la comprensione reciproca delle nostre rispettive procedure e strutture per la pianificazione e l’esecuzione del supporto logistico nelle missioni e nelle operazioni sul campo.
Francia
L’aggressore del machete di venerdì scorso a Parigi, ha ammesso di avere 25 anni, invece di 18 come aveva detto all’inizio e che anche il nome era sbagliato: si tratta di Zaheer Hassan Mahmoud ed è arrivato dal Pakistan in Francia nel 2018, dopo aver attraversato diversi Paesi tra cui l’Italia. Per il procuratore antiterrorismo era finora totalmente sconosciuto ai servizi di intelligence.
Ieri mattina le forze dell’ordine hanno sgombrato un campo migranti dove vivevano tra le 700 e le 800 persone, la più importante operazione di questo tipo dall’evacuazione della ‘Giungla’ nel 2016.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha incontrato a Vilnius la leader dell’opposizione bielorussa Svetlana Tikhanovskaya e le ha promesso che l’Europa tenterà di mediare nella crisi politica in corso. Tikhanovskaya nelle scorse settimane ha incontrato i ministri degli Esteri UE e i leader di Polonia e Lituania. Proteste di massa contro il regime di Aleksandr Lukashenko si registrano da ormai oltre un mese e mezzo in Bielorussia, dove le autorità hanno spesso cercato di soffocare le manifestazioni pacifiche con la forza e con ondate di arresti
La Gran Bretagna e il Canada hanno imposto martedì il divieto di viaggio e il blocco dei beni al presidente bielorusso Alexander Lukashenko, a suo figlio e ad altri 6 alti funzionari, accusando il governo bielorusso di aver truccato le elezioni e aver commesso violenze contro i manifestanti. Le sanzioni sono state le prime a essere attuate dalle maggiori potenze occidentali sulla crisi in Bielorussia, uno stretto alleato russo. Non c’è stato alcun annuncio immediato dagli Stati Uniti, che le fonti avevano detto la scorsa settimana stessero pianificando di coordinare un annuncio congiunto con i suoi due grandi alleati di lingua inglese. Più di 12.000 persone sono state arrestate in manifestazioni di massa da quando Lukashenko, al potere da 26 anni e vincitore delle elezioni presidenziali del 9 agosto, secondo i suoi oppositori, truccate.
Regno Unito
WikiLeaks ha saputo che Julian Assange potrebbe finire in una delle più note prigioni di massima sicurezza in Colorado, se estradato e condannato per accuse di spionaggio: è stato detto ieri al processo per l’estradizione in corso a Londra e che dovrebbe concludersi questa settimana. Maureen Baird, ex direttore del Metropolitan Correctional Center di New York, ha testimoniato durante l’udienza e ha detto che Assange verrà tenuto in isolamento ai sensi delle misure amministrative speciali (SAM) in custodia cautelare, così come in seguito se condannato a causa della rilevanza sulla sicurezza nazionale del caso. La scorsa settimana, la Corte ha sentito che ad Assange è stata diagnosticata la sindrome di Asperger, una grave depressione, e altre condizioni che lo hanno messo a rischio di suicidio. Esperti medici hanno detto che Assange sarebbe ad alto rischio di suicidio se il tribunale ordinasse la sua estradizione in una prigione degli Stati Uniti. Assange è detenuto nella prigione di Belmarsh a Londra dall’aprile 2019. Nel maggio 2019, il relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura, Nils Melzer, ha esaminato Assange nella prigione con un team di esperti medici. Melzer ha concluso che «il fondatore di WikiLeaks ha mostrato tutti i sintomi tipici dell’esposizione prolungata alla tortura psicologica, inclusi stress estremo, ansia cronica e intenso trauma psicologico». Se Assange viene estradato negli Stati Uniti, potrebbe rischiare fino a 175 anni di prigione per aver denunciato crimini di guerra statunitensi. La prigione di Florence, in Colorado, ospita famigerati criminali come Ted Kaczynski, noto anche come “Unabomber”, il boss messicano della droga Joaquin “El Chapo” Guzman e Ramzi Yousef, condannato per l’attentato al World Trade Center del 1993.
Stati Uniti
La prospettiva di un dibattito presidenziale vi mette ansia? Niente paura, l’Università dell’Ohio che ha ospitato la resa dei conti tra Donald Trump e Joe Biden, dove non sono mancati insulti e interruzioni per 96 minuti, ha offerto “spazi di supporto” per gli studenti traumatizzati dal confronto del dibattito presidenziale. Il presidente Donald Trump e l’ex vicepresidente Joe Biden si sono affrontati ieri sera, nel primo dei tre dibattiti prima delle elezioni di novembre. Lo slugfest politico si è svolto all’Ohio’s Case Western Reserve University (CWRU) dell’Ohio ed è stato moderato da Chris Wallace di Fox News. Guardato da un pubblico in studio di circa 75 persone e da milioni di americani a casa. Il CWRU ritiene che i suoi studenti potrebbero essere un po’ sopraffatti dal dibattito e ha dato loro uno “spazio riservato e sicuro” in cui discutere i loro sentimenti sulla resa dei conti politica. Da lunedì a venerdì prossimo, queste sessioni di consulenza virtuale placheranno i sentimenti di chiunque sia ferito dagli insulti di Trump o dalle proposte politiche di Biden.
Il gigante dell’intrattenimento, la Disney, ha annunciato che licenzierà 28 mila dipendenti che lavorano nei parchi a tema negli Stati Uniti a seguito dell’impatto prolungato della pandemia di coronavirus. Si tratta di circa un quarto dei dipendenti totali. Solo in California e Florida, la Disney impiegava quasi 110mila persone nei suoi parchi a tema prima della pandemia.
Brasile
La Procura federale brasiliana di Rio de Janeiro ha presentato una denuncia formale contro l’avvocato e senatore Flavio Bolsonaro, uno dei figli del presidente Bolsonaro, accusandolo di riciclaggio. Bolsonaro e il suo ex consulente, Fabricio Queiroz, vengono accusati dei «reati di peculato, riciclaggio e associazione per delinquere». Un’inchiesta durata due anni per raccogliere le prove di reati che sarebbero stati commessi fra il 2003 e il 2019, quando il senatore Bolsonaro era deputato nell’Assemblea legislativa di Rio de Janeiro. Secondo l’accusa il denaro è stato riciclato acquistando proprietà immobiliari, compreso un negozio di cioccolato al centro della città, e con il pagamento in contanti di spese personali per occultare l’origine irregolare del denaro.
India
Il decesso, dopo due settimane di agonia, di una giovane donna vittima di stupro ha scatenato una nuova ondata di proteste in tutta l’India. 19 anni, è morta ieri mattina all’alba, in un ospedale di New Delhi, dove lottava per la vita con gravissime ferite a seguito dell’aggressione subita lo scorso 14 settembre ad Hathras, un’area rurale dell’Uttar Pradesh. La ragazza, il cui nome per legge viene tutelato, era stata trovata ferita in un campo dove era andata a tagliare erba e a far pascolare il bestiame: in un lago di sangue, con la lingua tagliata e la spina dorsale spezzata.
La polizia dell’Uttar Pradesh ha fatto sapere di avere arrestato quattro uomini denunciati dalla vittima in uno dei rari momenti di lucidità durante il ricovero. La ragazza apparteneva a una famiglia Dalit, i fuoricasta: i suoi fratelli hanno dichiarato ai media che gli abitanti del villaggio della casta superiore li maltrattano abitualmente con minacce e comportamenti aggressivi.
Restiamo in India dove Amnesty International afferma che sta interrompendo le sue attività in India a causa di una “repressione continua” e “molestie” da parte del governo del primo ministro Narendra Modi. L’organismo di vigilanza sui diritti umani ha affermato che il conto bancario della sua filiale indiana è stato congelato dal governo di destra, costringendoli a licenziare il personale e interrompere la campagna e il lavoro di ricerca nella nazione dell’Asia meridionale. Ha anche accusato il governo di condurre una campagna di “incessante caccia alle streghe” contro le organizzazioni per i diritti umani per accuse “infondate e immotivate”.
Cina
Una maestra di una scuola materna cinese è stata condannata a morte per aver avvelenato 25 bambini e averne ucciso un altro il 27 marzo dell’anno scorso. Wang Yun era stata arrestata dopo che i bambini di un asilo nella città di Jiaozuo, nella Cina centro-orientale, erano stati portati d’urgenza in ospedale dopo aver mangiato del porridge. Oggi la Corte ha spiegato che la donna ha messo il nitrato di sodio nella colazione dei bambini seguiti da una sua collega per vendetta dopo un litigio. Una sostanza spesso usata come additivo alimentare per la stagionatura della carne, ma che può essere tossica in quantità elevate. Non era la prima volta che la Wang avvelenava qualcuno, ha aggiunto la Corte: con del nitrato comprato online aveva avvelenato suo marito che aveva subito ferite lievi.
Myanmar
I rappresentanti degli studenti in Myanmar hanno dichiarato martedì che 14 studenti sono stati arrestati e accusati di reati, per i quali rischiano fino a due anni di carcere, dopo aver distribuito opuscoli critici del governo e dei militari. Le detenzioni e le accuse sono state segnalate dalla All Burma Federation of Students Unions (ABFSU), che rappresenta gli interessi degli studenti in tutto il Paese, nonché dall’Assistance Association for Political Prisoners (AAPP) e Human Rights Watch. L’ABFSU e l’HRW hanno identificato alcuni degli studenti che erano stati arrestati, e Reuters ha visto quattro di coloro che hanno nominato comparire in tribunale lunedì. L’ABFSU è in prima linea nelle proteste a favore della democrazia che hanno aperto la strada al primo governo civile in mezzo secolo e gli arresti dei suoi membri arrivano settimane prima delle elezioni dell’8 novembre, per le quali i cittadini del Myanmar sono stati esortati al boicottaggio.
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