1 ottobre 2020 – Notiziario

Scritto da in data Ottobre 1, 2020

  • Giappone: si dichiara colpevole dell’omicidio di nove persone il “killer di Twitter” (in copertina).
  • Timoty Ray, la prima persona curata per l’HIV, muore all’età di 54 anni.
  • L’Iraq si impegna a proteggere l’ambasciata americana.
  • Iran: preoccupazione per la salute di un attivista di spicco detenuto. Israele invia armi all’Azerbaijan.
  • Francia: sospettato del genocidio ruandese sarà consegnato al tribunale dell’ONU.
  • Downing Street ha confermato che sta esaminando un centro migranti offshore in stile australiano.
  • Afghanistan: drastico calo dell’istruzione femminile nelle zone controllate dai talebani.
  • Muore uno dei due curdi lanciati da un elicottero militare turco.
  • UE discute un possibile ritardo elettorale con il governo venezuelano.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin

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Kuwait

Il nuovo emiro del Kuwait ha prestato giuramento in parlamento ieri, mentre il Paese si preparava a dire addio al defunto sovrano Sheikh Sabah al-Ahmad al-Sabah, un anziano statista arabo del Golfo che ha contribuito a guidare il suo popolo attraverso alcuni dei decenni più turbolenti del Medio Oriente. Martedì il governo ha nominato sovrano designato il principe ereditario Sheikh Nawaf al-Ahmad al-Sabah, dopo la morte dello sceicco Sabah, 91 anni, il cui corpo è arrivato mercoledì in Kuwait dagli Stati Uniti, dove era stato ricoverato in ospedale da luglio. Nawaf, 83 anni, si è impegnato a lavorare per la prosperità, stabilità e sicurezza del Paese, membro dell’OPEC, dopo aver prestato giuramento alzando entrambe le mani alla testa mentre i legislatori applaudivano. Ci saranno 40 giorni di lutto. Il neo emiro manterrà la stessa politica estera adottata negli ultimi 14 dal suo predecessore e fratellastro. Si basa su un’alleanza strategica con gli Stati Uniti e l’Arabia Saudita, mantenendo però canali negoziali aperti con l’Iran.

Iran

Il watchdog nucleare delle Nazioni Unite ha dichiarato ieri di aver ottenuto l’accesso a un secondo sito in Iran dove potrebbe essersi verificata un’attività nucleare non dichiarata nei primi anni 2000. Alla fine del mese scorso, l’Iran ha annunciato che avrebbe consentito all’IAEA l’accesso a due siti – le loro posizioni esatte non erano state rese pubbliche – a seguito di una visita a Teheran del Direttore Generale dell’AIEA, Rafael Grossi. Il primo sito è stato visitato dagli ispettori all’inizio di settembre. L’Iran aveva negato all’agenzia l’accesso ai luoghi all’inizio di quest’anno, spingendo il consiglio dei governatori dell’AIEA ad approvare una risoluzione a giugno che esortava l’Iran a soddisfare le sue richieste.

foto di Momekajo/ Wikimedia

I membri della società civile iraniana hanno sollevato serie preoccupazioni per la detenzione prolungata e il peggioramento delle condizioni di salute di Sharmin Meymandi-Nejad, un attivista di spicco, critico schietto del governo e fondatore di una delle organizzazioni di beneficenza private più popolari del Paese. Meymandi-Nejad è in custodia dell’Organizzazione di intelligence del Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) dal 22 giugno. Durante questo periodo, il filantropo cinquantenne è stato tenuto in isolamento, privato di visite e accesso al suo avvocato. La moglie, Zahra Rahimi, ha detto all’inizio di questo mese su Twitter che, in una breve chiamata dal carcere, Meymandi-Nejad si è lamentato del suo peggioramento di salute, dicendo di aveva un disperato bisogno di un deambulatore per essere in grado di alzarsi in piedi. Meymandi-Nejad ha anche sollecitato il “perdono”, una tipica richiesta che gli iraniani fanno a familiari e parenti nei momenti di morte imminente. E in un’intervista con Shargh, un quotidiano pro-Riforma, Rahimi ha detto che gli interrogatori hanno negato a suo marito le medicine tanto necessarie che prende regolarmente per un problema cardiaco così come per la sua “spondilite anchilosante”, un tipo raro ma acuto di artrite. Il racconto ha destato allarme dai sostenitori di Meymandi-Nejad e di altri attivisti, che ipotizzano che la presunta tortura gli abbia reso necessario un deambulatore. «Quando è uscito di casa al suo arresto», ha detto la moglie di Meymandi-Nejad, «era in buona salute. […] La magistratura è responsabile di tutto questo».

Iraq

L’Iraq proteggerà gli edifici delle missioni straniere e assicurerà che solo lo Stato abbia armi, ha detto mercoledì il primo ministro Mustafa al-Kadhimi a 25 diplomatici di alto livello, dopo che Washington ha avvertito che avrebbe potrebbe chiudere la sua ambasciata a Baghdad. «L’Iraq è desideroso di far rispettare lo stato di diritto, il monopolio dello Stato sul possesso di armi, proteggere missioni straniere ed edifici diplomatici», ha detto Kadhimi in una riunione di 25 ambasciatori e incaricati d’affari, secondo una dichiarazione del suo ufficio. «Coloro che effettuano attacchi alle missioni straniere stanno cercando di destabilizzare l’Iraq e sabotare le sue relazioni regionali e internazionali», ha detto. I razzi volano regolarmente attraverso il Tigri verso il complesso diplomatico statunitense fortificato. Nelle ultime settimane gli attacchi missilistici nei pressi dell’ambasciata sono aumentati, e le bombe sul ciglio della strada hanno preso di mira convogli che trasportavano attrezzature alla coalizione militare guidata dagli Stati Uniti. Lunedì tre bambini e due donne sono stati uccisi da due razzi della milizia che hanno colpito una casa civile. Fonti della polizia hanno detto che l’aeroporto di Baghdad era l’obiettivo previsto.

Turchia

Foto: social media

Uno dei due uomini curdi, lanciati da un elicottero militare turco nella provincia di Van tre settimane fa, è morto mercoledì mattina per le ferite riportate. Servet Turgut, 55 anni, e Osman Siban, 50 anni, sono stati arrestati durante un’operazione antiterrorismo l’11 settembre. Un referto medico ha confermato che erano stati feriti dopo essere stati lanciati da un elicottero militare. Turgut, padre di sette figli, è stato ricoverato in terapia intensiva presso il Van Regional Training and Research Hospital poco dopo l’incidente e ieri è morto per le ferite riportate, secondo quanto riporta l’agenzia filo-curda Mezopotamya. Durante il fine settimana, Amnesty International ha esortato Ankara a condurre immediatamente un’indagine “indipendente e imparziale” sulla questione. Gli avvocati di Siban hanno detto all’agenzia di stampa Bianet che il loro cliente, invece, ha perso la memoria, ricordando solo che è stato arrestato e lasciato cadere da un elicottero. È stato dimesso dall’ospedale ed è tornato a casa a Mersin.

Siria

Gli Stati Uniti hanno annunciato nuove sanzioni alla Siria. Riguardano 13 persone e 6 entità. Tra i sanzionati ci sono il capo della Direzione generale dell’intelligence siriana, il governatore della Banca centrale della Siria, e Khodr Taher Bin Ali, uomo d’affari siriano che il Dipartimento del Tesoro ha detto avere legami con l’esercito arabo siriano e il governo. A giugno, gli Stati Uniti hanno drasticamente intensificato la loro campagna di sanzioni contro la Siria con il “Caesar Act”, che prende di mira specificamente i settori dell’edilizia e dell’energia siriani. L’atto consente agli Stati Uniti di prendere di mira qualsiasi individuo, indipendentemente dalla nazionalità, che faccia affari in Siria. Queste dure misure sono dannose per l’economia e lo sforzo di ricostruzione della Siria. Le sanzioni hanno indotto gli investitori stranieri a ritirare i loro soldi dalla Siria e scoraggiano i lori vicini dall’aiutare a ricostruire il paese.

Israele e Palestina

Durante la pandemia centinaia di palestinesi sono rimasti senza casa grazie a Israele. Da marzo, quando sono stati confermati i primi casi di Covid-19 in Cisgiordania, le forze israeliane hanno demolito o confiscato quasi 400 strutture palestinesi. Sono quasi 65 al mese, la media più alta in quattro anni. Finora quest’anno, Israele ha sfollato con la forza circa 700 palestinesi, la maggior parte durante la pandemia, la metà dei quali sono minori. Solo nel mese di agosto, Israele ha costretto più di 200 palestinesi a rimanere senza casa. Questo è quanto accaduto “più che in qualsiasi altro mese dal gennaio 2017”, secondo il gruppo di monitoraggio delle Nazioni Unite OCHA.

Il parlamento israeliano ha approvato una legge che limita le manifestazioni che, secondo i critici, mira a mettere a tacere le proteste contro il primo ministro Benjamin Netanyahu per presunta corruzione e la sua gestione della crisi del coronavirus. La normativa, che conferisce al governo il potere di dichiarare una “emergenza speciale causata dalla pandemia di coronavirus”, è stata ratificata mercoledì dopo un dibattito notturno alla Knesset. La legge vieta agli israeliani di tenere manifestazioni a più di un km (0,6 miglia) dalle loro case, una misura secondo il governo mirata a frenare le infezioni da Covid-19. Ore prima del voto, centinaia di israeliani hanno protestato fuori dal parlamento, definendo il limite della protesta un colpo alla democrazia.

Armenia vs Azerbaijan

Il premier armeno Nikol Pashinyan ha detto che l’Armenia sta valutando la possibilità di riconoscere l’indipendenza del Nagorno-Karabakh. «C’è anche la possibilità di firmare un accordo di cooperazione strategica tra l’Armenia e il Karabakh», ha detto Pashinyan durante un incontro con i giornalisti russi a Erevan. Fino a oggi l’Armenia non ha mai riconosciuto l’indipendenza dell’autoproclamata repubblica. Dal canto suo l’Azerbaijan ha promesso di proseguire l’azione militare contro le truppe armene nel Karabakh occupato fino al completo ritiro dell’Armenia dal territorio. Le forze armene e azere sono impegnate nei più pesanti combattimenti degli ultimi anni sul Karabakh, occupato dagli armeni negli anni ’90 durante il crollo dell’Unione Sovietica. Gli scontri al confine sono scoppiati nel Karabakh, noto anche come Nagorno-Karabakh, domenica, dopo che le forze armene hanno preso di mira insediamenti civili e posizioni militari dell’Azerbaijan, causando numerose vittime. L’Armenia ha negato di aver dato inizio ai combattimenti. Intanto Hikmet Hajiyev, assistente del presidente dell’Azerbaijan, ha detto ai media israeliani che l’esercito azero ha utilizzato droni d’attacco di fabbricazione israeliana nei recenti scontri. Israele e Azerbaijan sono partner commerciali. I due paesi hanno firmato accordi di difesa e si ritiene che Israele fornisca all’esercito azero il 60% delle sue armi. Israele riceve anche una grande quantità di petrolio e gas naturale dall’Azerbaijan. Aerei cargo azeri sono stati recentemente avvistati in una base aerea nel sud di Israele.  Secondo il quotidiano israeliano Haaretz, due cargo azeri Ilyushin Il-76 sono atterrati alla base giovedì scorso, pochi giorni prima che scoppiassero i combattimenti. Martedì e mercoledì sono arrivati ​​altri due mercantili, il che significa che le forze azere potrebbero rifornire le loro scorte di armi.

Tunisia

Il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Mark Esper, ha firmato un accordo di cooperazione militare di 10 anni con Tunisi mercoledì, durante la sua prima tappa di un tour regionale, salutando la collaborazione tra Stati Uniti e Tunisia nel conflitto nella vicina Libia.

Spagna

La Spagna ha annunciato lo sforamento del debito per il 2020 e il 2021 a causa degli effetti sull’economia del coronavirus. La ministra delle finanze ha detto che Madrid intende mantenere un approccio “fiscalmente responsabile”. Secondo gli ultimi dati il debito nazionale è salito a circa il 110% del Pil nel secondo trimestre, molto al di sopra del limite europeo del 60%.

Italia

Il segretario di Stato americano, Mike Pompeo, ha lanciato ieri un avvertimento all’Italia sulle sue relazioni economiche con la Cina e ha descritto la tecnologia delle telecomunicazioni mobili cinesi come una minaccia alla sicurezza nazionale italiana e alla privacy dei cittadini. L’attenzione degli Stati Uniti si è concentrata in particolare sulla Huawei Technologies, il più grande produttore mondiale di apparecchiature per le telecomunicazioni. Washington ha detto ai suoi alleati europei che l’azienda cinese rappresenta una minaccia alla sicurezza, osservando che le aziende e i cittadini cinesi devono per legge aiutare lo stato nella raccolta di informazioni. Mentre alcuni alleati degli Stati Uniti, come la Gran Bretagna, hanno annunciato divieti sulle apparecchiature Huawei nelle future infrastrutture di telecomunicazioni, l’Italia ha finora rifiutato di farlo. Tuttavia, la società è stata recentemente esclusa da un’importante gara d’appalto e un alto funzionario del governo ha detto a Reuters che lo Stato era pronto a imporre regole più severe negli accordi che coinvolgono l’azienda cinese.

Francia

Sospettato del genocidio ruandese, Felicien Kabuga potrà essere consegnato a un tribunale delle Nazioni Unite in Tanzania. Il principale tribunale civile francese lo ha stabilito mercoledì, respingendo le argomentazioni degli avvocati secondo cui Kabuga dovrebbe affrontare la giustizia in Francia. I pubblici ministeri delle Nazioni Unite accusano l’ex magnate del tè e del caffè di aver finanziato e importato enormi quantità di machete per le milizie etniche hutu che hanno ucciso centinaia di migliaia di tutsi e hutu moderati in Ruanda nel 1994, durante un periodo di 100 giorni. L’arresto dell’87enne a Parigi a maggio ha posto fine a una caccia all’uomo durata più di due decenni. Kabuga ha definito le accuse, tra cui genocidio e istigazione a commettere genocidio, come “bugie”.

Regno Unito

Foto: twitter @pritipatel

Downing Street ha confermato che il governo sta esaminando un sistema in stile australiano per il trattamento dei migranti al largo dalla terraferma del Regno Unito. La ministra degli Interni, Priti Patel, aveva chiesto ai funzionari di esaminare la possibilità di costruire una struttura sull’isola di Ascension. Da diversi anni l’Australia tratta come rifiuti i richiedenti asilo abbandonandoli sull’isola di Nauru, a diverse migliaia di miglia dalla sua costa, una politica considerata illegale da un procuratore di un tribunale penale internazionale. Patel ha incontrato all’inizio di questo mese Tony Abott, l’ex premier australiano recentemente nominato come consulente commerciale del governo britannico, noto per avere una posizione dura sull’immigrazione.

Polonia

Il premier Mateusz Morawiecki ha ufficializzato un rimpasto del suo esecutivo. Ha annunciato che Jaroslaw Kaczynski, il leader polacco del partito conservatore Diritto e giustizia (Pis), che detiene il potere assoluto in Polonia dal 2015, per la prima volta entrerà a far parte anche del governo e diventerà vicepresidente del Consiglio.  Kaczynski, 71 anni, sarà ministro senza portafoglio e dovrà coordinare i lavori di Giustizia, Difesa e Interni.

Afghanistan

È drastico il calo dell’istruzione delle ragazze in due province dove i talebani controllano ampie fasce di territori rurali e stanno combattendo le forze governative per ottenere più potere. Secondo l’ultimo rapporto della Commissione afghana indipendente per i diritti umani (AIHRC), quasi due terzi delle ragazze in età scolare nella provincia sud-orientale di Ghazni e quasi la metà di quelle nella provincia settentrionale di Faryab sono private di un’istruzione adeguata. Zabiullah Farhang, addetto alle comunicazioni dell’AIHRC, afferma che è il conflitto il motivo principale per cui le ragazze non frequentano la scuola. «Gli ostacoli maggiori sono chiari: guerra e insicurezza», ha detto a Radio Free Afghanistan. «L’insicurezza ha creato un effetto valanga su altre innumerevoli restrizioni sulle ragazze che cercano un’istruzione adeguata». Il rapporto, intitolato “Girls Access to Education in Ghazni and Faryab Province”, si basa su moltissime interviste con donne, legislatori, funzionari e attivisti nelle due province. A Ghazni, dove l’AIHRC stima che il 69% delle ragazze ammissibili siano private di un’istruzione oltre il sesto grado, i talebani controllano 9 dei 19 distretti della provincia e contendono gli altri. Dei 766.000 bambini ammissibili di Ghazni, solo 360.000 vanno a scuola, di cui 118.000 sono ragazze. A Faryab, il gruppo islamista intransigente controlla la metà dei 14 distretti e il 45% delle ragazze non può frequentare la scuola. Un totale di 120.674 su 278.000 scolari di Faryab sono ragazze.

Intanto oggi un kamikaze si è fatto esplodere a un posto di blocco nel sud uccidendo 9 persone tra cui 4 civili, uno dei quali un bambino piccolo.

Stati Uniti

Timothy Ray Brown, che ha fatto la storia come “il paziente Berlino”, la prima persona conosciuta per essere guarita dall’infezione da HIV, è morto. Aveva 54 anni. Brown è deceduto martedì nella sua casa a Palm Springs, in California, secondo un post sui social media del suo partner, Tim Hoeffgen. La causa è stata la ricomparsa di un cancro. «Timothy simboleggiava che è possibile, in circostanze speciali», liberare un paziente dall’HIV – qualcosa che molti scienziati avevano dubitato potesse essere fatto, ha detto Gero Huetter, il medico di Berlino che ha guidato il trattamento storico di Brown. Brown lavorava a Berlino come traduttore quando gli fu diagnosticato l’HIV e poi, in seguito, la leucemia.

Venezuela

Una missione dell’Unione Europea che ha visitato il Venezuela, la scorsa settimana, ha discusso con le autorità della possibilità di ritardare il voto parlamentare previsto per il 6 dicembre, nella speranza di migliorare le condizioni elettorali. Decine di partiti di opposizione affermano che boicotteranno le elezioni, sostenendo che saranno truccate a favore del partito socialista al governo del presidente Nicolas Maduro, anche se un gruppo all’interno dell’opposizione ha affermato di cercare condizioni migliori per una possibile partecipazione. «La politica dell’UE nei confronti del Venezuela rimane invariata: attualmente non ci sono le condizioni per un processo elettorale libero, equo e democratico», ha affermato l’UE in una nota, aggiungendo che non sarebbe in grado di inviare una missione di osservatori nelle condizioni attuali.

Il presidente venezuelano Nicolas Maduro ieri si è impegnato a migliorare la produzione e la distribuzione di benzina nella nazione, assetata di carburante, visto che la seconda delle tre petroliere iraniane che trasportano carburante è entrata nelle acque del Paese sudamericano. La nazione OPEC, un tempo prospera, sta lottando sotto il crollo dell’industria petrolifera e delle sanzioni statunitensi che hanno paralizzato le importazioni e le esportazioni, con il risultato di serpeggianti file di conducenti in attesa di benzina nelle stazioni della compagnia petrolifera statale Petroleos de Venezuela. Come parte del nuovo piano, che secondo Maduro verrà dettagliato nei prossimi giorni, i venezuelani dovranno limitarsi a riempire i serbatoi in determinati giorni a targhe alterne. Il cambiamento arriva dopo un’ondata di proteste nei giorni scorsi per la mancanza di servizi di base, compresa la benzina.

India

Manifestanti si sono scontrati con la polizia dopo la cremazione, a tarda notte, della giovane vittima di stupro senza che la famiglia avesse dato il permesso. La 19enne vittima della comunità Dalit – il gradino più basso dell’antico sistema di caste dell’India – è stata attaccata e violentata il 14 settembre in un campo vicino a casa sua nel distretto di Hathras, a 100 km (62 miglia) dalla capitale. È morta in ospedale martedì per le ferite riportate durante l’attacco. La polizia ha arrestato quattro uomini in relazione allo stupro. «Abbiamo implorato le autorità e la polizia di voler eseguire il rito funerario al mattino, ma non ci hanno ascoltato e il rito è stato eseguito da loro», ha detto il fratello della vittima. Lo stupro ha provocato indignazione in India, dove la violenza contro le donne e quelle delle caste inferiori è endemica. Il fratello della vittima ha detto che gli accusati erano tutti membri di una casta superiore del villaggio. L’Uttar Pradesh, che è governato dal Bharatiya Janata Party del primo ministro Narendra Modi, è lo Stato più pericoloso per le donne dell’intero Paese.

Cina

La giornata di oggi segna il 71° anniversario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese (RPC). Le cerimonie di innalzamento della bandiera si sono svolte in tutto il paese, inclusa la capitale Pechino e le regioni amministrative speciali (RAS) di Hong Kong e Macao, per celebrare la Giornata Nazionale.

Giappone

Lo hanno soprannominato il “Killer di Twitter” per aver attirato le sue vittime sui social media: ieri ha ammesso in tribunale di aver ucciso nove persone. Ma gli avvocati di Takahiro Shiraishi, 29 anni, sostengono che le accuse dovrebbero essere ridotte perché le vittime – che avevano espresso pensieri suicidi – hanno dato il loro consenso a essere uccise. Shiraishi, che è anche accusato di aver smembrato le sue vittime e di aver immagazzinato parti del corpo in frigoriferi portatili, non ha contestato i nove capi di omicidio, dicendo che «hanno tutti ragione», ha riferito l’emittente pubblica NHK. Secondo quanto riportato dai media, sta anche affrontando accuse di stupro. Shiraishi è accusato di aver utilizzato Twitter per contattare le vittime, di età compresa tra i 15 e i 26 anni, che avevano postato online il desiderio di togliersi la vita, dicendo loro che avrebbe potuto aiutarli nei loro piani o addirittura morire insieme a loro. Se condannato per omicidio, Shiraishi rischia la pena di morte, che in Giappone viene eseguita mediante impiccagione. Ma i suoi avvocati vogliono che le accuse contro di lui siano ridotte a “omicidio con consenso”, che comporta una pena detentiva da sei mesi a sette anni. In un’intervista con il quotidiano Mainichi Shimbun, Shiraishi ha detto di essere in disaccordo con i suoi avvocati e avrebbe detto ai pubblici ministeri di aver «ucciso senza consenso». Shiraishi è stato arrestato tre anni fa dalla polizia che indagava sulla scomparsa di una donna di 23 anni che aveva twittato di volersi uccidere. Dopo la scomparsa, suo fratello ha ottenuto l’accesso al suo account Twitter e ha notato una conversazione sospetta. La polizia ha scoperto la macabra casa degli orrori di Shiraishi la mattina di Halloween del 2017. 9 corpi smembrati, con ben 240 parti ossee nascoste in refrigeratori e cassette degli attrezzi, cosparsi di sabbia per la lettiera dei gatti nel tentativo di nascondere le prove. Il Giappone ha il più alto tasso di suicidi tra le nazioni industrializzate del Gruppo dei Sette, con più di 20.000 persone che si suicidano ogni anno.

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