5 aprile 2022 – Notiziario in genere

Scritto da in data Aprile 5, 2022

Iran: le donne denunciano l’industria cinematografica. Regno Unito: le donne che chiedono aumenti di stipendio lo ottengono più difficilmente rispetto agli uomini. Stati Uniti: buone notizie sul fronte gender gap: tra i giovani le donne guadagnano di più. Spagna: Di mezza età, senza patologie mentali né empatia: il ritratto dell’assassino per violenza indiretta. Sudan: tragedia di lavoratrici pendolari con l’affondamento della Blue Nile.

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Iran

Centinaia di donne hanno voluto affermare che la violenza è endemica nell’industria cinematografica iraniana. «Non solo non ci sono meccanismi per prevenire che individui di potere agiscano con violenza, ma c’è anche un tacito accordo per il quale infliggere violenza contro le donne negli spazi lavorativi è accettato, senza alcuna possibilità seria di minaccia per l’aggressore». Così scrivono le oltre 200 personalità del mondo cinematografico, tra cui le più note attrici iraniane. Quello che le donne chiedono è di poter lavorare in un ambiente sicuro, in cui non siano estorti favori sessuali o siano agiti bullismo e violenza. Chiedono anche un comitato sul tema che possa ricevere eventuali denunce, all’interno di entità quali l’Iranian Alliance of Motion Picture Guilds, nonché la possibilità di inserire clausole protettive all’interno dei contratti cinematografici.

Di contro, esponenti dell’industria cinematografica hanno minimizzato l’accaduto, riferendolo a pochi eventi isolati e hanno sottolineato come esista già un consiglio di persone di spicco dell’industria stessa, un esponente del ministero della Cultura e Guida Islamica e un avvocato, cui è già possibile sporgere denunce.

In realtà, la dichiarazione congiunta arriva dopo mesi di rivelazioni anonime o meno, avvenute su Twitter e altri social media. Abusi confermati dalla Associazione degli Assistenti alla Regia di Teheran che aveva difeso una assistente vittima di violenze fisiche e verbali perpetrate da un attore, ma che era solo uno dei numerosi casi di cui l’associazione stessa era a conoscenza. Il movimento #metoo iraniano è iniziato nel Settembre 2020 quando molte donne, anche tra le celebrità, hanno iniziato a denunciare gli abusi subiti.

Una legge contro la violenza sulle donne è stata peraltro approvata dal Governo, dopo dieci anni di lavorazione, nel gennaio 2021, tuttavia è rimasta lettera morta in un Parlamento che non l’ha ancora messa in agenda.

Regno Unito

Dai trent’anni in su, le donne che chiedono un aumento di stipendio hanno molte più probabilità di ricevere un rifiuto rispetto agli uomini. Così un sondaggio britannico, che riporta che solo 1 donna su 5, a fronte di 1 uomo su 3, riceverebbe un assenso a fronte di una richiesta di aumento. Inoltre, sono molte meno quelle che ci provano: solo un terzo, a fronte di quasi la metà degli uomini. Fa differenza anche la classe, infatti è più probabile che la richiesta venga da una persona di ceto medio che da una di ceto più basso. In generale, secondo quanto riportato da The Guardian, in base ad analisi di studi governativi le donne guadagnano in media il 10.2% in meno degli uomini. Un portavoce del governo ha però sottolineato come gli studi vengano condotti proprio per ridurre tale differenza salariale.

Stati Uniti

Le donne sarebbero vicine a colmare il gender gap salariale in molte delle aree metropolitane statunitensi e avrebbero sorpassato gli uomini in alcune città. Secondo il Pew Research Center, infatti, in 22 delle 250 aree metropolitane statunitensi, le donne guadagnerebbero quanto o più degli uomini e ciò vale soprattutto per le under 30. Tuttavia, la differenza salariale sembra crescere successivamente ai primi anni di lavoro e, soprattutto, la parità è lontana dall’essere raggiunta a livello nazionale. Mediamente le donne statunitensi guadagnano l’83% di quello che guadagna invece un uomo. Le più colpite sono le donne di colore, che spesso fanno lavori con paga minima o comunque con basse paghe. L’amministrazione Biden sembrerebbe mettere in atto alcune azioni per contrastare il differenziale salariale, tra cui un consiglio volto ad assistere proprio le donne nere, indigene, latino-americane e di colore.

Spagna

Un rapporto sulla violenza indiretta (“Violencia vicaria: un golpe irreversible contra las madres”) analizza 51 casi di violenza esercitata su figli e figlie per colpire le loro madri nella più assurda delle possibilità, quella dell’uccisione. Lo studio dell’équipe di ricerca guidato da Sonia Vaccaro è iniziato diversi anni fa, dallo studio di un caso presunto di alienazione parentale, in cui a una donna era stato tolto il figlio, poi assassinato dal padre. Nei suoi successivi studi Sonia aveva incontrato casi simili o di affido condiviso, in cui la donna era obbligata a intrattenere rapporti con l’abusatore. La violenza indiretta, tuttavia, può manifestarsi anche nei confronti di altri parenti e animali domestici. Lo studio, coordinato dall’associazione di Psicologia Femminista di Granada e finanziato dalla giunta d’Andalusia, ha analizzato un totale di 400 sentenze per violenza domestica contro donne o minori. Gli assassini di minori, in questo studio 51, sarebbero in tutto e per tutto degli uomini “normali”. Spagnoli di mezza età, senza problemi psichici precedenti al fatto e nell’82% dei casi genitori del/la minore assassinato/a. Uomini che soffrono di un disordine della personalità, difficilissimo da individuare e, secondo Sonia Vaccaro, al momento incurabile, perché si parla di persone poco empatiche e calcolatrici, molto adattabili alla società. In conclusione, a fronte di violenza perpetrata sulla madre, sarebbe importantissimo evitare di lasciare i figli col padre, sempre secondo quanto riportato da Sonia Vaccaro, in questo caso in un’intervista a El Salto.

Sudan

Sono morte in 23 mentre tornavano da lavoro sul traghetto Blue Nile, che si è ribaltato. Questa la tragica fine di alcune lavoratrici pendolari, morte affogate nella sera di lunedì mentre tornavano alla città di Sennar. Tutti i passeggeri erano donne, di queste si sono salvate in 3, insieme al capitano della nave. L’ultima tragedia simile risaliva al 2018, quando erano morti 21 studenti e una donna in un incidente analogo.

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