7 gennaio 2022 – Notiziario

Scritto da in data Gennaio 7, 2022

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  • Haiti: uccisi due giornalisti.
  • Afghanistan: morto in un incidente stradale un leader talebano dell’intelligence.
  • Pakistan: nominata la prima donna alla Corte Suprema.
  • Filippine: niente più spose bambine, matrimoni vietati sotto i 18 anni.
  • Messico: Dieci corpi lasciati davanti all’ufficio di un governatore

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli

Afghanistan

Mawlawi Ulfat Hashimi, capo del dipartimento dell’intelligence della provincia di Laghman, è stato ucciso la scorsa notte nella città di Mehtarlam, il centro provinciale, mentre il suo convoglio stava pattugliando la città, ha detto il portavoce del governatore provinciale Salahuddin Zahid. Secondo il portavoce, Hashimi è rimasto ucciso in un incidente stradale in cui sono rimaste ferite anche cinque delle sue guardie del corpo. Alcuni dei feriti sono in condizioni critiche, ha detto Zahid.

Pakistan

Il Pakistan ha confermato la nomina della prima donna giudice della Corte Suprema. Una commissione che decide sulla promozione dei giudici giovedì ha votato per nominare il giudice Ayesha Malik, 55 anni. Molti avvocati e persino giudici sia interni che esterni al forum si sono opposti alla mossa perché affermano che la nomina è avvenuta in violazione delle liste di anzianità senza alcun criterio di selezione stabilito.

Israele e Palestina

“Mi state facendo incazzare”, ha urlato una diplomatica israeliana agli inviati europei. Un paio di settimane fa, durante un incontro di routine per presentare un elenco di preoccupazioni sulla condotta di Israele oltre la linea verde, Aliza Bin Noun, ex ambasciatrice di Israele in Francia ora direttrice per gli affari europei al ministero degli Esteri, ha letteralmente perso la calma. I diplomatici europei hanno affermato che l’atmosfera era pessima e che l’incontro che si è interrotto, si è concluso in una “grande crisi”.

 

Due palestinesi sono stati uccisi giovedì mattina in Cisgiordania, mentre altri due sono rimasti gravemente feriti in quattro diversi incidenti. Le forze israeliane hanno sparato e ucciso un giovane palestinese nelle prime ore dell’alba di giovedì mattina, durante un raid nel campo profughi di Balata, nella città di Nablus, nel nord della Cisgiordania.  Il giovane è stato identificato come Baker Hashash, 21 anni, residente nel campo. Hasash è il primo palestinese ucciso da Israele nei territori occupati nel 2022. Poche ore dopo, un colono israeliano si è lanciato con l’auto contro un palestinese vicino a un checkpoint a ovest di Ramallah, nella Cisgiordania centrale, uccidendolo. L’uomo è stato identificato come Mustafa Falaneh, 25 anni, residente nel villaggio di Safa, nell’area di Ramallah, e padre di una bambina di 18 mesi.  Falaneh stava andando a lavorare all’interno di Israele e stava attraversando la strada vicino al checkpoint di Beit Sira quando un colono israeliano lo ha investito, uccidendolo. Il Times of Israel riferisce che la polizia israeliana sta “indagando sull’incidente”. Ore dopo l’uccisione di Falaneh, un altro attacco con un’auto, in cui un colono israeliano ha investito una donna nell’area di Nablus. È stata identificata come Shafiqa Bisharat, 48 anni.

Burkina Faso

Nel 2021 dove sono stati registrati 1.184 episodi di violenza che hanno causato la morte di 2.141 persone. Lo ha riferito ieri il sito Infowakat sottolineando che l’anno scorso il Paese dell’Africa occidentale minacciato dal jihadismo, ha subito tre grandi attentati ed ha visto più di 1,5 milioni di persone mettersi in fuga abbandonando le proprie case. All’inizio dell’anno scolastico 2021-2022 sono state chiuse 400 scuole, come annunciato dal ministro dell’Istruzione.

Sudan

Un manifestante è stato ucciso da un colpo di arma da fuoco alla testa a Omdurman, la città gemella occidentale dalla capitale Khartoum, durante una manifestazione contro il regime militare. Lo riferisce su Facebook un sindacato indipendente, il “Comitato Centrale dei Medici del Sudan”, precisando che la vittima, non ancora identificata, “ha perso vita dopo essere stato colpito alla testa da forze golpiste”. “Sale così a 58 il numero degli uomini uccisi dalla macchina golpista”, calcola il sindacato.

Kazakhstan

L’Unione europea guarda con “grande preoccupazione agli sviluppi” della crisi in Kazakhstan. “I diritti e la sicurezza dei civili devono essere garantiti”. Lo ha scritto in un tweet l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell sottolineando come “gli aiuti militari esterni riportano alla memoria situazioni che vanno evitate”.
L’Europa, ha sottolineato Borrell, “è pronta a fornire il suo supporto per affrontare la crisi”. Intanto scoppi di arma da fuoco sono echeggiati ieri per le strade della più grande città del Kazakistan quando le truppe guidate da Mosca sono arrivate per aiutare a sedare i disordini di massa che hanno lasciato decine di morti e centinaia di detenuti.
I combattimenti ad Almaty sono continuati il ​​giorno dopo che i manifestanti hanno preso d’assalto diversi edifici governativi. I media locali riferiscono che le forze di sicurezza hanno allontanato i manifestanti dalla piazza e da altri importanti edifici governativi, ma ci sono state anche segnalazioni di spari in altre parti della città.
Le prime unità delle forze russe di una forza di pace guidata da Mosca sono nel frattempo arrivate in Kazakistan, ha detto il ministero della Difesa russo, dopo che il governo kazako ha chiesto aiuto .
A lungo considerata una delle repubbliche ex-sovietiche dell’Asia centrale, il Kazakistan, ricco di energia, sta affrontando la sua più grande crisi da decenni dopo giorni di proteste per l’aumento dei prezzi del carburante che si sono intensificati in disordini diffusi.
Dal canto loro gli Stati Uniti stanno tenendo d’occhio il dispiegamento di truppe di mantenimento della pace dall’Organizzazione del Trattato di sicurezza collettiva (CSTO) guidata dalla Russia in Kazakistan, ha detto giovedì la Casa Bianca. La CSTO ha inviato forze di pace in Kazakistan per aiutare il presidente Kassym-Jomart Tokayev ad affrontare le massicce proteste violente che hanno travolto il paese. Ma la segretaria stampa della Casa Bianca Jen Psaki ha detto che non era sicura che l’invito fosse “legittimo”.

Stati Uniti

Le autorità statunitensi hanno arrestato un uomo di New York che avrebbe spiato gli oppositori politici del presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, ha detto il Dipartimento di Giustizia. Pierre Girgis, 39 anni, è stato accusato a New York di aver agito illegalmente come agente non registrato del governo egiziano. Girgis, un doppio cittadino egiziano-americano, ha anche preso accordi per la visita di funzionari egiziani, inclusi incontri con le forze dell’ordine statunitensi, afferma la dichiarazione. Secondo l’accusa, i messaggi crittografati tra Girgis e i funzionari egiziani mostrano che era in contatto con più di un’agenzia governativa del Cairo per la raccolta di informazioni tra il 2014 e il 2019.

E’ passato un anno dall’assalto del 6 gennaio al Campidoglio quando i sostenitori del presidente Donald Trump quando hanno cercato di fermare il riconoscimento finale di un’elezione libera ed equa, hanno fatto irruzione attraverso barricate, con poliziotti presi a pugni e legislatori costretti a fuggire per salvarsi la vita, ciò che colpisce di più non è quello che è cambiato, ma quella che non è cambiato. L’America non si è riunita per difendere la sua democrazia, si è solo divisa ulteriormente. Le bugie e la disinformazione diffuse dall’ex presidente hanno permeato così tanto l’ecosfera politica che l’indignazione quasi universale è tornata a separare realtà blu e rosse. Lungi dall’essere evitato per quello che persino il suo stesso vicepresidente ha ritenuto un tentativo incostituzionale di contrastare la volontà degli elettori, Trump rimane la potenza indiscussa del suo partito – e un valido candidato per reclamare la Casa Bianca nei prossimi tre anni.

Haiti

Due giornalisti haitiani sono stati assassinati da una gang attiva in un’area alla periferia della capitale di Haiti, Port-au-Prince. Lo ha reso noto la stazione radio in cui lavorava una delle vittime. I reporter sono rimasti uccisi in una sparatoria dalla quale un terzo giornalista che li accompagnava è riuscito a fuggire, ha spiegato Radio Ecoute Fm. Le due vittime avevano appena realizzato un’intervista a un boss della criminalità locale conosciuto come Ti Matak, riferisce il portale Haiti24. Si tratta di Amady John Wesley e Wilkens Louissaint. I due sono stati assassinati nel quartiere Laboule 12 della capitale, un’area oggetto di intensi combattimenti tra diverse bande armate che cercano di assicurarsi il controllo. Il terzo giornalista si è salvato quando un’altra banda criminale rivale è giunta sul posto e ha aperto il fuoco. Secondo i media locali, testimoni oculari affermano che dopo l’assassinio i banditi hanno bruciato i corpi delle due vittime.

Messico

Un SUV con 10 corpi è stato lasciato fuori dall’ufficio di un governatore dello stato messicano in una piazza illuminata con decorazioni natalizie. I corpi sono stati stipati in un SUV Mazda lasciato prima dell’alba vicino a un albero di Natale nella piazza principale della capitale dello stato di Zacatecas. Il governatore dello stato, David Monreal, ha detto in un video girato nella piazza che il veicolo conteneva corpi di persone con evidenti segni di percosse e lividi. Zacatecas è diventata una delle regioni più violente del paese a causa delle guerre per il territorio tra bande rivali. Nel 2021 lo Stato ha registrato 1.050 omicidi, circa 260 in più rispetto al 2020. Lo stato è un punto di transito chiave per le droghe, in particolare il potente antidolorifico sintetico fentanyl, che si sposta a nord verso il confine con gli Stati Uniti. Un tempo dominato dal defunto cartello degli Zetas, Zacatecas è conteso da un numero vertiginoso di cartelli. Coloro che lottano per il territorio includono i cartelli di Sinaloa, Jalisco, Golfo e Nord-est, nonché i resti degli Zeta che si definiscono “talebani”.

Brasile: A causa della pandemia, annullato il famoso carnevale in ameno 10 città per timore dei contagi.

Filippine

Il matrimonio tra o con persone di età inferiore ai 18 anni, da ieri è vietato nel paese, dove finora una ragazza su sei si sposava prima. La punizione per chi contravviene la legge è il carcere.

Corea del Nord

La Corea del Nord ha informato la Cina della sua decisione di saltare i prossimi Giochi olimpici invernali del 2022 a Pechino a causa della diffusione del coronavirus

Giappone

Prima nevicata della stagione a Tokyo, che ha visto un accumulo di neve a livelli mai visti negli ultimi quattro anni, fino a 10 centimetri nell’arco di poche ore provocando il ferimento di oltre 50 persone.

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