Afghanistan: la forza delle donne
Scritto da Radio Bullets in data Giugno 2, 2025
KABUL – Il ritorno dei talebani al potere in Afghanistan nell’agosto 2021 ha radicalmente trasformato la vita delle donne afghane, in particolare per quanto riguarda i loro diritti, le libertà e il ruolo nella società.
Sotto il regime talebano, le donne hanno dovuto affrontare gravi restrizioni in ambito educativo, lavorativo e nella partecipazione pubblica.
Nonostante questo, le donne afghane hanno dimostrato una straordinaria resilienza, trovando modi per sostenersi, difendere i propri diritti e conservare la speranza.
Questo articolo esplora la resilienza delle donne afghane sotto vari aspetti – sociali, economici e personali – analizzando come stanno affrontando la vita in condizioni oppressive.
Restrizioni ai diritti delle donne sotto il regime talebano
L’interpretazione della legge islamica da parte dei talebani ha imposto limiti severi alle libertà delle donne, tra cui:
-
Divieto d’istruzione: le scuole secondarie per ragazze sono state chiuse, così come le università per le donne.
-
Restrizioni lavorative: le donne sono state escluse dalla maggior parte dei lavori nel settore pubblico, tranne che in sanità e istruzione primaria.
-
Limitazioni alla mobilità: è vietato viaggiare per lunghe distanze senza un tutore maschio.
-
Codice di abbigliamento obbligatorio: è stato imposto l’uso del burqa o del velo integrale in pubblico.
-
Esclusione dalla sfera pubblica: le donne sono state sistematicamente escluse da politica, media e ruoli di advocacy.
Nonostante queste misure oppressive, molte donne afghane hanno trovato vie alternative per continuare a studiare e mantenersi economicamente.
“Hanno cercato di zittirci, ma abbiamo trovato nuove vie per farci sentire. Le nostre voci non saranno mai cancellate.”
— Attivista anonima, Kabul
Resilienza sociale ed educativa
Sebbene l’istruzione formale sia stata vietata, sono nate reti segrete di apprendimento per permettere alle ragazze di continuare a studiare.
-
Le scuole segrete si tengono in case private con insegnanti volontarie.
-
Le piattaforme di apprendimento online sono diventate uno strumento essenziale per accedere all’istruzione internazionale.
-
Le attiviste continuano a chiedere interventi globali e riconoscimento dei propri diritti.
-
Le educatrici rischiano la vita per offrire insegnamento informale alle ragazze.
Storia locale: Scuole segrete per ragazze
Dopo il divieto d’accesso alle scuole, molte insegnanti hanno trasformato i propri salotti in aule. A Kabul, Suraya Mohammadi insegna matematica e scienze a giovani ragazze, nonostante le minacce.
“L’istruzione è un mio diritto. Nessuna forza può togliermi la voglia di imparare.”
— Fariha Tasweer, studentessa in una scuola segreta
Resilienza economica e strategie di sopravvivenza
Le donne afghane si sono adattate avviando piccole attività o svolgendo lavori informali:
-
Avvio di microimprese domestiche, vendendo prodotti artigianali, abbigliamento e cosmetici.
-
Ricorso a lavori freelance online per ottenere un reddito.
-
Impegno in attività agricole, anche se con forti restrizioni alla mobilità.
-
Le ONG guidate da donne offrono sostegno finanziario e formazione professionale.
Storia locale: Imprese al femminile in spazi nascosti
A Herat, un gruppo di donne ha avviato un laboratorio sartoriale clandestino. Con reti fidate distribuiscono i propri prodotti evitando il controllo talebano.
“Ho perso lavoro, libertà e identità sociale, ma non la mia forza. Ricomincerò da capo, ogni volta che cercheranno di spezzarmi.”
— Safia Mashal, ex giornalista diventata insegnante clandestina
Atti di resistenza e attivismo
La resilienza si esprime anche nella protesta pacifica e nell’attivismo:
-
Donne coraggiose guidano manifestazioni per il diritto all’istruzione e al lavoro.
-
Giornaliste continuano a raccontare la realtà attraverso media internazionali.
-
Le afghane in esilio sensibilizzano i governi esteri sulla crisi in corso.
-
Alcune rischiano l’arresto pur di documentare abusi e raccontare le proprie storie.
Storia locale: Proteste silenziose e atti di sfida
In alcune città, donne sfilano in silenzio indossando colori simbolici. Altre scrivono poesie e racconti clandestini, pubblicati poi all’estero.
“Cuciamo, creiamo, sopravviviamo. Se ci chiudono una porta, troviamo un’altra via.”
— Floran Ahmadi, sarta clandestina
Resilienza mentale ed emotiva
Nonostante l’oppressione costante, le donne afghane mostrano una forza psicologica eccezionale:
-
Comunità di sostegno tra donne per affrontare insieme traumi e restrizioni.
-
Piattaforme di salute mentale online offrono counseling e supporto tra pari.
-
Arte, letteratura e narrazione diventano strumenti di speranza e resistenza.
-
Trovano forza nella propria fede e cultura, attingendo a strategie di sopravvivenza maturate in decenni di difficoltà.
“Le donne afghane sono come montagne: forti, incrollabili, dritte contro la tempesta.”
— Fawzia Rahimi, attivista
Le donne afghane in esilio che continuano a lottare
Molte donne fuggite all’estero continuano a battersi per i diritti delle afghane rimaste:
-
Organizzano proteste e interventi nei forum internazionali.
-
Collaborano con ONG e organismi per i diritti umani.
-
Creano piattaforme online per l’istruzione delle ragazze.
-
Fanno pressing globale per mantenere alta l’attenzione sull’Afghanistan.
Le donne afghane, pur sottoposte a una sistematica oppressione, non hanno mai smesso di lottare. Continuano a studiare, lavorare, protestare, resistere con dignità.
La loro resilienza è una testimonianza vivente di forza, coraggio e speranza. La comunità internazionale ha il dovere morale di sostenere queste donne, affinché un giorno possano tornare a vivere in un Paese dove la libertà non sia un crimine.
Leila Sarwari non è il suo vero nome, per ragioni di sicurezza dobbiamo tenerlo nascosto, ma Radio Bullets,
sa molto bene chi è. Ha studiato all’università di Kabul, ha fatto un master e il suo sogno era diventare una diplomatica.
La sua vita e i suoi sogni, come per tutte le donne afghane che hanno studiato o lavoravano o erano socialmente impegnate, si sono infranti il 15 agosto del 21 quando i talebani hanno preso il potere consegnato dagli americani e dalla Nato che hanno tradito le speranze di milioni di donne che ora vivono in un regime di apartheid di genere.
Sentire la loro voce è un modo per non dimenticarle e per noi un monito di quello che il potere fa quando le società civili non intervengono.
Questo pezzo è stato scritto grazie al sostegno di alcune associazioni di Frascati che ci hanno permesso di fare la differenza. In Afghanistan oggi le giornaliste non possono scrivere, andare ad una conferenza stampa o apparire in televisione.
Ma il fatto che non possano farlo nel loro paese, non significa che non possano farlo da qualunque altra parte. Radio Bullets vuole tenere una luce accesa sull’Afghanistan e le afghane hanno bisogno che si sappia cosa sta succedendo loro. Per saperne di più cliccate sul pezzo sotto.
Potrebbe interessarti anche:
- Ucraina: tre anni di guerra
- Nei paesi in cui il turismo è ancora un settore maschile, le strutture gestite esclusivamente da donne offrono opportunità di lavoro tanto necessarie
- Diddy ha usato fama e violenza per abusare delle donne
- E se gli Stati Uniti entrassero in guerra?
- Regno Unito, le donne homeless e un rifugio tutto per loro
- La misoginia nel mondo
E se credi in un giornalismo indipendente, serio e che racconta il mondo recandosi sul posto, puoi darci una mano cliccando su Sostienici
