Gaza: Chi è Yahya Sinwar?
Scritto da Radio Bullets in data Ottobre 17, 2024
Sarebbe morto con il kalashnikov tra le mani in uno scontro a fuoco a Gaza con i soldati israeliani che sono quasi sicuri sia il leader di Hamas, Yahya Sinwar. Nelle prossime ore Tel Aviv farà gli esami del dna mentre Hamas non ha ancora rilasciato alcuna dichiarazione.
Non è neanche chiaro quali saranno le conseguenze di quello che era l’ultimo alto rappresentante dell’organizzazione politica e militante riguardo alla guerra in corso e alla sorte dei 101 ostaggi (un terzo si ritengono deceduti) israeliani ancora nella Striscia di Gaza.
Sinwar è diventato il capo di Hamas dopo l’uccisione del precedente leader, Ismail Haniyeh, in un’esplosione avvenuta in Iran a luglio, la cui causa è stata in gran parte attribuita a Israele.
Da sfollato a militante
Sinwar nacque nel 1962 in un campo profughi di Khan Younis a Gaza all’epoca governata dall’Egitto. Nato da una famiglia che era stata espulsa da Ashkelon durante la guerra in Palestina del 1948. Ha studiato all’università islamica di Gaza, laureandosi in studi arabi.
Fu uno dei primi membri di Hamas, fondato nel 1987. Raggiunse la guida del braccio di sicurezza del gruppo, che lavorava per ripulirlo dagli informatori di Israele.
Israele lo arrestò alla fine degli anni ’80, lui ammise di aver ucciso 12 presunti collaboratori, facendogli guadagnare il soprannome “Il macellaio di Khan Younis”.
Fu condannato a quattro ergastoli per reati che includevano l’uccisione di due soldati israeliani.
Un leader anche in carcere
Sinwar organizzò scioperi in prigione per migliorare le condizioni di lavoro. Studiò anche l’ebraico e la società israeliana. Sopravvisse al cancro al cervello nel 2008 dopo essere stato curato da medici israeliani.
Sinwar era tra gli oltre 1.000 prigionieri palestinesi rilasciati nel 2011 dal primo ministro Benjamin Netanyahu nell’ambito di uno scambio con un soldato israeliano catturato da Hamas durante un raid transfrontaliero. Ha trascorso in prigione 22 anni.
Ascesa al potere a Gaza
Sinwar divenne il capo di Hamas a Gaza, assumendo di fatto il controllo del territorio, e collaborò con Haniyeh per allineare il gruppo all’Iran e ai suoi alleati nella regione, rafforzando al contempo le capacità militari del gruppo.
L’attacco del 7 ottobre a Israele
Si ritiene che Sinwar, insieme a Mohammed Deif, capo dell’ala armata di Hamas, abbia progettato l’attacco del 7 ottobre contro Israele.
L’attacco uccise circa 1.200 israeliani, la maggior parte civili, ci furono anche 250 rapiti, e ha innescato una guerra che ha causato la morte di oltre 42.000 palestinesi a Gaza, secondo le autorità sanitarie locali.
Hamas affermò di aver lanciato l’attacco come rappresaglia al trattamento riservato da Israele ai palestinesi e per riportare la causa palestinese al centro dell’agenda mondiale.
A maggio, il procuratore della Corte penale internazionale ha chiesto mandati di arresto per Sinwar, Deif e Haniyeh per il loro presunto ruolo nell’attacco.
Israele ha dichiarato di aver ucciso Deif in un attacco a luglio, mentre Hamas afferma che è ancora vivo.
Un anno nascosto
Sinwar si è nascosto dopo l’attacco e durante i negoziati sul cessate al fuoco ci volevano sempre alcuni giorni per potersi mettere in contatto con lui.
Anche prima di diventare il leader supremo di Hamas, si credeva che Sinwar avesse l’ultima parola su qualsiasi accordo per liberare gli ostaggi detenuti dal gruppo militante. Circa 100 ostaggi rimangono a Gaza, circa un terzo dei quali si ritiene siano morti.
Non è chiaro chi sostituirà Sinwar e cosa ciò potrebbe significare per gli sforzi per il cessate il fuoco, che sono bloccati da agosto dopo mesi di trattative mediate da Stati Uniti, Egitto e Qatar.
Hamas ha centinaia di migliaia di sostenitori a Gaza, nella Cisgiordania occupata da Israele e nei campi profughi palestinesi in tutta la regione. Molti dei suoi leader principali hanno sede in Qatar, che ha svolto il ruolo di mediatore tra Israele e il gruppo militante.
Israele ha arrestato e ucciso diversi leader di Hamas e comandanti militanti nel corso degli anni, e il gruppo militante li ha rapidamente sostituiti. Ma non ha mai combattuto una guerra prolungata contro Israele, che afferma di aver ucciso decine di militanti di alto rango e oltre 17.000 combattenti, sebbene non abbia fornito prove di quest’ultima cifra.
Ascolta/Leggi anche:
- Gaza, Deir el Balah: 400 pazienti al giorno
- L’industria degli armamenti e il complesso militare-industriale
- Allarme Gaza: l’aria è tossica
- Gaza: Il testamento di Yahya Sinwar
- Ruanda: processo a nove attivisti e oppositori politici
- B’Tselem: Pulizia etnica nel nord di Gaza
E se credi in un giornalismo indipendente, serio e che racconta il mondo recandosi sul posto, puoi darci una mano cliccando su Sostienici