Gaza tomba del diritto internazionale?

Scritto da in data Maggio 19, 2025

“Come esperti di diritto internazionale, stiamo accompagnando la delegazione di parlamentari, membri della società civile e giornalisti e giornaliste in viaggio verso il valico di Rafah.

Con la nostra presenza intendiamo documentare in prima persona le gravissime violazioni del diritto internazionale: dai bombardamenti indiscriminati al blocco degli aiuti umanitari, la violazione della Convenzione per la prevenzione e la repressione del crimine di genocidio, la violazione sistematica dei diritti fondamentali della popolazione palestinese, il mancato rispetto delle ordinanze della Corte internazionale di giustizia e delle risoluzioni del consiglio di sicurezza dell’ONU.

È nostro dovere richiamare la comunità internazionale e tutti gli Stati dell’Unione Europea al rispetto dei propri obblighi attraverso l’adozione di tutte le misure possibili per porre fine al genocidio in atto.

È d’obbligo interrompere immediatamente ogni trasferimento di armi, componenti d’arma, tecnologie e servizi militari a Israele, rivedere le proprie relazioni economiche, politiche, accademiche, sociali e culturali con lo Stato di Israele interrompendo immediatamente qualunque relazione che possa rafforzare o giustificare la commissione di gravi violazioni del diritto internazionale o ostacolare l’esercizio del diritto di autodeterminazione del popolo palestinese.

Adottare sanzioni economiche e diplomatiche come già raccomandato dall’assemblea generale dell’ONU nel settembre del 2024; valutare la possibilità, previo accordo con la popolazione palestinese, di dislocare un’operazione di pace sotto l’egida delle Nazioni Unite per garantire la sicurezza della popolazione civile; dare attuazione mandati d’arresto emessi dalla Corte penale internazionale e garantire a quest’ultima ogni forma di cooperazione necessaria per svolgere il proprio mandato.

Ce lo chiedono con forza i giuristi palestinesi, i difensori dei diritti umani e la società civile palestinese che, nonostante tutto, continuano a riporre fiducia nel ruolo delle istituzioni internazionali e a chiedere l’applicazione del diritto internazionale senza doppi standard.

Al Cairo, prima di partire per Rafah, Raji Sourani, direttore e fondatore del Palestinian Centre for Human Rights di Gaza, ci ha consegnato queste parole.

“Con la Convenzione contro il genocidio il mondo aveva detto ‘Mai più’ e questo doveva valere anche per i palestinesi. I palestinesi non sono un’eccezione, i palestinesi hanno diritto alla dignità, ai diritti umani e alla giustizia. Non accetteranno mai la deportazione, nonostante il livello di brutalità di Israele sia il più alto di sempre, i palestinesi non si arrenderanno, non perderanno l’ottimismo strategico. Non permetteremo che Gaza diventi la tomba del diritto internazionale’.

Rafah, maggio 2025

Alessandra Annoni
Micaela Frulli
Triestino Mariniello

Foto Flickr

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