Operazione Condor, in attesa di giustizia
Scritto da Barbara Schiavulli in data Luglio 7, 2019
Italia
Verrà pronunciata oggi pomeriggio a Roma la prima sentenza in Europa del processo d’Appello per i reati commessi durante l’operazione Condor.
“Confidiamo nella serenità di giudici e nella professionalità dei magistrati”, ha detto Jorge Ithurburu, responsabile dell’organizzazione 24 marzo che in Italia ha promosso i processi ed procuratore delle vittime in Italia.
Il Piano Condor
Il Piano Condor (o “Operazione Condor”) è una alleanza nata negli anni ‘70 tra forze militari e
di polizia di diversi paesi sudamericani, con il benestare degli Stati Uniti e del Segretario di
Stato Henry Kissinger.
Ha interessato in particolare Argentina, Cile, Uruguay, Paraguay, Brasile, Bolivia e in ultimo
anche il Perù. Una vera e propria organizzazione politico-militare nata con il compito di
eliminare oppositori e dissidenti, oltre i confini dei singoli stati.
Negli anni ’70 e ’80 unì le dittature del Cono Sud, attraverso il filo conduttore della “teoria della sicurezza nazionale”, degli Stati Uniti. Con il pretesto della lotta “anticomunista”, siamo in piena Guerra Fredda ,e in favore della “civilizzazione occidentale e cristiana”, secondo quanto dichiarato dagli stessi militari si commise un vero e proprio genocidio. Centinaia di migliaia di arrestati, morti e scomparsi. Torture, esecuzioni, rapimenti. Da parte degli stessi poteri, si pianificò quell’impunità che è stata spezzata grazie alla tenacia delle madri e degli altri familiari delle vittime, degli avvocati, dei giornalisti, delle organizzazioni umanitarie che non si sono date pace perché non avevano pace. Il silenzio assordante della Storia, il dolore e il senso di giustizie, gli impediva di non occuparsene.
In Salvador e in Nicaragua le dittature e le guerre causarono più d 150 mila morti. In Argentina 40 mila morti, solo per citare alcune cifre. I desaparecidos furono 50 mila, 400 mila le vittime in tutto il Sudamerica.
Tra gli obiettivi dell’Operazione Condor c’era il coordinamento delle dittature con il fine di perseguitare, torturare e assassinare i dissidenti politici, senza alcuna remora. Gli Stati Uniti furono al tempo stesso ispiratori, finanziatori e consiglieri tecnici della repressione e gettarono le basi per l’Operazione Condor. La Cia propugnò e conseguì un efficiente coordinamento dei servizi segreti della zona.
Il processo di Roma
Il 12 febbraio 2015 è iniziato a Roma il Processo Condor. 43 vittime latinoamericane, di cui 23 di
origine italiana, uccisi o scomparsi in Sudamerica negli anni delle dittature. Imputati 36 militari
e civili di quattro diversi paesi latinoamericani: Uruguay, Bolivia, Perù e Cile.
La sentenza arriva due anni più tardi, a gennaio 2017. Nel frattempo sei imputati sono morti. 8 sono condannati all’ergastolo, uno solo è dichiarato innocente, per 18 di loro viene dichiarato estinto il reato
perché ormai prescritto. Tutte le parti hanno impugnato la sentenza e ora è in corso il Processo
d’Appello, la cui sentenza si conoscerà oggi.
Quello di Roma è il primo processo in Europa a emettere delle condanne per reati commessi
nell’ambito dell’Operazione Condor.
Tutto parte dall’indagine del giudice spagnolo Baltasar Garzón, che nel 1998 spicca un
mandato di arresto internazionale nei confronti dell’ex dittatore cileno Augusto Pinochet, per
crimini contro l’umanità. Istruì un processo per genocidio, torture e terrorismo contro i militari delle dittature degli anni ’70 del Sudamerica. La cattura di Pinochet fu chiesta anche dai governi di Svizzera, Svezia, Danimarca, Lussemburgo, Francia e Belgio.
L’arresto provoca in Italia una interrogazione parlamentare su Pinochet, accusato di avere
ucciso alcuni cittadini italo-cileni durante il suo mandato. Un anno più tardi la denuncia di
alcune madri e parenti di desaparecidos uruguaiani e argentini fa aprire una nuova indagine
legata agli omicidi di italiani avvenuti nell’ambito del Piano Condor.
Malgrado il prezzo inestimabile pagato dall’umanità, l’impunità permette ancora al Condor di incombere su di noi sfiorandoci subdolamente con i suoi artigli
Adolfo Pérez Esquivel (Premio Nobel per la Pace 1980)
Ascolta anche:
- Se vi interessano le ultime notizie dal Venezuela o gli editoriali di Barbara Schiavulli, non vi resta che andare su Parole Scompigliate
- Il notiziario di esteri del 12 luglio
- Gli approfondimenti di Sport ma anche sulle serie televisive con Giuliano Terenzi.
- La rubrica Technomondo, con le più curiose e interessanti novità di scienza e tecnologie, raccontate con passione da Raffaella Quadri.
- Tutti i viaggi di Eleonora Viganò.
- Il notiziario quotidiano con notizie dal mondo
E se credete in un giornalismo indipendente, serio e che racconta dai posti, potete sostenerci andando su Sostienici
Opinioni dei Lettori
I commenti sono chiusi.
CORRADO CUTRUFO On Luglio 7, 2019 at 12:43 pm
FINALMENTE GIUSTIZIA COMPIUTA OTTIMO ARTICOLO