18 settembre 2025 – Notiziario Mondo
Scritto da Stefania Cingia in data Settembre 18, 2025
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- Gaza: continua l’offensiva su Gaza City, la Commissione Europea valuta misure contro Israele, impedito l’ingresso a due parlamentari britannici in Cisgiordania
- Russia, scoperti dai ricercatori Yale campi di addestramento per la rieducazione dei bambini ucraini. Zelensky sarà all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite
- Regno Unito, stop ai ricorsi dell’ultimo minuto per evitare la deportazione
- Argentina, proteste contro il presidente Milei
- Tensione tra Belize e Guatemala
- Niger, folla falciata da uomini in motocicletta
- Chad, modificare la costituzione per avere un presidente a vita
- Zimbabwe, organizzazione umanitaria denuncia il partito della violenza
Questo e altro nel notiziario di Radio Bullets – a cura di Stefania Cingia.
Gaza e Israele
Continua l’offensiva su Gaza City
Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha riferito che 98 palestinesi sono stati uccisi, sette mentre cercavano aiuto, per gli attacchi dell’IDF nelle ultime 24 ore.
Secondo il ministero, quattro persone sono morte di fame e malnutrizione mercoledì, e dall’inizio della guerra i morti a Gaza sono 65.062.
Hussein Alnajjar lavorava come infermiere nelle cliniche di MSF a Deir al-Balah e Khan Younis.
È morto ieri a causa delle ferite riportate dopo un attacco israeliano avvenuto vicino alla tenda dove viveva con la sua famiglia.
La Protezione Civile di Gaza ha riferito che oltre 150.000 persone sono state sfollate da Gaza City dallo scorso mese e 70.000 hanno perso la casa.
Negli ultimi due giorni, l’aviazione israeliana e le unità di artiglieria hanno colpito Gaza City oltre 150 volte, ha dichiarato l’esercito israeliano in un comunicato.
Nella notte di martedì diversi attacchi hanno colpito l’ospedale pediatrico Al-Rantisi, l’unico ancora funzionante a Gaza, secondo il ministero della Sanità di Gaza.
Il ministero ha riferito che i piani superiori dell’ospedale sono stati presi di mira tre volte, a distanza di pochi minuti l’uno dall’altro. L’ospedale ospitava 80 pazienti in cura, oltre a quattro unità di terapia intensiva pediatrica e otto di terapia intensiva neonatale.
A seguito del bombardamento, 40 pazienti hanno lasciato l’ospedale, mentre altri 40 con i loro accompagnatori e 30 membri dello staff sono rimasti.
Il ministero della Sanità di Gaza accusa l’esercito israeliano di ostacolare deliberatamente i tentativi dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di portare carburante negli ospedali della Striscia.
Il ministero ha affermato che le forze israeliane impediscono ai team dell’OMS di utilizzare percorsi alternativi per consegnare carburante agli ospedali di Gaza City e di altre aree settentrionali.
“Impedire la fornitura di carburante necessario al funzionamento dei generatori negli ospedali di Gaza significa una completa interruzione dei servizi sanitari”, ha dichiarato il ministero.
“La chiusura della centrale dell’ossigeno e delle ambulanze nel Governatorato di Gaza significa che ci troviamo di fronte a una grave catastrofe sanitaria e umanitaria.”
L’esercito israeliano ha annunciato l’apertura di un nuovo corridoio di evacuazione per i residenti di Gaza City che vogliano fuggire verso sud, secondo un post online del portavoce militare israeliano in lingua araba.
Il percorso corre lungo Salah al-Din Street, la principale arteria nord-sud di Gaza, passando per Wadi Gaza, e sarà accessibile solo per una finestra di 48 ore, da mercoledì 17 settembre a mezzogiorno fino a venerdì 19 settembre a mezzogiorno.
Internet e servizi telefonici sono stati interrotti a causa degli attacchi israeliani alle principali linee di rete nel nord di Gaza, ha dichiarato la Commissione palestinese di regolamentazione delle telecomunicazioni.
Funzionari di Gaza contestano la versione israeliana secondo cui 350.000 persone avrebbero lasciato Gaza City e il nord, sostenendo invece che circa 190.000 siano state sfollate verso sud — 15.000 delle quali sarebbero già rientrate per mancanza di beni di prima necessità.
Denunciano che la zona di Mawasi, dichiarata “sicura”, ospita 800.000 persone sotto ripetuti bombardamenti, senza ospedali né acqua potabile. Accusano Israele, gli Stati Uniti e i loro alleati di voler concentrare 1,7 milioni di persone nel 12% del territorio, definendolo un piano per svuotare Gaza City e il nord, e chiedono un intervento urgente delle Nazioni Unite per proteggere i civili.
Il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, di estrema destra, ha dichiarato a una conferenza immobiliare che “Gaza sta diventando un affare immobiliare”, aggiungendo che sono iniziati i colloqui con gli Stati Uniti su un piano economico per la Striscia.
“Abbiamo speso molti soldi per la guerra, ora dobbiamo decidere come dividere le percentuali di terra a Gaza”, ha detto Smotrich, aggiungendo che “la fase della demolizione è sempre la prima fase della riqualificazione urbana. L’abbiamo fatto, ora dobbiamo iniziare a costruire.”
IDF e Shin Bet stanno usando milizie gazawdi gazai per condurre operazioni nella Striscia in cambio di denaro e controllo del territorio, hanno raccontato a Haaretz soldati e comandanti israeliani di stanza a Gaza.
Un ufficiale ha spiegato che “ci viene comunicata la loro missione generale, ma non l’obiettivo finale. Ci viene detto di non interferire e lasciarli passare.”
Oltre ai pagamenti in contanti, le milizie sono autorizzate a portare armi, cosa che permette loro di trarre profitto controllando le rotte degli aiuti e facendo pagare per montare tende in aree densamente popolate.
“Sembra qualcosa che alla fine ci esploderà in faccia”, ha detto un comandante, aggiungendo che queste milizie “non sono veramente sotto controllo e non devono nulla agli ufficiali sul campo. Domani, se massacreranno decine di persone, chi sarà ritenuto responsabile?”
Oltre 20 organizzazioni umanitarie, tra cui Oxfam e Medici Senza Frontiere, hanno affermato che i governi devono intervenire urgentemente nel tentativo di Israele di occupare Gaza City. “Abbiamo incontrato famiglie che mangiano cibo per animali per sopravvivere e bollono foglie come pasto per i figli.
Eppure i leader mondiali non agiscono… Retorica e mezze misure non bastano. Questo momento richiede un’azione decisiva”, si legge nella dichiarazione congiunta.
Il ministero degli Esteri canadese ha definito l’offensiva di terra israeliana a Gaza City “orribile”, affermando che “peggiora la crisi umanitaria e mette in pericolo il rilascio degli ostaggi”, e che il governo israeliano “deve rispettare il diritto internazionale.”
Unione Europea, si parla di misure contro Israele
Alla luce degli “orrori quotidiani che si verificano a Gaza”, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha presentato una proposta di misure contro Israele, tra cui la sospensione di parti dell’accordo commerciale UE-Israele e sanzioni contro ministri israeliani e alcuni coloni in Cisgiordania, oltre che contro la leadership di Hamas. Per approvare le misure serve una maggioranza qualificata tra i governi dell’UE, con il sostegno di almeno 15 dei 27 membri.
La Commissione ha affermato che le azioni del governo israeliano costituiscono una “violazione degli elementi essenziali relativi al rispetto dei diritti umani e dei principi democratici”, che autorizza l’UE a sospendere unilateralmente l’accordo.
Ha citato anche la decisione di costruire insediamenti “nella cosiddetta area E1 della Cisgiordania, che mina ulteriormente la soluzione dei due Stati”, e ha proposto di sospendere ogni sostegno bilaterale a Israele, eccetto “il nostro lavoro con la società civile israeliana o Yad Vashem.”
Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha definito la proposta “moralmente e politicamente distorta”, aggiungendo che “azioni contro Israele saranno trattate di conseguenza, e speriamo che tali misure non siano necessarie.”
Regno Unito, impedito ingresso a due parlamentari britannici
Israele ha impedito a due parlamentari britannici, Peter Prinsley e Simon Opher, di recarsi in Cisgiordania. I due hanno dichiarato che lo scopo della visita era osservare la situazione umanitaria nell’area.
Il segretario alla Sanità britannico Wes Streeting ha definito la decisione di bloccarli “vergognosa, ma non più sorprendente”.
Russia, campi di addestramento per bambini
Un nuovo rapporto dell’Università di Yale rivela che la rete russa di strutture per la “rieducazione” dei bambini ucraini è molto più vasta del previsto e include anche addestramento militare per minori dagli 8 anni in su.
Gli investigatori hanno identificato 210 siti in Russia e nei territori occupati, alcuni con campi di addestramento, accademie e persino un monastero. In quasi due terzi delle strutture i bambini vengono sottoposti a programmi di indottrinamento patriottico, e in quasi il 20% ricevono addestramento militare, compreso l’uso di armi e droni.
Secondo Kiev, almeno 19.500 bambini risultano dispersi dal 2022, ma Yale stima che possano arrivare a 35.000. La Corte Penale Internazionale ha già emesso un mandato di arresto contro Vladimir Putin e la sua commissaria per i diritti dell’infanzia per la deportazione illegale dei minori, considerata un crimine di guerra. Mosca nega, sostenendo di averli solo messi in salvo dalle zone di conflitto.
Ucraina, Zelensky all’Assemblea Generale ONU
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky guiderà la delegazione del suo Paese alla 80ª Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che si terrà a New York dal 23 al 29 settembre.
Secondo il ministero degli Esteri di Kiev, durante la settimana sono previsti colloqui bilaterali ed eventi di alto livello, tra cui il quinto vertice della Piattaforma Crimea, fissato per il 24 settembre. Il portavoce Heorhii Tykhyi ha sottolineato che la riconquista della Crimea rappresenterebbe non solo il ripristino dell’integrità territoriale, ma anche del rispetto della Carta delle Nazioni Unite.
Intanto, il segretario di Stato americano Marco Rubio ha lasciato intendere che a New York potrebbe esserci un incontro tra Zelensky e il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
Restiamo in Ucraina, dove soldati della 57ª Brigata motorizzata ucraina affermano di aver catturato un cittadino keniota di 36 anni, ex atleta di atletica leggera, che sostiene di essere stato ingannato e costretto a combattere per la Russia.
Secondo il suo racconto, era arrivato a Mosca come turista insieme ad altri connazionali, accompagnato da un agente sportivo. Con il visto scaduto, gli sarebbe stato offerto un “lavoro”, che si è poi rivelato l’arruolamento forzato nell’esercito russo. Evans, questo il suo nome, ha dichiarato di aver subito minacce di morte, di aver ricevuto un addestramento minimo e di non aver mai prestato servizio militare.
Durante il trasferimento al fronte, è riuscito a fuggire e dopo due giorni nei boschi è stato catturato dagli ucraini. Ora chiede di non essere incluso in eventuali scambi di prigionieri, temendo di essere ucciso se riconsegnato alla Russia.
Regno Unito, difenderemo i confini britannici

05/07/2024. London, United Kingdom.Chancellor and Secretary of State for Justice, Shabana Mahmood. poses for a photograph following her appointment to Cabinet by Prime Minister Sir Keir Starmer in 10 Downing Street. Picture by Lauren Hurley / No 10 Downing Street
In Regno Unito, la ministra dell’Interno Shabana Mahmood annuncia una stretta contro i ricorsi “dell’ultimo minuto” che bloccano i rimpatri dei migranti. La decisione segue il caso di un uomo eritreo, arrivato con una piccola imbarcazione, la cui deportazione verso la Francia è stata sospesa dall’Alta Corte dopo che aveva denunciato di essere vittima di schiavitù moderna. Il governo teme che casi simili possano fermare l’accordo con Parigi per ridurre gli attraversamenti della Manica. Mahmood promette di difendere “con forza” i confini britannici, mentre i primi voli di rimpatrio sono partiti vuoti, ma Londra assicura: le deportazioni cominceranno entro la settimana.
Argentina, proteste contro Milei
A Buenos Aires decine di migliaia di persone sono scese in piazza contro i tagli alla spesa pubblica introdotti dal presidente libertario Javier Milei. Le proteste si sono concentrate in particolare sulla riduzione dei fondi a università pubbliche e ospedali pediatrici.
I manifestanti chiedono al Parlamento di respingere i veti presidenziali a leggi che avrebbero aumentato i finanziamenti a questi settori. La Camera bassa ha già votato per annullare i veti, ma ora la decisione passa al Senato.
Milei, in carica dal dicembre 2023, ha applicato dure misure di austerità che hanno ridotto l’inflazione ma fatto calare la sua popolarità. Le proteste arrivano a poche settimane dalle elezioni di medio termine di ottobre.
Belize, incursione militari del Guatemala
Il Commonwealth ha condannato l’incursione di militari guatemaltechi in Belize. La segretaria generale Shirley Botchway si è detta “profondamente turbata” per gli episodi in cui soldati del Guatemala hanno piantato la loro bandiera in territorio beliziano, cercato di intercettare un’imbarcazione militare e ostacolato l’uso del fiume Sarstoon da parte dei cittadini locali.
Il governo di Belize ha respinto come “fatti alternativi” la versione diffusa da Città del Guatemala, che ha definito l’operazione un atto di difesa della sovranità nazionale in occasione delle celebrazioni per l’Indipendenza.
La disputa territoriale tra i due Paesi, legata a rivendicazioni storiche del Guatemala, è già stata affidata alla Corte Internazionale di Giustizia. Nel frattempo, Caricom e il Commonwealth chiedono di evitare nuove tensioni e di privilegiare il dialogo pacifico.
Niger, folla falciata da uomini in motocicletta
Quanti siano i morti è ancora una volta soltanto un dato stimabile. Forse 22, tutti civili, nella regione Tillabéri, in Niger. Nessun numero è arrivato dal Governo che pure ha confermato la strage. Il copione, sempre lo stesso. Uomini armati, a bordo di motociclette, falciano la folla con colpi di arma da fuoco. Questa volta sono riunti per un battesimo. Siamo al confine con il Mali ed il Burkina Faso, regione stremata dalla violenza di matrice islamista.
“Mentre la gente celebrava una cerimonia di battesimo, degli uomini armati hanno aperto il fuoco, seminando morte e terrore”, ha dichiarato Maikoul Zodi, attivista locale, sulla sua pagina Facebook. “Ancora una volta, la regione di Tillabéri … è stata colpita dalla barbarie, facendo sprofondare famiglie innocenti nel lutto e nella desolazione”, scrive.
La scorsa settimana, secondo quanto riporta, Africa News, ancora attacchi, due, in cui sarebbero stati uccisi circa venti soldati. Dal marzo del 2025, lo Stato Islamico nella provincia del Sahel ha intensificato le sue operazioni, secondo quanto riferisce l’organizzazione per i diritti umani Human Rights Watch in un rapporto recente:“Gli attacchi hanno violato il diritto internazionale umanitario e sono evidenti crimini di guerra”, scrive HRW. “In almeno cinque attacchi nella regione occidentale del Tillabéri … l’IS Sahel ha giustiziato sommariamente oltre 127 abitanti dei villaggi e fedeli musulmani, e ha incendiato e saccheggiato decine di abitazioni … “I gruppi armati islamisti stanno prendendo di mira la popolazione civile nel Niger occidentale e commettono abusi orribili”, ha affermato Ilaria Allegrozzi , ricercatrice senior sul Sahel”. La risposta dell’esercito non è ancora sufficiente, scrivono gli analisti, per garantire la protezione della popolazione civile.
Chad, il presidente in carica a vita?
Mahamat Idriss Deby potrebbe tenersi il potere a vita. Il Chad sta cambiando la sua costituzione perché non ci sia più limite al numero di candidature consecutive alla carica di Presidente, che passerebbe da cinque a sette anni. L’Assemblea nazionale si è già espressa tutta a favore, tranne Beral Mbaïkoubou, membro dell’opposizione, come riporta la rivista Nigrizia. Ad ottobre toccherà al Senato.
La motivazione ufficiale della proposta, secondo quanto ha dichiarato Neloum Mbaigoto, presidente della Commissione che l’ha redatta, sarebbe la modernizzazione della governance e il consolidamento dele istituzioni del Ciad”, spiega Nigrizia
“Remadji Hoinathy, ricercatore senior presso l’Institute for Security Studies, specializzato in Africa, ha affermato di essere praticamente certo che il testo supererà il voto finale il mese prossimo e che rappresenta l’ultimo passo compiuto dall’élite al potere per consolidare la propria presa sul potere” [https://www.reuters.com/world/africa/chad-votes-allow-president-run-unlimited-times-2025-09-16/], scrive l’agenzia Reuters.
Mahamat Idriss Deby ha preso il potere nel 2021, dopo l’uccisione del padre, e si è riconfermato a capo del Paese dopo tre anni di governo militari ed una controversa tornata elettorale.
Zimbabwe, il partito della violenza
Un rapporto dell’organizzazione umanitaria Zimbabwe Peace Project punta il dito contro lo Zanu PF, Unione nazionale africana dello Zimbabwe – Fronte patriottico, il partito che ha egemonizzato la politica del Paese dalla sua indipendenza, il partito di Rober Mugabe, autocrate che ha tenuto in mano le sorti del Paese con pungo di ferro per oltre quarant’anni. “Un partito politico violento e principale autore di violazioni dei diritti umani in Zimbabwe”, secondo l’organizzazione, scrive il New Zimbabwe, “solo ad agosto, sono state registrate 121 violazioni che avrebbero coinvolto circa 3000. Sarebbero 1376 le vittime dello Zanu PF in tutto il Paese. Le vittime sono state sottoposte a minacce di violenza, aggressioni, trattamenti disumani e sfollamenti forzati, ognuno dei quali ha lasciato cicatrici durature nella dignità, nella sicurezza e nella coesione sociale”, sottolinea il rapporto.
“La maggior parte degli autori era affiliata al partito al governo ZANU PF, che rappresenta il 44,4% delle violazioni documentate. All’interno di questo gruppo, i principali responsabili erano i leader del partito (26,1%) e i membri ordinari (18,3%)”, scrive Costa Nkomo. Gli autori sarebbero non solo membri delle forze dell’ordine o dell’esercito, ma anche funzionari, autorità scolastiche, leader religiosi. delle solo polizia ed esercito, ma anche funi
“Con l’avvicinarsi dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite e la competizione dello Zimbabwe per un seggio nel Consiglio di sicurezza, la situazione dei diritti umani potrebbe mettere a repentaglio questa ambizione”, aggiunge Nkomo.
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