2 settembre 2020 – Notiziario

Scritto da in data Settembre 2, 2020

  • Centinaia di migranti africani lasciati morire nei centri di detenzione sauditi (in copertina).
  • Amnesty accusa l’Iran di aver torturato centinaia di manifestanti dopo le proteste del 2019.
  • Israele dà soldi a un gruppo antimusulmano del Tennessee.
  • In vista del processo, Charlie Hebdo ristampa le controverse vignette del profeta.
  • Arrestato l’uomo che ispirò il film Hotel Ruanda, per la famiglia è stato rapito dal governo.
  • Per il consigliere americano Kushner tutti i 22 stati arabi potrebbero normalizzare le relazioni con Israele.
  • Arrestato l’Emiro dell’Isis in Turchia.
  • Hacker attaccano il File Manager di WordPress, 350 mila siti in pericolo.
  • Il presidente messicano ammette che gli omicidi sono aumentati durante il suo mandato.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin

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Arabia Saudita

Centinaia, se non migliaia, di migranti africani sono rinchiusi in condizioni disumane nei centri di detenzione del coronavirus dell’Arabia Saudita, che ricordano i campi di schiavi della Libia, secondo un’indagine del  Sunday Telegraph.

Le immagini pubblicate dal giornale, scattate dai migranti sui loro cellulari, mostrano centinaia di uomini emaciati che giacciono in fila all’interno di piccole stanze con le sbarre alle finestre, molti dei detenuti sono stati spogliati e lasciati in biancheria intima. “È un inferno qui. Siamo trattati come animali e picchiati ogni giorno”, ha detto Abebe, un etiope che è stato trattenuto in uno dei centri per più di quattro mesi.

Un altro ha spiegato che le guardie si limitano a gettare i corpi fuori “come se fosse spazzatura”, mentre si ritiene che almeno un sedicenne si sia tolto la vita impiccandosi a una finestra. Molti dei migranti mostrano cicatrici sulla schiena e affermano di essere stati picchiati dalle guardie che lanciano loro insulti razzisti. Altre strutture di detenzione, invece ospitano donne. La maggior parte degli uomini sono etiopi, venuti in Arabia Saudita cercando di sfuggire alla povertà, alcuni arrivati ​​dopo essere stati reclutati da agenti sauditi o trafficanti di esseri umani. Alcuni dei migranti africani provengono dal vicino Yemen dilaniato dalla  guerra, ha spiegato al quotidiano Adam Coogle, vicedirettore di Human Rights Watch in Medio Oriente.
A seguito dello scoppio della pandemia di coronavirus a marzo, le autorità saudite temevano che i migranti africani, spesso ospitati in condizioni di sovraffollamento, sarebbero stati portatori del virus. Secondo l’articolo, quasi 3.000 sono stati deportati in Etiopia nei primi dieci giorni di aprile e un promemoria delle Nazioni Unite che è trapelato diceva che ne sarebbero seguiti altri 200.000.
La pandemia non è l’unica ragione per questo trattamento dei migranti. Si parla di “saudizzazione” della forza lavoro del regno, una politica introdotta dal principe ereditario Muhammad bin Salman, che ha portato a una reazione contro i migranti africani.

Iran

La salute dell’avvocata per i diritti umani Nasrin Sotoudeh, al momento detenuta, è gravemente deteriorata da uno sciopero della fame iniziato l’11 agosto per chiedere il rilascio di prigionieri politici gravemente minacciati dalla rapida diffusione del Covid-19 nelle sovraffolate prigione iraniane. “Nasrin Sotoudeh rischia di morire”, ha detto Hadi Ghaemi, direttore esecutivo del Centro per i diritti umani in Iran (CHRI).
In un’intervista con CHRI il marito di Sotoudeh, Reza Khandan, ha dichiarato: “Nasrin è diventata estremamente debole e non sta bene. Il personale della clinica della prigione dice che ha bisogno di un’iniezione di siero, ma Nasrin non ha accettato e si rifiuta di prenderlo”. Ha aggiunto che nonostante abbia ricevuto molti messaggi da amici e attivisti che chiedono la fine del suo sciopero della fame, Nasrin intende continuare la sua protesta.

Ancora in Iran, Amnesty International oggi ha accusato le forze di sicurezza iraniane di aver usato la tortura per estorcere confessioni a centinaia di persone, incarcerate lo scorso anno durante una repressione totale contro le proteste. Le manifestazioni sono scoppiate in tutto l’Iran nel novembre 2019 dopo un forte aumento del prezzo del petrolio, ma sono state represse dalle forze di sicurezza con arresti di massa in un blackout quasi totale di Internet. Amnesty ha detto di aver raccolto dozzine di testimonianze delle 7.000 persone che si stima siano state arrestate, inclusi bambini di appena 10 anni. I resoconti rivelano “un catalogo di scioccanti violazioni dei diritti umani, tra cui detenzioni arbitrarie, sparizioni forzate, torture e altri maltrattamenti”, ha detto l’organizzazione. Gli arrestati sono stati torturati per ottenere “confessioni” di coinvolgimento nelle proteste, appartenenza a gruppi di opposizione o contatti con governi e media stranieri, ha aggiunto. La tortura e altri maltrattamenti sono stati commessi da parte della polizia, degli agenti dell’intelligence e altri “erano diffusi”. Amnesty ha spiegato di aver registrato i nomi di oltre 500 persone “sottoposte a procedimenti penali iniqui in relazione alle proteste”. “Da allora centinaia di persone sono state condannate a pene detentive e fustigazione e molte alla pena di morte a seguito di processi gravemente arbitrari, presieduti da giudici di parte a porte chiuse”, ha detto Amnesty. Le pene detentive andavano da un mese a 10 anni. Le tecniche di tortura includevano l’affogamento, percosse, scosse elettriche, pepe sui genitali, violenza sessuale, finte esecuzioni e estrazione di unghie delle mani e dei piedi, ha riferito Amnesty.

Emirati e Israele

Jared Kushner, senior advisor del presidente degli Stati Uniti Donald Trump e suo genero, ha dichiarato in un’intervista pubblicata ieri che crede possibile che tutti i 22 stati arabi facciano la pace con Israele e che un quarto paese arabo potrebbe normalizzare le relazioni con Israele nel giro di alcuni mesi. Il 13 agosto, la Casa Bianca ha annunciato che Israele e gli Emirati Arabi Uniti avevano deciso di normalizzare le relazioni, rendendo gli Emirati Arabi Uniti il ​​terzo paese arabo, dopo l’Egitto e la Giordania, a riconoscere ufficialmente lo Stato ebraico. Parlando all’agenzia di stampa statale WAM degli Emirati Arabi Uniti, Kushner ha detto: “Ovviamente potrebbe succedere di tutto, ma la realtà è che molte persone sono invidiose della mossa che hanno fatto gli Emirati Arabi Uniti. Molte persone vogliono accedere alla tecnologia, all’economia e ai progressi di cui dispone Israele. Israele è come un’altra Silicon Valley per il Medio Oriente”, ha aggiunto. Per quanto riguarda i piani di Israele di estendere la sovranità a parti della Giudea e della Samaria, Kushner ha affermato che ciò avverrà “in futuro”, ma non “nel prossimo futuro”.
Il Gran Ayatollah Khamenei ha detto invece che la normalizzazioni delle relazioni con Israele fa sì che gli Emirati cadano in disgrazia per sempre.

Turchia

La polizia turca ha arrestato un presunto importante comandante dell’autoproclamato Stato islamico in Turchia, ha detto ieri il ministro degli interni del Paese. Suleyman Soylu ha identificato il sospetto come Mahmut Ozden e lo ha descritto come “l’emiro” del gruppo militante in Turchia. La polizia ha sequestrato il computer del sospettato e altro “materiale digitale” che ha rivelato come il gruppo intendesse rapire politici turchi e portarli in Siria. Il gruppo ha anche pianificato di attaccare imprese turche, ha detto il ministro. Soylu ha detto ai giornalisti che le informazioni ottenute da un militante dell’ISIS, arrestato in un raid a Istanbul la scorsa settimana mentre stava pianificando un attacco “sensazionale” nella città, hanno portato all’arresto di Ozden. Le operazioni contro il gruppo sono in corso, ha aggiunto Soylu. Il canale Haberturk ha detto che l’uomo è stato arrestato in un’operazione nella città meridionale di Adana. La base aerea di Incirlik, sede della 39° ala della base aerea della US Air Force, si trova alla periferia di Adana. La Turchia ha subìto una serie di attacchi da parte di militanti dello Stato Islamico negli ultimi cinque anni, compreso un attacco a una discoteca di Istanbul durante i festeggiamenti di Capodanno nelle prime ore del 2017. Nell’attacco morirono 39 persone, la maggior parte delle quali straniere.

Libano

Il presidente francese Emmanuel Macron ha lanciato un severo avvertimento alla classe politica libanese, esortandola a impegnarsi in serie riforme entro pochi mesi per non rischiare azioni punitive, comprese sanzioni, se non manterranno gli impegni presi. A un parlamentare Hezbollah ha detto di dimostrare alla gente di essere un libanese. Macron, in visita di due giorni in Libano in occasione del centenario del Paese, è in trattative con i funzionari sui modi per aiutarlo a uscire da una crisi economica senza precedenti e dalle conseguenze della massiccia esplosione del mese scorso, che ha squarciato la capitale Beirut. “Sono qui per ottenere risultati e realizzare riforme”, ha detto martedì. La visita di Macron è stata la seconda dalla devastante esplosione del 4 agosto – il singolo incidente più distruttivo nella storia del Libano – che ha ucciso almeno 190 persone e ferito più di 6.000. Questa volta la visita di Macron, ricca di eventi e colloqui politici volti a tracciare una via d’uscita dalla crisi, arriva anche in occasione del centenario del Libano.

Intanto sono 21 i feriti durante la protesta che si è tenuta ieri vicino al parlamento. Le forze di sicurezza hanno usato gas lacrimogeno. E ancora, tutti i 25 sospetti nell’esplosione di Beirut sono ora in custodia.

Israele e Palestina

Mentre il capo di Hamas si dirige a Beirut per un incontro tra le fazioni palestinesi, il vice di Hamas ha detto che daranno a Israele due mesi per implementare il cessate il fuoco su Gaza. L’IDF ha detto di aver colpito negli ultimi mesi 100 obiettivi di Hamas in risposta ai palloni incendiari lanciati dalla Striscia.

Un video mostra un soldato israeliano che preme col ginocchio sul collo di un manifestante palestinese di 65 anni che protesta contro l’espansione degli insediamenti del villaggio di Shufa, in Cisgiordania. Una situazione molto simile a quella dell’americano George Floyd che ha scatenato l’indignazione mondiale.

Israele ha approvato una sovvenzione a un gruppo caritatevole cristiano sionista antimusulmano del Tennessee, che si trova nella lista dei gruppi di odio del Southern Poverty Law Center. Il documento, che dettaglia i pagamenti approvati a entità di tutto il mondo dal Ministero degli affari strategici israeliano nel primo trimestre del 2020, è stato scoperto attraverso una richiesta del Freedom of Information Act da parte del movimento israeliano per la libertà di informazione e del sito web di notizie israeliano The Seventh Eye, e condiviso con il Forward. Il documento mostra un trasferimento di $ 40.000 a un gruppo chiamato Proclaiming Justice to the Nations, che ha fatto pressioni per approvare leggi che impediscano alle agenzie statali di lavorare con gruppi che sostengono il movimento per il boicottaggio, il disinvestimento e le sanzioni contro Israele, ed è stato recentemente attivo nella mobilitazione dei cristiani.

Tunisia

Il parlamento ha approvato, nonostante le difficoltà e le divisioni, la fiducia al governo del premier Hichem Mechichi e alla squadra formata da tecnici e personalità indipendenti. Mechichi ha promesso di riformare la spesa pubblica e rilanciare la produzione di petrolio e fosfato. Molti partiti si sono sentiti messi da parte dalla scelta del premier di raggirare la frammentata politica tunisina selezionando un gabinetto di tecnici esterni. Prima del voto il più grande partito politico della Tunisia, Ennahda, ha annunciato che avrebbe sostenuto il governo di Mechichi con riserve, poi ieri, giorno del voto, il parlentare di Ennahda, Atig, ha criticato il premier. Alla fine ha vinto la necessità di un governo in tempi di pandemia e di instabilità economica, passando il voto di fiducia, e i partiti divisi si sono impegnati verso un nuovo governo, dopo che l’ex premier era rimasto coinvolto in un scandalo.

Ruanda

La famiglia di un ruandese, celebrato a livello internazionale per i suoi sforzi nel salvare i tutsi dal genocidio del 1994 nel paese, ha accusato le autorità martedì di averlo rapito, un giorno dopo che era stato arrestato con l’accusa di terrorismo. La figlia di Paul Rusesabagina, che viveva in esilio ed è stato arrestato a Dubai, ha scritto su Facebook che suo padre “è stato rapito e portato in Ruanda”. Rusesabagina, che ha ispirato il film “Hotel Rwanda”, è accusato di terrorismo, incendio doloso, sequestro di persona e omicidio, perpetrati contro civili ruandesi disarmati e innocenti sul territorio ruandese , secondo una dichiarazione dell’Ufficio investigativo del Ruanda.

Rusesabagina, di etnia hutu, ha ricevuto numerosi premi per i diritti umani, tra cui la Medaglia preseidenziale della libertà degli Stati Uniti nel 2005 per aver ospitato centinaia di tutsi nel suo hotel nel 1994, riuscendone a salvare 1.200 facendoli fuggire. Lunedì è stato fatto sfilare davanti ai media nella capitale ruandese di Kigali, ammanettato. Rusesabagina viveva in esilio dopo aver formato un partito armato di opposizione nella vicina Repubblica Democratica del Congo. È un cittadino belga che ha vissuto in Belgio dopo aver lasciato il Ruanda nel 1996, prima di trasferirsi negli Stati Uniti. Il governo ruandese non ha fornito dettagli su come lo ha arrestato e non ha detto quando comparirà in tribunale. Le autorità belghe hanno affermato di non avere informazioni sulle circostanze dell’arresto di Rusesabagina e hanno detto di non aver partecipato alla sua cattura.

Francia

Il quotidiano satirico francese Charlie Hebdo ripubblicherà le controverse vignette del Profeta Muhammad per segnare l’inizio di un processo contro sospetti complici dei terroristi armati che hanno attaccato i loro uffici nel gennaio 2015. L’attacco alla redazione da parte dei fratelli Saïd e Chérif Kouachi provocò la morte di 12 persone, tra cui alcuni dei più famosi fumettisti francesi. “Non ci arrenderemo mai”, ha scritto il direttore di Charlie Hebdo, Laurent “Riss” Sourisseau, in un editoriale che accompagna la ripubblicazione delle vignette nell’ultima edizione, in uscita oggi. La copertina mostra vignette pubblicate per la prima volta nel quotidiano danese Jyllands-Posten nel 2005. Vennero ristampate da Charlie Hebdo nel 2006, scatenando la rabbia in tutto il mondo islamico. Oggi si apre il processo contro 14 presunti complici per l’attacco a Charlie Hebdo, l’uccisione di un agente di polizia il giorno successivo e l’attacco a un supermercato kosher due giorni dopo. Gli imputati, tre dei quali processati in contumacia che potrebbero essere stati uccisi in Siria, devono affrontare varie accuse, tra cui la fornitura di armi e il supporto logistico per gli attacchi. La maggior parte degli 11 che compariranno in tribunale hanno affermato di sapere che le azioni erano per un crimine, ma hanno affermato di non avere idea che fossero per uccisioni di massa. Il processo durerà fino a novembre. I fratelli Kouachi si scatenarono negli uffici di Charlie Hebdo il 7 gennaio 2015, uccidendo nove giornalisti, un addetto alla manutenzione e due agenti di polizia, uno dei quali è stato colpito a bruciapelo per strada. Due giorni dopo, un terzo uomo armato, Amédy Coulibaly, ha attaccato il supermercato kosher Hyper Cacher in un quartiere meridionale di Parigi, uccidendo quattro clienti e prendendo diversi ostaggi. Coulibaly, che era in contatto con i fratelli Kouachi, ha realizzato un video in cui dichiarava fedeltà allo Stato islamico. Tutti e tre gli aggressori sono stati uccisi durante le sparatorie con la polizia il 9 gennaio: i Kouachis in una tipografia nel nord della Francia, dove si erano rifugiati, e Coulibaly nel supermercato di Parigi.

Bielorussia

I dissidenti Viktor Babariko e Maria Kolenikova hanno creato un nuovo partito Vmeste, insieme. Babariko da giugno è in carcere e non si è potuto candidare alle elezioni presidenziali del 9 agosto in Bielorussia. La responsabile della sua campagna nel frattempo è diventata leader dell’opposizione e ha annunciato la creazione del nuovo partito.

Russia

Secondo il giornale russo Kommersant degli hacker russi avrebbero estratto i dati personali di quasi tutti gli elettori del Michigan, circa 7,6 milioni e di un altro milione tra Connecticut, Nord Caroline e Florida. I dati sono apparsi su un forum nel dark-web russo, postato da qualcuno che si fa chiamare Gorka9. I dati sono autentici e aggiornati al marzo 2020.

Come se non bastasse, degli hacker hanno sfruttato un difetto interno del plug-in di File Manager di WordPress per penetrare nei siti web, rappresentando una minaccia per oltre il 52% dei settecentomila siti attivi.

La società thailandese di sicurezza per i siti web, NinTechNet, è stata tra le prime a rilevare e segnalare gli attacchi. Secondo il CEO, Jerome Bruandet, gli hacker stavano cercando di violare i siti web, ma è molto probabile che torneranno in seguito, avendo protetto con password l’accesso ai file / siti infetti. Un’altra società di sicurezza di siti web, Wordfence, ha affermato di aver bloccato più di 450.000 attacchi negli ultimi giorni. Gli hacker stavano cercando di introdurre files, per lo più vuoti, apparentemente per caricare malware più avanti.

Stati Uniti

La polizia ha ucciso un altro uomo di colore, che secondo loro aveva una pistola ma che, invece l’aveva lasciata cadere durante un violento alterco a Los Angeles, scatenando un nuovo moto di indignazione tra la popolazione, mentre aumentano le manifestazione sul razzismo e la brutalità della polizia. Dijon Kizzee, 29 anni, stava andando in bicicletta quando gli agenti dello sceriffo della contea di Los Angeles hanno cercato di fermarlo per una violazione, non specificata, del codice. È fuggito a piedi e, quando gli agenti lo hanno raggiunto, ha preso a pugni un agente in faccia e ha lasciato cadere dei vestiti dai quali spuntava una pistola. Gli hanno sparato. Subito dopo decine di persone si sono radunate invocando giustizia. L’omicidio è avvenuto mentre il presidente Trump si dirigeva a Kenosha, nel Wisconsin, dove il 23 agosto la polizia ha sparato sette volte alla schiena di Jacob Blake lasciandolo paralizzato. A Kenosha dove andrà anche il candidato democratico Biden, Trump ha accusato i manifestanti di terrorismo interno, dicendo che la città è stata devastata da rivolte antipolizia e antiamericane dopo il ferimento di Blake.

L’amministrazione Trump ha detto martedì che non parteciperà allo sforzo internazionale per sviluppare e distribuire il vaccino per il coronavirus perché non vuole essere vincolata a gruppi multilaterali come l’Organizzazione Mondiale della Sanità. La decisione di procedere da soli, scrive The Washington Post, segue la decisione della Casa Bianca all’inizio di luglio di ritirare gli Stati Uniti dall’OMS. Trump afferma che l’OMS ha bisogno di riforme e che è fortemente influenzato dalla Cina.

Messico

Il presidente messicano, Andres Manuel Lopez Obrador, ha riconosciuto durante un discorso sullo stato della nazione martedì al palazzo presidenziale che gli omicidi e le estorsioni da parte della criminalità organizzata sono aumentate da quando è salito al potere. Il populista di sinistra, entrato in carica nel dicembre 2018, sta lottando per tenere a freno i crimini violenti ampiamente attribuiti ai cartelli della droga e ad altre bande criminali del paese. Lopez Obrador ha detto che gli omicidi intenzionali sono aumentati del 7,9% e le estorsioni del 12,7%, il che è “fondamentalmente collegato alla cosiddetta criminalità organizzata”. Ha detto che la strategia della sua amministrazione è focalizzata sul “fornire lavoro, istruzione e assistenza sociale a persone che rischiano di essere reclutate da gruppi criminali, soprattutto giovani”. Il Messico ha registrato 20.494 omicidi nei primi sette mesi del 2020, rispetto ai 19.357 nello stesso periodo del 2018, secondo i dati ufficiali. Per tutto il 2019, il paese ha registrato 34.582 omicidi, il più alto dai dati record ufficiali del 1997.

Mauritius

Sono tre i marinai morti e uno risulta disperso dopo che il loro rimorchio, che stava lavorando alla bonifica della marea nera, si è capovolto. Altri quattro sono stati tratti in salvo, si legge sulla BBC che spiega che la barca si è ribaltata dopo essersi scontrata con una chiatta. Il 25 luglio scorso 1.000 tonnellate di petrolio si sono riversate in mare dopo che una nave giapponese si era incagliata nella barriera corallina.

Cina

La Cina ha chiesto all’India di ritirare immediatamente le truppe che hanno violato la Line of Actual Control sulla riva meridionale del lago Pangong Tso e vicino al Monte Reqin. La mossa è stata definita una flagrante provocazione per creare nuove tensioni al confine.

Australia

L’Australia è entrata nella sua prima recessione dal 1991, con una riduzione del 7% della sua economia nel secondo trimestre a causa del coronavirus. Il paese non aveva visto fermarsi la sua crescita neanche durante la crisi finanziaria del 2008.

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