Isis, tomorrow. The lost souls of Mosul
Scritto da Mariangela Matonte in data Maggio 23, 2020
L’inquietante realtà: i figli dell’Isis, ghettizzati, isolati dalla popolazione sopravvissuta alle barbarie delle milizie jihadiste.
Nei tre anni di occupazione, a Mosul, in Iraq hanno vissuto circa 500 mila minori. L’Isis ha perso Mosul, spiegano i registi Francesca Mannocchi e Alessio Romenzi. «Ma è davvero sconfitto? O la vera guerra – per chi la vive e per chi sopravvive – inizia il giorno dopo la proclamata vittoria? Questo film nasce dalle domande che si sono fatte più insistenti durante i mesi di guerra a Mosul e che ci hanno accompagnato nelle faticose fasi del dopoguerra: cosa è necessario fare per salvare le centinaia di migliaia di bambini cresciuti per tre anni sotto l’Isis? Come scongiurare la possibilità che questi bambini siano il terreno fertile del terrorismo di domani?».
«Ce ne sono tanti di figli dell’Isis, tanti sono in carcere, quasi tutti minori», racconta un ufficiale dell’esercito iracheno intervistato. Sono loro le anime perse di Mosul: accampati, quando non in carcere, nelle sezioni dei campi profughi riservate alle famiglie dei miliziani. Le loro case requisite o distrutte, sui muri di quelle ancora in piedi la parola Daesh (la parola araba per Isis).
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