Almeno 90 persone sono morte e altre 65 sono rimaste ferite negli ultimi due mesi in tutto il Myanmar a causa delle gravi alluvioni e frane dovute alle piogge monsoniche che hanno colpito l’intero territorio del Paese.

A rivelarlo a Xinhua, agenzia di stampa ufficiale della Repubblica Popolare Cinese, subordinata al controllo del Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese, è stato un funzionario del Comitato nazionale per la Gestione dei Disastri del ministero per la Previdenza Sociale, i Soccorsi e il Reinsediamento del Myanmar, secondo cui dal 25 giugno al 26 agosto di quest’anno, le piogge monsoniche hanno provocato inondazioni e frane diffuse in tutto il Paese, determinando un totale di 211.800 sfollati.

I danni

In questi due mesi, 291 abitazioni sono state distrutte a causa delle alluvioni e delle frane occorse tutto il Paese. Tra le regioni e gli stati più colpiti, lo stato di Mon è quello ad aver registrato le maggiori perdite, con 78 morti, 64 feriti e 42.445 persone colpite, a causa di una grande frana avvenuta all’inizio di questo mese sul monte Ma-lat nella cittadina di Paung.

Secondo il funzionario intervistato, al momento le autorità hanno chiuso alcuni siti dedicati all’evacuazione della popolazione, visto che i residenti sono tornati alle proprie case, ma risultano ancora aperte 12 aree simili, che ospitano 4.485 persone provenienti dalle regioni di Bago, Magway, Mandalay e Kayin.

Le inondazioni e le frane improvvise accompagnate dalle intense precipitazioni e da forti venti sono frequenti in Myanmar durante il periodo dei monsoni, specialmente nelle zone collinari e a bassa altitudine. Nel luglio del 2015, il Paese registrò almeno 103 morti a causa delle gravi alluvioni causate dalle piogge monsoniche.

In copertina alluvioni in Myanmar nel 2014/Wikipedia

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