Singapore. Dopo anni di dibattito, potrebbe terminare la criminalizzazione dell’omosessualità maschile. India. Rilasciati gli undici uomini coinvolti in stupri e uccisioni nei confronti di una famiglia musulmana. Nello stesso paese, avanza la richiesta di un’azione drastica contro gli autoproclamatisi uomini-dei, che spesso attuano pratiche contro donne e bambini. Argentina. Migliaia di foto, oggetti e documenti, per raccontare la storia dimenticata delle persone trans.

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Singapore

Secondo quanto dichiarato dal primo ministro Lee Hsien Loong la scorsa domenica, l’omosessualità maschile potrebbe non essere più un crimine a Singapore. Lee avrebbe affermato: «Credo che sia la cosa giusta da fare, è qualcosa che ora la maggior parte delle persone di Singapore accetterà». La legge che verrebbe così modificata è la sezione 377A del codice penale, retaggio delle leggi dell’epoca coloniale. Tuttavia, Lee ha sottolineato come la società del paese rimanga tradizionalista e per questo propone un rafforzamento dell’istituto del matrimonio eterosessuale nella Costituzione, che faciliterebbe l’abrogazione delle vecchie leggi. Negli anni, sono stati numerosi i tentativi della comunità LGBTQI di abrogare la sezione del codice penale, tutti caduti nel vuoto, e anche questa proposta lascia non completamente soddisfatte le persone che chiedono maggiori diritti.

India

Wikipedia | Il tempio Swaminarayan a Rajkot, Gujarat, India

Rilascio shock per gli undici uomini coinvolti nello stupro di gruppo di una ragazza di diciannove anni incinta e di sua madre, e l’uccisione di tredici loro familiari, tra cui una bambina di tre anni, durante una rivolta hindu contro una famiglia musulmana. L’attacco, definito dalla stampa “pogrom”, ebbe luogo nel 2002 a Gujarat. Lunedì sono stati rilasciati dal tribunale locale, per buona condotta, i colpevoli dopo aver scontato quattordici anni di carcere, come previsto dalla legge indiana. Tuttavia, la sentenza viene letta come un’altra mossa delle persone di religione hindu contro musulmani, che hanno subito diversi attacchi negli ultimi mesi, tra cui quelli riguardanti la presunta messa all’asta di alcune donne di fede islamica tramite app.

Sempre in India, la Maharashtra State Women Commission ha denunciato casi di persone, autoproclamatesi uomini-dei, che avrebbero messo in atto pratiche violente nei confronti di donne e bambini, chiedendo che siano presi seri provvedimenti. In Nagpur, una bambina di sei anni che aveva problemi nel parlare è stata uccisa dai genitori, convinti da uno di questi santoni che fosse posseduta da uno spirito maligno. Nella città di Poona, a una donna è stato imposto un bagno nuda, di fronte ad alcune persone, perché potesse avere figli. La Commissione ha denunciato anche altri casi, chiedendo l’intervento delle autorità.

Argentina

Archivo de la memoria trans | Claudia Pía Baudracco e María Belén Correa

Un archivio per ricordare la storia delle persone trans. L’Archivio della Memoria Trans, ispirato al lavoro di ricostruzione della memoria delle Madri di Plaza de Mayo, raccoglie diecimila documenti tra carte d’identità, diari, foto e oggetti delle persone trans e di loro amici e parenti, che hanno deciso di creare un fondo a partire dal 2021. I primi oggetti risalgono già al 2012, quando Maria Belén Correa, una delle prime attiviste trans argentine, ricevette l’eredità di Claudia Pia Baudraco. Il materiale fu poi visionato dalla fotografa Cecilia Estalles, che diede il via per renderlo pubblico e ampliarlo, col racconto di storie come quella di Gina Vivanco, uccisa dalla polizia nel 1991. L’archivio si propone di essere un impulso alla creazione di altri archivi, alcuni dei quali sono già iniziati (per esempio in Canada, a Cuba, in Colombia, Cile e in Uruguay). Nell’Archivio argentino, ovviamente, è presente anche il tema della dittatura, perché non ci sono state madri e nonne a reclamare i corpi trans scomparsi, facendo salire il numero di desaparecidos da trentamila a trentamilaquattrocento.

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