18 maggio 2022 – Notiziario

Scritto da in data Maggio 18, 2022

  • L’inquinamento uccide 9 milioni di persone all’anno. India e Cina in cima alla lista.
  • Messico: più di centomila persone scomparse dal 1964.
  • Afghanistan: i talebani sciolgono cinque istituzioni “inattive”, tra cui la commissione per i diritti umani.
  • Myanmar chiede armi all’Occidente per combattere contro la giunta.
  • La prima donna vietnamita raggiunge la cima dell’Everest.
  • Venezuela: nel pieno della crisi umanitaria, governo e opposizione si dicono pronti a riprendere i colloqui.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli.

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Clima

Un nuovo studio incolpa l’inquinamento di tutti i tipi della morte di nove milioni persone all’anno a livello globale, con il bilancio delle vittime attribuito all’aria sporca per le emissioni dalle automobili, camion e industria in aumento del 55% dal 2000. Tale aumento è compensato da un minor numero di decessi per inquinamento da stufe per interni vecchie e acqua contaminata da rifiuti umani e animali, quindi i decessi complessivi per inquinamento nel 2019 sono più o meno gli stessi del 2015. Gli Stati Uniti sono l’unico paese completamente industrializzato presente tra le prime dieci nazioni per decessi totali per inquinamento, classificandosi al 7° posto con 142.883 morti attribuite all’inquinamento nel 2019, inserito tra Bangladesh ed Etiopia, secondo un nuovo studio sulla rivista The Lancet Planetary Health. Lo studio pre-pandemia si basa su calcoli derivati ​​dal database Global Burden of Disease e dall’Institute for Health Metrics and Evaluation di Seattle. India e Cina guidano il mondo nella classifica delle morti per inquinamento, con quasi 2,4 milioni e quasi 2,2 milioni di morti all’anno, ma bisogna anche dire che le due nazioni hanno anche la popolazione più numerosa del mondo. L’inquinamento uccide circa lo stesso numero di persone all’anno in tutto il mondo quanto il fumo di sigaretta e il fumo passivo messi insieme, afferma lo studio.

Afghanistan

Sono trascorsi più di otto mesi da quando si è stabilito l’Emirato Islamico nel paese e Bilal Karimi, vice portavoce dell’Emirato Islamico, ha annunciato lo scioglimento di cinque istituzioni. Secondo il vice portavoce dell’Emirato Islamico, queste istituzioni non sono attive da otto mesi.

La Commissione per i diritti umani, il Consiglio di sicurezza nazionale, la Commissione per la supervisione dell’attuazione della Costituzione, il Segretariato del Senato e la Camera dei rappresentanti dell’Alto Consiglio per la riconciliazione sono tra le istituzioni sciolte.

Nel frattempo, Human Rights Watch ha commentato che lo scioglimento di tali istituzioni è una battuta d’arresto nel settore dei diritti umani in Afghanistan.

«Ieri è stata una giornata particolarmente buia per i diritti umani in Afghanistan, l’annuncio dei talebani di aver formalmente abolito la commissione indipendente per i diritti umani dall’Afghanistan rappresenta un grave passo indietro per il paese in termini di rispetto dei diritti umani e del rispetto che godrà come paese a livello globale. La commissione per i diritti umani è quella che è conosciuta come un’istituzione nazionale per i diritti umani e ogni paese del mondo dovrebbe avere una di queste istituzioni…», ha affermato Heather Barr, direttrice associata per i diritti delle donne presso Human Rights Watch (HRW).

Gli analisti ritengono che con lo scioglimento di alcune istituzioni, non solo questi dipartimenti saranno sistematicamente aboliti, ma aumenteranno anche il livello di disoccupazione e povertà nel Paese.

Un watchdog del governo americano ha affermato che le decisioni dei presidenti Donald Trump e Joe Biden di ritirare tutte le truppe statunitensi dall’Afghanistan rappresentano i fattori chiave del crollo dell’esercito di quella nazione. Il nuovo rapporto dell’ispettore generale speciale per la ricostruzione dell’Afghanistan, o SIGAR, rispecchia le affermazioni fatte da alti dirigenti del Pentagono e militari all’indomani del ritiro delle truppe statunitensi, conclusosi lo scorso agosto con la caotica evacuazione di americani e altri civili dal paese assediato. I leader militari hanno chiarito che la loro raccomandazione era di lasciare circa 2.500 soldati statunitensi nel paese, ma quel piano non è stato approvato.

Ucraina – Russia

Nel territorio, temporaneamente occupato, della regione di Lugansk le forze russe hanno lanciato l’arruolamento forzato della popolazione locale. Gli invasori minacciano di giustiziare i residenti maschi che si rifiutano di combattere contro l’Ucraina. Lo ha annunciato la commissaria per i diritti umani del parlamento di Kiev Liudmyla Denisova, riferisce Ukrinform.

Il presidente Zelensky ha aperto il Festival del Cinema di Cannes collegando la guerra al cinema. Ha invitato la nuova generazione di registi a confrontarsi con i dittatori.

Crescono le preoccupazioni per il benessere di duecentocinquanta combattenti ucraini che si sono arresi alle forze russe a Mariupol dopo settimane di resistenza.

Gli Stati Uniti creeranno una nuova unità per la ricerca sui presunti crimini di guerra della Russia.

Non è chiaro il destino di centinaia di soldati ucraini quando la resistenza dell’Azovstal finirà.

Funzionari ucraini e russi hanno affermato che i negoziati tra i due paesi sono in stallo. Mosca ha accusato l’Ucraina di inasprire la sua posizione. Il ministro degli Esteri russo Lavrov ha detto che i paesi occidentali vogliono utilizzare l’Ucraina a proprio vantaggio strategico.

Russia

Un tribunale di Mosca ha iniziato ieri a esaminare in appello la sentenza di primo grado con cui a marzo è stato condannato a nove anni di reclusione il principale oppositore di Putin, Alexei Navalny, in un processo ritenuto di matrice palesemente politica. Lo riporta Afp, secondo cui Navalny prende parte al processo in videoconferenza dal Centro detentivo numero 2 di Pokrov, dove è detenuto. Il 22 marzo l’oppositore era stato condannato con l’accusa di essersi appropriato indebitamente di 4,7 milioni di dollari di donazioni alle sue organizzazioni politiche, ma le accuse sono ritenute di natura politica e arrivano in un momento storico in cui il Cremlino ha inasprito ulteriormente la repressione contro l’opposizione.

Alexei Navalny è in carcere dal gennaio del 2021 per un’altra condanna a due anni e mezzo, anch’essa ritenuta di matrice politica. L’oppositore è stato arrestato non appena ha rimesso piede in Russia dalla Germania, dove era stato curato per un avvelenamento con una micidiale neurotossina che aveva fatto temere per la sua vita e per il quale si sospettano i servizi segreti russi. Gli uffici regionali e la Fondazione Anticorruzione di Navalny sono stati dichiarati “estremisti” dalle autorità russe, che continuano a soffocare ogni forma di dissenso nel paese.

Abu Dhabi

Una tempesta di sabbia ha colpito Abu Dhabi ieri pomeriggio, riducendo la visibilità a poche centinaia di metri in alcune aree. La polizia ha avvertito i conducenti di mezzi di trasporto di prestare la massima attenzione alla guida. La tempesta di sabbia ha colpito anche l’Iraq, l’Arabia Saudita e il Qatar, dove nell’aeroporto internazionale Hamad di Doha la visibilità era scesa a mille metri.

Israele e Palestina

Più di settanta palestinesi sono stati feriti, dopo che la polizia israeliana ha lanciato lacrimogeni e proiettili rivestiti di gomma durante un corteo funebre per un giovane palestinese morto per le ferite riportate nel complesso della moschea di Al-Aqsa il mese scorso.

Centinaia di persone in lutto si sono unite al corteo funebre, lunedì, per Walid al-Sharif, che è stato dichiarato morto sabato. Al-Sharif ha subito un grave trauma cranico il 22 aprile, dopo che la polizia israeliana ha sparato proiettili rivestiti di gomma contro i palestinesi nel luogo sacro più sensibile di Gerusalemme.

Testimoni palestinesi e la famiglia di al-Sharif affermano che è stato colpito alla testa con un proiettile di gomma, mentre le autorità israeliane hanno suggerito che sia morto per le ferite riportate cadendo a terra. I funzionari dell’ospedale israeliano hanno rifiutato di fornire una causa precisa della morte.

Libia

Il governo libico nominato a febbraio dal parlamento di Tobruk, guidato da Fathi Bashaga, ha annunciato il suo ritiro da Tripoli, poche ore dopo il suo ingresso nella capitale. Dopo l’ingresso a Tripoli del governo − rivale di quello di unità nazionale, con premier Abdul Hamid Dbeibah − scontri tra milizie rivali si sono verificati in città.

Etiopia

La tensione è alta nella regione etiope settentrionale degli amhara, dopo che le autorità locali hanno dato un limite temporale di quattro giorni per registrare le armi da fuoco presenti sul territorio, come riporta Bbc. La decisione arriva tra i timori che possano scoppiare nuovi combattimenti lungo le aree contese del Tigray occidentale, attualmente sotto il controllo delle forze amhara.

Burkina Faso

I gruppi islamici armati, le forze di sicurezza del governo e la milizia in Burkina Faso stanno commettendo crescenti abusi contro i civili, mentre il conflitto si intensifica e si allarga, ha affermato oggi Human Rights Watch. Il governo del Burkina Faso, che ha preso il potere con il colpo di Stato del gennaio 2022, dovrebbe proteggere meglio i civili dagli attacchi e garantire che le forze governative rispettino i diritti umani. I gruppi islamici armati, che hanno iniziato ad attaccare il Burkina Faso nel 2016, sono diventati sempre più aggressivi, compiendo centinaia di uccisioni, esecuzioni sommarie, stupri di civili e saccheggi diffusi. Sempre dal 2016, le forze di sicurezza del governo e le milizie impegnate in operazioni antiterrorismo avrebbero ucciso illegalmente centinaia di civili e sospetti combattenti islamisti, alimentando il reclutamento in gruppi armati. I combattimenti hanno costretto 1,8 milioni di persone ad abbandonare le proprie case, la maggior parte dalle regioni del Sahel e del Centro-Nord del paese.

Portogallo

Il Portogallo è il decimo paese in Europa per il rispetto e la difesa dei diritti delle persone Lgbti+, secondo la classifica pubblicata annualmente da Ilga Europe, l’associazione europea delle persone Lgbti+ fondata nel 1996 a Bruxelles. Tuttavia il Portogallo è sceso di alcune posizioni rispetto all’anno scorso, quando occupava il quarto posto. L’Italia è al trentatreesimo posto.

Regno Unito

Centinaia di persone si sono radunate davanti al ministero degli Interni britannico, martedì, per protestare contro l’estradizione del fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, negli Stati Uniti, denunciandola come politicamente motivata e una grave minaccia alla libertà di stampa.

Dopo che Assange ha condotto diverse battaglie d’appello nell’arco di diversi mesi, la corte britannica di Westminster ha emesso un’ordinanza formale ad aprile per estradarlo negli Stati Uniti dove è accusato di spionaggio. Il caso è ora nelle mani del ministro dell’Interno britannico Priti Patel, che deciderà se approvare l’estradizione.

Finlandia

Il Parlamento finlandese ha votato a larghissima maggioranza a favore dell’adesione alla Nato, con centottantotto voti contro otto. Intanto la Russia ha espulso due dipendenti dell’ambasciata finlandese a Mosca.

Stati Uniti

La produzione di armi negli Stati Uniti è triplicata dal 2000, con un balzo negli ultimi tre anni che testimonia la corsa degli americani ad armarsi. È quanto emerge da un rapporto del Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives pubblicato a pochi giorni di distanza dal massacro di Buffalo, dove un diciottenne suprematista, armato con una semiautomatica, ha ucciso dieci persone. Dal 2009 gli acquisti di pistole stile Glock semiautomatiche, acquistate per difesa personale, hanno superato i fucili. Il rapporto rivela inoltre che le autorità hanno recuperato 19.344 pistole fatte in casa, le cosiddette “ghost gun” costruite acquistando componenti online, nel 2021, dieci volte di più che nel 2016. La produzione di armi negli States è salita da 3,9 milioni di unità nel 2000 a 11,3 milioni del 2020.

Intanto il presidente ha condannato la strage di Buffalo come atto di terrorismo motivato dall’odio, ha invitato gli americani a respingere il razzismo che divide la nazione e ad abbracciare la diversità, si è appellato al Congresso per una stretta sulle armi: è il messaggio lanciato dal presidente durante la sua visita a Buffalo ai parenti delle vittime dopo la strage del suprematista bianco Payton Gendron.

L’uomo arrestato per la sparatoria in una chiesa della California del sud (un morto e cinque feriti) è un immigrato cinese, ora cittadino americano, che ha agito spinto dall’odio per Taiwan, isola che Pechino rivendica come parte del suo territorio. Si tratta di David Chou, 68 anni, di Las Vegas. La vittima è John Cheng, 52 anni, taiwanese come i cinque feriti. La causa dell’attacco riguarda quindi i dissapori tra l’assalitore e la comunità taiwanese locale.

E ancora, una ragazzina di undici anni è stata uccisa da un proiettile vagante in pieno giorno nel Bronx. È stata colpita all’addome. Secondo le prime ricostruzioni, il proiettile è stato sparato da una persona su uno scooter, probabilmente diretto verso un uomo in corsa mostrato da un filmato reso pubblico dalla polizia di New York.

Biden ha revocato la stretta di Donald Trump contro Cuba, «rendendo più facile per le famiglie visitare i parenti nell’isola caraibica e per i viaggiatori americani autorizzati avere rapporti con il popolo cubano, frequentare incontri e condurre ricerche». Il dipartimento di Stato Usa ha annunciato una serie di misure volte a sostenere il popolo cubano, tra cui la reintroduzione del programma per la riunificazione familiare e il rafforzamento dei servizi consolari, visti compresi.

Messico

Più di centomila persone sono ufficialmente elencate come disperse nel Messico devastato dalla violenza, una triste pietra miliare che martedì il capo dei diritti delle Nazioni Unite ha definito «una tragedia di enormi proporzioni».

I gruppi per i diritti umani hanno chiesto un’azione urgente per affrontare il problema delle sparizioni, salite alle stelle durante anni di spirale di violenza legata alla droga.

Il Registro nazionale delle persone scomparse, che tiene traccia delle sparizioni dal 1964, rileva che fino a lunedì non si conosceva il luogo in cui si trovavano 100.099 persone. Circa il 75% sono uomini. La cifra è aumentata di oltre ventimila persone solo negli ultimi due anni, secondo i dati che sono stati accolti con indignazione e richieste urgenti per migliori sistemi di ricerca e soccorso.

Venezuela

Il governo e l’opposizione venezuelana si dicono pronti a riprendere i colloqui in Messico volti a risolvere la crisi politica del paese, si legge su Bbc. I negoziati sono falliti in ottobre, dopo che un alleato del presidente Nicolas Maduro è stato estradato negli Stati Uniti da Capo Verde. Ma l’opposizione ha affermato che si sono svolte discussioni sulla ripresa dei colloqui in seguito al rilascio di una foto che mostra i delegati delle due parti che si stringono la mano.

Martedì, gli Stati Uniti hanno deciso di allentare alcune sanzioni contro Caracas. Funzionari statunitensi hanno affermato che la decisione, presa in stretta collaborazione con i leader dell’opposizione, è stata presa per invogliare Maduro al tavolo dei negoziati e includerebbe un allentamento delle sanzioni contro alcuni funzionari venezuelani. Anche la Chevron, l’ultima grande compagnia petrolifera americana con operazioni significative nel paese, potrà avviare discussioni sulle attività future con il governo di Maduro.

Myanmar

Il capo della difesa del governo ombra del Myanmar ha chiesto aiuto internazionale per armare le sue forze di resistenza che combattono l’esercito al potere, chiedendo un sostegno simile a quello dato agli ucraini che combattono le truppe russe. Il popolo ucraino e le milizie pro-democrazia del Myanmar stanno tutti combattendo per la libertà e dando la vita, ma coloro che affrontano l’esercito ben attrezzato del Myanmar hanno bisogno di qualcosa di più della solidarietà internazionale, ha affermato Yee Mon, ministro della Difesa del governo di unità nazionale (NUG).

Il Myanmar è in subbuglio dal colpo di Stato dell’inizio dello scorso anno e le Nazioni Unite affermano che oltre cinquecentosessantamila persone sono state sfollate a causa dei combattimenti. Il NUG, un’alleanza di gruppi anti-giunta, l’anno scorso ha dichiarato una “guerra difensiva popolare” nelle campagne per soffocare gli sforzi dei militari per consolidare il potere, dopo la micidiale repressione durata mesi contro le proteste a favore della democrazia. La giunta ha dichiarato “terroristi” quelli del NUG.

Vietnam

Nguyen Thi Thanh Nha, nota anche come Celine, è la prima donna vietnmanita a conquistare la vetta dell’Everest. Nha, un’avvocata di Ho chi Minh City, desidera conquistare le “sette vette”, le sette montagne più alte del mondo. Solo tre uomini vietnamiti hanno scalato con successo l’Everest, la montagna più alta del mondo.

Corea del Sud

La Blue House apre al pubblico per la prima volta in settantaquattro anni. L’ex palazzo presidenziale di Seoul era un punto di riferimento di montagna poco visitato e fortemente protetto. In uno  dei suoi primi atti, il nuovo leader sudcoreano ha spostato gli uffici presidenziali dalla Casa Blu, che prende il nome dalle sue caratteristiche tegole blu, aprendo i suoi cancelli al pubblico e consentendo la visita a un massimo di trentanovemila persone al giorno.

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