26 maggio 2022 – Notiziario

Scritto da in data Maggio 26, 2022

Ascolta il notiziario

  • Afghanistan: mascherine in video in solidarietà alle colleghe costrette al velo integrale
  • Pakistan: disordini e marcia sulla capitale dei sostenitori dell’ex primo ministro Khan
  • Cina: prosegue la politica “zero Covid” mentre diminuiscono i contagi
  • Stati Uniti: un nuovo registro nazionale sulla condotta della polizia, lo ha stabilito il presidente Biden nell’anniversario della morte di George Floyd
  • Ucraina: l’Europa decide di aumentare il sostegno militare nell’ambito del Fondo europeo per la pace
  • Senegal: incendio all’ospedale pediatrico, muoiono 11 bambini

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli e Raffaella Quadri

Pakistan

Disordini in Pakistan per le proteste dei sostenitori dell’ex primo ministro Imran KhanLa polizia ha lanciato gas lacrimogeni mentre i sostenitori del suo partito Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI) cercavano di rimuovere i blocchi stradali posti sulle autostrade che portano alla capitale Islamabad. Il governo intanto ha ordinato il dispiegamento di truppe in città per proteggere i principali edifici governativi. Khan è stato estromesso dal governo lo scorso aprile e da allora ha organizzato proteste di massa nel tentativo di spingere a nuove elezioni e riprendere il potere. La sua politica negli anni ha avvicinato il paese a Russia e Cina, allontanandolo sempre più dall’Occidente. In questo difficile scenario politico si aggrava intanto la crisi economica pakistana, con un’inflazione che già in aprile ha superato il 13%. E l’aiuto internazionale pare non essere sufficiente, in una dichiarazione rilasciata a Reuters, a margine del World Economic Forum in corso a Davos in Svizzera – e che terminerà proprio oggi 26 maggio – l’attuale ministro degli Esteri pakistano Bilawal Bhutto Zardari ha definito ormai “obsoleto” l’accordo triennale da 6 miliardi di dollari che, nel 2019, il Pakistan aveva stipulato con il Fondo monetario internazionale (FMI); un accordo sottoscritto proprio dall’ex premier Khan. Ora la situazione geopolitica è ben diversa e gli impegni per mantenere gli accordi presi troppo difficoltosi per il paese. Un paese è attraversato anche dalle proteste dei rifugiati afghani che chiedono all’UNHCR, l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati di accelerare le pratiche per la registrazione nel paese.

Afghanistan

Intanto in Afghanistan solidarietà alle colleghe costrette a coprirsi il volto in diretta a TOLOnews, il principale canale televisivo privato del paese. Nisar Nabil, noto conduttore del notiziario dell’emittente di Kabul, poco prima di andare in onda ha indossato una mascherina chirurgica nera. Questa volta però il Covid-19 non c’entra, si tratta piuttosto di una protesta simbolica contro il governo talebano che costringe le presentatrici a indossare il velo che copra loro il volto. «Stiamo prendendo posizione a sostegno delle nostre colleghe» ha dichiarato Nabil all’agenzia di stampa francese AFP.
Una protesta non isolata, in un’altra emittente privata del paese, 1TV, stanno facendo lo stesso. «Speriamo che rivedano la loro decisione e rimuovano queste restrizioni» ha affermato il caporedattore del canale Idrees Faroqi, riferendosi alle autorità talebane che non sembrano però intenzionate a revocare l’obbligo. Anzi, la preoccupazione è che le restrizioni possano aumentare, coinvolgendo anche conduttori e giornalisti maschi. E restiamo sempre in Afghanistan, dove sarebbero almeno quattro i morti a seguito di una serie di esplosioni avvenute nella città di Mazar-i-Sharif, nella provincia settentrionale di Balkh, secondo quanto riferisce la CNN che parla anche di numerosi civili che sarebbero rimasti feriti. Per il momento non ci sono state rivendicazioni del gesto, ma già a fine aprile la città aveva subito un attentato presso la moschea sciita, nel quale erano rimaste uccise almeno 10 persone e ferite altre 32. In quell’occasione l’attacco era stato rivendicato da ISIS-K, il gruppo affiliato dell’ISIS.

Bangladesh

Filippo Grandi con i rifugiati Rohingya – UNHCR/Kamrul Hasan

Al termine di una missione di cinque giorni, Filippo Grandi, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), ha chiesto il sostegno al Bangladesh per salvare le vite dei rifugiati Rohingya e aiutare le comunità che li ospitano. Il Bangladesh ospita circa un milione di rifugiati, fuggiti nella maggior parte dei casi dal Myanmar nel 2017. Ma il paese non ce la può fare da solo, indispensabile, sottolinea Grandi, è il continuo sostegno internazionale, anche attraverso finanziamenti flessibili per assicurare  servizi di istruzione, sviluppo delle competenze e iniziative di sussistenza, e soprattutto per proteggere i Rohingya fino a quando non potranno tornare a casa in sicurezza. La maggioranza di loro è determinata a tornare in Myanmar quando le condizioni lo renderanno possibile. «Il mondo deve ricordare la crisi che i rifugiati Rohingya e i loro ospiti stanno affrontando negli ultimi cinque anni» ha dichiarato il capo dell’UNHCR, come si legge in una nota della stessa agenzia delle Nazioni Unite.

Cina

Prosegue la lotta al coronavirus in CinaA Pechino sono stati registrati 36 nuovi casi sintomatici di Sars-Cov2 a fine della giornata del 25 maggio, in calo però rispetto ai 41 del giorno precedente. Mentre aumentano gli asintomatici, saliti a 9 casi. Queste le dichiarazioni del governo riferite dall’agenzia di stampa Reuters. Diversi invece i numeri di Shanghai con 290 nuovi casi asintomatici, ma si tratta sempre di numeri in calo, e 48 casi sintomatici con 1 decesso. Nessuna nuova segnalazione, invece, al di fuori delle aree in quarantena. La politica “zero Covid” voluta dal governo cinese è stata considerata dall’OMS come “non sostenibile” dato il comportamento del virus. Inoltre devono essere considerati anche gli impatti sui diritti umani e sull’economia di politiche simili di contrasto della pandemia

Brasile

Il presidente brasiliano Jair Bolsonaro ha deciso di partecipare al Summit delle Americhe che si terrà Los Angeles dal 6 al 10 giugno 2022 e avrebbe in programma di incontrare il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, suo stretto alleato. A confermare la notizia all’Associated Pres (AP) sono stati tre dei ministri di gabinetto del del leader sudamericano che hanno però voluto mantenere l’anonimato. Nessuna conferma ufficiale sul faccia a faccia è giunta invece da parte dell’ambasciatore statunitense in Brasile. Nell’elenco degli “indecisi” per la presenza al summit anche il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador, che ha minacciato di boicottare l’incontro se Cuba, Venezuela e Nicaragua non fossero inclusi. I colloqui bilaterali tra Brasile e Stati Uniti si sono incagliati in passato sui temi ambientali e in particolare sulla preservazione della foresta amazzonica. La deforestazione continua a minacciarla nonostante le promesse fatte dall’amministrazione di Bolsonaro di combattere il fenomeno.

Venezuela

Si discute dell’ancora troppo scarsa rappresentanza delle donne nelle decisioni politiche in Venezuela. Il primo vertice dedicato a “donne e leadership venezuelane” organizzato dal 24 al 27 maggio dal Consiglio Atlantico e da un gruppo di partner discute proprio di questo. Le donne venezuelane sono emancipate, esercitano un importante ruolo di leadership a livello locale e all’interno dei propri partiti politici. Tuttavia, quando si tratta di autorità decisionali politiche, continuano a essere sottorappresentate. Ad oggi, pur costituendo il 50,7% della popolazione venezuelana, le rappresentano solo un 14% della rappresentanza politica del paese. Un problema sicuramente culturale sul quale occorre intervenire, ma anche una diretta conseguenza della mancanza di norme che favoriscano la parità di condizioni e opportunità delle donne a livello politico.

Stati Uniti

I registri di cattiva condotta della polizia saranno resi pubblici. È quanto stabilito dal presidente degli

foto David Mark – Pixabay

Stati Uniti Joe Biden in occasione del secondo anniversario della morte di George FloydL’ordine esecutivo (EO) firmato dal presidente richiede a tutte le agenzie federali di modificare le proprie politiche sull’uso della forza e di rendere conto di tutti gli ufficiali licenziati per cattiva condotta all’interno di un nuovo registro nazionale. «La polizia non può svolgere il proprio ruolo di proteggere le comunità senza la fiducia del pubblico e la fiducia nelle forze dell’ordine e nel sistema di giustizia penale» è stato il commento ufficiale della Casa Bianca. Alla cerimonia di firma dell’ordine esecutivo ha partecipato anche la famiglia di Floyd. Questi fu ucciso il 25 maggio 2020 a Minneapolis; il video della sua morte provocato da un poliziotto che, tenendolo a terra con un ginocchio alla gola, gli ha impedito di respirare per lunghi minuti, ha fatto il giro del mondo, provocando lo sdegno generale e dando vita a uno dei più grandi movimenti sociali che ha mobilitato innanzitutto – ma non solo – gli Stati Uniti.

Ucraina

L’Unione europea nel vertice straordinario, tenutosi lunedì a Bruxelles, ha ribadito la propria intenzione di restare “impegnata a rafforzare la capacità dell’Ucraina di difendere la propria integrità territoriale e sovranità”, così riporta l’Ansa. Inoltre l’UE nella bozza delle conclusioni del summit ha ribadito anche “la decisione di aumentare il sostegno militare nell’ambito del Fondo europeo per la pace”.
Manca però, al momento, un riferimento chiaro alla tregua o al cessate il fuoco. Pare essere questo un punto chiave su cui i membri dell’Unione faticano a trovare una strada unanime. Il testo, ad ogni modo, tornerà sul tavolo europeo per una nuova discussione che potrà svolgersi entro il prossimo lunedì.

Senegal

Incendio nel reparto maternità dell’ospedale Mame Abdou Aziz Sy Dabakh a Tivaouane, in Senegal. Nell’incendio sono rimasti uccisi undici bambini, altri tre sono stati invece salvati dalle fiamme. Il fuoco all’interno del reparto dell’ospedale, che era stato inaugurato di recente, si è propagato velocemente. La probabile causa, secondo quanto riferisce la BBC, sarebbe da imputare a un cortocircuito. Una tragedia resa nota su Twitter dallo stesso il presidente del Senegal Macky Sall, che ha espresso il proprio cordoglio per le famiglie dei neonati rimasti coinvolti: «alle loro madri e alle loro famiglie esprimo la mia più profonda solidarietà» ha scritto nel messaggio.

Ti potrebbe interessare anche:

E se credi in un giornalismo indipendente, serio e che racconta il mondo recandosi sul posto, puoi darci una mano cliccando su Sostienici


[There are no radio stations in the database]