28 agosto 2020 – Notiziario Africa

Scritto da in data Agosto 28, 2020

  • Mali: liberato l’ex presidente Ibrahim Boubakar Keita, rovesciato la settimana scorsa con un colpo di Stato.
  • Costa d’Avorio: l’ex presidente Laurent Gbagbo escluso dalle presidenziali del prossimo ottobre.
  • Mauritania: un collettivo di avvocati determinato a recuperare tutti i fondi pubblici sottratti dall’ex presidente.
  • Burkina Faso: adottata una contestata modifica della legge elettorale.
  • RdCongo: terminata l’epidemia di morbillo che ha ucciso oltre settemila bambini.
  • Togo: sradicata la malattia del sonno. È il primo paese africano.

Questo e molto altro nel notiziario sull’Africa di Radio Bullets, a cura di Giusy Baioni. Musiche di Walter Sguazzin

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Mali

Ieri pomeriggio l’ex presidente Ibrahim Boubacar Keita è stato liberato dai golpisti. Un portavoce dei nuovi dirigenti militari ha dichiarato che l’ex presidente sarebbe di ritorno al proprio domicilio, nella capitale Bamako, ma non è ancora chiaro se Ibrahim Boubacar Keita sia libero o sia stato posto agli arresti domiciliari. La liberazione dell’ex presidente, che era detenuto in un campo militare, era una delle principali richieste della comunità internazionale, che ha condannato il colpo di Stato, ivi compresa l’Unione Africana.
Nel frattempo l’Unione Europea ha annunciato di avere temporaneamente sospeso le sue missioni militari e di polizia in Mali. La decisione è stata annunciata dall’Alto rappresentante per gli Affari esteri, Josep Borrell, dopo un meeting a Berlino con i ministri della difesa dei 27 paesi membri. Borrell ha affermato: “Non addestriamo gli eserciti perché diventino golpisti: nove dei quattro più prominenti leader del movimento militare contro il presidente Keita sono stati infatti addestrati dalla nostra missione, oltre che in Russia e negli Stati Uniti”. La missione dell’Unione Europea in Mali ha finora addestrato circa 18.000 soldati e ha recentemente annunciato la sua espansione, con un mandato per l’addestramento di militari in Niger e in Burkina Faso.

Mali: i protagonisti della crisi

Costa d’Avorio

Continua il braccio di ferro in vista delle elezioni del prossimo ottobre in Costa d’Avorio. L’ex presidente Laurent Gbagbo è stato definitivamente radiato dalle liste elettorali, dunque non potrà candidarsi alle presidenziali. La piattaforma che sostiene la sua candidatura ha rifiutato questa decisione, dichiarando che Gbagbo per loro resta candidato.
Ricordiamo che Laurent Gbagbo è stato assolto dopo un controverso processo dalla Corte Penale Internazionale de L’Aja per crimini di guerra e da mesi attende di poter rientrare il patria, ma lo stato ivoriano non gli rilascia il passaporto.
Il presidente in carica, Alassane Ouattara, ha deciso di ripresentarsi alle prossime elezioni e pochi giorni fa è stato ricevuto dal presidente Emmanuel Macron, che ha così fattivamente mostrato il sostegno della Francia alla sua candidatura.
Durante la detenzione a L’Aja, Gbagbo ha scritto un’autobiografia nella quale, fra l’altro, denuncia pesanti ingerenze della Francia che avrebbero causato la sua caduta.

Mauritania

Un collettivo di 60 avvocati si è costituito con l’obiettivo di difendere lo Stato mauritano e di recuperare i beni pubblici sottratti durante il decennio al potere dell’ex presidente Mohamed Ould Abdel Aziz, fra il 2008 e il 2019. Questi avvocati hanno indetto una conferenza stampa martedì.
Il collettivo, diretto dal presidente dell’ordine degli avvocati, Brahim Ebety, comprende quasi tutti gli avvocati del foro di Nouakchott. Lo stato ha fatto appello alla loro esperienza nella prospettiva di giungere a un processo per corruzione: secondo l’avv. Ebety, l’obiettivo principale è che tutti i beni che sono stati sottratti e dilapidati vengano restituiti allo stato; Ebety afferma inoltre che tutte le persone citate nel rapporto scaturito dall’inchiesta della Commissione parlamentare sono tenute a rispondere alle domande degli inquirenti, compreso l’ex presidente mauritano.

Il genero dell’ex presidente Aziz è stato nuovamente interrogato martedì dalla “polizia per la repressione dei crimini economici” riguardo alla sua implicazione presunta nel caso di sottrazione di beni pubblici.

Burkina Faso

I deputati hanno adottato un progetto di legge per modificare il codice elettorale in vista dei prossimi scrutini. La nuova legge elettorale stabilisce che “in casi di forza maggiore o di circostanze eccezionali” (che devono essere stabilite dal Consiglio costituzionale) l’elezione è ritenuta valida sulla base dei risultati usciti dalle sole urne aperte. Un progetto di legge che suscita forti perplessità. Secondo molti deputati si potrebbe giungere all’esclusione dalle prossime elezioni di una parte dei burkinabé, a causa del clima di insicurezza che vige su una parte del territorio nazionale. In base a questo progetto di legge, il voto sarebbe ritenuto valido anche se questo si svolgesse soltanto in una parte del paese.

Mauritius

Sono almeno 25 i delfini morti ritrovati sulle coste delle isole Mauritius dopo che la petroliera giapponese ha sversato oltre 1.000 tonnellate di greggio in mare. Parecchi altri delfini sono stati ritrovati ancora vivi, ma in condizioni di salute molto precarie. Si attendono le valutazioni degli esperti per stimare i danni ai fondali e alla barriera corallina.

Repubblica Democratica del Congo

Le autorità hanno annunciato che la più grande epidemia di morbillo al mondo, che ha ucciso oltre 7.000 bambini, è finalmente terminata. Gli sforzi messi in campo per contenere la sua propagazione erano stati ostacolati da un sistema sanitario del tutto insufficiente e dai conflitti armati ricorrenti nell’est del paese. Secondo i responsabili sanitari, il numero reale dei decessi dovuti al morbillo potrebbe essere ben superiore a quello ufficiale: parecchi casi non sono stati segnalati. Il risultato è stato raggiunto grazie a una enorme campagna di vaccinazione che lo scorso anno ha coinvolto almeno 18 milioni di bambini.

Togo

Un’altra buona notizia riguarda la trypanosomiasi africana, meglio conosciuta come “malattia del sonno”: una malattia endemica in 36 paesi dell’Africa subsahariana e provocata dalla mosca tse-tse. L’annuncio ufficiale giunge dal Togo, che è il primo paese africano ad aver eradicato la malattia. La patologia colpisce sia gli esseri umani che gli animali e provoca dolori muscolari, disturbi della personalità ma anche una deregolazione dell’orologio biologico, così chi è infetto dorme più di giorno e meno di notte. L’eradicazione di questa malattia è stata ottenuta grazie ad azioni congiunte condotte dal governo togolese, dalle comunità locali e dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

 

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