Mali: i protagonisti della crisi

Scritto da in data Agosto 24, 2020

Una giunta militare, composta da un quintetto di cinque colonnelli, martedì scorso ha preso i controllo del potere in Mali, arrestato il premier e il presidente, costringendolo a dimettersi. Poi i militari hanno detto di volere elezioni e da due giorni negoziano con Ecowas, l’organizzazione degli Stati dell’Africa Occidentale.
Ma chi sono i protagonisti della crisi politica in Mali?

Ibrahim Boubakar Keita – Il presidente

Criticato per la sua incapacità di affrontare la crisi economica, sempre più profonda, e il deterioramento della sicurezza nel paese, entrato in politica all’inizio degli anni ’90, Keita è stato primo ministro e presidente dell’Assemblea Nazionale, prima di vincere le elezioni del 2013 con una pioggia di voci. Ha avuto il sostengo di potenti predicatori musulmani prima di entrare in conflitto con quello più importante. 75 anni, è ora detenuto in una caserma militare alla periferia della capitale, Bamako. L’Ecowas ha chiesto la sua reintegrazione, ma la giunta ha respinto la richiesta dicendo che il prossimo presidente del Mali dovrà essere un civile o un militare.

Mahmoud Dicko – Il predicatore

66 anni, molto popolare, di formazione saudita, è stato la voce delle proteste di massa contro il governo cominciate a giugno chiedendo le dimissioni di Keita. Dicko aveva sostenuto il presidente fino a quando non sono entrati in conflitto, nel 2017, su diverse questioni, tra cui la scelta del primo ministro Maiga da parte del presidente. Dopo il colpo di Stato ha annunciato che si sarebbe ritirato dalla politica.

 

Assimi Goita – Il colonnello

Colonnello dell’Esercito, 37 anni, è il leader della giunta che ha costretto Keita a dimettersi. L’unità dell’esercito in cui presta servizio è stata coinvolta nella lotta contro i jidahisti di Al Qaeda nel centro e nel nord del Mali, vicino al confine con l’Algeria. Ha partecipato a esercitazioni di addestramento militare tenute dagli Stati Uniti.

Gli altri colonnelli: Il colonnello Modibo Kone

Ha servito come capo della Guardia Nazionale nel Mali centrale, vicino al confine con il Burkina Faso, epicentro della violenza jidahista e interetnica. La Guardia Nazionale era stata accusata di aver commesso atrocità contro i civili nell’aerea, accuse sulle quali il governo aveva promesso d’indagare.

Il colonnello Ismael Wague

Portavoce della giunta, ha letto mercoledì l’annuncio alla televisione nazionale che confermava la presa del potere da parte dei militari.

Il colonnello Sadio Camara

Recentemente tornato in Mali da un corso in Russia, dove vengono addestrati molti ufficiali maliani.

Goodluck Jonathan – Il mediatore

Ex presidente nigeriano, mediatore per Ecowas, aveva già fatto dei tentativi di mediare tra i manifestanti e il governo. 62 anni.

Sy Kadiatou Sow – Leader della protesta

65 anni, ex ministra degli esteri, è diventata una dei leader della protesta. È a capo di una coalizione di politici, leader religiosi e organizzazioni della società civile, nota in Mali con l’acronimo M5 – RFP.

Soumeyou Bovubeye Mainga – Il premier cassato

66 anni, nominato nel 2017, è stato costretto a dimettersi l’anno scorso dopo sanguinosi scontri intercomunitari e decine di morti, visti come il fallimento dell’amministrazione nel fermare la violenza. Mainga è stato applaudito nel 2018 per aver visitato la turbolenta città di settentrionale di Kidal, controllata dai separatisti Tuareg. Potrebbe essere un candidato a guidare il governo di opposizione.

Soumaila Cissé – L’oppositore

70 anni, principale leader dell’opposizione in Mali, rapito da militanti estremisti durante la sua campagna per le elezioni legislative a marzo. Catturato insieme alla sua squadra vicino alla sua città natale di Nianfunke, nel nord del paese. Nonostante gli appelli al governo da parte di gruppi per i diritti umani e la società, i negoziati per il suo rilascio sono sempre falliti. Nel 2013 e nel 2018 Cissé perse il ballottaggio contro Keita.

Emmanuel Macron – Prezzemolino

Il Presidente francese ha chiesto il rilascio di Keita e il ritorno al governo civile, ma è rimasto cauto per non essere visto come uno che interferisce. Quando la Francia è intervenuta in Mali nel 2013 per impedire ai combattenti islamisti di andare verso sud, le truppe sono state salutate con gioia dalla gente. Il sentimento è poi cambiato quando le persone hanno avvertito un senso di perdita di sovranità.

Foto di copertina: ECOWAS Leaders for Peace Mission in Bamako Mali

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