3 aprile 2025 – Notiziario Mondo
Scritto da Barbara Schiavulli in data Aprile 3, 2025
- Gaza: non si placano i bombardamenti mentre Netanyahu arriva in Ungheria sfidando il mandato di arresto della CPI.
- Venezuela: indagini su una squadra di baseball fuggita in Spagna.
- Siria: bambino alawita ucciso a sangue freddo.
- USA: Trump firma l’ordine che impone dazi in tutto il mondo.
- Sudan: saccheggiato il museo nazionale della capitale. Editoriale: la storia di HALIMA in Darfur
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets a cura di Barbara Schiavulli
Israele e Palestina
■ OSTAGGI: L’Hostages Families Forum ha attaccato il ministro della Difesa Israel Katz dopo che ha annunciato che Israele stava espandendo la sua offensiva a Gaza e intende catturare altro territorio, dicendo: ” Avete deciso che sacrificheremo ostaggi per catturare terra?
Invece di far uscire gli ostaggi con un accordo e porre fine alla guerra, il governo di Israele sta inviando più soldati a Gaza per combattere negli stessi luoghi in cui hanno già combattuto, ancora e ancora”.
Hamas ha annunciato di aver respinto l’ultima contro-proposta israeliana per una tregua a Gaza e il rilascio degli ostaggi in cambio della scarcerazione di detenuti palestinesi.
Ha accusato Israele di “ostacolare una proposta di Egitto e Qatar e di cercare di far deragliare qualsiasi accordo.
■ GAZA: Israele martella Gaza da nord a sud, causando decine di vittime.
“Stiamo aumentando gradualmente la pressione” su Hamas, ha spiegato Benyamin Netanyahu, “affinché ci restituisca gli ostaggi”.
In un video diffuso prima di volare a Budapest sfidando il mandato di arresto della Cpi per crimini di guerra, il premier ha annunciato che l’esercito sta “dividendo la Striscia”, prendendo il controllo dell’asse Morag, la strada che a sud separa Khan Yunis e Rafah.
I funzionari sanitari di Gaza hanno dichiarato che mercoledì 68 palestinesi sono stati uccisi dal fuoco delle IDF.
Diciannove di loro sono stati uccisi in un attacco a una clinica sanitaria dell’UNRWA a Jabalya, nel nord di Gaza.
Secondo quanto riportato nella Striscia, le IDF hanno colpito a Khan Yunis e Rafah, con alcuni obiettivi Khirbet al-Adas, dove decine di famiglie hanno chiesto aiuto alla Croce Rossa per evacuare la zona.
Nella zona di Khan Yunis, sono stati trovati 13 corpi , tra cui quelli di bambini, in seguito agli attacchi delle IDF, secondo quanto riportato.
Il ministro degli Esteri britannico David Lammy ha definito Gaza il posto più pericoloso al mondo per gli operatori umanitari, mentre si occupa della morte di 15 operatori umanitari per mano dell’IDF la scorsa settimana nel quartiere di Tel al-Sultan a Rafah, aggiungendo che i responsabili delle morti ” devono essere puniti “.
La Germania ha chiesto ” un’indagine completa sulle morti” degli operatori umanitari.
Secondo le squadre di soccorso a Gaza, un mezzo del genio israeliano ha seppellito i corpi dei 15 operatori umanitari e dei veicoli su cui viaggiavano sotto due grandi cumuli di sabbia, con una luce di emergenza rotante di uno dei veicoli di soccorso posizionata in cima a uno dei cumuli.
Un soccorritore sul posto ha detto ad Haaretz che uno dei corpi è stato trovato con le gambe legate , rafforzando i sospetti che alcuni degli operatori umanitari possano essere stati giustiziati.
Il dott. Bashar Murad, responsabile dei programmi sanitari per la Mezzaluna Rossa a Gaza, ha detto al Guardian che l’autopsia dei corpi ha mostrato chiaramente che gli operatori umanitari sono stati colpiti nella parte superiore del corpo e poi messi in una fossa, uno sopra l’altro.
Mahmoud Basal, portavoce della Difesa civile di Gaza, ha detto in un’intervista a Radio Al-Shams che alcune delle vittime sono state giustiziate fuori dai loro veicoli.
■ ISRAELE: Yoram Yehudai, il cui figlio Ron è stato assassinato durante il massacro di Nova, ha detto ad Haaretz che l’inchiesta dell’IDF presentata mercoledì mattina alle famiglie delle vittime “è stata una vergogna… Così tanti tentativi di oscurare la responsabilità “.
Yehudai ha detto di “non sapere se l’esercito ha imparato qualcosa” dall’inchiesta, aggiungendo che “non c’è nulla che ci fornirà delle risposte se non una commissione d’inchiesta statale “.
Ad accrescere la tensione, anche interna, la decisione del ministro della Sicurezza nazionale israeliano, Ben Gvir, di estrema destra, di salire alla Spianata delle Moschee a Gerusalemme, luogo sacro per i musulmani, suscitando le critiche della sua stessa coalizione di governo.
■ CISGIORDANIA: Il Ministero della Salute palestinese ha riferito che un trentatreenne è stato ucciso dal fuoco delle IDF nella città di Nablus .
Più tardi mercoledì, i rapporti palestinesi hanno affermato che il quattordicenne Omar Ziwad è stato ucciso dal fuoco delle IDF in un villaggio vicino alla città di Jenin.
Intanto l’Ungheria di Viktor Orban ha ricevuto Netanyahu, al quale ha promesso che non lo arresterà nonostante la Corte penale internazionale le abbia ricordato l’obbligo giuridico per gli Stati parte di dare seguito alle sue decisioni.
Per tutta risposta Budapest si è detta pronta a uscire dalla Cpi e di aver già preparato una bozza di risoluzione parlamentare.
Tuttavia, ci vorrà un anno dalla notifica perché il divorzio dall’organismo dell’Aja diventi effettivo. Nel frattempo, restano validi gli obblighi dei singoli Paesi, che in caso contrario vanno incontro a sanzioni.
Netanyahu “è partito per una visita di quattro giorni in Ungheria, accompagnato dalla moglie Sara”, ha riportato il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth.
Siria
Gli hanno legato le mani e lo hanno ucciso a sangue freddo mentre tentava di scappare in aperta campagna: Ibrahim Shahin aveva solo 12 anni.
E l’immagine del suo corpo, a terra, senza vita, ha suscitato orrore e sgomento in Siria.
E’ stato ucciso in quanto alawita, membro di una comunità associata al passato regime degli Assad, insieme al padre Somar, lo zio Thaer e il nonno Ibrahim da un un gruppo di uomini armati col volto coperto.
Nello stesso eccidio sono stati colpiti a morte il sindaco del villaggio, Jawdat Fares e il figlio Najdat. Tutti provenienti da una zona agricola storicamente ai margini dello sviluppo socio-economico e da cui sono venuti anche, per decenni, esponenti del deposto regime.
Le condizioni di estrema povertà di quella comunità di contadini alawiti sono racchiuse nel dettaglio, mostrato dalle immagini del corpo di Ibrahim Shahin a terra, di un cordino di stoffa nera per tenere i pantaloni legati alla vita.
Con questa scioccante storia, verificatasi lunedì scorso alla periferia di Baniyas, cittadina sul Mediterraneo, la guerra civile siriana scrive una nuova pagina di violenza a sfondo confessionale: gruppi armati sunniti, vicini al nuovo governo di Damasco, dai primi di marzo a oggi hanno ucciso più di mille civili alawiti (oltre 1.500 secondo altri bilanci), tra cui donne, bambini e anziani, assaltando decine di località costiere di Tartus e Latakia, dando fuoco e saccheggiando case e negozi.
Gli alawiti sono una branca dello sciismo a cui appartengono clan per decenni alleati della famiglia Assad, al potere per oltre mezzo secolo fino all’8 dicembre scorso.
Dagli anni ’70 del secolo scorso, il sistema di controllo e repressione del regime è stato dominato in larga parte da personalità alawite.
Numerosi altri alawiti sono stati però dissidenti e oppositori, finiti anch’essi, come moltissimi siriani di altre comunità, nel tritacarne delle tristemente noti carceri di Assad.
Quando siamo stati in Siria dopo la caduta del regime abbiamo parlato con la comunità Alawita che ci aveva annunciato il rischio di ritorsioni e la loro paura.
Nella pagina del notiziario su radiobullets.com troverete il nostro reportage dove ben si racconta come gli alawiti sono stati costretti a diventare la ragione per cui ora vengono uccisi.
Come se non bastasse, aerei militari israeliani hanno effettuato attacchi nella capitale siriana Damasco e nella provincia centrale di Hama, nell’ultima serie di attacchi contro il paese dilaniato dalla guerra.
Secondo l’agenzia di stampa statale Syrian Arab News Agency (SANA), gli attacchi di mercoledì hanno preso di mira le vicinanze del centro di ricerca scientifica nel quartiere Barzeh della capitale, nonché l’aeroporto della città siriana di Hama.
Turchia
Il regime turco al potere ha trasferito Kaj Joakim Medin, un giornalista svedese arrestato dopo essere arrivato a Istanbul per coprire le proteste contro l’incarcerazione del sindaco della città Ekrem Imamoglu, al carcere di Silivri.
Il regime turco tiene prigionieri politici nella famigerata Silivri, ufficialmente denominata Marmara Kapali Ceza Infaz Kurumu, che si trova a Silivri, nella provincia di Istanbul. Anche Imamoglu è imprigionato in quella prigione.
Secondo quanto riporta il quotidiano svedese Dagens ETC, Medin può parlare con altri prigionieri attraverso le sbarre e ha accesso a un giardino per le passeggiate.
Medin è stato arrestato all’aeroporto di Istanbul il 27 marzo. Durante l’interrogatorio di Medin, non erano presenti né interpreti né avvocati.
La polizia ha utilizzato Google Translate per comunicare. Si è rifiutato di firmare il documento dell’interrogatorio perché non riusciva a capire, ha detto il suo avvocato, aggiungendo che gli agenti lo hanno firmato per suo conto e non gliene hanno fornito una copia.
La polizia lo ha interrogato sui suoi reportage dalla Siria. Gli è stata chiesta una foto che lo ritraeva con una bandiera del Syrian Kurdish Democratic Unity Party ( PYD )/People’s Defence Units ( YPG ), gruppi associati alla branca siriana del Kurdistan Workers’ Party (PKK).
E questo probabilmente è il problema, il PKk e i suoi affiliati sono ritenute organizzazioni terroristiche in Turchia.
Sudan
L’Unesco ha espresso profonda preoccupazione per le segnalazioni di “ingenti saccheggi” e danni che si sono verificati al Museo nazionale del Sudan e al museo del Palazzo repubblicano a Khartoum.
Il museo e i giardini circostanti ospitano la più grande e completa collezione archeologica nubiana al mondo, che comprende oggetti dal Paleolitico fino al periodo islamico, provenienti da ogni sito importante del Sudan.
La statua di Taharqa, in granito alta 4 metri del faraone Taharqa, penultimo faraone della 25a dinastia egizia, di fronte all’ingresso principale, accoglie i visitatori del museo.
Della collezione del museo fanno parte statuette neolitiche di ceramica brunita rossa, manufatti funerari e arte ceramica risalenti al Neolitico, al Kerma e ai periodi kushita.
Intanto, Il governo dello Stato sudanese di Khartoum ha annunciato la ripresa delle sue attività dalla sede ufficiale nella capitale del Paese, diventando la prima entità governativa a riprendere le operazioni a Khartoum dopo che l’esercito ha ripreso il controllo della città dalle Forze di supporto rapido (RSF) paramilitari.
Germania
Tre cittadini dell’Ue e a un americano che si trovano in Germania dovranno lasciare il Paese dopo aver partecipato alle proteste filopalestinesi a Berlino.
Tutte le persone coinvolte, due irlandesi, una donna polacca e il cittadino americano, hanno presentato ricorso contro i provvedimenti al tribunale amministrativo di Berlino.
Secondo un portavoce del tribunale, non è chiaro quando i giudici si pronunceranno in merito.
Le autorità tedesche hanno giustificato la sua decisione con gli incidenti accaduti all’università nell’ottobre scorso che hanno causato danni per oltre 100.000 euro.
Stati Uniti
In una cerimonia al Rose Garden della Casa Bianca, ieri il Presidente Trump ha presentato i suoi dazi più elevati fino ad oggi, con tariffe di almeno il 10 percento su tutti i partner commerciali, ad eccezione di Canada e Messico, con dazi che superano il 20 percento, il 30 percento e persino oltre per alcune nazioni.
Ha inquadrato le sue politiche come una risposta a un’emergenza nazionale, affermando che le tariffe sono necessarie per aumentare la produzione nazionale.
Wall Street ha rabbrividito in risposta, con la prima reazione del mercato che indica un ulteriore calo del mercato azionario e un indebolimento del dollaro.
Gli analisti stanno ancora cercando di capire come siano stati derivati i livelli tariffari, e alcuni hanno detto di essere confusi sui numeri.
Funzionari europei sono pronti a rispondere con contromisure. Sebbene l’UE si sia finora concentrata sull’imposizione di tariffe più elevate su un’ampia gamma di beni, i funzionari hanno discusso di imporre sanzioni come tariffe o restrizioni di accesso al mercato alle aziende tecnologiche statunitensi e persino di limitare l’accesso delle banche americane a determinati mercati dell’UE .
Citazione: “Questo è il giorno della liberazione”, ha detto Trump. Ha definito l’annuncio “la nostra dichiarazione di indipendenza economica” e lo ha descritto come uno dei momenti più importanti della storia americana.
Analisi: I dazi, “probabilmente costringeranno una parte della produzione a tornare negli Stati Uniti, ma aumenteranno anche i costi per i consumatori e i produttori americani e inciteranno guerre commerciali su molti fronti”.
- E come se non bastasse, L’amministrazione Trump ha licenziato l’intero personale di un programma che aiuta milioni di americani a basso reddito a pagare le bollette .
Tesla ha dichiarato ieri che le sue vendite globali nel primo trimestre del 2025 sono calate del 13 percento rispetto all’anno precedente. Anche in Norvegia, dove i veicoli elettrici rappresentano oltre il 90 percento degli acquisti di auto nuove, le vendite sono calate drasticamente.
Il cambiamento riflette in parte la rabbia dei consumatori nei confronti di Elon Musk per la sua politica di destra e il suo ruolo di primo piano nell’amministrazione Trump.
Ma ci sono altre spiegazioni , tra cui il fatto che altri produttori di veicoli elettrici stanno recuperando terreno sulla tecnologia Tesla e stanno offrendo una gamma più ampia di veicoli.
Cosa succederà: nonostante l’umiliante sconfitta politica subita questa settimana nel Wisconsin, due persone a conoscenza del pensiero del presidente hanno affermato al NY Times che Trump non ha alcuna intenzione di tagliare i ponti con Musk .
Venezuela
La principale coalizione dell’opposizione al governo di Nicolas Maduro in Venezuela, la Piattaforma unitaria democratica (Pud) di Edmundo González e Maria Corina Machado, ha ribadito oggi il suo appello all’astensione in vista delle prossime elezioni legislative e provinciali del 25 maggio.
Il Pud ritiene una presa in giro le elezioni, riferendosi alla decisione di Maduro di anticipare a maggio le elezioni di tutti i deputati dell’Assemblea nazionale e dei governatori di 23 stati, più uno per la Guayana Esequiba.
Il governo di Nicolás Maduro ha dichiarato che sono in corso indagini sul caso della squadra di giocatori di baseball amatoriali che lunedì ha chiesto asilo in Spagna, affermando che alcuni governi usano queste situazioni per “screditare il Venezuela e manipolare gli atleti”.
Lunedì, almeno 19 giovani giocatori di baseball, tra cui due minori, sono arrivati a Barcellona in aereo da Madrid e si sono presentati alla polizia per chiedere asilo.
El Salvador
Con i voti di 57 rappresentanti di Nuevas Ideas, il partito del presidente Nayib Bukele, e dei suoi alleati, l’Assemblea legislativa di El Salvador ha prorogato per la 37a volta lo stato di emergenza istituito il 27 marzo 2022, su richiesta del vicepresidente Félix Ulloa.
Con questa approvazione restano sospesi per tutti i salvadoregni i diritti costituzionali relativi alle garanzie di difesa, ai periodi massimi di detenzione e alla riservatezza delle telecomunicazioni.
Nella richiesta di proroga, il governo ha ribadito che “le misure straordinarie decretate hanno avuto un esito positivo, determinando la riduzione del numero di omicidi e la cattura di oltre 85.500 individui, tra cui importanti leader di gang”.
Myanmar
Nel Myanmar ancora sconvolto dagli effetti del devastante terremoto di magnitudo 7.7, la giunta militare al potere dal 2021 ha mostrato il suo volto più duro bombardando un convoglio di aiuti in transito da una zona controllata dai ribelli, salvo poi annunciare un cessate il fuoco temporaneo di tre settimane.
Il sisma ha raso al suolo edifici in tutto il Myanmar, uccidendo quasi 3.000 persone, provocando 4.639 feriti e lasciando migliaia senza casa.
Ma con le comunicazioni che funzionano a singhiozzo, la piena portata del disastro deve ancora essere chiara e il bilancio dei morti è destinato a salire.
La giunta ha affermato che avrebbe osservato una tregua fino al 22 aprile per facilitare gli sforzi di soccorso, ma l’annuncio è arrivato nello stesso giorno in cui i militari hanno aperto il fuoco contro un convoglio che stava portando aiuti nelle zone colpite dal sisma.
Intanto gli sforzi dei soccorritori nella speranza di trovare sopravvissuti sono stati ripagati quando un ragazzo è stato estratto vivo dalle macerie di un hotel, cinque giorni dopo il sisma.
Il 26enne è stato salvato dalle rovine dell’edificio nella capitale Naypyidaw.
Sul fronte degli aiuti, la comunità internazionale continua la sua mobilitazione: la Commissione europea ha annunciato l’invio di un nuovo ponte aereo umanitario “per consegnare aiuti salvavita con 18 tonnellate di rifornimenti Ue”.
Anche l’Italia ha fatto la sua parte: la Farnesina ha deliberato un contributo di emergenza di 2 milioni di euro a favore della Federazione Internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (FICROSS), prontamente disposto attraverso la Cooperazione per la fornitura di aiuti immediati e assistenza alle comunità più colpite dal terremoto.
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