5 ottobre 2022- Notiziario

Scritto da in data Ottobre 5, 2022

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  • Iran: la canzone della protesta, per il presidente le manifestazioni sono nutrite da forze straniere
  • Afghanistan: per Amnesty International la negazione dei diritti umani a donne e ragazze è un tentativo di cancellarle dalla società.
  • Una nuova isola nel pacifico dopo l’eruzione del vulcano sottomarino Tonga.
  • Il presidente dell’Uganda licenzia il figlio militare dopo tweet offensivi.
  • Filippine: ucciso un altro giornalista.
  • Messico: uccisa un’altra madre alla ricerca della figlia scomparsa.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli.

Iran

L’inno delle proteste anti-governative in corso in Iran è una canzone piena di sentimento, con testi messi insieme da tweet di manifestanti che rischiano la vita per sfidare i religiosi al potere nel paese. «A causa del ballo per le strade», inizia la canzone. In Iran è vietato ballare in pubblico. «A causa di ogni volta che abbiamo avuto paura di baciare i nostri amanti». «Per l’imbarazzo di una tasca vuota». «Per le strade distrutte, per il desiderio di una vita normale, per il bambino che raccoglie i sogni nella pattumiera, per l’inquinamento, per gli innocenti, per le lacrime non si riescono a fermare, le facce sorridenti dei nostri profili che ci saranno un giorno, per gli studenti e il loro futuro, per il paradiso forzato, per i talenti imprigionati, per i bambini afghani, per gli infiniti perché, per gli slogan vuoti, per le macerie dei palazzi che hai costruito e così per un altro minuto sempre con l’#mahsaAmini».

Martedì il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha lanciato un appello all’unità nazionale e ha cercato di placare la rabbia contro i governanti del paese, anche se le proteste anti-governative che hanno travolto la nazione per settimane hanno continuato a diffondersi nelle università e in altre scuole. Raisi ha riconosciuto che la Repubblica islamica ha “debolezze e carenze”, ma ha ribadito la linea ufficiale secondo cui i disordini scatenati il ​​mese scorso per la morte di una donna sotto la custodia della polizia morale del paese erano, a dir poco, un complotto dei nemici dell’Iran. «Oggi la determinazione del paese punta alla cooperazione per ridurre i problemi delle persone», ha detto in una sessione del parlamento. «L’unità e l’integrità nazionale sono necessità che rendono il nostro nemico senza speranza».
Martedì, il quotidiano intransigente Kayhan ha cercato di sminuire le dimensioni del movimento, affermando che «gli antirivoluzionari — o quelli contrari alla Repubblica islamica — sono in minoranza assoluta, forse l’1%». Ma un altro quotidiano intransigente, Jomhuri Eslami, ha messo in dubbio le affermazioni del governo secondo cui i paesi stranieri sarebbero stati i responsabili delle turbolenze del paese. «Né i nemici stranieri né l’opposizione interna possono portare le città in uno stato di rivolta senza uno sfondo di malcontento», si legge nell’editoriale. La recente scomparsa e morte di una ragazza di diciassette anni a Teheran, ha ancora di più scatenato lo sfogo di rabbia sui social iraniani. Nika Shahkarami, che viveva nella capitale con la madre, è scomparsa una notte del mese scorso durante le proteste a Teheran, ha riferito all’agenzia di stampa Tasnim suo zio Kianoush Shakarami. Era scomparsa da una settimana, prima che il suo corpo senza vita fosse trovato in una strada di Teheran e restituito alla famiglia, ha scritto Tasnim, aggiungendo che i parenti non hanno ricevuto notizie ufficiali su come sia morta. Attivisti iraniani residenti all’estero affermano che sia morta durante la custodia della polizia, con centinaia di persone che hanno fatto circolare la sua foto e hanno usato il suo nome come hashtag online per il movimento di protesta.

Afghanistan

Dal ritorno dei talebani a Kabul, nell’agosto 2021, gli attacchi sistematici dei questi ai diritti delle donne e delle ragazze e l’uso della violenza, compresa la tortura e altri maltrattamenti, e le sparizioni forzate hanno creato una cultura della paura e minacciano di cancellare completamente donne e ragazze dalla vita pubblica nella società afghana. Nonostante la loro promessa iniziale di rispettare i diritti delle donne all’interno del quadro islamico, i diritti di donne e ragazze sono stati attaccati in modo profondamente intrecciato, mentre queste hanno anche sopportato gran parte del peso della crisi economica in corso, si legge in un rapporto di Anmesty International.

Le autorità talebane devono smettere di censurare la copertura giornalistica in Afghanistan e consentire a Hasht-e Subh Daily e Zawia News di operare con i propri nomi di dominio Internet: lo ha affermato martedì scorso il Comitato per la protezione dei giornalisti. Lunedì 3 ottobre, il  ministero delle Telecomunicazioni e della Tecnologia dell’informazione dei talebani ha  dichiarato di aver chiuso i siti web di  Hasht-e Subh Daily e Zawia News per “falsa propaganda” contro i talebani, secondo un tweet del portavoce del ministero, Anayatullah Alokozay, e un rapporto della stazione televisiva indipendente Afghanistan International con sede a Londra. Il quotidiano Hasht-e Subh e i siti Zawia News, gestiti da giornalisti afghani che lavorano in esilio dalla presa del potere dei talebani nell’agosto 2021, hanno affermato lunedì’ scorso che i talebani avevano disattivato i nomi di dominio dei loro siti web. Da allora Hasht-e Subh Daily ha ripreso le operazioni online con un nome di dominio diverso, mentre Zawia News ha dichiarato che continuerà a riferire sul sito web della sua società madre, Zawia Media.

Save the Children, in un recente rapporto, ha classificato l’Afghanistan tra i primi paesi identificati come un rischio estremo di crisi, in corso e future, dove l’istruzione sarà con ogni probabilità interrotta. «Questo briefing aggiorna l’indice dei rischi per l’istruzione con i nuovi dati del 2021 e 2022, ove disponibili. Abbiamo identificato quattro paesi — Afghanistan, Sudan, Somalia e Mali — a rischio estremo di crisi in corso e future per interruzione dell’istruzione», afferma il rapporto. «Questi paesi sono seguiti da vicino da altri trenta stati classificati “ad alto rischio”, con Yemen, Nigeria, Siria, Repubblica Centrafricana ed Eritrea tra i dieci paesi più alti nell’indice».

Kuwait

Secondo quanto riportato dal quotidiano saudita Asharq Al-Awsat, due candidati kuwaitiani in prigione hanno conquistato i seggi nell’assemblea nazionale del paese, nel voto della scorsa settimana. Hamid Mehri al-Badhali e Marzouq al-Khalifa sono entrambi accusati di aver tenuto elezioni suppletive illegali. Secondo la legge kuwaitiana, potevano candidarsi alle elezioni perché il loro caso non riguardava questioni di onestà o onore. Il due potranno prestare giuramento nella prima sessione del nuovo parlamento, prima di tornare a scontare la pena, secondo un esperto legale. A meno che non venga concessa l’amnistia, entrambi i parlamentari sconteranno l’intera pena prima di poter entrare in parlamento e assumere le proprie funzioni.

Dubai

L’India ha apprezzato il nuovo tempio indù costruito a Jebel Ali, 35 km da Dubai. Il tempio sarà aperto ai devoti oggi. Oltre duecento dignitari, ambasciatori e leader della comunità locale hanno partecipato alla celebrazione di apertura nel villaggio di culto di Jebal Ali, che ospita nove santuari religiosi, tra cui sette chiese, un Gurudwara e il nuovo tempio. Il tempio indù di Dubai è un centro spirituale contemporaneo per tutte le fedi, che ospita i molti volti della divinità, dalla connessione comunitaria al culto, alla conoscenza e all’aiuto sociale, afferma il comunicato stampa.

https://twitter.com/IndembAbuDhabi/status/1577315661239488512

Libano

Tre nuovi assalti alle banche libanesi, fallite tre anni fa nell’ambito del default del Libano, sono stati compiuti  da altrettanti gruppi di risparmiatori. Le tre banche prese d’assalto ieri sono a Shtura, nella valle orientale della Bekaa, a Tripoli, nel nord del paese, e a Tiro, nel sud del Libano. A quasi tutti i titolari di conto corrente in Libano, libanesi e stranieri, dal novembre del 2019 è stato di fatto impedito l’accesso ai propri fondi e conti correnti in valuta straniera, con una decisione arbitraria presa dal cartello delle banche col sostegno della Banca Centrale Libanese.

Israele e Palestina

I servizi di sicurezza palestinesi hanno tratto in salvo — poco prima dell’inizio del digiuno ebraico del Kippur — due donne ebree e due bambini, entrati con la loro automobile a Nablus (Cisgiordania), città dove nelle ultime settimane si sono verificati ripetuti attacchi armati da parte di miliziani palestinesi durante i raid dell’esercito israeliano. Ai cittadini israeliani ebrei è severamente vietato l’ingresso nelle città autonome palestinesi. Secondo i media locali, le donne si sarebbero perse per strada per entrare poi nella città vecchia, per altri, essendo religiose, intendevano pregare alla Tomba di Giuseppe.

L’ex premier Netanyahu si è impegnato a risolvere la crisi abitativa di Israele annettendo più terra palestinese.

Egitto

Circa cinquanta prigionieri politici in Egitto dovrebbero essere rilasciati nell’ambito di un’iniziativa presidenziale di grazia: lo ha riferito Al-Arabi Al-Jadeed, con sede a Londra. Il legislatore Tarek El-Khoury, membro del comitato presidenziale per la grazia, ha affermato che sono stati presi accordi per rilasciare un gruppo di prigionieri detenuti in custodia cautelare che non sono coinvolti in atti di violenza né accusati di appartenere a gruppi terroristici. La rete araba per l’informazione sui diritti umani stima che ci siano centoventimila prigionieri in Egitto, a marzo 2021. Questi includono circa sessantacinquemila prigionieri politici e cinquantaquattromila detenuti con accuse penali.

Uganda

Il presidente dell’Uganda, Yoweri Museveni, ha licenziato suo figlio, comandante delle forze di fanteria della nazione, martedì scorso, dopo che questi ha twittato circa la minaccia di occupare la capitale del vicino Kenya, suscitando diffusa preoccupazione nell’Africa orientale. Il tenente generale Muhoozi Kainerugaba, soprannominato “il generale twittatore” dell’Uganda, negli ultimi mesi aveva suscitato rabbia tra alcuni ugandesi che vedono i suoi frequenti post su Twitter come provocatori e, talvolta, persino pericolosi. Ha twittato a sostegno dei ribelli del Tigray che combattono contro le truppe federali etiopi; ha espresso sostegno ai ribelli violenti che combattono nel Congo orientale; ha detto che tutti gli africani sostengono la Russia nella sua guerra in Ucraina; di recente ha anche offerto cento bovini dalle lunghe corna, apparentemente come prezzo di nozze per l’entrante prima ministro italiana. Alcuni dei sostenitori di Kainerugaba affermano che i suoi tweet sono tentativi di umorismo e non dovrebbero essere presi sul serio. Ma molti altri vedono un problema più grande. In qualità di ufficiale dell’esercito, gli è costituzionalmente vietato impegnarsi in una politica di parte, e alcuni ugandesi sottolineano che qualsiasi altro soldato che twittasse come Kainerugaba sarebbe già stato sottoposto alla corte marziale. La minaccia di impadronirsi della capitale del Kenya è andata troppo oltre anche per suo padre, un leader autoritario che detiene il potere dal 1986. Il presidente del Kenya, William Ruto, che ha preso il potere il mese scorso, è amico di Museveni.

Bosnia

Milorad Dodik, capo dell’Alleanza dei socialdemocratici nazionali (Snsd), finora membro serbo della presidenza tripartita bosniaca, ha vinto la corsa alla presidenza nella Republika Srpska, l’entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina, con oltre il 48% dei voti rispetto al 43% ottenuto dalla sua principale avversaria, Jelena Trivic, esponente del Partito del progresso democratico (PdP).

Unione Europea

Il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva la legislazione che permetterà ai consumatori di utilizzare presto un unico caricatore per tutti i loro dispositivi elettronici. Entro la fine del 2024, tutti i telefoni cellulari, i tablet e le fotocamere nell’Ue dovranno essere dotati di una porta di ricarica USB-C. Dalla primavera 2026 l’obbligo si estenderà ai computer portatili.

Regno Unito

La premier britannica, Liz Truss, ha dichiarato di «non provare nessuna vergogna» per l’imbarazzante retromarcia di ieri sull’abolizione dell’aliquota fiscale del 45% per chi guadagna oltre centocinquantamila sterline. In una intervista a Sky News la prima ministra tory ha affermato di «aver preso la decisione molto rapidamente», eliminando la misura contenuta nella mini-manovra presentata dieci giorni fa dal suo cancelliere dello Scacchiere, Kwasi Kwarteng, «perché stava diventando una distrazione rispetto all’agenda economica del governo».

Ucraina – Russia

In meno di due settimane dall’annuncio della mobilitazione in Russia, tra settecentomila e un milione di persone hanno già lasciato la Russia.

Putin starebbe preparando le sue forze armate per compiere un test nucleare ai confini dell’Ucraina. È quanto si legge sul britannico Times, che cita un’informativa inviata dalla Nato agli stati membri.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che le sue forze stanno facendo conquiste «rapide e potenti» nell’Ucraina meridionale, e che questa settimana avevano riconquistato dozzine di villaggi occupati dai russi. Parte del territorio è stato ripreso nelle regioni di Kherson, Lugansk e Donetsk, ha aggiunto, dove la scorsa settimana si sono tenuti i referendum sull’annessione alla Russia.

Martedì scorso il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha firmato un decreto che esclude qualsiasi dialogo con il presidente russo Vladimir Putin, dichiarando che sono impossibili. Il decreto è stato presentato per la prima volta dal Consiglio nazionale per la Sicurezza e la Difesa dell’Ucraina. Secondo il quotidiano ucraino Ukrainska Pravda, il decreto afferma «l’impossibilità di intrattenere negoziati con il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin». La mossa ha formalizzato i commenti che Zelensky aveva fatto venerdì scorso dopo l’approvazione di Putin all’annessione dei quattro territori ucraini. «Non sa cosa siano la dignità e l’onestà. Pertanto, siamo pronti per un dialogo con la Russia, ma con un altro presidente della Russia», ha affermato Zelensky.

Marina Ovsyannikova, la giornalista russa che aveva organizzato un’audace protesta in diretta sulla televisione di Stato, è stata dichiarata latitante dopo essere scappata, secondo quanto riportato dai media russi. Ovsyannikova è stata posta agli arresti domiciliari ad agosto. Secondo l’agenzia di stampa statale russa TASS, era stata accusata di aver diffuso false informazioni sull’esercito russo dopo aver partecipato a una protesta a luglio. La sua detenzione doveva durare fino a domenica. L’ex marito di Ovsyannikova ha detto che era fuggita dagli arresti domiciliari con sua figlia sabato, il suo avvocato ha affermato di non poter confermare. La giornalista quarantaquattrenne ha raggiunto la fama internazionale a marzo quando, come redattrice della stazione televisiva russa Channel One, controllata dallo stato, si è messa dietro la conduttrice e ha alzato un cartello con la scritta “No War” durante una trasmissione in diretta.

Stati Uniti

La polizia di Stockton, in California, martedì scorso ha rilasciato filmati di sorveglianza relativi a una persona ricercata per essere interrogata in relazione a sei omicidi, e ha affermato che i crimini potrebbero essere opera di un serial killer “on mission”. I casi sono stati collegati da prove balistiche forensi, ha detto il capo della polizia di Stockton, Stanley McFadden, in una conferenza stampa. Le sparatorie sono avvenute tra il 10 aprile e il 27 settembre. Sei vittime sono state uccise e una settima è sopravvissuta alle ferite riportate. Il capo della polizia ha affermato che non è chiaro cosa abbiano in comune le vittime,  uomini e donne di età compresa tra i ventuno e i cinquantaquattro anni. Tutti, tranne uno, sono stati attaccati nell’area di Stockton, con l’eccezione di una donna di quarantasei anni ferita da colpi di arma da fuoco a Oakland, che è anche l’unica sopravvissuta.

Messico

È stata uccisa in Messico, in quello che è l’ennesimo omicidio di un’attivista di ricerca volontaria dall’inizio del 2021 alla ricerca del figlio scomparso. Gli attivisti hanno riferito che la vittima è Esmeralda Gallardo, che ha guidato gli sforzi per trovare la figlia di ventidue anni scomparsa. Il gruppo di attivisti “Voice of the Disappeared in Puebla” ha dichiarato che Gallardo è stato uccisa nella città di Puebla, a est di Città del Messico. L’ufficio delle Nazioni Unite per i diritti umani in Messico ha affermato che Gallardo è stato uccisa a colpi di arma da fuoco, e ha condannato l’omicidio affermando che Gallardo «aveva fornito informazioni rilevanti sulla scomparsa di sua figlia che effettivamente non erano state prese in considerazione durante la ricerca o le indagini sul crimine». La figlia di Gallardo, Betzabe Alvarado Gallardo, è scomparsa nel quartiere povero di Villa Frontera nel gennaio 2021. Ad agosto, l’attivista per le ricerche, Rosario Rodríguez Barraza, era stata uccisa nello stato settentrionale di Sinaloa, sede dell’omonimo cartello della droga.

Haiti

La polizia haitiana ha sparato gas lacrimogeni contro migliaia di persone che marciavano per le strade della capitale, Port-au-Prince, protestando contro la gestione della grave carenza di carburante da parte del governo e per l’impennata dei prezzi.

Ecuador

Almeno quindici detenuti sono morti e altri venti sono rimasti feriti a seguito di una rivolta scoppiata in una delle più grandi prigioni dell’Ecuador, già teatro di violenze mortali in passato. Il carcere, situato alla periferia della città meridionale di Latacunga, ospita circa quattromilatrecento detenuti ed è uno dei più grandi dell’Ecuador. Da febbraio 2021 la struttura è stata teatro di sette massacri tra prigionieri, con la morte di oltre quattrocento persone. Le autorità si sono finora dimostrate incapaci di arginare queste violenze, spesso perpetrate con coltelli e segnate da decapitazioni e altri atti di barbarie. Secondo le stime ufficiali, le carceri sovraffollate del paese ospitano circa trentacinquemila detenuti, tra cui molti membri di bande legate alla droga.

India

Quattro writers italiani sono stati arrestati, nella città indiana di Ahmedabad, per avere disegnato graffiti su due carrozze della metropolitana. Sono il ventiquattrenne Gianluca Cudini, di Tortoreto (Teramo), il ventinovenne Baldo Sacha, di Monte San Vito (Ancona), il ventunenne Daniele Stranieri, di Spoltore (Pescara) e il ventisettenne Paolo Capecci, di Grottammare (Ascoli Piceno). I quattro sono accusati di avere disegnato su due carrozze della metro della capitale del Gujarat, nella notte di sabato, a poche ore dall’inaugurazione di un nuovo ramo della metropolitana da parte del premier indiano, Narendra Modi.

Almeno dieci alpinisti tirocinanti sono morti martedì dopo essere stati travolti da una valanga sull’Himalaya, nel nord dell’India, secondo quanto riportati dai media, mentre i soccorritori cercano altri undici dispersi. Un gruppo di ventinove persone è stato travolto da una valanga su un picco di montagna della catena del Gangotri, sul Garhwal Himalaya, martedì mattina, come detto dal capo della polizia di stato di Uttarakhand, Ashok Kumar, aggiungendo che i soccorritori hanno tirato fuori dalla neve otto sopravvissuti e li hanno portati in ospedale per le cure.

Bangladesh

La compagnia elettrica governativa del Bangladesh ha reso noto che circa centoquaranta milioni di persone sono senza elettricità dal primo pomeriggio di oggi, a causa di un guasto alla rete che ha portato a un black-out.

Filippine

Gruppi di media e attivisti per la libertà di stampa nelle Filippine hanno condannato l’uccisione del giornalista Percival Mabasa, ucciso a colpi di arma da fuoco vicino alla sua casa, nella capitale del paese. Il giornalista radiofonico, 63 anni, conosciuto anche come Percy Lapid, è stato ucciso lunedì sera da due assalitori in moto al cancello di un complesso residenziale nella zona di Las Pinas, nella periferia di Manila, secondo quanto riferito dalla polizia. Mabasa era stato critico nei confronti del “red-tagging” così come le operazioni di gioco d’azzardo online e la disinformazione sulla legge marziale, ha affermato il sindacato. È stato anche un critico esplicito dell’ex presidente Rodrigo Duterte, nonché delle politiche e dei funzionari del governo del suo successore, Ferdinand Marcos Jr.

Indonesia

Nella tragedia allo stadio di calcio che ha provocato centoventinque morti e oltre quattrocento feriti, facendo precipitare una sonnolenta cittadina sull’isola principale di Java in shock e lutto, secondo le prime indagini basate sui video, pare che la causa sia stata una confluenza di fattori: una folla oltre la capacità dello stadio, tifosi arrabbiati, il lancio di gas lacrimogeni da parte della polizia e, tragicamente, il fatto che alcune uscite fossero bloccate. Erwin Tobing, capo del comitato disciplinare della federazione calcistica indonesiana (PSSI), ha dichiarato martedì che l’ufficiale di sicurezza dell’Arema e il capo del suo comitato organizzatore sarebbero stati banditi dallo sport a vita. Il club è stato multato di duecentocinquanta milioni di rupie ($ 24.000). L’uso dei gas lacrimogeni, una misura di controllo della folla vietata dalla FIFA, organo di governo del calcio mondiale, è stata esaminato e la polizia ha affermato che la decisione di farlo è una delle questioni oggetto di indagine.

Corea del Sud

Un missile balistico sudcoreano si è schiantato al suolo, nelle prime ore di oggi, a Gangneung, nel nord-est del paese, durante esercitazioni congiunte con gli Stati Uniti, gettando nel panico i residenti della città costiera già scossa a causa dei test missilistici sempre più provocatori della Corea del Nord. Molti hanno pensato fosse un attacco del nord. Non ci sono stati feriti. I lanci di quattro missili erano in risposta al lancio di un missile balistico della Corea del Nord sul Giappone, per la prima volta in cinque anni, martedì scorso: lo hanno dichiarato fonti dell’esercito sudcoreano, che si è scusato con la popolazione per aver fatto preoccupare i residenti a causa di un lancio di missili fallito durante l’esercitazione.

Tonga

Una nuova isola “bambina” è stata avvistata in mezzo all’Oceano poche ore dopo l’eruzione di un vulcano sottomarino. Il vulcano Home Reef, che si trova nelle isole Tonga centrali, ha eruttato questo mese e in poche ore si è formata la massa di terra più recente della Terra. La lava del vulcano è stata raffreddata dall’acqua dell’Oceano, formando un’isola che è cresciuta di dimensioni nel corso di diversi giorni mentre la lava continua a fluire. Il 14 settembre, gli scienziati del Tonga Geological Services hanno annunciato che l’isola copriva circa 4.000 mq e la sua altitudine era di dieci metri sul livello del mare. Ma già martedì della scorsa settimana, 20 settembre, questa era cresciuta fino a 24.000 mq.

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