7 novembre 2022 – Notiziario

Scritto da in data Novembre 7, 2022

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  • Iran: aumentano le proteste dopo la morte di un’altra studentessa curda.
  • Egitto: Amnesty International, restano pochi giorni per salvare l’attivista detenuto Alaa Abdel Fattah.
  • Afghanistan: dopo nove anni dalla morte del loro fondatore, i talebani rivelano dove è sepolto il mullah Omar.
  • Arabia Saudita: non si hanno notizie del noto attivista detenuto Mohammed al-Qahtaani.
  • Tanzania: precipita aereo.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli.

Iran

Nuove manifestazioni si sono verificate domenica, nella città iraniana nord-occidentale di Marivan, in seguito alla morte della studentessa curda Nasrin Ghaderi. L’ultimo scoppio di proteste arriva mentre le manifestazioni anti-governative in Iran sono continuate per tutta la settimana (la settima) con una delle più grandi manifestazioni di dissenso degli ultimi anni. Nasrin Ghaderi è morta sabato dopo essere finita in coma. Secondo quanto riferito, è stata attaccata dalle forze di sicurezza durante una manifestazione antigovernativa a Teheran e ha subito gravi colpi alla testa. Iran International, testata giornalistica critica del regime, ha riferito che la trentacinquenne Ghaderi studiava per un dottorato in filosofia nella capitale. I media statali iraniani, invece, citando un pubblico ministero, hanno affermato che Ghaderi aveva una condizione cardiaca preesistente e che è morta per “avvelenamento”, senza fornire dettagli.
Domenica si sono svolte dimostrazioni anche in altre parti dell’Iran. Almeno diciassette proteste in dieci città di otto province. L’organizzazione di monitoraggio Iran Human Rights, con sede in Norvegia, ha affermato che nelle università di Teheran si stavano svolgendo sit-in di solidarietà con i colleghi detenuti.
Un totale di duecentoventisette parlamentari iraniani su duecentonovanta ha chiesto che «la magistratura si occupi in modo deciso degli autori di questi crimini e di tutti coloro che hanno assistito ai crimini e provocato i rivoltosi». Il parlamento iraniano è dominato da membri conservatori intransigenti. I legislatori hanno incolpato gli Stati Uniti per i disordini in corso in Iran.

Afghanistan

I talebani ieri hanno rivelato il sito dell’ultima dimora del fondatore del movimento, il Mullah Omar, la cui morte e sepoltura hanno tenuta segreta per anni. Le voci sulla salute di Omar e sul luogo in cui si trovava non mancavano, dopo che i talebani erano stati cacciati dal potere nel 2001 dall’invasione guidata dagli Stati Uniti, e solo nell’aprile 2015 hanno ammesso che era morto due anni prima. Il portavoce talebano, Zabihullah Mujahid, ha detto ad Agence France-Presse, domenica, che alti dirigenti del movimento hanno partecipato a una cerimonia presso la sua tomba all’inizio della giornata vicino a Omarzo, nel distretto di Suri nella provincia di Zabul. «Dato che molti nemici erano in giro e il paese era occupato, per evitare danni alla tomba è stato tenuto segreto», ha detto Mujahid. «Solo i familiari più stretti erano a conoscenza del luogo». Le immagini rilasciate dai funzionari mostrano i leader talebani riuniti attorno a una semplice tomba di mattoni bianchi, ricoperta da quella che sembrava essere ghiaia e racchiusa in una gabbia di metallo verde.
«Ora la decisione è stata presa… non ci sono problemi perché le persone visitino la tomba», ha detto Mujahid. Omar, che aveva circa 55 anni quando morì, fondò i talebani nel 1993 come antidoto alla guerra civile intestina scoppiata in seguito all’occupazione decennale sovietica, con il sostegno di paesi come Pakistan e Arabia Saudita.
Sotto la sua guida, i talebani hanno introdotto una versione estremamente austera del governo islamico, escludendo le donne dalla vita pubblica e introducendo dure punizioni pubbliche, comprese esecuzioni e fustigazioni. La cerimonia di Omar arriva il giorno dopo che i funzionari provinciali talebani hanno negato le notizie secondo cui la tomba dell’eroe della resistenza Ahmad Shah Massoud, nella valle del Panjshir, fosse stata vandalizzata, un atto che secondo Mujahid sarebbe già stato “punito” se fosse vero. (Radio Bullets ha potuto vedere le immagini della tomba vandalizzata).

Arabia Saudita

Secondo i gruppi per i diritti umani, le autorità dell’Arabia Saudita hanno fatto sparire con la forza un importante attivista che è imprigionato dal 2013. Amnesty International ha dichiarato che a Mohammed al-Qahtani è stato negato il contatto con la sua famiglia dal 24 ottobre e non si sa dove si trovi. La famiglia sospetta che la sua scomparsa possa essere collegata alle denunce di essere stato aggredito da un altro detenuto all’inizio del mese. La moglie di al-Qahtani ha detto la scorsa settimana all’organizzazione saudita per i diritti, Sanad, di essere “preoccupata” per suo marito, dopo che lui non l’ha contattata al momento della sua telefonata regolare e programmata. Ha quindi contattato la prigione per chiedere informazioni su suo marito e le è stato detto che era stato trasferito in un’altra prigione ma non ha rivelato quale, ha detto Amnesty.
Mohammed al-Qahtani è un noto attivista per i diritti umani che nel 2009 ha co-fondato l’ormai sciolta Associazione saudita per i diritti civili e politici, conosciuta in arabo come HASM e in inglese come ACPRA. Nel 2012 è stato arrestato insieme all’altro co-fondatore di ACPRA, Abdullah al-Hamid. Nel 2013 i due sono stati condannati a dieci e undici anni di reclusione per il loro attivismo pacifico.
Al-Hamid, un pionieristico difensore dei diritti umani saudita, è poi morto in prigione, mentre stava scontando la pena, nel 2020. Ha subito un ictus due settimane prima della sua morte, ma è stato tenuto in detenzione nonostante fosse in coma. Dietro le sbarre si trovano anche molti altri membri fondatori dell’ACRPA, tra cui Waleed Abu al-Khair e Mohammed al-Bajadi, detenuto senza accusa né processo dal 2018.

Dubai

Stamattina è scoppiato un incendio in un grattacielo di trentacinque piani a Dubai vicino al Burj Khalifa, l’edificio più alto del mondo. Non è ancora chiaro se ci sono feriti nell’incendio del condominio, che era già stato spento quando un giornalista di Associated Press ha raggiunto il sito.

Israele e Palestina

Domenica le forze israeliane hanno fatto irruzione in una scuola che serve i villaggi di As-Sawiya e al-Lubban al-Sharqiya, vicino a Nablus, secondo quanto riferito dall’agenzia di stampa ufficiale palestinese WAFA. Le forze israeliane hanno minacciato studenti e insegnanti di sparare colpi di arma da fuoco contro di loro se avessero tirato pietre. La scuola, situata lungo la strada 60 che collega i distretti settentrionale e centrale della Cisgiordania, è stata spesso bersaglio di attacchi da parte delle forze  israeliane e dei coloni ebrei.

Egitto

Amnesty International, ieri, ha avvertito che la COP27 in Egitto potrebbe essere macchiata dalla morte di uno dei principali attivisti per i diritti umani del paese a causa di uno sciopero della fame e dell’acqua in prigione, se le autorità egiziane non lo rilasciano entro pochi giorni. La segretaria generale di Amnesty International, Agnes Callamard, ha affermato che l’Egitto non ha più di settantadue ore per salvare la vita del dissidente incarcerato Alaa Abdel Fattah, che è anche cittadino britannico. L’organizzazione egiziana del vertice sul clima, nota come COP27, ha puntato i riflettori sul record in materia di diritti umani mentre un’ampia repressione continua sotto il presidente Abdel Fattah el-Sissi. La conferenza si tiene a Sharm el-Sheikh, località turistica del Mar Rosso egiziano. «Se non vogliono finire con una morte che avrebbero dovuto e avrebbero potuto evitare, devono agire ora», ha detto Callamard in una conferenza stampa nella capitale Il Cairo.
Callamard ha affermato che parteciperà alla COP27 per spingere a un’azione sulle questioni dei diritti umani legate al cambiamento climatico, comprese le perdite e i danni o le riparazioni dai paesi più ricchi alle nazioni vulnerabili che soffrono del cambiamento climatico. Ma sarà anche lì per spingere a un’azione immediata sul caso dell’eminente attivista egiziano e cittadino britannico, Alaa Abdel Fattah, e quello delle decine di migliaia di prigionieri politici che si stima siano all’interno delle carceri del paese, ha detto. Abdel-Fattah ha intensificato il suo sciopero della fame, questa settimana, rifiutando anche l’acqua, in concomitanza con il primo giorno della COP27. Sua zia, la scrittrice Ahdaf Soueif, ha dichiarato che ieri ha smesso di bere acqua alle 10:00 ora locale, tra le crescenti preoccupazioni per la sua salute. Alaa Abdel-Fattah proviene da una famiglia di noti attivisti egiziani ed è salito alla ribalta con le rivolte pro-democrazia del 2011, che hanno colpito il Medio Oriente e in Egitto hanno rovesciato il presidente da lunga data, Hosni Mubarak. L’attivista quarantenne ha trascorso la maggior parte degli ultimi dieci anni dietro le sbarre e la sua detenzione è diventata un simbolo del ritorno dell’Egitto al governo autocratico. Da più di sei mesi fa uno sciopero della fame parziale, consumando solo cento calorie al giorno.

I delegati di quasi duecento paesi hanno dato il via al vertice sul clima delle Nazioni Unite (ONU) in Egitto, domenica, con un accordo per discutere il risarcimento alle nazioni povere per i crescenti danni legati al riscaldamento globale, ponendo l’argomento controverso all’ordine del giorno per la prima volta da quando i colloqui sul clima sono iniziati decenni fa. L’accordo ha dato un tono costruttivo al vertice della COP27, nella località balneare di Sharm el-Sheikh, dove i governi sperano di mantenere vivo l’obiettivo di scongiurare i peggiori impatti del riscaldamento planetario anche durante una serie di crisi: dalla guerra in Europa all’inflazione dilagante. Per più di un decennio, le nazioni ricche hanno respinto le discussioni ufficiali su ciò che viene definito perdita e danno, termine usato per descrivere le nazioni ricche che erogano fondi per aiutare i paesi poveri a far fronte alle conseguenze del riscaldamento globale di cui hanno poca colpa.

COP27: spazio ai bambini

Tanzania

È di almeno diciannove morti il bilancio dello schianto di un aereo di linea nel lago Vittoria, in Tanzania, con a bordo decine di passeggeri. Il velivolo, partito dalla capitale finanziaria Dar es Salaam con quarantatré persone a bordo, tra cui un neonato, si stata avvicinando alla città nord-occidentale di Bukoba, quando è precipitato per cause ancora da accertare. Il volo PW494, operato da Precision Air, è caduto in acqua durante temporali e forti piogge, ha riferito l’agenzia statale Tanzania Broadcasting Corporation (TBC). I soccorritori in barca si sono precipitati sul relitto, che era quasi completamente sommerso, per tirare fuori i passeggeri intrappolati, hanno detto le autorità locali. Ventisei persone sono state salvate.

Ghana

Centinaia di manifestanti hanno marciato attraverso la capitale del Ghana, Accra, chiedendo le dimissioni del presidente Nana Akufo-Addo, nel pieno di una crisi economica che ha visto i costi di carburante e cibo salire a livelli record. Passando davanti alla polizia in tenuta antisommossa, la folla di oltre mille persone ha sventolato cartelli e cantato “Akufo-Addo deve andare”. La folla, vestita di rosso, ha anche gridato “FMI no” in riferimento ai colloqui in corso tra il governo e il Fondo Monetario Internazionale per i miliardi di dollari stanziati per sostenere l’economia. La scorsa settimana il presidente aveva cercato di rassicurare i ghanesi sul fatto che le autorità avrebbero riportato in carreggiata le finanze del paese, dopo che l’inflazione al consumo ha superato il 37% a settembre, un picco in ventun anni nonostante l’aggressivo inasprimento delle politiche.

Ucraina – Russia

Da oggi, a Kiev l’erogazione di corrente elettrica sarà sottoposta a blackout d’emergenza più lunghi del previsto, per far fronte alla crisi energetica causata dai raid russi sulle infrastrutture ucraine.

Dall’invasione su vasta scala dell’Ucraina, le truppe russe hanno bombardato mille e cento strutture mediche ucraine e ora sono necessari più di trentotto miliardi in grivnia ucraina (Uah) per la loro ricostruzione.

L’amministrazione Biden sta incoraggiando privatamente i leader ucraini a segnalare pubblicamente un’apertura a negoziare con la Russia e a non dichiarare più che si rifiutano di partecipare ai colloqui di pace con il presidente Vladimir Putin. La richiesta dei funzionari americani non mira a spingere l’Ucraina al tavolo dei negoziati, hanno precisato le fonti che, invece, hanno definito l’operazione un tentativo per garantire che il governo di Kiev mantenga il sostegno di paesi che non vogliono che la guerra continui ancora a lungo.

Irlanda

“Disumano”, è il titolo del quotidiano irlandese Indipendent per quanto riguarda lo stop a lasciare la nave di soccorso per trentacinque migranti maschi attraccata al largo delle coste siciliane, nel pieno, scrive, della repressione dell’estrema destra.

Stati Uniti

Dopo aver licenziato circa la metà del suo personale, Twitter sta ora contattando decine di dipendenti che hanno perso il lavoro chiedendo loro di tornare. Alcuni sono stati licenziati per errore. Altri sono stati mandati via prima che la direzione si rendesse conto che il loro lavoro e la loro esperienza potrebbero essere necessari per costruire le nuove funzioni del social media immaginate dal nuovo proprietario Elon Musk.

Meta Platforms Inc., invece, sta pianificando di licenziare migliaia di dipendenti dalla sua forza lavoro di ottantasettesima dipendenti, ha riferito The Wall Street Journal. Questa sarebbe la prima ampia riduzione dell’organico nei diciotto anni di storia dell’azienda. I tagli, che inizieranno già mercoledì e potrebbero essere il più grande round di un’ondata di tagli di posti di lavoro nel settore tecnologico, dopo la rapida crescita del settore durante la pandemia. Meta ha registrato oltre ottantasettemila dipendenti a fine settembre 2022.

Pakistan

Imran Khan si è riunito ai sostenitori nella marcia verso Islamabad, dopo aver lasciato l’ospedale ieri in seguito al ferimento a una gamba durante una protesta contro il governo pakistano. Khan, l’ex primo ministro, ha dichiarato ieri che la marcia del suo partito sulla capitale riprenderà domani da Wazirabad, dove è stata interrotta dopo che un uomo armato ha aperto il fuoco, uccidendo una persona e ferendone tredici. Il partito pakistano Tehreek-e-Insaf (PTI) impiegherà dai dieci ai quindici giorni per raggiungere la città di Rawalpindi, che è stata messa in allerta rossa per motivi di sicurezza e dove Khan ha affermato di aspettarsi di unirsi all’ultimo tratto. Si ritiene che il Pakistan stia entrando in una “fase pericolosa”, con più scontri probabili mentre Khan incolpa i militari e i servizi di intelligence di essere dietro un complotto per ucciderlo.

Perù

Migliaia di persone hanno marciato per le strade di Lima, capitale peruviana, al grido di “Castillo fuori!”, chiedendo le dimissioni del presidente di sinistra Pedro Castillo, coinvolto in diverse indagini per corruzione, a un centinaio di metri dal Parlamento, dove sono stati bloccati dalla polizia antisommossa che ha usato gas lacrimogeni. Salito al potere nel luglio 2021 per un mandato di cinque anni, Pedro Castillo è già sopravvissuto a due tentativi di impeachment da parte del parlamento, controllato dall’opposizione di destra, e deve affrontare sei inchieste giudiziarie per corruzione che prendono di mira la sua persona, la sua famiglia e i suoi alleati politici più stretti. Accuse che Castillo ha sempre negato.

Corea del Sud

Il presidente sudcoreano, Yoon Suk-yeol, si è scusato oggi per la calca mortale di Halloween a Seoul, impegnandosi a trovare tutti i funzionari ritenuti responsabili di risposte sciatte e a riformare la polizia e i sistemi di gestione della sicurezza. La calca del 29 ottobre ha ucciso centocinquantasei persone, per lo più tra i venti e i trent’anni, e ne ha ferite altre centonovantasette quando i festaioli hanno invaso gli stretti vicoli del popolare quartiere della vita notturna di Itaewon per celebrare le prime feste di Halloween senza cordoli Covid da tre anni.

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