COP27: spazio ai bambini

Scritto da in data Novembre 5, 2022

6 novembre 2022 è la data di inizio della COP27, la Conferenza annuale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che vedrà i rappresentati di stati e governi di tutto il mondo discutere delle misure concrete e urgenti per affrontare i cambiamenti climatici.
Occorre porre al centro dei negoziati i diritti dei bambini. Questo l’appello dell’organizzazione Terre des Hommes.

I cambiamenti climatici minano i diritti dei bambini

Vivere e crescere in un ambiente sano e sicuro è un diritto fondamentale di ogni individuo. Un diritto che i cambiamenti climatici stanno minando in molte parti del globo. Ogni anno – dicono i dati dell’ONU – 1,7 milioni di bambini perdono la vita a causa di impatti ambientali evitabili, altri sono costretti a lasciare le proprie case, a perdere la scuola e a soffrire di malattie. In tutto il mondo, quotidianamente, bambini e adolescenti sperimentano gli impatti devastanti del cambiamento climatico nelle loro comunità.
Una situazione destinata ad aggravarsi e di cui gli stessi giovani sono consapevoli. La loro voce è importante e deve essere ascoltata.

La COP27, che si terrà a Sharm el-Sheikh dal 6 al 18 novembre 2022 sotto la presidenza dell’Egitto, è l’occasione per intraprendere azioni coraggiose necessarie a garantire i diritti anche delle future generazioni.
Lo stesso Comitato delle Nazioni Unite sui Diritti dell’Infanzia sta sviluppando il Comment­o Generale n. 26 dedicato proprio a costruire standard universali affinché i governi sostengano i diritti dei bambini colpiti dalla crisi ambientale e del clima. Vi si ribadisce, inoltre, il diritto dei bambini a dire la loro in merito e a essere presi sul serio. Gli stessi bambini, pertanto, stanno contribuendo allo sviluppo del Commento Generale.

La voce dei giovani

Terre des Hommes è un partner in questo processo e lavora insieme a tredici Child Advisors, di età compresa tra gli undici e i diciassette anni, che contribuiscono alla creazione di un ampio processo di consultazione per raccogliere le opinioni e le idee di molti altri bambini e bambine in tutto il mondo.
Tra loro anche Āniva, 16 anni, attivista per il clima e originaria di Samoa, che afferma: «È fondamentale che i bambini e i giovani partecipino alla COP27 e siano ascoltati negli spazi dedicati al clima, perché siamo il futuro del nostro pianeta. Siamo quelli che vivranno con le conseguenze delle decisioni, di azione o di inazione, che vengono prese oggi. I futuri decisori, leader, scienziati e operatori delle comunità che continueranno ad affrontare la crisi climatica e a dover trovare soluzioni. Sarebbe ingiusto e miope escludere i giovani da queste conversazioni vitali che determinano il nostro futuro e quello del nostro mondo. I bambini e i giovani offrono prospettive, soluzioni e idee diverse che sono cruciali in questi processi decisionali e devono essere ascoltati».

La COP27 ha il dovere di essere al fianco delle bambine e dei bambini di tutto il mondo e chiedere la realizzazione dei loro diritti: l’equità intergenerazionale, dichiara Terre des Hommes, dovrebbe essere al centro dei suoi risultati.

Foto in copertina: cubicroot da Pixabay

 

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