2 novembre 2022 – Notiziario

Scritto da in data Novembre 2, 2022

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  • Iran: morto in custodia della polizia il giovane e noto chef Mershad Shahidi / manifestazioni in 15 città.
  • Egitto: “Morto o libero”, Alaa Abd el-Fattah, l’attivista detenuto domenica smetterà di bere acqua con l’inizio del vertice COP27.
  • Afghanistan: aumenta la coltivazione di papavero/ donne in piazza per il lavoro.
  • Ecuador: cinque poliziotti uccisi, dichiarato lo stato di emergenza.
  • WSJ: imminente attacco iraniano contro i sauditi.
  • Israele: il ritorno di Netanyahu.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli.

Afghanistan

Da quando i talebani hanno preso il controllo dell’Afghanistan nell’agosto dello scorso anno, le restrizioni ai diritti fondamentali delle donne sono diventate una preoccupazione globale, a seguito della quale un gruppo di donne ha organizzato una protesta a Kabul per esprimere le proprie preoccupazioni per il continuo divieto effettivo per le studentesse oltre il sesto grado e sull’occupazione femminile: lo riporta TOLONews. Le donne manifestanti hanno invitato i talebani a lasciarle lavorare e a consentire alle ragazze di età superiore al sesto anno di studiare, poiché le restrizioni dei talebani hanno solo aggravato la povertà nel paese. «Chiediamo alle Nazioni Unite e alla comunità internazionale di prestare attenzione a noi e di salvare le donne da queste violazioni dei loro diritti», ha affermato Marghalare, ex dipendente del ministero dell’Interno.

Gli Stati Uniti continueranno ad agire unilateralmente per affrontare le minacce terroristiche emergenti dall’Afghanistan, ha avvertito il Dipartimento di Stato americano. L’avvertimento ha fatto seguito alle notizie secondo cui al-Qaida, il gruppo militante dello Stato Islamico, e altri gruppi terroristici sono stati riattivati ​​in Afghanistan dopo la presa di potere dei talebani e starebbero gradualmente diventando una grave minaccia per gli Stati Uniti e i loro alleati.

L’agenzia per la droga delle Nazioni Unite ha dichiarato martedì che la coltivazione del papavero da oppio in Afghanistan quest’anno è aumentata di un terzo, nel suo primo rapporto sulla questione da quando i talebani hanno preso il potere nel 2021, come riporta AFP. Il paese è il più grande produttore mondiale di papaveri, la fonte della linfa che si raffina in eroina, e negli ultimi anni la produzione e le esportazioni sono aumentate. L’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine (UNODC) ha dichiarato che i prezzi sono aumentati vertiginosamente dopo il divieto dei talebani ad aprile sulla coltivazione del papavero. L’agenzia delle Nazioni Unite per la droga ha affermato che la coltivazione in Afghanistan è aumentata del 32%, a 233.000 ettari (580.000 acri) rispetto all’anno precedente, rendendo il raccolto del 2022 la terza area coltivata più grande dall’inizio del monitoraggio, nel 1994. Gli unici anni che hanno avuto una superficie di coltivazione più elevata sono stati il ​​2018 e il 2019.

I miserabili di Kabul

I giudici della Corte Penale Internazionale (CPI) hanno annunciato che le indagini dell’Ufficio del procuratore sui crimini contro l’umanità e sui crimini di guerra in Afghanistan possono riprendere. I giudici hanno chiesto la ripresa delle indagini, dopo una pausa di due anni. Human Rights Watch nel frattempo ha affermato, lunedì sera a tarda notte, che la CPI dovrebbe affrontare i crimini commessi da tutte le parti, quando riprenderà le sue indagini sulla situazione in Afghanistan. Ciò avviene dopo che il procuratore Karim Khan ha affermato, l’anno scorso, che la priorità sarebbe stata data ai presunti crimini commessi dall’Emirato Islamico dell’Afghanistan (IEA) e Daesh, dopo aver “tolto la priorità” dei presunti crimini commessi dalle ex forze di sicurezza afghane e dalle forze statunitensi.

Iran

Un generale delle Guardie rivoluzionarie, diventato ministro, finisce sotto tiro per una foto con una donna senza velo. Rostam Qasemi, ministro iraniano per le strade e lo sviluppo urbano, è nel mirino in seguito alla fuga di immagini di lui con una donna senza velo, in Malesia, uscita sui social media. La polemica è stata accresciuta dalle proteste scatenate in seguito alla morte di una giovane donna in custodia di polizia che non indossava bene il velo. Il giornalista statunitense Shahed Alavi, che è anche analista dell’Iran International, con sede a Londra, ha twittato le foto di Qasemi il 31 ottobre. Ci si aspetta che i funzionari e le loro famiglie seguano tali restrizioni anche quando viaggiano all’estero.

L’Arabia Saudita ha condiviso con gli Stati Uniti informazioni di intelligence secondo le quali sarebbe imminente un attacco dell’Iran contro il Regno. Lo rivelano a The Wall Street Journal funzionari sauditi e americani, secondo i quali Stati Uniti, Arabia Saudita e molti altri stati della regione hanno alzato il livello di allerta per le loro forze militari. Il Consiglio per la sicurezza nazionale americana, rivelano le fonti al quotidiano, si è detto «preoccupato e pronto a rispondere in caso di attacco». Associated Press ha successivamente citato un funzionario statunitense che ha affermato che un attacco potrebbe aver luogo «presto o entro quarantotto ore». Il mese scorso, il capo del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie iraniane, Hossein Salami, ha minacciato l’Arabia Saudita e ha detto che il Regno avrebbe dovuto «fare attenzione». Salami ha affermato che Riyadh sta provocando le proteste antigovernative che hanno scosso l’Iran e il suo regime per oltre un mese.

Intanto anche ieri in Iran ci sono state almeno trenta manifestazioni in quindici città di undici province.

Secondo attivisti, il famoso chef iraniano Mehrshad Shahidi è stato brutalmente picchiato a morte, in custodia dalle forze di sicurezza, durante le proteste antigovernative nel paese. Shahidi era uno chef carismatico, soprannominato “Jamie Oliver” in onore del famoso chef britannico. Stava lavorando all’Università di Arak, nell’Iran orientale, quando è stato ucciso mercoledì scorso, alla vigilia del suo ventesimo compleanno.

È l’ultima vittima della brutale repressione del regime contro le proteste anti-governative, che hanno colpito l’Iran provocando almeno duecentocinquanta morti. Migliaia di persone hanno marciato durante il corteo funebre di sabato cantando “Chiunque verrà ucciso sarà sostenuto da altre migliaia”. Shahidi è stato ucciso nel quarantesimo giorno delle proteste ad Arak, mentre presumibilmente si trovava sotto la custodia delle potenti Guardie Rivoluzionarie iraniane. Un membro della famiglia ha detto alla testata dell’opposizione Iran International TV a Londra che lo chef, giovanissimo, è morto dopo un colpo di manganello alla testa, ma le autorità gli hanno hanno detto di dire che era morto per un attacco di cuore. Le autorità iraniane hanno negato ogni responsabilità per la morte di Shahidi, ma hanno ripetutamente affermato che i detenuti, la maggior parte giovani, sono morti per cause naturali.

Israele e Palestina

L’ex premier israeliano, Benjamin Netanyahu, sembra destinato a tornare al potere e ha detto che il suo schieramento di destra è sull’orlo di una grande vittoria elettorale, dopo che gli exit poll hanno previsto che il suo blocco avrebbe ottenuto una leggera maggioranza parlamentare. «Abbiamo ottenuto un enorme voto di fiducia dal popolo israeliano», ha detto un sorridente Netanyahu ai sostenitori esultanti nella sede elettorale del suo partito del Likud. Il fronte di Netanyahu avrebbe sessantuno seggi alla Knesset su centoventi, quello di Lapid cinquantacinque, Hadash taal (sinistra) quattro. Questo il risultato delle elezioni in Israele secondo i primi exit poll diffusi dalla tv Canale 12 che confermano il Likud di Netanyahu al primo posto con trenta e Lapid secondo con ventiquattro.

Le forze israeliane hanno ucciso almeno ventinove palestinesi in Cisgiordania nel mese di ottobre, rendendolo il mese più mortale finora in quello che l’ufficio umanitario delle Nazioni Unite ha dichiarato, martedì, potrebbe essere l’anno più mortale da quando ha iniziato a contare le vittime in tutti il territori palestinesi nel 2005. Secondo l’analisi di MEE, è anche il più alto numero di vittime in Cisgiordania in un solo mese dal maggio dello scorso anno, durante le proteste palestinesi a livello nazionale contro gli attacchi israeliani alla moschea di al-Aqsa, gli sgomberi di Sheikh Jarrah e il bombardamento della Striscia di Gaza. L’ultima volta, prima del 2021, che il bilancio mensile ha superato i trenta decessi è stato tra ottobre e dicembre 2015, al culmine di un’ondata di accoltellamenti da parte dei palestinesi.
Almeno cinque di coloro che sono morti in ottobre uccisi dalle forze di sicurezza israeliane, sono ragazzi. Il più giovane di loro è Mahmoud Mohammad Samoudi, 12 anni, di Jenin, morto in ospedale il 10 ottobre per le ferite da arma da fuoco subite da Israele il 28 settembre, durante un raid dell’esercito. Più della metà delle persone morte in ottobre era disarmata quando sono state uccise a colpi di arma da fuoco.

Egitto

I paesi e i sostenitori che partecipano alla ventisettesima Conferenza annuale delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP27) in Egitto, a partire dal 6 novembre 2022, dovrebbero intraprendere un’azione climatica ambiziosa e basata sui diritti necessari per mantenere l’aumento della temperatura globale a 1,5 gradi Celsius: lo ha detto oggi Human Rights Watch. L’Egitto ospita la COP27 dopo anni di intense restrizioni sui diritti umani e sui gruppi ambientalisti nel paese, che rappresentano una delle più dure repressioni del governo degli ultimi decenni. Il risultato è stato uno spazio ridotto per le organizzazioni e le assemblee indipendenti. Le restrizioni hanno ridotto la capacità dei gruppi ambientalisti di svolgere politiche indipendenti, advocacy e attività sul campo essenziali per proteggere l’ambiente naturale del paese.

Il famoso attivista egiziano incarcerato, Alaa Abd el-Fattah, ha acuito il suo sciopero della fame prima del vertice sul clima della COP27, con i sostenitori che affermano che sarà o morto o libero, quando i leader mondiali si riuniranno a Sharm el-Sheikh la prossima settimana. Abd el-Fattah ha dichiarato in una lettera alla sua famiglia che martedì inizierà uno sciopero della fame a zero calorie e smetterà di bere acqua dal 6 novembre, quando i colloqui sul clima globale inizieranno nella città del Mar Rosso. «Ho deciso di intensificare, al momento opportuno, la mia lotta per la mia libertà e la libertà di tutti i prigionieri», ha scritto Abd el-Fattah, dissidente schietto e cittadino del Regno Unito, salito alla ribalta con le rivolte pro-democrazia del 2011 che hanno colpito il Medio Oriente e che in Egitto hanno rovesciato il presidente di lunga data Hosni Mubarak. È stato condannato per la prima volta nel 2014 dopo essere stato accusato di aver preso parte a una protesta non autorizzata e di aver aggredito un agente di polizia. È stato rilasciato nel 2019 dopo aver scontato una pena di cinque anni, ma è stato nuovamente arrestato nello stesso anno in una repressione seguita a rare proteste antigovernative.
Nel dicembre 2021 è stato condannato ad altri cinque anni con l’accusa di aver diffuso notizie false. Deve anche affrontare accuse separate di uso improprio dei social media e adesione a un gruppo “terrorista”, un riferimento ai Fratelli musulmani messi al bando, che le autorità hanno dichiarato “organizzazione terroristica” nel 2013. Da mesi, l’influente blogger di 40 anni si sottopone a uno sciopero della fame parziale, consumando solo cento calorie al giorno e suscitando preoccupazioni per la sua salute. La famiglia, che comunica con Abd el-Fattah tramite lettere settimanali e durante rare visite, dice di temere che se non verrà rilasciato durante la conferenza sul clima, morirà senz’acqua.

Grecia

Una barca a vela su cui stavano viaggiando circa sessantotto migranti, salpata dalla Turchia, è naufragata nelle prime ore di ieri mattina nello stretto di Kafireas, tra le isole di Andros e Evia.

Danimarca

Secondo gli exit poll, nessuna coalizione avrebbe ottenuto la maggioranza nelle elezioni anticipate svoltesi in Danimarca, il che rafforzerebbe le previsioni di un governo centrista. Le consultazioni si sono rese necessarie dopo le dimissioni della premier socialdemocratica Matte Fredriksen a seguito del cosiddetto “scandalo dei visoni” (l’uccisione di milioni di esemplari nell’infondata convinzione di arginare così la pandemia di Covid-19). In lizza un blocco di centrodestra e uno di centrosinistra, più un nuovo partito di “Moderati” fondato dall’ex premier Rasmussen, e uno di destra nazionalista, il “Danmarksdemokraterne”.

Ucraina – Russia

La Russia potrebbe rientrare nell’accordo sul grano, dopo che sarà conclusa un’indagine sull’attacco alla base della flotta del Mar Nero a Sebastopoli, e se Kiev fornirà garanzie di sicurezza. Lo ha detto il presidente Vladimir Putin al suo omologo turco, Recep Tayyip Erdogan, durante un colloquio telefonico.

I servizi speciali russi hanno informazioni che dimostrano come “consulenti militari britannici” abbiano diretto e coordinato l’attacco alla flotta russa nel Mar Nero, oltre che al Nord Stream. Lo afferma il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov

Stati Uniti

L’uomo accusato di aver fatto irruzione nella casa di San Francisco della presidente della Camera degli Stati Uniti, Nancy Pelosi, e di aver colpito alla testa il marito con un martello, si è dichiarato non colpevole, martedì scorso, per tentato omicidio e altre accuse ed è stato rimandato in carcere. David Wayne DePape, 42 anni, si è presentato per la prima comparizione in tribunale dall’attacco di venerdì con il braccio destro al collo, conseguenza, ha detto il suo difensore pubblico nominato dal tribunale, di una spalla lussata durante l’arresto. Secondo i giornali, Pelosi aveva ricevuto di recente un’ondata di messaggi online da un individuo chiamato “daviddepape” che sposa sentimenti razzisti, antisemiti e anti-LGBTQ, mentre abbraccia la teoria del complotto di destra nota come QAnon.

Ecuador

Almeno cinque agenti di polizia sono stati uccisi ieri con attacchi esplosivi in ​​risposta al trasferimento di prigionieri da penitenziari sovraffollati e violenti, spingendo il presidente Guillermo Lasso a dichiarare lo stato di emergenza in due province. Lasso, un conservatore, ha ripetutamente accusato la violenza, anche all’interno delle carceri, della rappresaglia delle bande di droga per gli sforzi del suo governo per combattere il commercio. L’Ecuador è un punto di transito per i farmaci destinati agli Stati Uniti e all’Europa. Gli attacchi durante la notte e la mattina presto di martedì, comprese nove esplosioni in due città, sono state una dichiarazione di guerra aperta da parte di bande, ha detto Lasso in un discorso video. «Quello che è successo tra ieri sera e oggi a Guayaquil ed Esmeraldas mostra chiaramente i limiti che la criminalità organizzata transnazionale è disposta a superare», ha detto Lasso. «Stiamo intraprendendo azioni che li preoccupano, da qui la reazione violenta». Ha dichiarato lo stato di emergenza nelle province di Guayas ed Esmeraldas, dove le forze di sicurezza intensificheranno le operazioni, e il coprifuoco entrerà in vigore alle 21:00 ora locale.

Brasile

Dopo aver perso le elezioni presidenziali, due giorni fa, il presidente brasiliano Jair Bolsonaro non ha ufficialmente ancora riconosciuto l’esito del voto. Tuttavia ha rilasciato una breve dichiarazione pubblica e sta iniziando il passaggio di consegne al presidente eletto, Luiz Iñácio Lula da Silva. The New York Times ha riferito che Bolsonaro ha accettato una transizione di potere, martedì, e ha tenuto un discorso di due minuti in cui ha parlato dei manifestanti. Il primo turno delle elezioni presidenziali si è svolto il 2 e 3 ottobre, ma le proteste dei sostenitori di Bolsonaro sono iniziate quando i risultati del ballottaggio sono arrivati, ​​​​il 30 ottobre. Bolsonaro aveva precedentemente parlato di frode elettorale, sebbene senza prove, ha riferito CNN. Nel suo discorso Bolsonaro ha definito le proteste «il frutto dell’indignazione e dei sentimenti di ingiustizia per il processo elettorale», secondo il Times.

India

La qualità dell’aria nella capitale indiana è entrata nella categoria “pericolosa”, mentre lo strato di nebbia che avvolge Delhi si è intensificato rispetto ai giorni precedenti, abbassando la visibilità. La causa principale del peggioramento dell’aria sono gli incendi nelle campagne circostanti, con il fumo che raggiunge Delhi, per poi ristagnare a causa degli scarsi venti.
Immagini satellitari fornite dalla Nasa segnalano un’estesa presenza di fuochi e incendi negli stati che confinano col territorio della capitale, il Punjab e l’Haryana.

Corea del Sud

La polizia sudcoreana dovrà spiegare come ha risposto alle chiamate di emergenza ricevute ore e minuti prima che la calca, durante una festa di Halloween, uccidesse più di centocinquanta persone a Seoul, ha affermato il primo ministro. L’incidente di sabato notte ha ucciso centocinquantasei persone e ne ha ferite centocinquantuno, lasciandone ventinove in gravi condizioni. Almeno ventisei cittadini provenienti da quattordici paesi sono tra i morti. Decine di migliaia di giovani festaioli si erano affollati nelle stradine e nei vicoli del popolare quartiere di Itaewon per le prime festività di Halloween in tre anni praticamente libere dalle restrizioni Covid-19. Una trascrizione delle chiamate di emergenza rilasciate martedì dalla polizia ha rivelato un primo avvertimento di una possibile calca mortale circa quattro ore prima del disastro.

Corea del Nord

La Corea del Nord ha lanciato questa mattina almeno dieci missili di vario tipo, secondo l’ultimo aggiornamento fornito dai militari di Seul. Pyongyang li ha testati «verso le acque fuori dalla costa ovest ed est del paese», ha spiegato il Comando di stato maggiore congiunto.

Australia

Cinque leoni sono riusciti a fuggire dal loro recinto nello zoo Taronga di Sydney questa mattina, costringendo lo zoo a lanciare un “codice uno” di allerta e portare in salvo gli ospiti del suo programma di pernottamento “Ruggito e russamento”. L’allerta è stata emessa dopo che le riprese video hanno mostrato quattro cuccioli e un leone adulto fuori dal recinto alle 6:30 (19:30 GMT), sebbene si trovassero ancora in un’area separata dal resto dello zoo da una recinzione di un paio di metri. I guardiani dello zoo hanno ripreso un cucciolo mentre gli altri quattro sono tornati indietro di propria iniziativa.
Lo zoo ha affermato che la risposta all’emergenza è stata adottata meno di dieci minuti dopo che i leoni sono fuggiti dall’area espositiva principale. È stato confermato che i leoni sarebbero tornati nel loro recinto entro le 9:00, hanno riferito i media locali. Non ci sono state ferite a persone o animali e lo zoo è stato poi aperto normalmente. Lo zoo di Taronga, il più grande della città, ospita sette leoni, tra cui cinque cuccioli e due adulti, secondo il suo sito web. Lo zoo non sa ancora come siano scappati gli animali e ha avviato una revisione formale.

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