13 novembre 2024 – Notiziario Mondo
Scritto da Raffaella Quadri in data Novembre 13, 2024
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- Azerbaigian COP29: pronto il Fondo per perdite e danni dei cambiamenti climatici
- Gaza: aperto il nuovo valico di Kissufim per gli aiuti umanitari ai palestinesi
- Stati Uniti: Trump sceglie i suoi collaboratori più fidati per politica estera e interna
- Norvegia: sospeso Schengen per minacce a obiettivi ebraici e israeliani
Questo – e non solo – nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Raffaella Quadri.
Azerbaigian
Proseguono i lavori a Baku, in Azerbaigian dove, dall’11 al 22 novembre 2024, si tiene la COP29, la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
Si allarga il numero dei Paesi nel mondo che hanno deciso di adottare, per le proprie aziende, gli standard di contabilità climatica sviluppati dall’International Sustainability Standards Board (ISSB).
Il board, istituito nel 2021, sviluppa gli standard che costituiscono una base di riferimento internazionale per le informative sulla sostenibilità.
L’obiettivo è di armonizzare la rendicontazione dei rischi legati al cambiamento climatico e delle emissioni di gas serra.
Ad adottarli tra i primi c’è stata l’Unione Europea e ora 16 Paesi – tra cui Brasile, Australia, Nigeria e Turchia – hanno già deciso di applicare le nuove norme, mentre altri 14 – come Canada, Giappone e Cina – sono pronti a seguirne l’esempio.
Durante la tavola rotonda congiunta sulla sostenibilità aziendale è stato sottolineato il ruolo cruciale che hanno le aziende nel mitigare gli impatti del cambiamento climatico.
Sforzi che devono diventare una parte integrante delle loro strategie.
Tra i temi trattati: la transizione verso basse emissioni di carbonio, le catene di fornitura sostenibili e l’innovazione tecnologica green.
COP29: finanziamenti al Fondo per la risposta a perdite e danni
Altro importante traguardo raggiunto dalla COP29 riguarda il Fondo per la risposta a perdite e danni che è ora pronto ad accettare contributi per diventare presto operativo.
Il Fondo sarà quindi in grado di fornire un supporto urgente a coloro che sono colpiti dalle conseguenze devastanti del cambiamento climatico.
La previsione è che possa iniziare a finanziare i primi progetti già nel 2025.
A Baku, la Svezia ha promesso circa 19 milioni di dollari al Fondo.
Questo contributo, una volta approvato dal governo svedese, porterà il finanziamento totale promesso al Fondo a oltre 720 milioni di dollari.
Dei danni causati dai cambiamenti climatici ha parlato anche il Segretario Generale dell’ONU, António Guterres, ricordando come i disastri climatici danneggino economie, mezzi di sussistenza e frenino lo sviluppo.
La capitalizzazione iniziale di 700 milioni di dollari, ha detto Guterres, non è però sufficiente per riparare i danni che le popolazioni subiscono a causa dei cambiamenti del clima.
E ha esortato i Paesi a stanziare nuovi investimenti a favore del Fondo.
Il testo del discorso del Segretario Generale dell’ONU è disponibile sul sito web dell’Unric.
Gaza
Dopo gli annunci dei giorni scorsi è stato aperto da Israele il nuovo valico di Kissufim, tra Israele e il sud della Striscia di Gaza.
Possono così essere consegnati gli aiuti umanitari destinati ai palestinesi.
Convogli carichi di cibo, acqua, attrezzature mediche e per i rifugi, entrano quindi a Gaza una volta effettuati i controlli da parte delle autorità israeliane al valico di Kerem Shalom.
Intanto sono proseguiti nelle scorse ora gli attacchi israeliani nei territori palestinesi.
Al Jazeera parla di decine di palestinesi uccisi.
Un attacco con un drone – dice l’emittente – avrebbe colpito un bar ad al-Mawasi, una zona nel sud della Striscia, designata dall’esercito israeliano come “sicura”.
Mentre un secondo attacco sarebbe andato a segno su una mensa improvvisata utilizzata dagli sfollati sempre nella stessa zona.
I morti sarebbero almeno undici, tra cui due bambini.
Colpita poi anche una casa nel campo profughi di Nuseirat, nella parte centrale di Gaza.
In questo ennesimo attacco sarebbero rimaste uccise almeno tre persone e ferite altre undici.
La situazione dei palestinesi rimasti nella Striscia e dei profughi, molti dei quali fuggiti in Libano – anch’esso sotto bombardamento da parte dell’esercito di Netanyahu – è sempre più preoccupante.
Sugli aiuti a Gaza erano intervenuti anche gli Stati Uniti, intimando a Israele di aumentarli entro trenta giorni.
Tuttavia il Dipartimento di Stato americano ha affermato che, in ogni caso, non saranno presi provvedimenti contro Israele.
Tel Aviv continua a essere considerato un alleato degli Stati Uniti.
Stati Uniti
Donald Trump, fresco di elezione e in attesa dell’insediamento ufficiale alla Casa Bianca del prossimo 20 gennaio, mette insieme la sua squadra, scegliendo i protagonisti del suo mandato anche nelle aree calde del pianeta:
- Mike Huckabee, ex governatore dell’Arkansas, è stato nominato ambasciatore degli Stati Uniti in Israele – di lui Trump si dice certo che “lavorerà senza sosta per portare la pace in Medio Oriente”
- Mike Waltz, già deputato, è stato nominato alla sicurezza nazionale – il neo presidente lo definisce un “esperto delle minacce poste da Cina, Russia, Iran e dal terrorismo globale”, in linea con la politica estera trumpiana e, sempre a detta di Trump, “un sostenitore della pace attraverso la forza”
- Kristi Noem, governatrice del South Dakota, sarà segretaria del Dipartimento per la sicurezza interna – tra i papabili per la vicepresidenza, Noem è nella cerchia dei fedelissimi del magnate americano
- Marco Rubio, già senatore della Florida, potrebbe essere il nuovo segretario di Stato americano – esperto di politica estera, Rubio è un trumpiano convinto e rispecchia la visione in politica estera del futuro presidente, in particolare nelle linee dure adottate nei confronti di Cina e Iran.
- Elon Musk insieme a Vivek Ramaswamy, imprenditore e giornalista già candidato alle primarie, alla guida del nuovo Dipartimento per l’efficienza governativa.
- Pete Hegseth, veterano di guerra e conduttore per anni di Fox News, sarà il nuovo capo del Pentagono.
Venezuela
Nicolás Maduro, il presidente del Venezuela, in suo programma televisivo, ha denunciato lo “sterminio” di arabi e palestinesi da parte di Israele.
Maduro ha attaccato pesantemente Benjamin Netanyahu, paragonando le sue azioni in Palestina a quelle di Adolf Hitler e di Benito Mussolini.
Il presidente venezuelano ha criticato aspramente anche le Nazioni Unite e le organizzazioni a tutela dei diritti umani, accusandole di quello che definisce un “silenzio complice” in merito a quanto sta accadendo in Medio Oriente.
Maduro si è poi rivolto ad António Guterres, Segretario generale dell’Onu, chiedendogli di agire per cacciare Israele dalla Palestina e fermare genocidio.
Norvegia
Cresce la tensione in merito alla questione mediorientale anche in Europa.
Emilie Mehl, ministra della Giustizia e della Pubblica Sicurezza in Norvegia, ha deciso di sospendere Schengen fino all’inizio del mese di dicembre.
L’accordo di Schengen abolisce le frontiere interne al territorio europeo, permettendo il libero passaggio di persone e merci.
Tuttavia, le recenti minacce a obiettivi ebraici e israeliani hanno spinto Mehl a ripristinare i controlli alle frontiere norvegesi.
Inoltre, nel Paese è stato innalzato il livello di minaccia terroristica da moderato ad alto.
Paesi Bassi
Resta alta la tensione anche ad Amsterdam dopo le violenze tra tifoserie locali e israeliane, a margine della partita di calcio tra Ajax e Maccabi Tel Aviv.
Un gruppo di persone armate di mazze e petardi si è scontrato con la polizia, appiccando un incendio su un tram, poi rapidamente spento.
Non è chiaro se i due episodi siano correlati, ma l’attenzione in città è ai massimi livelli.
E le indagini sull’attacco ai tifosi israeliani proseguono.
Sinora hanno portato all’arresto di nove persone accusate di avere preso parte ai pestaggi, mentre altre restano sospettate.
Brasile
Bilaterale Brasile–Cina. Si rafforzano i legami tra i due Paesi nelle intenzioni dei due capi di Stato che le guidano.
In occasione del vertice del G20, previsto per i prossimi 18 e 19 novembre a Rio de Janeiro, il presidente della Cina, Xi Jinping, sarà di nuovo in Brasile.
Il viaggio di Stato prevede anche un incontro con il suo omologo brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva.
Un’occasione per avvicinare ulteriormente i due Paesi.
Il legame economico, di sviluppo e solidarietà ha l’intento di condividere le medesime strategie di sviluppo e diventare un esempio anche per le altre nazioni emergenti.
Cina
La Cina intanto rinsalda i propri legami anche con la Russia di Putin, soprattutto in chiave anti statunitense.
Il segretario del Consiglio di sicurezza nazionale russo Serghei Shoigu, in un incontro a Pechino con il ministro degli Esteri cinese Wang Yi, ha sottolineato proprio l’esigenza dei due Paesi di unirsi per contrastare quella che definisce la politica di “contenimento” degli Stati Uniti nei confronti di Russia e Cina.
Anche il ministro cinese ha parlato di sfide condivise e della necessità di proteggere i loro comuni interessi.
La prospettiva, quindi, è di una più stretta cooperazione, passando per sforzi reciproci di maggiori comunicazione e coordinamento.
Corea del Nord
La Russia è sempre più vicina anche alla Corea del Nord, grazie alla duplice ratifica del trattato di difesa tra Pyongyang e Mosca.
Il documento si intitola “Trattato sul partenariato strategico globale tra la Repubblica Popolare Democratica di Corea e la Federazione Russa”.
Era stato concluso a Pyongyang il 19 giugno 2024, ma il decreto che lo ratifica è stato firmato dal leader nordcoreano Kim Jong Un solo l’11 novembre e dal presidente russo Vladimir Putin il giorno seguente.
Il decreto conferma la vicinanza della Corea del Nord alla Russia nell’ambito della guerra in Ucraina.
Foto in copertina: COP29.
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