Amazzonia, esonda il Rio Negro

Scritto da in data Giugno 28, 2021

In copertina: villaggio di Xixuaú

Emanuela Evangelista

Emanuela Evangelista – biologa italiana, presidente di Amazônia Onlus, già Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana – lancia un appello dal villaggio di Xixuaú, sul fiume Jauaperi, al confine tra gli stati di Amazonas e Roraima, distante cinquecento chilometri da Manaos, centro urbano, finanziario e industriale dell’Amazzonia, nel Nord del Brasile.

«In Amazzonia stiamo registrando allagamenti di portata eccezionale. Quest’anno il porto di Manaus ha registrato un livello record di 30,02 metri sul Rio Negro, il più alto dal 1902, quando sono iniziati i rilievi. Con l’acqua che invade le case sulle rive dei fiumi, la popolazione locale è in una situazione di estrema vulnerabilità, sta perdendo i propri beni ed è esposta sempre più al rischio di contrarre malattie, oltre che a problemi di sicurezza alimentare. Non bastava il Covid…», Emanuela Evangelista.

Le comunità indigene dell’Amazzonia sono abituate e preparate ad affrontare eventi straordinari come le inondazioni stagionali, ma il cambiamento climatico sta modificando la portata di fenomeni ordinari in eventi estremi che si portano dietro effetti disastrosi per gli umani.

«Il bacino amazzonico ha il suo ciclo naturale – continua – da giugno a novembre, con la cosiddetta “vazante”, l’acqua scende e da dicembre a maggio l’acqua risale, effettuando la “piena”. Nell’ultimo decennio il processo di piena e riflusso è diventato più accentuato, con livelli dell’acqua nei fiumi sempre più estremi», continua Emanuela Evangelista dal piccolo villaggio di Xixuaú.

In uno stato di emergenza già causato dalla pandemia del nuovo coronavirus, le piene eccezionali stanno distruggendo le coltivazioni, i piccoli allevamenti e la pesca è diventata impossibile da praticare per la grande quantità di aree allagate.

Emanuela Evangelista conclude: «Procacciarsi il cibo è diventato sempre più difficile e molte famiglie hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni in piena pandemia, nonostante vivano su palafitte. C’è bisogno di tutto: cibo, farmaci, prodotti per l’igiene, carburante per gli spostamenti, risorse economiche per riparare i danni e ricostruire».

Per contattare Amazônia Onluswww.amazoniabr.org – amazonia@amazoniabr.org

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