Congedo Parentale desiderio e realtà

Scritto da in data Gennaio 23, 2021

A cura di Federica Scrollini

La notizia è che la Spagna ha equiparato i congedi di paternità: 16 settimane obbligatorie e per entrambi, anche contemporaneamente, al 100% dello stipendio.
In Italia 10 giorni ai papà e 5 mesi alle mamme.
Sono sufficienti 10 giorni per costruire una relazione con un nuovo essere umano?
I congedi parentali e le politiche per la creazione dei servizi alla prima e primissima infanzia non sono appannaggio di un capriccio amministrativo, in Italia o altrove, ma la loro entità disegna il presente e la visione politica della famiglia e dell’essere umano.
Ormai sappiamo, dopo decenni di pedagogia, che bambini e bambine hanno bisogno di una comunità per crescere, di panorami da scoprire, persone grandi e piccole con cui interagire, giocare, litigare.
Abbiamo bisogno di politiche e servizi che ci accolgano come esseri umani portatori di bisogni, di desideri.
Come uomini e donne che si autoderminano.
La rivoluzione sta, secondo me, nel riconoscere la capacità di autoderminazione anche ai piccoli e alle piccole.
Gli asili nido non servono perché le mamme devono tornare a lavorare stritolate da un capitalismo che grida “produci-consuma-crepa”; gli asili nido sono agenzie educative che dovrebbero liberare il potenziale umano.
Il congedo parentale paritario e autonomo ridisegna le responsabiltà dentro e fuori dalla famiglia, pone sullo stesso piano nel mondo del lavoro uomini e donne che diventano entrambi potenziali genitori e quindi potenziali utilizzatori dei congedi. Nella parità dei congedi si potrebbe disegnare una triade, non più una diade. E questo vale ed è importante tanto per le coppie etero, tanto per quelle gay e per le adottive.

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