Diario dal Cile: L’arrivo
Scritto da Radio Bullets in data Agosto 29, 2023
Dafne Malvasi si trasferisce in Cile. Una scelta difficile quanto ponderata. A volte, però, bisogna seguire la propria strada o quello che si sente, sia giusto fare.
Per il tempo che starà in Sudamerica, ci porterà lì con lei a 50 anni dal colpo di stato e attraverso le sue parole sapremo quello che vede e sente.
Ore 10.42
Non è proprio il mio primo giorno qui, ma è come se lo fosse. Sono uscita, da sola. Scrivo cose sparse, magari senza senso. In uno dei tanti spazi letterari con caffè della città, mi fermo appunto a scrivere e prendere qualcosa.
Sono circondata da poche persone. Qualche tavolino con lavoratori, un paio di amiche chiacchierando e un tavolo con otto donne festanti per un compleanno. Bevono tutti tè o comunque, bevande calde. L’unica intrepida sono io che col mio succo di frutta tropical mix ho osato. L’ultimo strascico d’estate proveniente dall’altro emisfero. Non rinuncio però ad una fetta di torta al cioccolato, alleata ad ogni latitudine. Quella sorta di cibo comfort che da sempre fa compagnia ai miei pensieri. Tutti, vari ed eventuali. Per fortuna o purtroppo.
Guardo l’ora, spesso. I giorni, molto meno. Mi trovo (in)consapevolmente in questo conto alla rovescia… Fino al fatidico 11 settembre. Ecco, questa data, me li raggela i pensieri. Quasi ibernandoli in un freddo protettivo. Una carezza che il cervello mamma fa ai suoi pensieri figli. L’11 settembre, già, do sempre per scontato che il “mio” 11 settembre sia quello di qualsiasi altra persona. Ahimè non è così. Devo accettarlo, non posso fare altrimenti.
So solo che oggi mi trovo a Santiago del Cile. Con un amore immenso e una tenacia appassionata verso questa terra. Provo a scrutare i volti che mi circondano e mi chiedo se anche loro si sentono stretti in una morsa adrenalinica che avvicina verso l’11 settembre. Il “nostro” 11 settembre.
Non oso ancora soffermarmi a lungo sui volti che incrocio. È come se non volessi profanare la sacralità di quello che sento dentro di me, idealizzando coloro che mi circondano. Vorrei alzarmi e avvicinarmi al tavolo delle signore festanti e chiedere: “Scusate l’interruzione… Ecco io vorrei solo chiedervi cosa sia l’11 settembre per voi… Eravate pro Allende? Voi siete a favore del – ni olvido, ni perdón -, o a favore dell’amnistia/amnesia della memoria…
“Non sarete mica a favore di Pinochet? Per la serie: anche lui ha fatto cose buone? Magari i treni arrivavano in orario pure qui, vero? E davanti a quegli occhi increduli per tanta inutile sfrontatezza da parte mia, concludere la mia assurda fanta-intervista con un “buon compleanno, buona continuazione”.
Nota per il lettore: Il colpo di Stato in Cile del 1973 rappresentò il rovesciamento del governo democraticamente eletto presieduto da Salvador Allende da parte dell’esercito e della polizia nazionale, avvenuto l’11 settembre. Evento fondamentale della storia del Cile, il colpo di Stato è simbolo della guerra fredda e dell’ingerenza degli Stati Uniti d’America nelle questioni interne dei paesi dell’America Latina.
Dafne Malvasi
Sono Dafne, una napoletana che non ama il caffè ma ha una venerazione per la mozzarella di bufala.
Leggo, ascolto, scrivo e racconto storie di donne: le loro parole e le loro vite come forma di (r)esistenza. Amo la poesia e i sud del mondo. E tutto ciò che non conosco e mi sorprende con una felicità inattesa.
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