Dite: “robot cheese”

Scritto da in data Aprile 17, 2019

 

Debutto inglese per una piccola ma tecnologica fotografa. Si chiama Eva e pare abbia tutte le intenzioni di diventare il nuovo intrattenimento di feste e matrimoni. Segni particolari: non è umana. Certo, perché Eva è robot photo booth.
Raffaella Quadri per Radio Bullets. Musiche: Felix Mendelssohn – Marcia Nuziale
Photo credits: Service Robots.

Aprile, tempo di fiori d’arancio, abiti bianchi e bomboniere, come a dire: tempo di matrimonio.
Con la primavera giunge anche il momento, per molte coppie, di convolare a giuste nozze dopo mesi trascorsi tra preparativi e una buona dose di generale isteria organizzativa. Tra le decisioni che gli sposi devono compiere vi è anche la scelta del fotografo chiamato a realizzare servizi fotografici, filmini e un numero di provini da fare invidia a una sfilata di alta moda. Ma che dire, il giorno delle proprie nozze è unico – o almeno lo è nelle intenzioni – e immortalare per sempre un sorriso della sposa o una lacrima della prozia, di cui nessuno guardando l’album di nozze si ricorderà mai né il nome né perché sia stata invitata, non ha prezzo.

Nel Regno Unito una coppia di giovani sposi – Meg e Gary – ha ingaggiato un fotografo un po’ particolare. Una fotografa, in realtà, perché Eva – questo il suo nome – è una signorina alta un metro e mezzo, che chiacchiera con tutti ed è capace di muoversi agilmente in mezzo alla gente; segni particolari: non è umana.
Eva è un robot umanoide appositamente progettato per interagire con gli esseri in carne e ossa; nella fattispecie con gli ospiti di un qualsiasi evento.
È in grado di muoversi in libertà grazie a sensori a infrarossi che le permettono anche di evitare eventuali ostacoli ed dotata di riconoscimento facciale ovvero è programmata per riconoscere con facilità i volti degli invitati ai quali si avvicina e discretamente chiede loro se desiderino che gli scatti una fotografia.
La simpatica robottina sorregge uno schermo touch screen da 23,8 pollici personalizzabile con video, messaggi o loghi particolari e dotato di un’interfaccia facile da utilizzare. Attraverso questo display, una volta scatta la fotografia, è possibile scegliere se stamparla istantaneamente – utilizzano una Print Station – o condividerla sui social media.
Eva è dunque un’alternativa, più che al fotografo professionista, al photo booth ovvero la più classica cabina fotografica o la postazione appositamente allestita con tanto di scenario dove gli invitati a una festa possono scattarsi selfie da conservare o condividere.
A differenza però dei più classici photo booth, Eva si sposta liberamente e interagisce con i presenti.

Le nozze dei due ragazzi inglesi sono state il primo ingaggio in un matrimonio di Eva dopo essere stata lanciata nel mondo del business due mesi fa circa dall’azienda Service Robots. Ma non è la sola opzione che la società propone, sul suo sito web è possibile acquistare ma anche solo noleggiare diversi tipi di robot. Oltre a Eva, la fotografa, ci sono la cameriera Amy, Sanbot perfetto per eventi aziendali e robot con altre mansioni come diffondere messaggi pubblicitari, dare informazioni e interagire in vario modo con il pubblico. Il loro utilizzo è già richiesto per esempio in fiere e manifestazioni commerciali; mancava giusto buttarsi nel dorato mondo del wedding planning.
È facile immaginare che Eva non sarà mai Helmut Newton e non riuscirà nemmeno ad avere la sensibilità di cogliere la lacrimuccia dell’ignota prozia, ma potrà essere un modo divertente di immortalare gli istanti di una festa di nozze, facendo divertire gli ospiti.

Technomondo vi propone inoltre altre novità e curiosità dal mondo della robotica, scopritele.

Questa settimana, sempre su Radio Bullets, potete ascoltare anche:
tra gli approfondimenti le elezioni in Ucraina di Julia Kalashnyk,
l’invio alla lettura dedicato questa volta ai bambini con la rubrica Un libro sul comodino a cura di Alessandra Dalla Gassa,
e ancora Mondo Roma di Gianguido Palumbo, la rubrica Sport curata da Giuliano Terenzi, Vieni via con me di Eleonora Viganò e naturalmente i nostri notiziari.
Mentre nella rubrica Parole scompigliate Barbara Schiavulli ci racconta il Venezuela.

 

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