Gaza: uccisa star del calcio

Scritto da in data Luglio 8, 2025

Il calciatore palestinese Muhannad Fadl al-Lay è morto giovedì in seguito alle ferite riportate in un attacco israeliano contro la sua abitazione avvenuto lunedì nel campo profughi di al-Maghazi, nel centro della Striscia di Gaza.

La sua è la seconda morte di un calciatore palestinese in una sola settimana nell’enclave sotto assedio.

Una carriera spezzata dalla guerra

Al-Lay giocava per l’Al-Maghazi Services Club e aveva militato anche nella nazionale palestinese. La Federcalcio Palestinese ha dichiarato che un drone ha lanciato un missile contro la stanza in cui dormiva, al terzo piano della casa di famiglia, provocandogli un’emorragia cerebrale fatale.

Secondo la stessa fonte, Lay aveva tentato di lasciare Gaza per raggiungere sua moglie in Norvegia prima dell’inizio della guerra, ma non era riuscito a ottenere l’autorizzazione all’uscita.

Il suo club lo ha ricordato sui social come “eroe e capitano”, affidandosi alle parole della fede: “Chiediamo a Dio di averne misericordia e di concedergli un posto nei Suoi ampi giardini. Da Dio veniamo e a Lui ritorniamo.”

Dalla gioventù al professionismo: la storia di Lay

Lay aveva iniziato la sua carriera proprio nell’Al-Maghazi, per poi emergere nelle squadre giovanili e contribuire alla promozione del club nella Premier League palestinese 2016/2017.

Dopo due stagioni con lo Jabalia Youth Club, era passato al Gaza Sports Club. Una lesione al ginocchio aveva interrotto temporaneamente la sua carriera, prima del ritorno al Maghazi.

Un massacro tra gli atleti: oltre 585 vittime

Con la sua morte, sale ad almeno 585 il numero di sportivi uccisi da Israele in oltre 600 giorni di guerra su Gaza, di cui 265 erano calciatori. All’inizio della settimana, anche il calciatore Mustafa Abu Amirah è stato ucciso in un raid israeliano su un caffè sulla spiaggia di Gaza City, l’al-Baqa Cafe, dove hanno perso la vita almeno 33 palestinesi e 50 sono rimasti feriti.

Tra le vittime anche Malak Musleh, la più giovane pugile donna di Gaza.

Guerra allo sport: infrastrutture e stadi distrutti

Dall’inizio della guerra il 7 ottobre 2023, 264 strutture sportive a Gaza sono state colpite, 184 completamente distrutte. Dodici stadi, finanziati dalla Fifa, sono stati rasi al suolo. Altri sono diventati rifugi per sfollati.

L’attacco sistematico allo sport è parte del più ampio disastro umanitario che ha causato oltre 57.130 morti e 135.170 feriti, secondo i dati ufficiali palestinesi.

Fifa sotto pressione: l’accusa contro l’associazione israeliana

A fine giugno, un gruppo di esperti legali – tra cui due ex relatori speciali ONU – ha inviato una lettera alla Fifa denunciando che Israele e la sua federazione calcistica (IFA) violano il diritto internazionale, organizzando partite nei territori palestinesi occupati.

Due comitati della Fifa stanno ancora indagando su due denunce presentate dalla Federcalcio Palestinese (PFA) nel marzo 2024: una riguarda la discriminazione sistematica da parte dell’IFA, l’altra l’uso di insediamenti illegali come sedi di squadre.

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