Cisgiordania: 14 ministri israeliani chiedono l’annessione
Scritto da Radio Bullets in data Luglio 3, 2025
Mercoledì sera, 14 ministri del partito Likud del premier israeliano Benjamin Netanyahu hanno chiesto formalmente al governo israeliano di annettere immediatamente la Cisgiordania occupata. La richiesta è contenuta in una lettera indirizzata a Netanyahu e condivisa sui social dal ministro delle Finanze e leader dell’estrema destra Bezalel Smotrich.
L’obiettivo: applicare la “sovranità” entro luglio
I firmatari chiedono di applicare la sovranità israeliana su “Giudea e Samaria” – la definizione biblica utilizzata dalla destra israeliana per indicare la Cisgiordania – entro la fine della sessione estiva della Knesset, prevista per il 27 luglio.
Secondo i ministri, l’attuale clima politico internazionale, caratterizzato dal sostegno degli Stati Uniti e del presidente Donald Trump, rappresenterebbe una “finestra strategica favorevole” per procedere con l’annessione.
Il timore della destra: uno Stato palestinese “è una minaccia esistenziale”
La lettera lancia anche un monito: riconoscere solo i blocchi di insediamenti israeliani e creare uno Stato palestinese sul resto del territorio costituirebbe una “minaccia esistenziale per Israele”.
Una posizione che rifiuta in toto la soluzione a due Stati e si inserisce nel solco dell’espansione coloniale attuata negli ultimi anni nei territori occupati.
Chi sono i firmatari
Tra i firmatari della lettera figurano ministri chiave del governo israeliano: Difesa, Economia, Agricoltura, Energia, Comunicazioni, Trasporti, Giustizia, Turismo, Innovazione, Cultura, Affari della Diaspora, Istruzione, Uguaglianza sociale, Cooperazione regionale, oltre al presidente della Knesset Amir Ohana.
Una presa di posizione collettiva che evidenzia come l’annessione della Cisgiordania non sia più solo retorica dell’estrema destra, ma proposta concreta nelle mani di ministri di governo.
La Cisgiordania: parte integrante dello Stato palestinese
L’Autorità Palestinese ha ribadito che la Cisgiordania è una parte fondamentale dello Stato palestinese futuro e che ogni annessione rappresenterebbe la fine della soluzione a due Stati, sostenuta per decenni dalla comunità internazionale.
Israele occupa la Cisgiordania dal 1967 e da allora ha costruito centinaia di insediamenti illegali che ospitano oltre 700.000 coloni.
Dall’attacco a Gaza all’espansione in Cisgiordania
Dall’inizio della guerra su Gaza nell’ottobre 2023 – definita da numerosi osservatori una guerra genocida – Israele ha accelerato le attività di colonizzazione in Cisgiordania. Secondo fonti palestinesi, almeno 988 persone sono state uccise e oltre 7.000 ferite da soldati israeliani e coloni armati nello stesso periodo.
L’occupazione israeliana è illegale: lo ha detto la Corte Internazionale
Nel luglio 2023, la Corte Internazionale di Giustizia dell’Aia ha dichiarato che l’occupazione israeliana dei Territori palestinesi è illegale e ha invitato Israele a ritirarsi da tutti gli insediamenti in Cisgiordania e Gerusalemme Est.
A meno di un mese dalla fine della sessione parlamentare israeliana, il rischio che l’annessione diventi realtà è concreto. E mentre la comunità internazionale resta paralizzata, sul campo si moltiplicano le vittime e si ridisegna – con la forza – la geografia del futuro.
Foto di copertina: Ahmed Bader/Unsplash
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