“Operazione fazzoletto rosso”: un selfie per non dimenticare
Scritto da Radio Bullets in data Agosto 30, 2021
Un selfie per non dimenticare. Un selfie per mantenere desta l’attenzione su quanto stanno vivendo le donne e le bambine afghane. Nove Onlus lancia “operazione fazzoletto rosso”, invitando a fotografarsi con un fazzoletto rosso e a postare le fotografie su tutti i social, accompagnate all’hashtag #saveafghanwomen, la campagna lanciata insieme a Radio Bullets.
Un richiamo alla mobilitazione generale per non lasciare che si spengano le luci sul dramma che si sta compiendo in questi giorni in Afghanistan e che rischia di rigettare nell’ombra le donne afghane. Dopo vent’anni di faticose prime conquiste, fatte di piccoli passi verso l’ottenimento di diritti quali lo studio, il lavoro, l’indipendenza, il ritorno dei talebani al potere rischia di cancellare tutto.
Ecco quindi che Nove Onlus si è mobilitata, insieme a Radio Bullets, Trust Nel Nome della Donna, Il Cantiere delle Donne, Werest.art, 6libera e molte altre associazioni.
L’invito è a compiere un gesto ormai diventato abituale, quello del selfie, che per una volta può fare la differenza, diventando un mezzo in più per mantenere desta l’attenzione sul dramma afghano e soprattutto sul rischio elevatissimo che ora corre la popolazione femminile di quel paese.
Una voce forte, all’unisono perché non ci si dimentichi di loro. Non permettiamo che generazioni di donne, ragazze e bambine afghane tornino a essere invisibili.
L’iniziativa prende il nome dall’omonima operazione che ha permesso, con l’aiuto del Reggimento Carabinieri “Tuscania”, di individuare e prelevare al cancello dell’aeroporto di Kabul le donne presenti sulle liste coordinate dall’associazione Nove Onlus, riconosciute proprio grazie al segno distintivo del fazzoletto rosso. Per migliaia di persone che sono riuscite a superare quel varco che ha segnato per giorni il confine verso una nuova vita, tante altre sono rimaste in Afghanistan in pericolo di vita. Tra loro le più a rischio sono proprio le donne.
Nove Onlus, che in Italia sta organizzando una rete di supporto e inserimento per coloro che sono riusciti a essere evacuate da Kabul, prosegue il suo impegno anche in Afghanistan, continuando a operare come possibile per donne, bambini e persone disabili. In particolare sta preparando un’operazione di emergenza per fornire cibo e assistenza sanitaria alla popolazione. Al momento nel paese vi sono 14 milioni di afghani a rischio di fame e oltre 2 milioni di bambini malnutriti.
Nelle parole delle donne sinora giunte in salvo in Italia si ritrovano la felicità di poter avere la possibilità di iniziare una nuova vita e il dolore e la preoccupazione per chi è ancora nel paese. Alla notizia degli attentati suicidi, dolore e preoccupazione si rinnovano. «Gli attentati di ieri ci hanno fatto perdere la speranza che le persone in pericolo rimaste in Afghanistan possano salvarsi», ha dichiarato a Nove Onlus una delle ragazze portate in salvo dall’associazione.
Passata dall’aeroporto di Kabul qualche giorno prima degli attentati, era stata anche lei tra le persone che si accalcavano ai gate; una folla fatta di uomini, donne e bambini. «Quando abbiamo sentito degli attacchi − ha detto − abbiamo immaginato quante vittime avessero fatto».
In copertina: foto di Nove Onlus.
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