Siria: In collegamento Andrea Sparro
Scritto da Radio Bullets in data Dicembre 2, 2024
Peggiora la situazione in Siria coinvolta in intensi combattimenti nella zona di Aleppo. Le forze jihadiste filo-turche hanno recentemente conquistato la città, segnando la prima volta dal 2016 che i ribelli riescono a entrare nel centro di Aleppo, precedentemente sotto il controllo governativo.
E’ in corso una massiccia fuga di civili, con oltre 15.000 persone già sfollate e migliaia di auto in movimento verso le aree circostanti. In collegamento da Damasco Andrea Sparro di WeWorld.
“In questo momento mi trovo a Damasco, dove abbiamo il nostro ufficio di coordinamento e da dove stiamo seguendo l’evoluzione degli eventi. Quello che abbiamo visto negli ultimi tre giorni è un’avanzata molto veloce e delle forze di alcune delle forze di opposizione al governo di Assad provenienti dal dal nord ovest.
Ayat Tahrir al Sham, Jabhat al Nusra sono forze di matrice islamista. Queste forze hanno preso molto velocemente prima i villaggi a ovest di Aleppo e poi la città di Aleppo, che adesso è quasi interamente sotto il loro controllo.
Esiste una porzione della città che è sotto il controllo delle Syrian Democratic Forces che vengono invece dal dal nord est dove ci sono anche i curdi una zona in cui c’è il supporto americano e queste forze. Le forze che vengono dal nord ovest nel giro di pochi giorni sono entrate ad Aleppo.
Le forze del Governo si sono ritirate quasi subito perché c’è stata una una differenza della forza militare in gioco molto evidente e hanno iniziato a scendere verso sud nel governatorato di Hama e si stanno avvicinando a Homs.
In questo momento Damasco non è stata toccata, anche se ovviamente esiste la possibilità nelle prossime ore nei prossimi giorni che anche Damasco sia interessata da da scontri e da cambi di bandiera.
In questo momento noi abbiamo ad Aleppo una ventina di colleghe e colleghi che sono chiuse in casa da diversi giorni escono solo per cercare di procurarsi del del cibo che diventato è diventato un’impresa molto molto difficile e alcuni di loro hanno deciso volontariamente di lasciare la città e si sono messi in viaggio per Damasco e i più fortunati sono riusciti a trovare le strade libere.
Alcuni colleghi ci hanno messo più di 24 ore imbottigliati nel traffico, nelle poche strade a disposizione per uscire da Aleppo. La notizia degli ultimi minuti è che a breve, in molte zone della città di Aleppo e tutte le comunicazioni via cellulare internet verranno interrotte.
Noi ci aspettiamo che a breve verranno sostituite da servizi di comunicazione turchi, ovvero quelli che vengono dal dal nord ovest. In questo momento nella zona di Aleppo, le ONG non riescono a fornire supporto alla popolazione proprio perché il cambio e di controllo militare dunque anche politico della zona rende molto difficile coordinare i movimenti e gli spostamenti.
Quindi siamo in attesa di capire che cosa accadrà nelle prossime ore.
Stiamo lavorando molto da vicino con le Nazioni Unite e con tutto l’apparato umanitario per cercare di capire in che modo possiamo continuare a supportare la popolazione in quelle in quelle aree. Parliamo di milioni di persone che hanno un estremo bisogno di supporto umanitario.
Siamo anche ovviamente in contatto con l’ambasciata italiana per monitorare gli aspetti di sicurezza e valutare se la presenza di staff italiano e internazionale in Siria è ancora sicuro. Al momento contiamo di rimanere in Siria finché le condizioni lo permetteranno, perché il nostro compito, il nostro dovere di operatrici e operatori umanitari è fare tutto il possibile per offrire supporto alla popolazione”.
WeWorld è prensente in Siria dal 2011, prima dell’inizio della crisi, con 3 uffici: Damasco, Aleppo e Deir-ez-Zor. Nel 2024 abbiamo iniziato a operare nel governatorato di Raqqa. Il nostro lavoro si concentra sull’educazione in emergenza, sull’acqua e servizi igienici e sanitari (WASH) e, più recentemente, sull’early recovery e livelihood.
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