Siria, MSF: “Ex detenuti torturati”

Scritto da in data Dicembre 15, 2024

Le équipe di Medici Senza Frontiere (MSF) hanno ricevuto nell’ospedale di Idlib pazienti che erano stati detenuti e imprigionati a Damasco e in altre zone della Siria.

MSF non ha accesso a Damasco, ma questi pazienti sono stati indirizzati a MSF da un’altra organizzazione.

Le équipe mediche di MSF stanno fornendo le cure necessarie per aiutarli a riprendersi. Lo spiega una nota.

“Abbiamo in cura un ex detenuta che trascorso 8 anni nella prigione di Sednaya. Oggi ha 27 anni. È entrata in prigione con suo figlio che all’epoca aveva 3 mesi, oggi ne ha 8. Il bambino non sa cosa sia un biscotto, un albero o un uccello, nemmeno un giocattolo con cui giocare. Non sa leggere né scrivere. Ha visto sua madre subire abusi fisici e sessuali. È stato davvero difficile parlare con lui”, raccontano Omar al Omar, responsabile delle attività di salute mentale di MSF a Idlib, e Bilal Mahmood Alsarakibi, responsabile medico di MSF.

Ascolta le testimonianze

MSF in Siria

In Siria nord-orientale, MSF supporta cliniche di assistenza sanitaria di base offrendo cure per malattie non trasmissibili, supporto psicologico e gestendo un ambulatorio per la malnutrizione e un pronto soccorso.

Le équipe di MSF gestiscono un impianto di purificazione dell’acqua nel campo di Ad Al-Hol e rispondono spesso a focolai di morbillo e colera.

“Dopo l’escalation armata delle scorse settimane migliaia di persone sono sfollate verso il nord-est e ora hanno bisogno di aiuti.

Msf fornisce aiuti nei rifugi per le persone sfollate.

“Stiamo distribuendo tende, coperte, materassi e latte aritificiale, fornendo acqua pulita e gestendo la manutenzione delle latrine per prevenire la diffusione di malattie.

Nel nord-ovest della Siria 4 milioni di persone vivono in condizioni disperate a causa di una guerra che va avanti da 13 anni. Circa la metà di loro vive ancora in tende, anche ora che è inverno”.

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