Sonore vibrazioni
Scritto da Raffaella Quadri in data Aprile 24, 2025
Per iniziare ad avere buone e salutari abitudini di vita non è mai troppo tardi, e con l’arrivo della primavera ci si sente anche più motivati.
Si ha voglia di muoversi e di farlo all’aria aperta. L’importante però è farlo in sicurezza.
In questo le cuffie tecnologiche possono aiutarci. Come? Scopriamolo insieme.
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I primi mesi caldi dell’anno sono sempre ricchi di buoni propositi, soprattutto sportivi, ideali per levarci qualche senso di colpa del passato inverno e per prepararci al pieno della bella stagione.
Ognuno di noi, ammettiamolo, ha iniziato il nuovo anno con un sacco di buoni propositi… sacco che poi, di solito, si svuota più velocemente di quello di Babbo Natale la notte del 24 dicembre.
Ma provarci ogni anno fa parte della tradizione del “nuovo inizio” cui non si rinuncia facilmente.
Senza dimenticare che lo sport cancella ogni colpa commessa durante i giorni festa con le gambe sotto al tavolo – pur sempre una forma di sport.
Ecco quindi che, dopo un pigro inverno, si torna alla vita all’aria aperta.
Lo sport più accessibile, ma non certo meno faticoso, è quello della corsa o della camminata.
Quindi: tuta, scarpe, musica nelle orecchie e via.
Ma la musica nelle orecchie è davvero una buona idea?
Tecnologia e sport: l’uso di auricolari
In termini di sicurezza auricolari e cuffie non sono proprio la migliore scelta.
Che si corra in un parco o in strada, i suoni nelle orecchie ci impediscono di sentire tutto ciò che ci sta attorno.
Lo stesso vale per le conversazioni telefoniche, che spesso accompagnano i nostri passi durante le passeggiate, ma che non permettono di prestare la dovuta attenzione ai rumori ambientali.
E questo può essere molto pericoloso.
Gli strumenti tecnologici possono però aiutarci.
Tra loro ci sono le cuffie tecnologiche progettate e brevettate già nel 2011 dall’azienda olandese Shokz.
Si tratta di speciali dispositivi che permettono di ascoltare musica o di comunicare con altre persone restando consapevoli dell’ambiente circostante.
Si indossano come le più comuni cuffie ad archetto o poggiate direttamente sulle orecchie, ma senza coprirle e soprattutto senza entrare nel padiglione auricolare.
Ed è proprio questo particolare a fare la differenza.
Suono a conduzione ossea
Le cuffie progettate dall’azienda olandese sfruttano la conduzione ossea.
Questa tecnologia trasmette il suono sfruttando le vibrazioni inviate attraverso gli zigomi.
Grazie ad alcuni componenti di vibrazione, il suono è convertito in vibrazioni meccaniche trasmesse attraverso la pelle e l’osso temporale, fino ad arrivare alla coclea.
Il suono si propaga così all’orecchio interno senza però passare per il canale uditivo esterno o per il timpano, come avviene invece con i tradizionali trasmettitori a conduzione aerea.
Per questo motivo le cuffie tecnologiche sono state chiamate Open-Ear.
Il loro funzionamento consente al suono di essere percepito in maniera chiara e con un’alta qualità, anche se ci si trova in un ambiente rumoroso.
Per di più, senza arrecare disturbo alle persone circostanti, in quanto – come si è detto – le onde sonore non vengono diffuse nell’aria.
Soprattutto, questa modalità di riproduzione del suono consente di continuare a percepire suoni e rumori che provengono dall’ambiente circostante, e che possono essere percepiti in quanto passano normalmente attraverso il canale uditivo e il timpano.
Si resta quindi consapevoli di ciò che accade intorno e questo garantisce una maggiore sicurezza, soprattutto se ci si trova all’aperto.
Anche mentre si corre o si passeggia in un parco o nella natura o, ancora, mentre si cammina per strada in città non si è mai isolati acusticamente, pur ascoltando musica o parlando al cellulare.
La tecnologia nata da uno spazzolino
L’idea della conduzione ossea ha una storia singolare.
Sarebbe venuta a un ingegnere di Shokz mentre si lavava i denti.
Si accorse che le vibrazioni dello spazzolino elettrico che stava utilizzando, a una certa inclinazione, riuscivano a trasmettere un suono attraverso i denti e l’osso temporale.
Da lì l’intuizione di sfruttare l’inclinazione del trasduttore posizionato sulla pelle per consentire la trasmissione migliore del suono.
Dal primo brevetto, la tecnologia è stata ottimizzata e sono state studiate soluzioni sempre più comode.
I tecnici dello Shokz Lab hanno sviluppato anche modelli di cuffie che si potessero adattare al meglio alle orecchie degli utilizzatori.
Attraverso la stampa 3D, per esempio, hanno creato un gancio auricolare ergonomico e flessibile.
È dotato di una struttura in silicone a doppio strato che gli permette di conformarsi alla forma dell’orecchio della maggior parte delle persone.
La tecnologia della cancellazione di fase acustica
La tecnologia a conduzione ossea non è però l’unica sviluppata da Shokz nel campo dell’ascolto open-ear.
L’azienda olandese ha ingegnerizzato anche la tecnologia DirectPitch, un’innovativa tecnologia a conduzione aerea.
Nata da una precedente versione – LeakSlayer – sviluppata nel 2013, questa soluzione si basa sul principio della cancellazione di fase acustica.
Secondo tale principio, due suoni esattamente uguali, ovvero che abbiano le stesse frequenze, ma con fase opposta – tecnicamente si dice che sono in contro-fase – si annullano a vicenda. Ovvero, insieme generano silenzio.
In questo modo, quindi, nella tecnologia DirectPitch l’introduzione di onde sonore con fasi opposte permette di contrastare la dispersione del suono.
Mentre il particolare design degli auricolari, caratterizzato da prese d’aria multiple, ha il compito di contribuire a cancellare suoni e pressione sonora che non vadano verso il condotto uditivo, migliorando così l’ascolto.
Quali applicazioni delle cuffie open-ear?
Le cuffie open-ear possono essere usate per diverse applicazioni:
- sport
- nuoto
- motociclismo
- ufficio
In particolare le due tecnologie hanno portato l’azienda a creare due diverse linee di prodotto destinate a differenti applicazioni.
In genere, le cuffie a tecnologia a conduzione ossea sono utilizzate maggiormente per applicazioni sportive, mentre la tecnologia a conduzione aerea è preferita per utilizzi in contesti quotidiani.
Inoltre, la versione professionale per l’utilizzo in ufficio nel suo nuovo e ultimo modello – chiamato Open-Ear Professional OpenMeet – è stata presentata alla fiera dell’elettronica consumer CES che si tiene ogni anno a Las Vegas nel mese di gennaio.
Si tratta di un modello di cuffie studiate per le comunicazioni professionali, con tecnologia a conduzione ossea.
I trasduttori imbottiti si appoggiano sugli zigomi, con una struttura ergonomica che può essere facilmente regolata per essere confortevole anche se usata per ore.
La nuova OpenMeet ha vinto il CES Innovation Awards 2025, nella categoria “Headphones & Personal Audio”.
Non ci sono più scuse, quindi, per restare sul divano e non fare sport.
Ed è pure inutile che vi tappiate le orecchie tanto, con queste nuove cuffie, mi sentirete lo stesso!
Musica: “The Reign of The Wolf” – Brad Hill (Audio)
Foto in copertina: Dieter – Pixabay
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