10 febbraio 2020 – notiziario in genere

Scritto da in data Febbraio 10, 2020

Spagna, inizia da Madrid la mobilitazione verso l’8 marzo. Negli Stati Uniti il dibattito sulla depenalizzazione della prostituzione entra nella campagna elettorale. In Messico la Fiscalìa vorrebbe eliminare il reato di femminicidio, mentre la legge sull’amnistia in Turchia potrebbe interessare anche chi si macchia di reati sessuali sui minori.

Questo e molto altro nel web notiziario in genere di Radio Bullets, un podcast di notizie dal mondo oggi a cura di Paola Mirenda. Musiche di Walter Sguazzin.

Spagna

Andalusia, manifestazione ieri a Siviglia di diecimila donne contro la risoluzione dell’Istituto andaluso delle mujeres che ha escluso dal sostegno finanziario 241 progetti nel campo dell’uguaglianza di genere, dell’esclusione sociale e dello sradicamento della cultura sessista. Le organizzatrici della manifestazione hanno chiesto le dimissioni della ministra per l’uguaglianza, le politiche sociali e la conciliazione, Rocío Ruiz. La manifestazione di ieri era il punto di arrivo dell’iniziativa lanciata il 15 gennaio scorso e denominata Treno per la dignità.

Ma non è stata l’unica manifestazione: a Madrid settemila donne hanno dato vita a una #cadenafeminista, prima mobilitazione lungo la strada che porterà all’8 marzo.

Stati Uniti

C’è una questione che spesso emerge nel dibattito femminista ed è quella della prostituzione: diritto da rivendicare come libertà o sottomissione al desiderio maschile? Negli Stati Uniti la discussione è tornata di attualità da qualche mese, precisa,mente da ottobre, in seguito alla spaccatura che si è avuta nella Now, National Organization for Women, al momento di prendere posizione sulla proposta di legge della città di Washington per depenalizzare la prostituzione. Mentre la sezione locale di Now decideva di appoggiare la proposta, la leader nazionale, Toni Van Pelt, femminsita storica e volto noto delle battaglie per l’emencipazione negli Stati Uniti, parlava nel consiglio comunale di Washington spiegando la sua contrarietà: “Questa legge renderebbe la città la prima destinazione per il turismo sessuale e costituirebbe una seria minaccia per i diritti delle deonne”. Il lavoro sessuale, ha aggiunto, “è la versione più estrema dell’oppressione violenta delle donne”. La posizione ufficiale dell’Organizzazione non è condivisa da tutti, meno che mai dalla sezione locale di Now. Ora, in vista delle elezioni presidenziali, il tema è stato affrontato anche in campagna elettorale. Un sondaggio realizzato la settimana scorsa da Data Progress mostra come più del 50 per cento dell’elettorato sia a favore di una depenalizzazione, percentuale che sale quasi al 70 per cento nella fascia tra i 18 e i 44 anni.

Questione di soldi

Una ricerca della Ong Oxfam sui finanziamenti pubblici destinati a colmare il divariodi genere mostra come moltissimi dei progetti presentati e che ottengono fondi abbiano in realtà solo un piccolissimo focus sulle questioni di disuguaglianza, elemento che viene inserito nei progetti al solo scopo di farli approvare. In sostanza, scrivere che il proprio progetto elimina o punta a eliminare le differenze di genere, darà una chance in più di vederlo approvato. Nella sostanza, però, non porterà nessun effettivo contributo alla lotta per la parità. Dal 2006 al 2017, scrive l’organizzazione, i finanziamenti per i progetti di generi nei Paesi Ocse sono aumentati del 300 per cento, passando da 15 miliardi di dollari a oltre 45 miliardi. Esaminando i sette macroprogetti gestiti dai sette più grandi donatori – per un totale di 72 progetti con un costo di 6 miliardi di dollari – solo due progetti presentavano tutti i criteri minimi che l’Ocse ha stabilito siano necessari per poter parlare di progetti di qualità sulla parità di genere.

Messico

Proteste dopo la proposta di eliminare dal codice penale il delitto di feminicidio, che resterebbe solo una aggravante in caso di omicidio. A farla era stato, pochi giorni fa, il responsabile della Fiscalía General de la República (FGR), Alejandro Gertz Manero. Il reato era stato introdotto nel 2012 in Messico – dove nel 2019 sono state 1006 le donne uccise per il loro genere – ed era specificato come il crimine di togliere la vita a una donna esclusivamente per ragioni di genere.

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