10 maggio 2021 – Notiziario
Scritto da Barbara Schiavulli in data Maggio 10, 2021
Ascolta il podcast
- Afghanistan: sale il bilancio delle vittime della scuola femminile, funerali di massa / I talebani dichiarano tre giorni di “cessate il fuoco” per l’Eid (copertina).
- Israele e Palestina: la Corte Suprema israeliana rinvia l’udienza sugli sfratti di Gerusalemme Est.
- Muore in detenzione Khet Thi, poeta del Myanmar: è il terzo poeta a morire dal colpo di Stato.
- Messico: ucciso un altro giornalista.
- Dottore russo che ha curato Navalny, misteriosamente scomparso.
Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin
Iraq
Manifestanti hanno bruciato pneumatici e bloccato strade nella città irachena di Karbala, dopo che un importante attivista civile è stato ucciso da uomini armati. Ihab Jawad al-Wazni è stato ucciso nelle prime ore di domenica vicino casa sua nella città a maggioranza sciita, secondo una dichiarazione del ministero della Difesa iracheno. Nessun gruppo ha rivendicato la responsabilità. Al-Wazni, figura di spicco nelle proteste contro il governo della città, è stato sepolto domenica mattina. Testimoni hanno detto che centinaia di persone sono scese in piazza a Karbala in manifestazioni che condannano l’assassinio dell’attivista. I manifestanti hanno bloccato una serie di strade principali della città e hanno chiesto alle forze di sicurezza di trovare e identificare gli assassini di al-Wazni minacciando di intensificare le proteste se gli autori non verranno trovati. L’uccisione di al-Wazni è vista dagli iracheni come un messaggio delle milizie affiliate ai partiti politici che non amano essere criticati. «Il sangue di Ihab al-Wazni non è stato vano… Il tuo sangue non è stato sprecato», ha detto un manifestante.
Circa 30 attivisti sono morti in uccisioni mirate e dozzine di altri sono stati rapiti, alcuni detenuti per breve tempo, dall’ottobre 2019. Tali omicidi vengono normalmente compiuti nel cuore della notte da uomini in motocicletta e nessuno ne rivendica la responsabilità.
Israele e Palestina
Non si placano gli scontri tra manifestanti palestinesi e polizia israeliana a Gerusalemme Est. A Damascus Gate circa 200 dimostranti hanno lanciato sassi contro gli agenti che hanno risposto con lancio di granate stordenti e cariche per disperdere le persone. Incidenti sono segnalati anche nel quartiere di Sheikh Jarrah, dove la polizia è intervenuta contro i manifestanti palestinesi dopo che “fuochi d’artificio” sono stati lanciati contro le case. Tafferugli anche a Haifa, nel nord di Israele, dove, sempre secondo i media, dieci manifestanti sono stati arrestati.
Due razzi sono stati lanciati ieri sera da Gaza verso il territorio israeliano. Lo ha riferito il portavoce militare secondo cui uno di essi è stato intercettato dal sistema Iron Dome. Non ci sono state vittime. Decine di incendi sono stati segnalati nei campi agricoli israeliani per continui lanci di palloni incendiari da Gaza. Israele ha avvertito Hamas che potrebbe regire «con potenza» al ripetersi di attacchi.
Re Abdallah di Giordania, in una telefonata con il presidente Mahmoud Abbas, ha condannato «le violazioni e le misure israeliane» sulla Spianata delle Moschee. Il monarca ha sottolineato che «devono cessare immediatamente le pericolose provocazioni contro gli abitanti di Gerusalemme». Poco dopo il ministero degli Esteri giordano − ha riferito la Petra − ha convocato l’incaricato di affari israeliano ad Amman al quale è stata espressa «la condanna del governo giordano per le continue violazioni a danno della santa Moschea di Al-Aqsa, gli attacchi sulla Spianata ai fedeli e agli abitanti di Gerusalemme, specialmente a Sheikh Jarrah». Durante il fine settimana centinaia di palestinesi sono stati feriti e decine ricoverati in tutti gli ospedali di Gerusalemme.
Let us take you back to when the Israeli violence and aggression against the Palestinian worshippers at al-Aqsa Mosque all started tonight..#Jerusalem #المسجد_الأقصى pic.twitter.com/mSrNHLZzy9
— Quds News Network (@QudsNen) May 7, 2021
Ieri la Corte Suprema israeliana ha rinviato un’udienza sul possibile sfratto di diverse famiglie palestinesi dalle loro case a Gerusalemme e fisserà una nuova data entro 30 giorni. La Corte Suprema ha affermato che l’udienza, che avrebbe dovuto svolgersi lunedì, è stata annullata su richiesta del Procuratore generale dello Stato. La scorsa settimana, il tribunale ha dichiarato che avrebbe ascoltato un appello delle famiglie palestinesi contro la loro cacciata dal quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme Est, ultimo sviluppo in una causa legale lunga decenni. Un’organizzazione pro-coloni, chiamata Nahalat Shimon, sta usando una legge del 1970 per sostenere che i proprietari della terra prima del 1948 erano famiglie ebree, e quindi gli attuali proprietari palestinesi dovrebbero essere sfrattati e le loro proprietà date agli ebrei israeliani. I palestinesi dicono che le leggi sulla restituzione in Israele sono ingiuste, perché non hanno mezzi legali per reclamare le proprietà perse dalle famiglie ebree alla fine degli anni Quaranta in quello che divenne lo stato di Israele.
L’Ufficio dell’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha affermato venerdì che la legge è «applicata in modo intrinsecamente discriminatorio», aggiungendo che il trasferimento di civili israeliani sulla terra occupata potrebbe essere «vietato dal diritto internazionale umanitario e potrebbe equivalere a un crimine di guerra». La situazione a Sheikh Jarrah è diventata il principale punto critico tra le crescenti tensioni a Gerusalemme. La polizia israeliana si è scontrata con i palestinesi per diversi giorni, con i palestinesi che accusano i coloni israeliani di provocare gli scontri. In una dichiarazione di sabato, il ministero degli Esteri israeliano ha definito la situazione a Sheikh Jarrah una «controversia immobiliare». I leader e le istituzioni palestinesi, invece, compreso il Consiglio nazionale palestinese, hanno descritto gli sgomberi dei residenti palestinesi dalle loro case di Gerusalemme Est come «pulizia etnica» volta a «giudaizzare la città santa».
Algeria
L’Algeria bloccherà tutte le proteste che non hanno l’approvazione preventiva, una mossa apparentemente mirata contro le manifestazioni di massa settimanali che hanno estromesso un presidente veterano già nel 2019, ma hanno continuato a chiedere un’epurazione più approfondita dell’élite politica. Le misure sono in linea con una clausola di una nuova costituzione approvata dagli elettori algerini nel novembre dello scorso anno, in un referendum che ha visto solo il 25% di partecipazione, che richiede agli organizzatori di dare informazioni anticipate prima delle manifestazioni.
Marocco
Il Marocco ha richiamato il suo ambasciatore a Berlino «per consultazioni» e ha accusato la Germania di una “posizione negativa” nei confronti del territorio conteso del Sahara occidentale. Il paese nordafricano ha rimproverato la Germania di «attivismo antagonista» in seguito alla decisione dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump di riconoscere la sovranità marocchina sul territorio a dicembre.
https://twitter.com/Marocdiplo_EN/status/1390303933357125634
«La Germania ha preso le distanze dallo spirito di soluzione costruttiva con un atteggiamento distruttivo sulla questione del Sahara marocchino», ha detto in un comunicato il ministero degli Esteri marocchino. Dopo che gli Stati Uniti hanno riconosciuto il controllo marocchino sul territorio, la Germania ha chiesto una riunione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite a porte chiuse per discutere la questione. Il Marocco è deluso dal fatto che la Germania abbia respinto la decisione degli Stati Uniti sul territorio.
Il governo marocchino ha anche accusato la Germania di «esibire una determinazione continua a contrastare l’influenza del Marocco, in particolare sulla questione libica». I funzionari marocchini sono stati esclusi da un incontro a Berlino a metà gennaio per discutere del conflitto libico.
Sudan del Sud
Il presidente del Sud Sudan Salva Kiir ha sciolto il parlamento, un passo atteso per spianare la strada alla nomina dei legislatori delle parti precedentemente in guerra nel paese. La decisione è in linea con un accordo di pace firmato per porre fine a una guerra civile, iniziata nel 2013. Sabato il presidente ha sciolto il parlamento e il nuovo organo sarà formato «in poco di tempo, non troppo lungo», ha detto a Reuters il suo portavoce Ateny Wek Ateny.
Secondo l’accordo che ha posto fine alla guerra civile, il parlamento deve essere ampliato da 400 membri a 550, e deve includere membri di tutte le parti dell’accordo di pace. Il Sud Sudan ha ottenuto l’indipendenza dal Sudan nel 2011 dopo decenni di guerra civile. La violenza è esplosa alla fine del 2013 dopo che Kiir, del gruppo etnico Dinka, ha destituito il vicepresidente Riek Machar, un Nuer. I due uomini hanno firmato molti accordi per porre fine a una guerra che si stima abbia ucciso più di 400.000 persone. Hanno ripetutamente posticipato le scadenze per formare un governo di unità nazionale, ma nel 2020 finalmente lo hanno fatto. Nonostante l’accordo di pace, la violenza continua a imperversare in alcune parti del paese, secondo i rapporti delle Nazioni Unite.
Coronavirus: India recluta ex medici dell’esercito per sostenere il sistema sanitario ormai al collasso. Prima notte in Spagna senza restrizioni, feste e arresti. Pakistan in semilockdown per la fine del Ramadan: chiusi negozi, grandi alberghi e sospesi i trasporti pubblici.
Regno Unito: Sadiq Khan è stato rieletto sindaco di Londra. Il sindaco laburista viene confermato con il 55.2% dei voti dopo il ballottaggio. Khan ha avuto 1.206.034 preferenze, contro le 977.601 dell’avversario conservatore Shaun Bailey.
Russia
L’ex capo medico dell’ospedale siberiano dove il critico del Cremlino in carcere, Alexei Navalny, era stato curato subito in seguito all’avvelenamento della scorsa estate, è scomparso: lo hanno riferito oggi i media statali russi. Alexander Murakhovsky è l’attuale ministro della Sanità regionale della regione di Omsk − promosso a novembre dello scorso anno − dopo aver gestito il ricovero di Navalny all’ospedale di emergenza n. 1 di Omsk. La polizia locale di Omsk ha detto all’emittente televisiva TASS che Murakhovsky è stato dichiarato disperso sabato, dopo aver lasciato una base di caccia in una foresta su un veicolo fuoristrada venerdì e da allora non è stato più visto.
Bielorussia
Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko ha firmato un decreto che consente il trasferimento del potere presidenziale al consiglio di sicurezza qualora venisse assassinato o altrimenti reso incapace di svolgere le sue funzioni: lo ha riferito sabato l’agenzia di stampa di stato Belta. Lukashenko ha detto ad aprile che stava progettando di cambiare il modo in cui viene istituito il potere in Bielorussia. In precedenza, se la posizione del presidente fosse divenuta vacante o non fosse stato in grado di adempiere ai suoi doveri, il potere veniva trasferito al primo ministro fino a quando un nuovo presidente non avesse prestato giuramento.
Afghanistan
Sale a 70 vittime e 165 feriti il bilancio, ancora provvisorio, dell’attacco multiplo davanti a una scuola femminile di Kabul. La maggior parte sono studentesse sciite tra i 13 e i 18 anni. Un’autobomba è detonata davanti la scuola Sayed Al Shuhada, scatenando il panico, e altre due bombe più piccole sono esplose tra la gente. L’attacco è avvenuto in un quartiere dove vivono gli hazara, il che è abbastanza comune con così tanti militanti che hanno una forte antipatia settaria nei loro confronti. Le vittime sono state in gran parte ragazze e l’attentato del sabato pomeriggio ha lasciato il posto a funerali di massa tra la comunità di domenica. I talebani hanno negato il proprio coinvolgimento e nessun altro gruppo ha rivendicato. Molti puntano il dito contro l’Isis che ha lanciato diversi grossi attacchi contro gli hazara negli ultimi tempi.
Intanto i talebani hanno detto oggi che implementeranno tre giorni di “cessate il fuoco” in Afghanistan per la festività dell’Eid, che segna la fine del mese sacro del Ramadan. L’Eid comincia mercoledì o giovedì, dipende da quando si avvista la luna.
Stati Uniti
Sparatoria in un hotel del centro di Phoenix, in Arizona. Una persona è morta e almeno altre sette sono rimaste ferite. Si è trattato di una lite, le persone coinvolte hanno tra i 18 e i 22 anni. E ancora spari a Times Square: ferite due donne e una bambina di quattro anni. E ancora: sei adulti sono stati uccisi domenica mattina presto quando un sospetto ha aperto il fuoco a una festa di compleanno a Colorado Springs, in Colorado, ha riferito la polizia, aggiungendo che il sospetto si è tolto la vita sul posto. Il sospetto, il fidanzato di una delle vittime femminili, è andato alla residenza, è entrato e ha iniziato a sparare alle persone alla festa prima di togliersi la vita. I bambini sulla scena non sono stati feriti dal sospetto, ha detto la polizia, notando che stavano ancora indagando per determinare un movente.
Messico
L’agenzia delle Nazioni Unite per i diritti umani ha condannato l’uccisione di un giornalista questa settimana nello stato di Sonora, al confine settentrionale del Messico. Benjamín Morales Hernández gestiva un sito di notizie della comunità online chiamato Noticias Xonoidag. Sul sito copriva gli eventi della comunità locale nella città di confine di Sonoyta e talvolta ha riferito di polizia e criminalità. La sua famiglia ha riferito che è stato rapito durante il fine settimana e lunedì il suo corpo, crivellato di proiettili, è stato ritrovato su un’autostrada. L’ufficio per i diritti umani ha detto che il suo rapimento e la sua uccisione riflettono i pericoli che i giornalisti devono affrontare in Messico. Gruppi di stampa affermano che nove giornalisti sono stati uccisi in Messico nel 2020, il totale più alto di qualsiasi paese non in guerra. Secondo quanto riferito, Morales Hernández si sarebbe lamentato delle minacce dovute alla sua copertura delle campagne elettorali locali, ma Sonoyta − situata oltre il confine da Lukeville, in Arizona − si trova in una regione dove operano frequentemente i cartelli della droga.
Colombia
Il presidente colombiano Ivan Duque ha incontrato gli oppositori politici e ha espresso più ottimismo dei suoi critici sui progressi compiuti per calmare più di una settimana di proteste di piazza, talvolta mortali. I partecipanti dell’opposizione hanno detto che Duque deve fare molto lavoro per rispondere alle richieste di azione contro la povertà, la disoccupazione e la fine della violenza da parte della polizia. Marce pacifiche hanno avuto luogo a Bogotà e Medellin, mentre i blocchi stradali in tutto il paese hanno rallentato le consegne di cibo, provocando un aumento di alcuni prezzi.
Brasile
Il bilancio delle vittime di un raid della polizia brasiliana avvenuto questa settimana in una favela di Rio de Janeiro è aumentato a 28, ha riferito un funzionario di polizia venerdì in serata, mentre i gruppi internazionali per i diritti umani hanno condannato la violenza. Un agente di polizia e 27 persone sono rimaste uccise nel raid all’inizio di giovedì, che secondo le autorità mirava a sradicare i trafficanti di droga a Jacarezinho, una comunità povera nella zona nord della città. È stata l’operazione di polizia più mortale mai eseguita a Rio de Janeiro.
«L’intelligence ha confermato che i morti sono spacciatori di droga. Hanno sparato agli ufficiali, per uccidere. Avevano l’ordine di rispondere», ha detto ai giornalisti il capo della polizia civile Allan Turnowski. I funzionari brasiliani hanno identificato l’ufficiale di 48 anni che è morto, ma nessuno degli altri morti nell’operazione, sollevando preoccupazioni da gruppi per i diritti umani e residenti che hanno condannato la polizia per l’uso eccessivo della forza. «Il numero di persone uccise in questa operazione di polizia è riprovevole, così come il fatto che, ancora una volta, questo massacro sia avvenuto in una favela», ha detto in un comunicato Jurema Werneck, direttore esecutivo di Amnesty International Brasile.
Maldive
La polizia ieri ha arrestato un terzo sospetto nel tentato omicidio dell’ex presidente Mohamed Nasheed, mentre continua la caccia all’uomo per altri che potrebbero essere stati coinvolti. Il 53enne pioniere della democrazia e attivista per il clima è stato gravemente ferito giovedì sera, dopo un attentato dinamitardo nella capitale Male che ha ferito anche un cittadino britannico e altri due. Il terzo uomo è stato arrestato all’alba di domenica, dopo che la polizia ha guardato i filmati delle telecamere a circuito chiuso sull’isola. La polizia ha anche diffuso filmati a circuito chiuso che lo mostrano in attesa in un vicolo mentre Nasheed e le sue guardie del corpo si avvicinano all’auto. Gli altri due sospettati in custodia sono Mujaz Ahmed, 21 anni, e Thahmeen Ahmed, 32 anni, entrambi arrestati sabato. Due esperti della polizia federale australiana (AFP) si sono uniti alle indagini mentre le autorità locali hanno chiesto ulteriori informazioni su un altro uomo visto nella zona. Non è stata rivendicata alcuna responsabilità per l’attacco, ma i funzionari del Maldivian Democratic Party (MDP) di Nasheed hanno affermato che potrebbero essere coinvolti estremisti religiosi e interessi politici. È conosciuto a livello internazionale come un campione nella lotta contro i cambiamenti climatici e l’innalzamento del livello del mare che, secondo lui, minacciano di sommergere la nazione composta da 1.192 isole coralline.
Myanmar
I capi militari del Myanmar hanno bollato un gruppo di legislatori deposti che gestiscono un governo ombra come “terroristi”, e lo hanno accusato di attentati, incendi dolosi e uccisioni. Da quando i militari hanno preso il potere con un colpo di Stato il primo febbraio, arrestando e deponendo il leader civile Aung San Suu Kyi, una rivolta nazionale ha rifiutato di fare marcia indietro sulle sue richieste di ritorno alla democrazia. Ogni giorno vengono segnalati bombardamenti e si parla di milizie locali formate per affrontare l’esercito, mentre le proteste anti-militari continuano in tutto il paese del sud-est asiatico e gli scioperi degli oppositori del colpo di Stato hanno paralizzato l’economia. Il governo di unità nazionale (NUG), che opera di nascosto e descrive esso stesso l’esercito come una “forza terroristica”, ha annunciato che istituirà una forza di difesa popolare per proteggere i suoi sostenitori dalla violenza istigata dal governo militare.
Intanto il poeta birmano Khet Thi, i cui scritti si schierano contro giunta al potere, è morto in detenzione e il suo corpo è stato restituito senza organi, ha detto la sua famiglia ieri. Khet Thi, che aveva scritto la frase «Sparano alla testa, ma non sanno che la rivoluzione è nel cuore», aveva 45 anni. La moglie ha detto che entrambi erano stati presi per essere interrogati sabato da soldati armati e polizia nella città centrale di Shwebo, nella regione di Sagaing, un centro di resistenza al colpo di Stato. «Sono stata interrogata. Anche lui. Hanno detto che era al centro degli interrogatori. Ma non è tornato, solo il suo corpo», ha detto sua moglie Chaw Su in lacrime alle notizie in lingua birmana della BBC da Monywa. «Mi hanno chiamato la mattina e mi hanno detto di incontrarlo all’ospedale di Monywa. Pensavo fosse solo per un braccio rotto o qualcosa del genere… Ma quando sono arrivata era all’obitorio e i suoi organi interni sono stati prelevati», ha detto. Le è stato detto in ospedale che aveva un problema cardiaco, ma non ha voluto leggere il certificato di morte, sapendo che era sicuramente un falso. Chaw Su ha detto che l’esercito voleva seppellirlo, ma lei li ha supplicati per riavere il corpo. Khet Thi è il terzo poeta a morire durante le proteste dal colpo di Stato del primo febbraio.
Khet Thi era amico di K Za Win, 39 anni, poeta ucciso a colpi d’arma da fuoco durante una protesta a Monywa all’inizio di marzo. Personaggi culturali e celebrità, sono stati importanti sostenitori dell’opposizione al colpo di Stato con proteste quotidiane in diverse parti del paese del sud-est asiatico, nonostante gli omicidi e migliaia di arresti. Khet Thi era stato un ingegnere prima di lasciare il lavoro nel 2012 per concentrarsi sulla sua poesia e per mantenersi producendo e vendendo gelati e torte. «Non voglio essere un eroe, non voglio essere un martire, non voglio essere un debole, non voglio essere uno stupido», ha scritto due settimane dopo il colpo di Stato. «Non voglio sostenere l’ingiustizia. Se ho solo un minuto da vivere, voglio che la mia coscienza sia pulita per quel minuto».
Nuova Zelanda
Un uomo si è messo a pugnalare persone in un supermercato della Nuova Zelanda oggi, e cinque di esse sono rimaste ferite. La polizia ha riferito che un sospetto è stato arrestato e preso in custodia dopo l’incidente in un supermercato Countdown, nella città di Dunedin. Tra i feriti ci sono due membri del personale del supermercato. La prima ministra Jacinda Ardern ha detto che la motivazione dell’attacco non è stata chiarita, ma la polizia non ha alcuna prova che suggerisca si tratti di terrorismo interno. Ardern ha detto che cinque persone sono state portate all’ospedale di Dunedin con ferite da taglio o ferite correlate. Non si sa ancora molto delle loro condizioni.
Ti potrebbe interessare anche:
- Uganda: identificato un caso di variante indiana, è allarme per il continente
- Le bambine viol(ent)ate di Puerto Quito
- Comunicazione 19 – La grande pandemia
- Yemen: Antisar, la guerra sul corpo di una donna
- Le passage
- L’eterna lotta per (r)esistere
- (R)esistono ma stanno morendo
- Potete ucciderci, ma non smetteremo di studiare
- La poetessa Maya Angelou e l’astronauta Sally Ride, saranno le prime donne ad andare sul quarto di dollaro
E se credete in un giornalismo indipendente, serio e che racconta recandosi sul posto, potete sostenerci andando su Sostienici