12 settembre 2022 – Notiziario

Scritto da in data Settembre 12, 2022

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  • Il Libano brucia combustibile tossico per evitare il blackout totale.
  • Afghanistan: proteste per la chiusura delle scuole nella provincia di Paktia, aperte per le ragazze senza l’autorizzazione dei talebani.
  • Etiopia: i ribelli del Tigray pronti al cessate il fuoco e ai colloqui di pace.
  • Cina: in una scuola in una zona remota, nessuno dei cinquecento studenti è miopie.
  • Una campagna per Julian Assange.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli.
Photo by Radowan Nakif Rehan on Unsplash

Afghanistan

Decine di ragazze hanno protestato nella provincia di Paktia, in Afghanistan, dopo che le autorità talebane hanno chiuso le loro scuole, pochi giorni dopo la ripresa delle lezioni. Di fatto, le ragazze erano andate a scuola senza autorizzazione, i presidi le avevano lasciate fare, ma i talebani sono arrivati e le hanno chiuse di nuove. Da quando hanno preso il potere, i talebani non hanno mantenuto la promessa di consentire l’istruzione alle ragazze, e la frustrazione e la disperazione tra i residenti locali continua a crescere. A circa tre milioni di ragazze è attualmente vietato l’accesso all’istruzione secondaria, in Afghanistan.
Proprio il mese scorso, un membro di spicco dei talebani aveva dichiarato ai media che il gruppo stava lavorando per creare un cosiddetto “ambiente sicuro” per le ragazze e le donne nelle scuole secondarie e sul posto di lavoro, aggiungendo che l’Islam garantisce alle donne il diritto all’istruzione, al lavoro e all’imprenditoria. Tali dichiarazioni sono state diffuse in più occasioni, ma i talebani non hanno mantenuto la parola data.
All’inizio di questo mese, quattro scuole femminili di prima media a Gardez, capoluogo di provincia, e una nel distretto di Samkani avevano iniziato a funzionare su raccomandazione degli anziani delle tribù e dei dirigenti scolastici, ma senza il permesso formale del ministero dell’Istruzione dei talebani. Al loro arrivo a scuola, sabato, è stato chiesto loro di tornare a casa. Anche nel marzo di quest’anno qualcosa di simile era accaduto, dopo che i talebani avevano chiuso tutte le scuole secondarie femminili poche ore dopo averle riaperte per la prima volta sotto il loro governo. Le scuole rimangono chiuse nella maggior parte delle province, compresa la capitale Kabul, così come a Kandahar.

Cinque persone sono rimaste ferite in due esplosioni che hanno scosso l’area di Dasht-e-Barchi, il quartiere sciita dove vive la comunità hazara, all’estremità occidentale della capitale afghana Kabul, sabato: lo ha riferito il portavoce della polizia di Kabul, Khalid Zadran.

Pakistan

Mentre l’alluvione infuria in Pakistan a causa delle piogge incessanti, la National Disaster Management Authority (NDMA) ha riferito che il paese ha registrato 1.396 morti da metà giugno, di cui 499 bambini. Il governo ha anche stimato che il costo dei danni causati dall’alluvione sia di 30 miliardi di dollari. La provincia meridionale del Sindh ha visto il 466% di pioggia in più rispetto alla media, mentre nell’intero paese si è registrato il 190% di pioggia in più rispetto alla media di trenta anni. Sabato scorso, il capo delle Nazioni Unite, Antonio Gutérres, ha visitato le aree del paese colpite dalle inondazioni e ha chiesto alla comunità internazionale di intensificare i propri sforzi per aiutare il Pakistan devastato dalle inondazioni.

Libano

Questa settimana, pennacchi di denso fumo nero sono emersi dalla vecchia centrale elettrica libanese di Zouk, alimentando le preoccupazioni tra i libanesi dopo che gli esperti hanno segnalato che le autorità del carburante di bassa qualità lo stanno usando per alimentare l’impianto, ma rappresentano un pericolo per la salute e l’ambiente. Il ministero dell’Energia e dell’Acqua non ha commentato il pericolo che il fumo rappresenta per la gente del posto. Ma gli esperti hanno affermato che l’inquinamento atmosferico causato dalla combustione di carburante di bassa qualità in un impianto che invecchia potrebbe avere gravi conseguenze per la salute e l’ambiente. «Questo fumo nero contiene metalli cancerogeni pesanti, che costituiscono un pericolo per la salute pubblica a lungo termine», ha affermato il deputato dell’opposizione Najat Saliba, professore di chimica presso l’Università americana di Beirut in Libano.
Con la diminuzione delle riserve in dollari della banca centrale, il Libano, a corto di liquidità, sta lottando per assicurarsi le importazioni di carburante per le proprie centrali elettriche. Nel pieno di una crisi economica senza precedenti, il paese sta affrontando una grave carenza di energia, con la Électricité du Liban (EDL) in grado di fornire a malapena poche ore di elettricità al giorno. Nell’ultimo anno, il paese si è affidato esclusivamente all’Iraq per mantenere in funzione le sue centrali elettriche, in base a un accordo di baratto. Ma le spedizioni sono state ritardate e venerdì il primo ministro, Nagib Mikati, e il ministro dell’Energia, Walid Fayad, hanno approvato la gestione dei vecchi impianti di Zouk e Jiyyeh con quarantamila tonnellate di carburante di bassa qualità che sono immagazzinate da mesi.

Israele e Palestina

Almeno settantatré prigionieri palestinesi hanno perso la vita a causa di negligenza medica durante le detenzioni nelle carceri israeliane dal 1967, ha rivelato il Palestine Prisoners Club (PCC). L’ONG ha affermato che i settantatré prigionieri morti per negligenza sono tra i duecentotrentuno prigionieri palestinesi morti durante la detenzione, l’ultimo dei quali è Saadia Farajallah, morta durante la detenzione nella prigione di Damon all’inizio di luglio.

Venerdì le autorità israeliane hanno costretto una famiglia palestinese a distruggere il proprio fienile a Gerusalemme Est, per presunta costruzione non autorizzata. Secondo l’agenzia palestinese Wafa, alla famiglia Darwish, che vive nel quartiere di al-Isawiya, è stato ordinato di demolire il fienile per evitare di pagare tasse di demolizione estorsive qualora la distruzione fosse stata effettuata dalle autorità israeliane le quali demoliscono o costringono regolarmente i palestinesi a demolire le loro case o proprietà a Gerusalemme. Raramente i permessi di costruzione vengono concessi ai palestinesi, secondo numerosi gruppi per i diritti umani, lasciando alle famiglie palestinesi l’unica scelta di costruire proprietà che rischiano di essere infine demolite.

Etiopia

I ribelli etiopi del Tigray hanno dichiarato, domenica, di essere pronti per un cessate il fuoco e che accetteranno un processo di pace guidato dall’Unione Africana, rimuovendo un ostacolo ai negoziati con il governo per porre fine a quasi due anni di guerra brutale. L’annuncio è stato dato nel pieno di una raffica di diplomazia internazionale, dopo che i combattimenti sono scoppiati il ​​mese scorso, per la prima volta dopo diversi mesi, nel nord dell’Etiopia, silurando la tregua umanitaria. Il governo etiope aveva precedentemente affermato di essere pronto per colloqui incondizionati “sempre e ovunque”, mediati dalla UA con sede ad Addis Abeba. Il Fronte di liberazione del popolo del Tigray (TPLF) si era finora opposto con veemenza al ruolo dell’inviato della UA nel Corno d’Africa, Olusegun Obasanjo, protestando per la sua “vicinanza” al primo ministro etiope Abiy Ahmed.

Serbia

Migliaia di persone hanno manifestato a Belgrado contro lo svolgimento nella capitale serba dell’Europride, il raduno paneuropeo della comunità Lgbtq+, il cui inizio è previsto oggi. I manifestanti, tra cui molti religiosi della Chiesa ortodossa serba, hanno marciato nel centro di Belgrado su iniziativa di gruppi tradizionalisti di estrema destra e religiosi.

Albania

Il ministero dell’Interno albanese ha affermato che uno dei suoi sistemi di confine è stato colpito da un secondo attacco informatico proveniente dalla stessa fonte iraniana di un precedente attacco: lo ha riferito Associated Press. Il ministero ha affermato in una dichiarazione, sabato, che la sera precedente un sistema di trasmissione della polizia albanese è stato trovato «sotto un attacco informatico simile a quello che [il portale governativo] e-Albania ha subito a luglio». L’attacco informatico è arrivato pochi giorni dopo che l’Albania aveva annunciato di aver interrotto i legami diplomatici con l’Iran e di aver espulso il personale dell’ambasciata del paese, dopo aver accusato l’Iran del precedente attacco informatico del 15 luglio che aveva preso di mira i suoi siti web governativi. L’Iran ha successivamente respinto l’accusa dell’Albania di essere dietro l’attacco informatico ritenendola «infondata», e ha definito la decisione dell’Albania di interrompere i legami diplomatici «un’azione sconsiderata e miope».

Regno Unito

Il feretro di Elisabetta II ha lasciato la residenza scozzese di Balmoral per raggiungere Edimburgo — capitale della nazione del Regno meno domata, ma forse anche più vicina al suo cuore — dove oggi il feretro sarà esposto per la prima volta all’omaggio dei sudditi nella cattedrale di St. Giles, dopo un rito alla presenza del suo primogenito e successore re Carlo III, atteso in città nelle stesse ore.

Ai leader stranieri che saranno presenti al funerale della regina Elisabetta è stato consigliato di effettuare un volo commerciale. Inoltre, secondo i documenti ottenuti da Politico, è stato loro vietato l’uso degli elicotteri. Il funerale della regina è fissato per il 19 settembre presso l’Abbazia di Westminster, a Londra.

Regno Unito: gli strani diritti del re

Svezia

Con l’85% dei voti scrutinati, il centrodestra torna in vantaggio nelle elezioni svedesi, conquistando tre seggi in più del centrosinistra. Tuttavia i voti postali e quelli dall’estero saranno contati mercoledì e quindi, con una distanza così ridotta, il risultato definitivo potrebbe riservare ulteriori sorprese. Essendo troppo presto per determinare un risultato definitivo, resta ancora possibile che l’attuale prima ministra socialdemocratica, Magdalena Andersson, possa continuare a governare all’interno di una coalizione di centro sinistra supportata da Centerpartiet (i centristi), Miljöpartiet (i verdi) e Vänsterpartiet (il partito di sinistra).

Ucraina – Russia

Le forze ucraine stanno combattendo in queste ore per sottrarre alla Russia il controllo di città e villaggi intorno alla città strategica di Izyum, nell’ambito della vasta controffensiva sferrata nell’est del paese: lo ha reso noto ieri l’esercito di Kiev nel duecentesimo giorno dell’invasione russa.

Un’allerta aerea è stata lanciata ieri sera in molte zone dell’Ucraina. Dopo le segnalazioni di esplosioni, diverse regioni sono rimaste senza elettricità o hanno problemi di alimentazione elettrica. Tra quelle più colpite ci sono Kharkiv, dove è in corso una massiccia controffensiva di Kiev, e Sumy. Lo riporta Unian.

Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha chiesto in una telefonata a Vladimir Putin di ritirare armi pesanti e leggere russe dalla centrale nucleare di Zaporizhzhia. Quanto alla stessa centrale nucleare, di cui Macron ha parlato nelle ultime ore con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e con il direttore generale dell’AIEA, il presidente francese ha insistito sulla «necessità che venga garantita la sua sicurezza». Intanto, l’ultimo reattore della centrale ancora attivo è stato spento. L’agenzia nucleare statale Energoatom ha annunciato che il sesto ed ultimo reattore della centrale di Zaporizhzhia — controllata dai russi, nel sud del paese — non produce più elettricità.

Stati Uniti

Le famiglie delle vittime dell’11 settembre avranno giustizia. Lo ha assicurato Joe Biden rispondendo a una domanda dei giornalisti al seguito sul fatto che i processi agli ideatori degli attentati siano ancora bloccati a Guantanamo. «Ci stiamo lavorando», ha detto il presidente americano. «A ventuno anni di distanza teniamo vivo il ricordo delle vite preziose che ci sono state rubate a Ground Zero, Shanksville e al Pentagono. Jill e io siamo vicini alle famiglie che hanno perso i loro amati e stanno ancora soffrendo. Non dimenticheremo mai», ha scritto su Twitter Biden in occasione del ventunesimo anniversario degli attacchi dell’11 settembre.

Due settimane fa CovertAction Magazine ha riferito dei cartelloni satirici, larghi quindici piedi, montati su camion e portati in tutta la capitale della nazione per svergognare pubblicamente i leader del Dipartimento di Giustizia e del Partito Democratico per la loro persecuzione illegale e immorale  nei confronti di Julian Assange. Randy Credico non si sarebbe mai sognato che la sua personale campagna “pugnala negli occhi” contro il Dipartimento di Giustizia avrebbe preso piede. Aveva iniziato con un solo camion e un autista per poche ore al giorno, che era tutto ciò che poteva permettersi. Ma all’improvviso, dopo che CovertAction Magazine ha divulgato la storia e pubblicato le foto dei cartelloni pubblicitari di Credico che spuntavano in tutta Washington DC, altre testate giornalistiche hanno iniziato a coprire la storia. Poi giornalisti attivisti come John Pilger, Max Blumenthal, John Kiriakou e molti altri hanno iniziato a scrivere della campagna pubblicitaria, lodandola per la speranza che ha ispirato a così tanti che hanno fatto ferventi campagne e pregato per il rilascio di Assange. La diga si è rotta quando le migliaia che seguono quei giornalisti hanno iniziato a ripubblicare e ritwittare le foto del cartellone pubblicitario alle loro migliaia di amici e follower su Facebook e Twitter. Di conseguenza, molti che potrebbero non aver mai sentito parlare di Julian Assange ora sono almeno a conoscenza di lui. E alcuni — o, si spera, molti — potrebbero persino cercarlo sui loro computer e smartphone e iniziare a chiedersi esattamente che tipo di giustizia stesse davvero perseguendo il Dipartimento di Giustizia americano. Per finire, Roger Waters, fondatore dei Pink Floyd e sostenitore da lunga data di Assange, si è presentato alla manifestazione di strada per Assange del 17 agosto, davanti al Dipartimento di Giustizia, e ha espresso “pollice alzato” alla campagna pubblicitaria di Credico. La pubblicità a cascata e l’attenzione dei media, ora concentrata sui cartelloni pubblicitari mobili di Credico, hanno innescato una campagna internazionale di raccolta fondi per “ACQUISTARE UN BILLBOARD PER JULIAN”. L’intento è quello di mantenere in funzione i camion di Credico e mantenere la pressione su Joe Biden e sul procuratore generale Merrick Garland, giorno dopo giorno, fino a quando non cesseranno la persecuzione illegale nei confronti di Julian Assange.

Antigua e Barbuda

Antigua e Barbuda — isole che fanno capo al Commonwealth e che hanno riconosciuto come re e capo di Stato Carlo III, e prima di lui la sua defunta madre Elisabetta — indiranno presto un referendum che potrebbe trasformarle in Repubblica. Bbc riporta una dichiarazione del premier del paese, Gaston Browne, il quale ha precisato che si potrebbe andare al voto entro tre anni, e che in ogni caso «non si tratta di un atto di ostilità bensì del passo finale per completare il cerchio dell’indipendenza e diventare una nazione veramente sovrana».

Perù

Il ministro degli Esteri del Perù, Miguel Rodriguez, si è dimesso dopo appena un mese di mandato, ha riferito venerdì il ministero degli Esteri del paese, dopo gli scontri pubblici con il presidente ufficiale e di sinistra Pedro Castillo. All’inizio di questa settimana, Castillo aveva contraddetto l’annuncio di agosto di Rodriguez, secondo cui il Perù stava rompendo i legami diplomatici con la Repubblica Democratica Araba Saharawi, parzialmente riconosciuta nel Sahara occidentale. Giovedì Castillo ha twittato che il Perù ha riaffermato la difesa dell’autodeterminazione dello stato sahariano.

Cina

Un problema persistente con il quale la Cina è alle prese da anni, è la crescente prevalenza della miopia nella popolazione studentesca, con un tasso dell’80% tra i diplomati. Ciò rende ancora più straordinario il fatto che una scuola elementare nella provincia dello Yunnan, nel sud-ovest della Cina, abbia riferito che nessuno dei suoi studenti sia miopie, come scrive l’agenzia Xinhua. Sun Fubiao, preside della Wantang Primary School, che porta gli occhiali lui stesso, ha detto: «Spesso dico agli studenti che non conviene indossare gli occhiali. Mostro loro immagini poco lusinghiere e faccio anche loro provare come ci si sente quando si indossano gli occhiali. Credo sempre che proteggere la vista degli studenti sia il miglior regalo di noi insegnanti con gli occhiali». Sun ha detto di concentrarsi sul lasciare gli studenti fuori per almeno tre ore al giorno, in netto contrasto con le scuole tipiche delle città continentali dove i giovani studenti spesso non possono uscire all’aperto durante le pause delle lezioni. «Chiediamo a tutti gli studenti di lasciare la loro classe dopo ogni lezione. Per quegli studenti che non amano lo sport, li incoraggiamo comunque a uscire e passeggiare», ha detto un insegnante, Yang Qingyi. Sebbene la scuola abbia strutture sottofinanziate, i suoi insegnanti hanno provato molti modi creativi per ispirare un interesse per l’attività fisica. Il dottor Chow Pak-chin, ex presidente del College of Ophthalmologists di Hong Kong e vicedirettore della Greater Bay Area Ophthalmologists Alliance, ha dichiarato a South China Morning Post che l’approccio della scuola segue la scienza. Ha affermato che numerosi studi, sia in Cina che altrove, hanno dimostrato che le attività all’aperto possono rallentare lo sviluppo della miopia. La scuola nello Yunnan è un collegio, quindi può anche monitorare attività come dormire. Richiede ai suoi studenti di dormire per circa dieci ore e mezzo al giorno. La scuola vieta agli studenti di portare qualsiasi gadget digitale nel campus e suggerisce di utilizzare i telefoni pubblici per contattare le famiglie. Le statistiche della Commissione sanitaria nazionale mostrano che il tasso di miopia tra bambini e giovani nel paese è stato del 53,6%, nel 2018. Per gli studenti delle scuole primarie, il tasso è del 36%, mentre il 72% tra i primi adolescenti e l’81% degli studenti delle scuole secondarie sono miopi.

Un influencer cinese è stato bandito dal proprio account sui social media dopo aver pubblicato un video di sé stesso mentre mangia una vespa viva, provocando così proteste pubbliche per pericolose acrobazie sui social media. Wang Can, che aveva oltre cinquecentosessantamila follower sulla piattaforma di condivisione video Douyin, è stato bandito dal sito domenica dopo che il suo video è diventato virale alla fine della scorsa settimana.

Giappone

Con il rialzo dell’inflazione in Giappone, anche il tradizionale sushi diventa più caro. La catena originaria di Osaka, Kura Sushi, ha annunciato che dovrà allinearsi alle decisioni già prese dalle aziende concorrenti, aumentando i prezzi del 5% per il tipo di pesce meno costoso, una decisione che non veniva presa dal 1977. Secondo la società di ricerca Teikoku Databank, dall’inizio della pandemia a oggi, circa quattromila compagnie sono andate in bancarotta, tra cui oltre seicento ristoranti, più di duecento importatori di generi alimentari e centosessanta attività nel settore alberghiero. Oltre ad aver sofferto le conseguenze di un lungo lockdown anti Covid-19 sul modello occidentale e cinese, il Giappone è stato penalizzato dalla chiusura prolungata delle frontiere al turismo internazionale, situazione che fa ancora fatica a stabilizzarsi.

Papua Nuova Guinea

È salito ad almeno cinque morti il bilancio delle vittime del violento terremoto, di magnitudo 7.6, che ha colpito la Papua Nuova Guinea orientale: due persone sono morte in remoti villaggi di montagna, mentre tre minatori sono deceduti in una miniera nel villaggio di Wau. La Papua Nuova Guinea si trova sull’anello di fuoco del Pacifico, dove si verificano frequenti terremoti. Nella vicina Indonesia, nel 2004, un terremoto di magnitudo 9,1 ha innescato lo tsunami che ha ucciso duecentoventimila persone in tutta la regione, di cui circa centosettantamila in Indonesia.

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