13 agosto 2020 – Notiziario

Scritto da in data Agosto 13, 2020

  • Libano: metà dei centri sanitari di Beirut inagibili (in copertina).
  • Macron mette in guardia l’Iran contro “interferenze” in Libano.
  • Israele riduce la zona di pesca di Gaza in una punizione collettiva che colpisce la gente per i palloni incendiari.
  • La soluzione della Bolivia per l’aumento di decessi coronavirus: un crematorio mobile.
  • Giappone: 75 anni dopo la Seconda Guerra Mondiale, più di un milione di morti risultano dispersi.
  • Cina: ali di pollo congelate provenienti dal Brasile positive al coronavirus.

Questo e molto altro nel notiziario di Radio Bullets, a cura di Barbara Schiavulli. Musiche di Walter Sguazzin

Siria

Il presidente siriano, Bashar al-Assad, ha interrotto un discorso in parlamento dicendo ai legislatori che doveva “sedersi per un minuto” dopo aver subito un calo della pressione. Mercoledì, il 54enne parlava già da mezz’ora quando ha cominciato ad apparire stanco, interrompendosi due volte per bere un sorso d’acqua. Stava parlando delle sanzioni statunitensi alla Siria e della crisi economica del paese dilaniato dalla guerra quando ha detto: “La mia pressione sanguigna è calata e ho bisogno di bere acqua”. Poco dopo, ha detto: “Ho bisogno di sedermi un minuto se non vi dispiace”, prima di uscire dall’enorme sala. Quando è tornato, al-Assad, che non è noto per avere alcun problema di salute specifico, ha scherzato dicendo che “i medici sono i peggiori pazienti”.

Libano

Secondo l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, delle 55 strutture sanitarie di Beirut oltre la metà sono fuori uso in seguito alla catastrofica esplosione della settimana scorsa. Tre importanti ospedali sono inagibili mentre altri tre lavorano al di sotto delle loro capacità.

Beirut, una città ferita

Il presidente libanese Aoun ha detto ieri che le perdite, dovute alle esplosioni che hanno colpito il porto di Beirut il 4 agosto, superano i 15 miliardi di dollari. Mentre Il presidente francese Emmanuel Macron mercoledì ha messo in guardia l’Iran contro qualsiasi interferenza in Libano dopo la gigantesca esplosione della scorsa settimana che ha provocato una crisi politica nel paese. In colloqui telefonici con il presidente Hassan Rouhani, Macron ha sottolineato la “necessità per tutti i poteri interessati […] di evitare qualsiasi interferenza esterna e di sostenere la costituzione di un governo in grado di gestire l’emergenza”. Il governo libanese sotto il primo ministro Hassan Diab ha rassegnato le dimissioni questa settimana dopo giorni di manifestazioni che chiedevano responsabilità per l’esplosione avvenuta la scorsa settimana al porto di Beirut e che ha devastato interi quartieri della città. L’Iran esercita un’enorme influenza in Libano attraverso il gruppo sciita Hezbollah che è stato fortemente rappresentato nel governo uscente e ha un’alleanza con la fazione del presidente Michel Aoun.

Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si prepara invece a discutere della forza di pace delle Nazioni Unite in Libano, Israele sta spingendo per indebolire la missione in nome di riforme e, se lo vuole Israele, gli Stati Uniti spingono perché accada. Tanto da minacciare di revocare il mandato se non ottengono quello che vogliono, ovvero indebolire gli Hezbollah. Le riforme includono la riduzione delle dimensioni di UNIFIL, consentendo loro di spostare le proprie forze con poche restrizioni, nella speranza di entrare in ulteriori scontri con gli Hezbollah. Le forze di pace delle Nazioni Unite hanno lo scopo di mantenere la pace tra il confine libanese e quello israeliano e non di combattere i nemici di Israele.

Israele e Palestina

Mercoledì notte Israele ha dimezzato la zona di pesca della Striscia di Gaza – da 15 a 8 miglia nautiche – come forma di punizione collettiva contro gli abitanti di Gaza. Ufficialmente si tratta di una rappresaglia per gli incendi provocati dai palloni incendiari. Ovviamente, le persone che lanciano i palloncini non sono le stesse persone che hanno bisogno di pescare. Il blocco limita fortemente l’accesso al cibo di Gaza e prendere la metà esterna della zona di pesca ridurrà più della metà la produzione di pesca. Israele ha regolarmente utilizzato i limiti di pesca per “punire” gli abitanti di Gaza.
I palloni incendiari sono un problema continuo, ma ancora una volta la risposta di Israele è attaccare le persone non legate ai palloncini. E come se non bastasse, l’IDF ha interrotto il trasferimento di carburante a Gaza in risposta alle crescenti tensioni con Hamas, ha detto l’Ufficio del Coordinatore per le attività governative nei territori (COGAT). Aveva già interrotto il passaggio di tutti i rifornimenti umanitari tranne quelli essenziali a Gaza. Israele controlla due dei tre valichi di Gaza, quello pedonale a Erez e quello commerciale a Kerem Shalom. L’Egitto è responsabile del terzo a Rafah. Il carburante è particolarmente essenziale per Gaza perché viene utilizzato per alimentare la sua centrale elettrica.

Bielorussia

L’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, ha condannato la repressione delle proteste dopo le elezioni presidenziali di domenica scorsa in Bielorussia e ha chiesto la liberazione degli arrestati. Intanto non si placano gli scontri tra manifestanti e polizia, almeno 51 i feriti. L’Alto Rappresentante della Politica UE, Josep Borrell, ha intanto convocato un Consiglio Esteri straordinario per venerdì pomeriggio, “per discutere questioni urgenti e affrontare i dossier della situazione nel Mediterraneo orientale, le elezioni presidenziali in Bielorussia, e gli sviluppi in Libano”. Le sanzioni contro i responsabili delle presidenziali in Bielorussia e delle violenze sui manifestanti sono un’opzione sul tavolo del consiglio, ha detto il ministro degli Esteri svedese, Ann Linde, in un’intervista all’emittente SVT, spiegando che le misure restrittive potrebbero essere concordate se Minsk non rilascerà subito i detenuti – 6.000 – delle proteste contro i risultati delle elezioni di domenica.

Groenlandia

Konrad Steffen, il noto ricercatore svizzero sui cambiamenti climatici, è morto in un incidente in Groenlandia. Steffen, 68enne, è rimasto ucciso in un incidente in una stazione meteorologica, cadendo in un crepaccio per un cedimento del manto nevoso a circa 100 metri dal campo. Steffen ha condotto per oltre 40 anni ricerche sui cambiamenti climatici nell’Artico e nell’Antartico.

Stati Uniti

Un incendio in rapida crescita è divampato mercoledì pomeriggio nella foresta nazionale di Los Angeles, provocando ordini di evacuazione per oltre 500 case nelle vicinanze. Il canale CBS locale ha riferito che l’enorme colonna di fumo dell’incendio si vede dall’aeroporto internazionale di Los Angeles LAX, a circa 100 km a sud. I vigili del fuoco di Los Angeles hanno detto che 10 squadre sono state inviate sulla scena. La causa dell’incendio non è stata ancora determinata e non sono stati segnalati feriti o danni.

Stati Uniti – Colombia

Battaglia all’ultimo minuto sulla sorte di un ex signore della guerra paramilitare, che il governo colombiano rivuole indietro dopo che è stato condannato per droga in un carcere statunitense. Salvatore Mancuso, comandante in capo di un gruppo di milizie di destra ormai sciolto, è stato condannato a marzo a 12 anni di carcere per traffico di cocaina. Sotto la custodia americana, i tribunali della Colombia lo hanno giudicato responsabile di 1.500 omicidi e sparizioni sforzate, e combattono l’ordine statunitense che lo manderebbero in Italia dove ha la cittadinanza. Gli avvocati di Mancuso sostengono che verrebbe ucciso se tornasse in Colombia. “Mandarlo in Italia sarebbe un tradimento ripugnante per le vittime” ha detto José Miguel Vivanco, direttore per le Americhe di Human Rights Watch. “Se il governo colombiano è onestamente impegnato nella giustizia verso i crimini atroci, dovrebbe esaurire tutte le vie legali per riportare Mancuso in Colombia, e impedire questa umiliazione alle vittime”.

Argentina e Messico

L’Argentina e il Messico produrranno il vaccino AstraZeneca covid-19 per la maggior parte dell’America Latina, ha detto mercoledì il presidente argentino, Alberto Fernandez, dopo un incontro con i dirigenti dell’azienda coinvolti nel progetto. Un accordo, firmato tra la società farmaceutica britannica AstraZeneca e la società di biotecnologia mAbxience del gruppo INSUD, include il trasferimento di tecnologia per produrre inizialmente 150 milioni di dosi del vaccino per rifornire tutta l’America Latina a eccezione del Brasile, ha dichiarato il governo argentino.

Bolivia

I crescenti casi di covid-19 in tutta l’America Latina fan sì che cimiteri e pompe funebri lottino per tenere il passo, e così gli ingegneri in boliviani hanno escogitato una soluzione tanto pragmatica quanto macabra: un crematorio mobile.
Il forno, da cinque metri per due e mezzo, è abbastanza piccolo da stare su un rimorchio ed è alimentato da gas di petrolio liquefatto prodotto localmente, rendendolo un’opzione economica per le famiglie che non possono permettersi un servizio funebre. Tre taniche di GPL possono cremare un corpo in 30-40 minuti, ha detto l’inventore del crematorio mobile, Carlos Ayo, un ingegnere ambientale che afferma di aver progettato il dispositivo per aiutare il suo paese in un momento di crisi. Ayo ha detto di aver ricevuto ordini da diversi consigli locali in Bolivia, dove le autorità stanno lottando per far fronte all’aumento del bilancio delle vittime. I crematori si trovano solo nelle principali città del paese e molti boliviani non possono permettersi le tasse. Una cremazione con il crematorio mobile costerebbe circa 280 boliviani (39 dollari), ha detto Ayo, una frazione del prezzo praticato dai crematori stabili che possono caricare fino a $ 1.000. Con ogni cremazione, della durata di circa 40 minuti, il crematorio mobile potrebbe cremare fino a 20 corpi al giorno, ha stimato. La Bolivia è uno dei paesi più poveri del Sud America e, mentre il carico di lavoro del coronavirus aumenta, il suo precario servizio sanitario e la sua infrastruttura funeraria sono rapidamente andati in crisi.

Perù

Il Parlamento del Perù ha votato, con un’ampia maggioranza, la fiducia al nuovo governo guidato dal premier Walter Martos, mettendo così fine a un braccio di ferro ingaggiato da settimane con il presidente peruviano, Martin Vizcarra. Il nuovo governo ha giurato il 6 agosto, e disponeva di 30 giorni di tempo per presentarsi in Parlamento per ottenere la fiducia.
Due giorni prima, l’Assemblea legislativa aveva invece bocciato a sorpresa un altro governo proposto da Vizcarra e guidato dal primo ministro Pedro Cateriano, generando una grave crisi fra l’esecutivo ed il legislativo, aggravata dall’emergenza esistente in Perù per il covid-19.

Cina

I consumatori nella città cinese di Shenzhen sono stati esortati a prestare attenzione quando acquistano cibo congelato importato, dopo che un campione di ali di pollo dal Brasile è risultato positivo al coronavirus. Il campione positivo sembra essere stato prelevato dalla superficie della carne, mentre casi positivi precedentemente segnalati da altre città cinesi sono risultati dalla superficie del confezionamento di prodotti ittici congelati, importati. Il pollo proveniva da uno stabilimento Aurora Alimentos nello stato meridionale di Santa Catarina, secondo un numero di registrazione fornito nella dichiarazione. I test antivirus di persone che potrebbero essere entrate in contatto con il prodotto e i test sui prodotti correlati sono tutti risultati negativi.

Giappone

Settantacinque anni dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, più di un milione di morti di guerra giapponesi sono sparsi in tutta l’Asia, dove l’eredità dell’aggressione giapponese ostacola ancora gli sforzi di recupero. I giapponesi scomparsi costituiscono circa la metà dei 2,4 milioni di soldati morti all’estero durante la furia militare giapponese in Asia all’inizio del XX secolo. Si trovano su isole remote nel Pacifico meridionale, nel nord della Cina e in Mongolia, in Russia. Mentre l’anniversario della fine della Guerra del Pacifico si celebra sabato, ci sono poche speranze che questi resti vengano mai recuperati, figuriamoci identificati e restituiti ai membri delle famiglie in lutto. Solo circa mezzo milione di essi sono considerati recuperabili. Il resto è perso in mare o sepolto in aree che non possono essere raggiunte a causa di combattimenti, sicurezza o motivi politici, secondo il Ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare giapponese, che è responsabile delle misure di sostegno per le famiglie in lutto. Individuare, identificare e trovare luoghi in cui conservare i resti, vecchi di decenni, è stato complicato poiché i ricordi svaniscono, manufatti e documenti si perdono e famiglie e parenti invecchiano. Nel 2016, il parlamento giapponese ha approvato una legge che lancia un’iniziativa di recupero dei resti di otto anni fino al 2024, promuove un maggiore abbinamento del DNA e la cooperazione con il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, nel caso in cui i resti vengano trovati nelle strutture militari statunitensi sulle isole del Pacifico meridionale, che erano campi di battaglia.

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